mercoledì 12 aprile 2017

IMPORTIAMO DALLA ROMANIA IL 40% DEI CRIMINALI...


Carlo Biancheri

Il giovanottello Di Maio che manifesta una conoscenza approfondita (…) della lingua italiana, pur avendo  portato a termine studi giuridici, dispone di statistiche certe allorché sostiene che abbiamo importato in Italia il 40% dei criminali romeni: condannati con sentenze passate in giudicato? Per quali reati? Contro la Pubblica Amministrazione  o per rapina a mano armata?
Bisogna ricordare che quest’ uomo doveva recarsi negli Stati Uniti, a detta dei giornali, per prendere contatto con la nuova amministrazione americana in vista di una possibile vittoria della setta che l’avrebbe portata al governo della repubblica delle banane. Con la stessa impudenza con cui si scusava dei suoi piccoli errori nella scelta delle persone, poi finite in carcere, a Roma o degli errori compiuti in buona fede - certamente ignora Kant che pone appunto la buona fede come criterio assoluto per qualificare un’azione  morale ma, come ha dimostrato egregiamente il professor Pouivet (Après Wittgenstein, Saint Thomas, Vrin 2014), si tratta di un’emerita sciocchezza, in quanto non esiste il principio categorico morale libero da condizionamenti, essendo il giudizio morale essenzialmente pratico: le circostanze non lo determinano ma contribuiscono alla formazione del giudizio – si lancia in affermazioni che sfiorano il razzismo, perché ammiccano al luogo comune: i rumeni delinquono. Anche gli italiani negli Stati Uniti (quanti suoi conterranei?)  venivano considerati tutti mafiosi e ‘spaghetti e mandolino’ sono tuttora uno stereotipo molto in voga nel globo. Chi gli spiegherà che ragionare per luoghi comuni è da insipienti?
Inconsistenti nelle proposte, ma sfacciati nell’ingiuriare gli altri; la sua frase equivale a dire che i delinquenti in Italia provengono per il 40% dalla terra  della camorra e cioè la sua. C’è da chiedersi se sia mai possibile che gente di tal fatta pretenda di governare gli altri!
Del resto nel suo raggruppamento ce ne sono diversi che si comportano nello stesso modo. Anche Fico, dégagé, sostiene con espressione ingenua che la questione di Genova è un problema locale (…): stiamo parlando di rispetto delle regole, di democraticità, di rifiuto della prevaricazione e lui dichiara bel bello che è un problema irrilevante che va affrontato localmente… Lo è stato ed infatti il giudice ha dato ragione alla ricorrente e torto al guru/garante, cioè al custode della Verità della setta, il giudice supremo, come nei romanzi planetari e come nella democrazia del pianeta Gaia.
Cosa ricavarne da tutto ciò?
Che è ora di finirla che i vari Asor Rosa,  Rodotà, L7 (Gruber, Mentana &c.), Il Fatto quotidiano e la miriade di giornalisti benevolenti, da ultimo il Corrierone, accreditino questi soggetti. Bisogna certo ringraziare l’intelligenza politica di Bersani e soci della bocciofila per aver dato tanto spazio a questi, specie all’inizio della legislatura, nell’assunto di matrice leninista che non ci siano nemici a sinistra. Quale sinistra, per giunta…? Alleati di Farage nel Parlamento europeo… una sorta di fascista…