mercoledì 24 ottobre 2018

NOT IN MY NAME

Carlo Biancheri

Non in mio nome, Salvini!
La Commissione Europea ha attaccato un popolo, secondo lui, quello italiano. Fino a prova contraria io sono italiano, ma approvo quel che ha fatto la Commissione, sostenuta dalla totalità degli Stati membri della UE e quindi dico: not in my name. Perché mai tutti dovrebbero osannare un’idiozia che serve solo ai governanti italiani per gabbare gli allocchi in vista delle elezioni europee?
La cultura fascista del personaggio che non ha alcun rispetto per l’essere umano, a giudicare da come si esprime, stravotato dagli ‘intellettuali’ trentini che tra un gotto e l’altro si sono affidati alle mani sapienti della Lega, elabora una identificazione del suo clan con il popolo. Se avesse, non dico studiato, ma almeno letto I promessi sposi si ricorderebbe di un tal Principe di Condé e della notte precedente la battaglia di Rocroi e, per converso, di don Goncalo Fernandez de Cordòba, governatore di Milano, e del suo assedio di Casale Monferrato e quali glorie a volte la Storia riservi a certi soggetti. Almeno legga Hegel, segnatamente l’astuzia della ragione per cui Napoleone pensava, conquistando la Russia, di stabilire la pace universale, mentre fu la sua rovina…
Si sa che una delle tentazioni maggiori dei giovani è la presunzione in cui si avventurano per mascherare la loro incertezza, connessa ad un sapere acerbo, acritico che non coglie l’essenziale.
Ascoltiamo quotidianamente sull’EIAR fascista dei personaggi del calibro di sottosegretari/viceministri incompetenti che ripetono come un disco rotto: il debito nei nove anni precedenti è aumentato perché lo potete riscontrare dal rapporto debito /PIL degli ultimi anni e, quindi, la ricetta non ha funzionato, perciò provate la nostra!
Rispondiamo agli incompetenti che, purtroppo, in ragione della più grave crisi economica verificatasi dal dopoguerra nel nostro paese, il PIL italiano dal 2008 è sceso di almeno 8 punti percentuali. Ora, se la matematica non è un’opinione e se il numeratore decresce ed il denominatore è costante, cioè il debito, quale sarà mai il rapporto debito/PIL? Capito, scienziati? E nessun conduttore osa fermarli…
Siamo stanchi del minuetto: dialoghiamo, confrontiamoci quando tutti sanno leggere e scrivere e la Commissione europea non è mica composta da ‘scemi’, per citare il Salvini: se volete portarci fuori dall’Euro e non siete dei gran vigliacchi, ditecelo! Verrà fuori tutto ma quando sarà tardi, come spesso accade nella storia…

domenica 21 ottobre 2018

VOGLIAMO RESTARE NELL'EURO E NELLA UE MA... ALLE NOSTRE CONDIZIONI



Carlo Biancheri

Il governo fascio-comunista ha risolto le sue diatribe interne del tipo: non sono un bugiardo, non sono scemo… con un linguaggio piano, sincero che piace tanto agli allocchi che li hanno votati e li sostengono ma che dimenticano che gestire la cosa comune è un compito ‘sacro’, per dirla con Aristotele, perché si tratta del bene di tutti e la politica, come insegna Machiavelli, è per definizione ciò che riesce e non un apprendistato amatoriale dove gente senz’arte né parte - dei balordi si dice al Nord - impara i rudimenti sul come amministrare.
Il Vis-Conte dimezzato, Cavaliere inesistente, che ha fatto sentire la sua flebile voce da Bruxelles, come figurante, (si intende!), non certo da protagonista che non vuol essere, si ostina a dire che la manovra è molto bella, ben costruita, che va spiegata e che la Merkel è rimasta impressionata dalla profondità delle riforme mai fatte in trent’anni (o cento?) di storia d’Italia, e con Macron non è vero che si sono visti al bar in piedi per cinque minuti, ma per quaranta (li ha cronometrati?), comodamente seduti nel retro del bar (vicino al bagno?) e lui ha spiegato. E già lui e il piccolo Tria spiegano, ma gli altri non condividono… E allora? Bisogna iscriverli ad un training di rieducazione stile Scientology perché si convincano? Ha per caso chiesto lumi al Casaleggio su come fare?
L’approccio ricorda perfettamente l’atteggiamento nel comunismo reale dei capi: se qualcosa non era apprezzato dalla gente, andava spiegato perché era impossibile che la proposta non fosse valida, il leit-motiv era la disciplina di partito. Il dubbio non è ammesso e la frase ‘possiamo sbagliare’, ricorrente tra i due giovanotti…, va tradotta: anche se sbagliamo qui restiamo.
Che significa ‘vogliamo discutere la manovra’ se è già stato risposto che non va e se le cifre della crescita sono del tutto inattendibili e valgono solo per l’anziano di Bildenberg, con un milione di Euro in c/c in Svizzera e con l’assicurazione vita per sé e per la moglie? In una botte di ferro qualsiasi cosa succeda! Così il ragazzetto sostiene: noi non vogliamo uscire dall’Euro, né dalla UE, ma fra cinque mesi la cambieremo…; non siamo mica in Italia, uagliò! E quell’altro che si crede spirItoso che entra ed esce dal Consiglio dei Ministri dicendo altrimenti 'mia figlia di cinque anni mi denuncia’: la cosa pubblica è ‘cosa nostra’ come i soldi pubblici della Lega, volatilizzati.
Il Ministro Savona svolge un ragionamento analogo a quello succitato allorché sostiene, con spocchia mal riposta, che è vero che il debito pubblico italiano è quel che è, ma bisogna calcolare il risparmio privato che nessuno dei partner europei ha. E allora? Pubblico e privato sono vasi comunicanti? Dispone lui del risparmio privato? Ha in mente una patrimoniale, non ora ma quando occorrerà, dicendo 'scusate, adesso è necessaria'? L’equivoco sta nel fatto che l’aumento dello spread è solo colpa loro, mentre lo dipingono come un evento ineluttabile, anzi accusano l’opposizione di fomentarlo perché non sostiene il loro bel programma.
Del resto dal centro America, il seguace di Mussolini e di Che Guevara ci informa che l’atteggiamento di Di Maio è stato di spontaneità, di genuinità… Corrisponde perfettamente allo spirito del tempo dove molti giovani vivono senza un progetto, scambiano le pulsioni, gli istinti come  qualcosa di primario da soddisfare, alla stregua di mangiare, non come un’istanza da valutare alla luce della ragione. Già ma se si mangia troppo… ci ricordiamo del film La grande abbuffata… e, anzi, ormai leggiamo, purtroppo, che se uno è abbandonato dalla propria donna, la ammazza, o se i vicini fanno rumore li si uccide, o se sono antipatici, perché di razze diverse, li si uccide ancora. La leggerezza dell’essere… che non è altro che insicurezza, egolatria.
Per cambiare le regole europee ci vogliono alleati di peso ed il ‘truce’ -così denominato sulla stampa- si è alleato con Putin e Le Pen: non bastano. Non bisogna essere dei villani, ma questi neppure sanno come ci si debba comportare, malgrado i baciamano ridicoli del truce che non coglie le sottigliezze e cioé ignora che in molti paesi non si fà.
La situazione sui mercati finanziari peggiorerà e questi invece di riconoscere i loro errori faranno pagare il conto a noi. Noi siamo persone per bene dichiarano, ma, come si dice in Italia: chi si loda si imbroda…
Ricordiamo quel che è apparso sulla stampa e cioè una impressionante citazione di Prezzolini sul popolo italiano: ’Si fà guidare da imbecilli i quali hanno fama di essere machiavellici, riuscendo così ad aggiungere al danno la beffa,  ossia l’insuccesso alla disistima per il loro paese’. Chiaro il concetto? 

venerdì 19 ottobre 2018

L'ESPERTO DI MERCATI FINANZIARI

Carlo Biancheri

"Lo spread sale perché i mercati pensano che il governo sia diviso", afferma perentorio il vice-presidente del Consiglio pro-tempore Di Maio, giovinetto di Pomigliano d’Arco, che conosce benissimo i mercati finanziari internazionali, forte del suo stage a Blackrock o a Goldman Sachs invece che allo stadio San Paolo di Napoli.
Come no? I mercati puntano tutto sulla stabilità di questo governo del cambiamento che porterà senz’altro l’Italia nel burrone. Infatti, quando non si litigava all’arma bianca, come adesso, tra le due componenti ‘democraticissime’ di governo, lo spread era stazionario sui trecento punti:una quisquilia, solo tre punti in più dei tassi tedeschi, tanto per penalizzare particolarmente le imprese del bel paese che debbono competere con quelle tedesche e che, per ottenere finanziamenti dalle banche, pagheranno almeno tre punti in più dei concorrenti teutonici…  Ottimo, no?
Dove sono gli allocchi che credono ancora che  i mercati, quando si è materializzata la messa in mora dell’Italia da parte della Commissione Europea, si siano innervositi? I mercati sono profondamente convinti che la manovra del cambiamento, spiegata magistralmente dal Cavaliere inesistente, alias Vis-Conte dimezzato, e dal piccolo ministro Tria, porterà senz’altro ad un aumento cospicuo della crescita del prodotto interno lordo e ciò consentirà di ripagare serenamente il debito, che aumenta sì adesso, ma che diminuirà in forza dell’assistenzialismo che verrà erogato, dopo aver reso efficienti in un baleno i centri dell’impiego, i cui dipendenti sono un po’ meno dei centomila tedeschi (…). Le banche dati si parleranno tra loro, domani mattina (…) si intende, e così si eviteranno abusi da parte dei richiedenti il reddito di cittadinanza che saranno schedati in modo efficientissimo. Siamo ancora in Italia? O sul pianeta Gaia?
Ancora due settimane così e arriviamo al default, alla patrimoniale, al controllo dei movimenti di capitale e al congelamento nell’area Euro, con la troika, Salvini, altrimenti le Alpi torneranno ad essere la frontiera invalicabile e ci troveremo tra noi.
Quesito ai votanti: volevate tutto ciò?


giovedì 18 ottobre 2018

IL GOVERNO FASCIO COMUNISTA STA DANNEGGIANDO IL PAESE

Carlo Biancheri

Sono trascorsi centotrentotto giorni secondo i calcoli dell’esponente dei comunisti padani da quando il governo del paese degli allocchi ha cominciato a far danni.
Il comunista in questione, tanto sostenuto da imprenditori cerebrolesi del Lombardo-Veneto nonché da quelli del bar Sport, svolge il compito di  spostare il ruolo internazionale del paese verso il nulla. Va a Mosca in continuazione a prendere ordini da uno che il presidente -anchor man- populista degli USA definisce ‘un assassino ma non negli Stati Uniti’ che in volgare significa: se ammazzi fuori va benissimo… E gli ordini in che consistono? Smantellare la Unione Europea, hacer lio come dice il papa simpatizzante di Peròn, cioè far casino. Ci riesce perfettamente con la fascista Le Pen e con alleati ad intermittenza (…) come l’ungherese Orbàn.
Ora dovete sapere che il comunista padano non ha studiato né conosciuto il casino, quello sì, dell’Italia con una Comunità europea attenuata, ai primordi, quando il tasso d’interesse bancario era del 17% a causa dell’inflazione a due cifre, c’era la scala mobile che doveva impedire che i salari valessero tanto quanto quelli che il compagno Maduro assicura in Venezuela; ma l’inflazione ne creava di nuova  ed il paese era sempre sull’orlo di una rivolta sociale vera che sfociò in movimenti di gruppi terroristici come le Br. Negli anni Cinquanta-Sessanta vi era stata l’emigrazione biblica, favorita da Agnelli, dei lavoratori del Sud verso il Nord, e c’era chi ne approfittava con la speculazione edilizia e la costruzione di periferie urbane dormitorio nelle grandi città; di mafia non si parlava quasi…, insomma un paese alienato come il cinema e la letteratura descrissero ampiamente. Era sovrano però, come no! Solo che per pagare i salari dei dipendenti pubblici e le pensioni doveva emettere debito, titoli di Stato che non venivano sottoscritti e quindi ad ogni scadenza c’era il cardiopalma al Ministero del Tesoro e quando i titoli erano comprati al 60% del valore dell’emissione lo si considerava un successo. Maledetti mercati finanziari! Prima gli italiani, poi lo spread…, no? C’erano le società irizzate cioè pubbliche -anche Motta (panettoni) lo è stata- e le BIN, cioè le banche di interesse nazionale: quando una banca era in difficoltà la si salvava con un salasso nel sistema bancario come nel caso del Banco di Sicilia, del Banco di Napoli, ecc., ecc..., ma per ripianare le perdite colossali del gruppo IRI e EFIM (settecento miliardi l’anno…) si faceva nuovo debito pubblico… Pubblico è bello, dicono i ragazzetti adesso, come con Alitalia e Ferrovie: aspettate un po’ e ne riparleremo. Non sanno gli sciocchi che la macchina pubblica necessita di riforme profonde: preparazione del personale, salari adeguati, attitudine a risolvere i problemi al di là delle procedure dietro le quali tutti si rifugiano… Ci vogliono anni per attuarle. Se ne accorgeranno presto quando cercheranno invano di far partire il reddito di cittadinanza con i centri per l’impiego, specie in posti dove il lavoro semplicemente non c’è.
Gli allocchi che vogliono lasciare la UE, ma restare nell’Euro (!), che sono in maggioranza in Italia non leggono neppure i giornali e non diremo quelli inglesi (…), ma anche gli italiani che per lo più pongono in evidenza la serissima preoccupazione dei britannici per il loro futuro, dopo il distacco, specie senza accordo, né si preoccupano di approfondire perché mai i greci si siano rifiutati di uscire dall’Euro pur avendo un governo di descamisados, come i nostri che non mettono la cravatta (si può fare anche di peggio…) per far capire che sono vicini  al popolo -il Bossi in canotta ce lo ricordiamo bene-.
In centotrentotto giorni il governo ha isolato il paese che è ormai considerato quello di Pulcinella al di là delle Alpi: tutti pensano che gli italiani siano imbattibili nella commedia e nel melodramma (…), ma la dura realtà impone di ricordare le idiozie che abbiamo fatto molto spesso nella storia e non ci riferiamo solo al posto al sole e quindi all’invasione dell’Etiopia, della Somalia, della Libia, ma persino alle discutibili scelte di cedere l’italianissima  Nizza e la Savoia ai francesi  per unificare il paese sulla carta, tra gente che non si capiva tra di loro. Pensate che in Argentina si trattò di decidere quale dovesse essere la lingua nazionale: gli emigrati italiani erano in  maggioranza ma si scelse lo spagnolo perché gli emigrati stessi non si capivano tra di loro! Forse Gioberti non aveva torto…
Il Vis-Conte dimezzato avrà colloqui del quarto tipo a Bruxelles, anche con bilaterali, nel suo inglese incerto, per spiegare la bontà della manovra, così ben costruita, ’ci abbiamo molto pensato’ sostiene –speriamo che non l’abbiano scritta ‘con il cuore’ e non con il cervello come nel decreto Genova/Forio d’Ischia- ma si troverà in una fattispecie simile a quanto occorso nel caso de Il presepe a casa Cupiello: "o presepe nun me piace", si sentirà rispondere…
Non ometteremo di menzionare che sui migranti non c’è stato alcun progresso, a parte gli insulti a Macron ed ai francesi, che sono arroganti, si sa, o alla discriminazione dei bambini a scuola. E l’accordo con la Nigeria come va? E con il Bangladesh? E in Niger il comunista padano c’è andato, invece di fare gite a Mosca dove si sente a casa sua? Si sposti un po’ dalla vetrina di Mosca o di San Pietroburgo per capire qual è la realtà russa e che aiuto potrebbero mai fornirci…
Quello che è stupefacente è che questi pensano che alla fine la UE, peraltro in crisi dopo decenni di gestione massonica e lo strapotere del governo da Germania dell’Est della Merkel, cederà perché non potrà fare a meno di noi. Qui cascano i due (…) provinciali che non capiscono, e non solo per ragioni di lingua, gli interlocutori. Al Nord delle Alpi vige normalmente, salvo eccezioni, il principio che pacta  servanda sunt ed il moralismo (non la morale che è altra cosa) è la regola. Quindi mentire, inventare, millantare, minacciare ad arma scarica è controproducente. Sebbene la crisi economica sia stata disastrosa ed abbia colpito di più paesi inefficienti come il nostro, gli altri possono anche fare a meno di noi e, come in Baviera a maggio, non ci saranno rivoluzioni. Gli europei vogliono continuare a godere gli enormi benefici che, malgrado tutto, l’Europa unita assicura, a cominciare dalle libertà del Trattato: libertà di movimento di capitali, persone, merci e servizi che ha creato il mercato interno dove la produzione a km zero, come alternativa, riporta all’autarchia e alla decrescita felice a cui la gente non è affatto pronta, perché con i mezzi di comunicazione di massa, che favoriscono le migrazioni bibliche, un regime autarchico può esistere solo in uno Stato dittatoriale come la Corea del Nord che il comunista padano ha paragonato alla Svizzera, quando c’è andato col Razzi: vuole trasformare l’Italia in una Svizzera coreana?Per questo sta trasformando la RAI nell’EIAR fascista…
Intanto paghiamo il conto di questi arroganti, mentitori in quanto lo spread è sopra i trecento punti e a fine mese può grandinare con le Agenzie di rating.
Mussolini sosteneva che gli italiani sopportano tutto: siete contenti così?


giovedì 11 ottobre 2018

I FUTURISTI DEL GOVERNO FASCIO COMUNISTA

Carlo Biancheri

Sono passati quattro mesi, purtroppo…, da quando si è insediato l’attuale governo che non era stato proposto agli italiani prima del voto e si impongono alcune considerazioni.
Il linguaggio di questa gente, in parte manovrata da un copione dettato da fuori – che sia Putin o che sia la Casaleggio (Scientology) associati- elaborato dai protagonisti che manifestano, però, una  ignoranza raccapricciante, è tutto incentrato sui verbi al futuro: faremo, aboliremo la povertà, renderemo felici i cittadini, cacceremo i clandestini, cambieremo l’Europa, il paese ritornerà a crescere…, perché l’impatto con la realtà sarebbe devastante per loro: la vita è sogno…, ma non nel senso del grande Calderòn de la Barca, più prosaicamente per ingannare gli allocchi, come il gatto e la volpe fecero con il povero Pinocchio: sotterra le monete d’oro e nascerà un albero che ne produrrà tante altre…E non si tratta solo di verbi al futuro ma anche del non-senso del movimento futurista che viene ripreso:le loro sono frasi prive di significato.
Dice il Di Maio, giovinetto catapultato in una posizione davvero troppo grande per lui malgrado la parlantina inarrestabile e la violenza del linguaggio, ‘gli spread non sono la realtà’ e neppure gli indici di crescita…; non ci fossilizziamo sui numeri  - anche quando fa l’analisi del sangue non si fossilizza sui numeri?-.
La borsa crolla, lo spread cresce pericolosamente? Andiamo avanti rispondono i due giovanotti baldanzosi come se fossimo ad una partita di calcetto.
Vi ricordate il Salvini che doveva far partire i seicentomila clandestini? Bene adesso dichiara che sta lavorando indefessamente –mica vuole rubare lo stipendio che gli pagano gli italiani!- per concludere accordi di rimpatrio con non precisati paesi di origine… Caspita! Se ne accorge adesso? Il ragazzetto di Pomigliano d’Arco ha dichiarato che la Banca d’Italia, autorità indipendente secondo i canoni del Fondo monetario internazionale, la normativa europea e gli standard dei paesi civili, qualora critichi il governo, dovrebbe presentarsi alle elezioni (…), mentre il Salvini chiede le dimissioni del presidente dell’Inps, reo di aver sostenuto che con la modifica della legge Fornero, come la vuole lui, occorrono ben cento miliardi e  dal taglio delle pensioni d’oro si ricaveranno solo centocinquanta milioni, non propriamente sufficienti per alzare quelle minime... Chi critica il governo, avendone titolo, deve sparire che si tratti del Ragioniere generale o di alti funzionari pubblici, questa è la logica dei nuovi governanti che pensano di essere ancora all’opposizione: di cosa? Del fatto che lo Stato non si identifica  con la maggioranza che sostiene il governo ma, secondo la Costituzione, è fatto di pesi e contrappesi che certo ostacolano la presa di potere dittatoriale; e sì, perché esiste una dittatura della maggioranza, come ai tempi di Hitler e Mussolini quando il consenso era larghissimo e  si violavano  le libertà fondamentali a cominciare  da quella di espressione: il Di Maio non vuole, forse, far tacere i giornali avversi a lui?
E ancora: le Agenzie di rating non ci fermeranno, noi siamo qui per mettere al centro gli italiani, vogliamo cancellare la povertà.
Vediamo cosa sono riusciti a fare fino ad ora.
Decreto dignità
Sembra che i posti di lavoro diminuiranno e non  cresceranno perché le aziende invece di assumere a tempo indeterminato faranno nuove assunzioni a tempo determinato di altri soggetti o non assumeranno affatto, specie in un contesto di instabilità e di incertezza.
ILVA
Si trattava di un delitto perfetto, ma il ragazzo si è attenuto a quel che il governo precedente aveva negoziato.
RAI
Hanno nominato come Presidente un giornalista che stava nel Canton Ticino (…),  sostenitore di tesi  incredibili, che dovrebbe ‘normalizzare’ l’informazione e cioè trasformare la RAI che siamo costretti a pagare tutti in una nuova EIAR fascista e cioè docile alle direttive di regime.
Crollo del ponte a Genova
La ventilata ricostruzione con il decreto Genova/Forio d’Ischia (per i clienti di Di Maio…) lascia in serissime difficoltà la città. Si sono persi oltre quaranta giorni per i selfie, le dichiarazioni, la ricerca dei colpevoli da impiccare sulla pubblica piazza, ma il decreto non ha soldi sufficienti, va cambiato perché scritto con i piedi da un ministro che forse lo ha elaborato mentre stava transitando per il tunnel del Brennero; infatti, ha pensato che il nuovo ponte (non quello di Piano che è un nemico ma quello dell’architetto che ha fatto tre appartamenti e due tombe…) dovrà essere un luogo di ritrovo – sotto c’è l’IKEA e i sassi di un torrente non il Bosforo…- per le famiglie che probabilmente faranno le scale per arrivarci… Nel frattempo sono stati bloccati dallo stesso i fondi del terzo valico, assolutamente vitale per Genova, perché lui ci vuole vedere chiaro!
Spread ed agenzie di rating
Siamo oltre i trecento punti di spread con i titoli tedeschi, vicini alla Grecia…, e questo governo, su base annua, ci sta costando sei miliardi di Euro in più per il solo fatto di esserci (con Gentiloni lo spread era a centotrenta…).
E’ crollata la fiducia nel paese con questi governanti che sono contro le élites, dicono loro, e non ci riferiamo soltanto al Vis-Conte dimezzato che passa il tempo a dichiarare che è un avvocato – via…, ce ne sono tanti- ma funge da segretario ai due. Insieme alla fiducia sono diminuiti gli investimenti in una congiuntura economica che comincia cedere.
Non siamo certi dell’indipendenza delle Agenzie di rating: basta controllare quel che abbiamo scritto in tempi non sospetti su questo blog a loro riguardo. Tuttavia, secondo la normativa europea e le esigenze dei mercati finanziari a livello internazionale, il loro giudizio ha conseguenze economiche rilevantissime sulla vita delle società e degli Stati. Se il paese è declassato la BCE, ad esempio, non può più detenere i nostri titoli pubblici ma neppure i fondi di investimento che gestiscono enormi capitali inclusi i fondi pensione: vogliono investire in titoli investment grade. Conseguenza: i nostri BTP che servono a pagare gli stipendi pubblici e le pensioni chi se li compra? Salvini ha detto che gli italiani hanno a cuore la patria… Una minaccia? Il risparmio privato diventa pubblico come nei regimi comunisti?
Flat tax
C’è solo una estensione della tassa esistente alle partite IVA che fatturano un po’ di più. Il resto è chiacchiera.
Crescita del PIL
Il motivo ricorrente è quello che la politica di austerità ha fallito quindi ora bisogna fare più debito per favorire la crescita che rispetto alle previsioni dovrebbe per l’anno prossimo superare l’1,6%.Col reddito di cittadinanza i consumi cresceranno a più non posso ecc.,ecc.La previsione appare a molti esperti qualificati assai ottimistica anche perché il grosso della spesa non è per investimenti. Tra l’altro se si aumenta il debito,quest’ultimo  sarà sostenibile?
Potremmo continuare a lungo a mostrare  la distanza stellare che intercorre tra le dichiarazioni e la realtà. Sta di fatto che il governo ha rotto con l’Europa e tutte le alleanze tradizionali  dell’Italia senza sostituirne altre credibili. Ha isolato il paese nel più ampio contesto internazionale credendo di potersi avvantaggiare dell’appoggio di un avventuriero come Trump. Non ha portato a casa alcun risultato anzi molta irritazione, specie facendo viaggiare ministri impresentabili o  figure istituzionali paesane, non in grado di comprendere quel che dice l’interlocutore.L’ebbrezza di ragazzetti che improvvisamente si trovano in posizioni di responsabilità e cercano di catechizzarci sulle loro stupide teorie farà sì che il paese,nell’ignavia di molti detentori del potere reale,la pagherà cara cioè noi tutti la pagheremo.
Il risultato  dell’operare del governo sarebbe ancora poca cosa rispetto  a quel che potrebbe accadere:se la situazione precipiterà ci sarà l’Italexit, nonostante le smentite.



lunedì 1 ottobre 2018

MA SALVINI PORTA MALE?

Carlo Biancheri

Oggi a Genova il Salvini ha annunciato trionfante che con la manovra si andrà fino in fondo è che la borsa cresce e che lo spread non preoccupa.
Quindi, penserete voi, con i mercati finanziari tutto ok? E no, questo si chiama fare i conti senza l'oste. Infatti, la borsa che era in ripresa, dopo il bagno di sangue di venerdì, subito dopo le dichiarazioni del capitano -di sventura...- ha bruscamente virato in negativo nel pomeriggio al semplice diffondersi di notizie di maretta all'Eurogruppo sul Def italiano e in relazione al fatto che Tria, invece di andare a Lussemburgo per partecipare all'Ecofin, se ne sia tornato bellamente nella città eterna.
Anche lo spread è in tensione e arriva a 280 punti, segno di un sentiment negativo del mercato, cioè degli investitori, nei confronti di questo paese malconcio (per rabbia). Il nostro spread è più vicino a quello della Grecia che a quello della Spagna e le nostre imprese esportatrici competono con quelle tedesche e,  nel contempo, per finanziarsi sono obbligate a pagare tassi d'interesse di circa il 3,28% in più dei dei loro concorrenti sugli impegni a dieci anni; soltanto l'arrivo del governo del cambiamento  (in pejus) ha fatto salire di un punto percentuale il rendimento dei titoli di Stato a dieci anni.
L'ottuagenario ministro Savona, anche lui portatore di sventura con il suo cigno nero ed il piano B di uscita dall'Euro, insiste nel magnificare le progressive sorti del paese con l'aumento del deficit pubblico che non coprirà solo investimenti produttivi ma anche l'assistenza sociale, il cui effetto benefico sull'economia si esaurisce solitamente in un anno. Cresceremo al 3% ed il debito pubblico diminuirà... Non è mai accaduto prima e il barone di Munchausen dove era andato a cavallo di una palla di cannone? Sulla luna? E poi Keynes, ormai il passepartout per risolvere ogni problema.  Chi lo dice che lo Stato non è bello quando investe? sostiene il Savona. Già..., ma bisogna conoscere un po', non molto.., l'efficienza dello Stato italiano dove i costi  (per non parlare dei tempi) di ogni investimento sono sempre il doppio di quelli di altri Stati civili e l'esperienza in Banca d'Italia o al Tesoro è assolutamente fuorviante rispetto al livello medio del resto dell'Amministrazione; se ne deduce che le previsioni appaiono del tutto ottimistiche.
In compenso il ragazzetto Di Maio, vice-Presidente del Consiglio pro-tempore, accusa, tanto per non perdere il vizio, l'opposizione di provocare il rialzo dello spread: sono anti italiani, tuona! Un' opposizione potentissima come Mandrake se riesce a convincere chi manovra miliardi di Euro sui mercati nelle loro scelte di investimento...
Esprimendosi, come si fà a Forcelle, sostiene che contano di più i lavoratori dello spread. Siccome lo spread  è equiparabile al termometro durante una malattia se ne deduce, qualora io abbia la febbre,  che è bene che butti il termometro.
La morale qual è?
Non si può continuare ad affidare uno Stato ad incompetenti di tal fatta che sanno distruggere benissimo senza essere in grado di formulare una proposta e quando la sfornano è pasticciata e distruttiva, come sta avvenendo con il c.d. decreto Dignità, alla ricerca di un Nirvana, cioè la piena occupazione che non c'è... Naturalmente ci sono i soliti utili (...) della sinistra,  come il Fassina, che credono di conoscere i mercati finanziari perché ricevono informazioni da qualcuno  (...): per loro la manovra del governo di cambiamento in pejus va benissimo e non hanno dubbi che perfino Savona manifesta, allorché paventa che la crescita si fermi all'1%...
La realtà è meglio narrarla che riconoscerla, tanto a fine mese ci sono almeno 10.000 Euro netti, detratte le donazioni obbligatorie..., il tutto a nostro carico.

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