E così ora tacete; ammutoliti, imbavagliati, non sapete più cosa
scrivere perché non potete più criticare, dir male di chi sta al
governo. Dovete accettare anche la Raggi di cui avete detto tutto
il male possibile, ora ve la dovete tenere; anzi dovete sostenerla
qualunque cosa faccia; ormai è "roba vostra"!
Mario Bortolotti
Carlo Biancheri
Mario Bortolotti
Carlo Biancheri
Non abbiamo perso l’uso della favella dinanzi ad una scelta che ci è parsa, nel frangente storico, la più prudente. E la prudenza
per san Tommaso d’Aquino, il Doctor comunis, che il neofita ex
ministro leghista Fontana ha voluto citare in Parlamento, a sproposito
naturalmente, circa la natura del male e la sua consistenza ontologica, è la scelta adeguata dei mezzi rispetto al fine che ci si prefigge di
ottenere. In questo caso, era quello di evitare che un esagitato, su cui
pendono indagini pesanti, a cui si chiede conto di
quarantanove milioni di soldi pubblici spariti nel nulla, che ha avuto paura
del processo per abuso d’ufficio ecc., potesse decidere il futuro presidente della
Repubblica, i giudici costituzionali, tutte le nomine in scadenza nelle aziende pubbliche che rappresentano una fetta ancora rilevante dell’economia del paese e continuasse a far danni all’economia, promettendo abolizione delle tasse e maggior debito: pane per
tutti a buon mercato avrebbe scritto il Manzoni, riecheggiando i tumulti di
Milano. Del resto, chi non sa governare sé stesso non può governare neppure gli altri afferma sempre san Tommaso ed ha ragione da
vendere…
Da quando il governo si è insediato lo spread si è dimezzato: cosa hanno
risposto il Salvini e il branco, nonché la ruota di scorta
piccola, piccola in tutti i sensi, della Meloni? Vedete? Il complotto dei
banchieri contro un governo voluto dal popolo col quale hanno il filo diretto.
Ancora una volta hanno perso l’occasione per tacere e
non gridare parole al vento come un ululato. I due e i loro consiglieri da
strapazzo ignorano che è impossibile manipolare il mercato secondario dei
titoli di Stato italiani senza farsi male: a parte il fatto che si tratta di
mercato vigilato e regolamentato, i volumi sono tali che nessun intermediario,
operando anche di concerto, si azzarderebbe a prendere posizioni per
condizionare lo spread ed anche i prezzi. Nel solo mese di luglio di
quest’anno le transazioni, senza contare quelle over the
counter (OTC), sono state pari a 25 miliardi di Euro (!) con oltre 500.000
transazioni… Se i due sono capaci a manipolare, per piacere ce lo
spieghino! Il fatto è che non vogliono riconoscere o semplicemente ignorano
che i mercati finanziari si basano sull’aspettativa e la fiducia
e, in questo caso, hanno una fiducia ben diversa in un governo che non vuole
smantellare l’Europa per indicazione di Putin, uscire dall’Euro, confliggere con i nostri partner naturali, contestare le regole
comunitarie liberamente sottoscritte; non avendo studiato né lavorato, parlano sempre per sentito dire.
Il popolo ‘tradito’- da Salvini, perché il governo è caduto per causa sua…- è lo stesso che a Pontida è riuscito a menar le mani contro un giornalista e a
chiamare Gad Lerner ‘ebreo’ (Gesù Cristo che citano spesso di che nazionalità era?). Questo popolo – ce lo ha detto in televisione un tizio da spiaggia con un bracciale
di palline colorate – è andato a messa prima
della manifestazione di Pontida, perché loro sono cattolici,
messe celebrate evidentemente da preti che ricordano quelli bavaresi
filonazisti nel periodo hitleriano, nell’ignavia dei vescovi da
cui dipendono. E già perché il capitan Fracassa non
ha esibito questa volta le croci – ne aveva due ha detto…- che diventano però corpi contundenti quando si rivolge alla ‘zingaraccia’ o alla ‘zecca tedesca’, espressioni che non abbiamo mai sentito dire ai santi che sono i modelli
per i cristiani cattolici.
E già: italiani brava gente… Non ci pare proprio che
lo siano, se pensiamo al comportamento di Graziani in Etiopia con la strage di
Debre Libanos ed il massacro dei copti, all’omicidio Matteotti, ai
fratelli Rosselli, alle leggi razziali e alle perversioni della Repubblica di
Salò, ma anche ai tanti omicidi passati sotto silenzio ad
opera di certi partigiani stalinisti dopo la liberazione.
Italiani individualisti
se, a legger Guicciardini (cinquecento anni fa…), si trova che si ‘occupano solo del particulare’, cioè dei fatti loro, non del bene di tutti, non della giustizia commutativa -a
tutti lo stesso- o di quella distributiva – a ciascuno secondo quel
che gli spetta-; gente che si arrangia per aggirare leggi, molte volte, peraltro,
inique, per eludere i controlli e dove l’astuzia viene scambiata per intelligenza. Non c’è solo una ragione sociale
per il male, come ci hanno predicato per oltre cento anni intellettuali
marxisti, c’è anche una scelta del tipo: chi se ne frega degli
altri che mette in discussione il vivere sociale.
Al Nord Europa
considerano i popoli latini degli anarchici… e le vicende di questo
povero paese lo confermano.
Abbiamo scritto che siamo
nell’era delle conseguenze. Cattivi governi hanno portato
all’esplosione del debito pubblico che ingessa il paese;
la pubblica amministrazione, centrale e periferica, troppo spesso è un potentato che applica con soggettività norme astruse; la cultura è in condizioni lamentevoli giacché il 56% degli studenti delle superiori non è in grado di interpretare
un testo italiano complesso; le periferie sono quasi abbandonate in certe aree;
mancano controlli seri; la giustizia è inadeguata e troppo
lenta; l’evasione fiscale è elevatissima e la imposizione fiscale è troppo alta; la spesa
pubblica equivale spesso a spendere soldi buttandoli dalla finestra; il sistema
sanitario non tutela i più deboli; la malavita organizzata è molto potente e così via.
Questo governo farà un gran servizio se svolgerà l’ordinaria amministrazione senza provocare danni ulteriori: bisogna
contentarsi. È anche qualificato per parlare in Europa in modo
civile e non da trogloditi o da provocatori e questo può determinare maggior cooperazione da parte degli altri, specie per quanto
riguarda i flussi migratori e le questioni economiche.
Noi crediamo, però, che per cambiare ci vorrà tempo e non si otterrà molto se non si creerà un grande movimento di persone
disposte a ravvivare l’umano, come negli anni cinquanta. Un grande male del
paese, secondo noi, è la solitudine, che sussiste anche negli eventi
collettivi. Mancano anche ideali e contenuti forti che sono le premesse per
vivere, per costruire la pace, la tranquillità dell’ordine, cioè la giustizia per ciascuno, la solidarietà, la vita secondo una dimensione umana e non animalesca: in una parola, la
speranza.