Carlo Biancheri
Il professor Cacciari, di professione
filosofo… - nella nostra pochezza diremmo “storico della filosofia”, perché lo stabiliranno i posteri se è stato
filosofo veramente oppure no… - ci annuncia oggi che la legge della Sig.na
Cirinnà va approvata perché è nel senso della Storia…
Il papa si è pronunciato? Cosa volevate
che dicesse? Quel che sostiene Scalfari? È il suo ruolo…
Oh professore, questa è bella davvero!
Secondo lei il papa deve difendere il suo ruolo e continuare a sostenere una
tradizione sclerotizzata? Se non la si condivide vuol dire, allora, che è una
sciocchezza? Non le passa neppure per la sua (profonda) mente di ritenere che
ciò che sostiene sia vero e che, cioè, come dice Aristotele, diversi
secoli prima di Cristo, la famiglia è il primo nucleo naturale dove l’uomo
entra in relazione e si identifica? E il papa aggiunge che deve esser
indissolubile e che deve difendere la prole…, cioè la vita.
No, il papa ha il suo ‘ruolo’ come
dicevano i massoni piemontesi…”Previ e
carabiné fan sté el mund en pé …’, anche se dicono stupidaggini…
Per lei, invece, la Verità è la Storia
( quale Storia, quella degli ‘ottimati’, come sosteneva Croce?)! Questa
sciocchezza, questa sì, inventata dal visionario Hegel, del resto, lei
professore, reputa che il solo grande filosofo italiano del Novecento sia
Gentile, un seguace, di cui parla con religioso ossequio…, in base al quale c’è
progresso nella Storia e quindi anche il matrimonio gay – attendiamo quello tra
specie diverse? – e la stepchild adoption.
Dove stava, egregio professore, il
progresso nel periodo nazista con l’eugenetica e la Shoah o in quello
stalinista e fascista? E se lei giustifica ciò con la dialettica della Storia,
sappia che in Italia lo sviluppo ci ha portato, per esempio, alla DC… Un
progresso? E in Russia a Putin… E l’Isis oggi, come la mettiamo?
Un progresso anche quello?
Prima di scrivere certe cose la gente
dovrebbe pensare un po’, specie in un tempo di Arcadia che equivale oggi al politically correct, cioè al conformismo.
Noi siamo con Wittgenstein che sostiene
che in filosofia o si è realisti o idealisti, tertium non datur e certo
non crediamo che “la vera realtà sia l’intelligibile”… e men che meno che il
vero sia la Storia che non è come la macchina di Ryle, in quanto è l’esito
delle scelte umane.