Ormai Renzi ha
accantonato definitivamente le sue velleità di rottamatore e, manovrando dietro
le quinte il suo avatar (mai nomignolo fu più appropriato!) Gentiloni, cerca
sostegno nella vecchia nomenklatura, a cominciare dal Gentiloni stesso uomo
dalle battaglie multicolori, anche se con una prevalenza prima di verde e poi di
bianco, per arrivare a riesumare Fassino che, sconfitto dall’Appendino, ha ben
diritto ad un risarcimento!
Ma cosa ci vengono a
raccontare? Loro sono sempre gli stessi, il vero nuovo che (per fortuna!) avanza
e il M5S!
Pietro
Dotto
Carlo Biancheri
Proviamo, Egregio
Signore, ad esaminare quel che non va, non diremo del suo pensiero, perché non
è ampio, ma nelle sue affermazioni apodittiche.
Quel che
notiamo, di primo acchito, ed è comune agli adepti della setta di cui trattasi,
è l’intemperanza che, secondo Aristotele nell’Etica
Nicomachea (cap. III), è l’opposto della moderazione.
L’intemperanza
è ciò che allontana dalla ragione in quanto non interessa quella parte per
cui siamo uomini bensì quella per cui siamo animali. Si applica anche il
nome di intemperanza agli errori fanciulleschi i quali infatti hanno una certa
analogia… e non sembra che il nome sia applicato a torto; infatti deve esser
moderato ciò che ha tendenza alle cose turpi e che può accrescersi di molto: e
di tal natura sono soprattutto il desiderio ed il fanciullo: infatti anche i
fanciulli vivono secondo i desideri… Sic Aristotele.
Non è forse
intemperanza trinciare giudizi su tutti ed esaltare le gloriose future sorti di
un movimento/setta che non è in grado di fare una proposta, dicasi una, anzi,
quando la fa, è inconsistente?
Fico
ripete il refrain dei governi non eletti: che non conosca la
Costituzione più bella del mondo che pure dice di difendere? Non lo sa che i
governi non sono eletti dal popolo ma dai rappresentanti del popolo che siedono
in Parlamento? Per lui non ci deve essere un Primo Ministro/Presidente del
Consiglio (in Italia…) ma un portavoce dei cittadini. Quali? Quelli che sceglie
lui? Gli amici di spiaggia o di bisbocce? Lo sa il nostro giovane uomo
aspirante a destini superiori –nell’interesse generale si intende!- che la
democrazia ad Atene era composta da pochi soggetti (lo abbiamo anche scritto in
questo blog…) e che gli esempi di democrazia diretta nella Storia
sono pochini? O forse pensa ad una situazione di democrazia diretta per
l’Italia del tipo della Libera repubblica di Fiume? Tutti nudisti?
In compenso
il Di Battista motociclista ci dispensa il programma di governo secondo il
quale bisogna sottoporre a referendum la permanenza nell’Euro. Da fine conoscitore
di economia avrà valutato l’impatto sull’economia del paese, con un debito
pubblico del 132% del PIL, di una simile scelta… Cosa possono dire i votanti? Sono
tutti conoscitori di economia? Lo sanno cosa li aspetterà dopo? Se alle
scadenze del debito il Tesoro non riuscirà a piazzare nuovi titoli perché
nessuno se li compra, che succederà? Faremo la Comune? E la liretta si
svaluterà almeno quanto la sterlina dopo la Brexit? Molto di più, pensiamo noi.
E allora le materie prime come le paghiamo? Ah certo, col petrolio italico: cultura
e turismo! Ma anche lì con i nostri trasporti…, con l’insicurezza e con i
furbi che truffano i turisti, con la sporcizia in molte città…
E poi gli
immigrati sono troppi: bisogna rimandarli a casa! Benissimo. Perfino i giornalisti
hanno finalmente capito che i paesi di origine non hanno alcuna intenzione di
riprenderseli, specie gli Stati sub-sahariani dove sovente non esiste neppure
l’anagrafe fuori dalle città… ed occorrono accordi che per giunta devono esser
negoziati congiuntamente alla Commissione europea…: roba da 2050.
E non è
fanciullesco ed intemperante tutto ciò? La conclamata onestà ha conosciuto
qualche pesante ombra negli ultimi tempi eppure la risposta è: repetita
iuvant. Ci sembra di capire che la logica sia elastica nella testa di
alcuni portavoce che esaltano l’orizzontalità della rete ma poi… (udite, udite!)
hanno il garante ed il mago del motore Rousseau –per il quale, sia detto per inciso, non
abbiamo alcuna stima col suo mito dell’uomo buono, il buon selvaggio…- che sono
superuguali.
No, Egregio
Signore, non c’è da brindare a sentire la vacuità dei ragionamenti e le parole
intemperanti gridate e non pensate e gli insulti gratuiti di rivoluzionari fai
da te. Scenderanno in piazza? Molto bene: i moderati, cioè quelli che usano la
ragione, i virtuosi, come li chiama Aristotele, si opporranno ai desideri
fanciulleschi.