Carlo Biancheri
Un
carrozzone tirato da sei cavalli saliva su per una via erta, rotta,
sabbiosa.
I
viaggiatori erano scesi e facevano a piedi il tratto di strada
per
alleggerire ai cavalli il peso e la fatica; tuttavia i cavalli sudavano e
soffiavano.
Sopraggiunse
una mosca
«Per
fortuna sono arrivata io!» esclamò.
E
cominciò a ronzare negli orecchi degli animali, a pungere ora questo ora
quello,
or
sul muso or sul dorso. Poi si sedette sul timone, poi si posò sul naso del
cocchiere,
poi
volò sul tetto della carrozza. Andava, veniva, affannata e brontolava e
squillava
«…Tocca
a me far tutto. Tutto cade sulle mie spalle, Ah che lavoro!»
Finalmente
dalli e dalli, la carrozza giunse al termine della salita…
Sul
tetto del carrozzone la mosca trionfava:
«Li
ho condotti, eh, fin quassù! Se non c’ero io!» si lagnava.
«Nemmeno
grazie mi dicono. Dopo tutto ciò che ho fatto!».
(La
Fontaine)
E
poi Trump, il presidente più screditato della storia americana, che ha espresso
stima nei confronti dei due nuovi partiti populisti, benedetti anche da
Dostoevskij, che hanno vinto le elezioni in Italia! Lo
ha subito
invitato alla Casa Bianca «non appena si potranno far coincidere le agende» e
già perché tra pari… ci si confronta. Non ha lesinato di mettere nel bilaterale
una mano sul braccio di Trump, ignorando che quel che si fà nel Gargano non si
fà in America, dove due uomini, per di più con cariche politiche, non si
toccano, non usa. Consigliamo, invece di avventurarsi su Dostoevskij e
Puskin, citati a sproposito, di leggersi Le bourgeois gentilhomme di Jean
Baptiste Poquelin, detto Molière: chissà che non impari dalle disavventure del
borghese con smanie nobiliari a non cadere nel ridicolo.
In
effetti il Conte Mosca ha baciato la mano alla moglie di Trudeau, pensando,
all’evidenza, che il comportamento diffuso in certi ambienti altolocati in
Italia e in certe zone di influenza
iberica, o
nel mondo slavo o in
Francia,in Austria,
Romania e Grecia
ecc.,
valga anche in Nord America, ma non è così. Ricorderemo sempre il tentato
baciamano di Berlusconi alla figlia di Erdogàn; il Cavaliere naturalmente non
sapeva che nel mondo islamico gli uomini non sfiorano neppure le donne, fuori
dalla famiglia. Ma anche nel caso Conte Mosca il comportamento è molto simile.
Non sappiamo se questo governo, dove già si litiga sotto traccia, durerà
abbastanza per un incontro con la Regina di Inghilterra: non si azzardi, Conte
Mosca, a baciarle la mano, perché rischia una borsata in testa, così
come
la regina si
spazientì col Berlusconi che gridava a squarciagola nella foto di gruppo a
Buckingham Palace: «Mister Obama!».
Tartarin
di Tarascogna non ha fatto in tempo a vantarsi, come il Miles
gloriosus, che l’"amico" Trump, in volo, ha mandato a carte
quarantotto il G7, ritirando la firma statunitense al comunicato congiunto e
minacciando nuovi dazi sulle auto, questa volta.
Non
solo, ma sui dossiers economici il
Conte Mosca ha
risposto agli interlocutori che doveva documentarsi…; errore, Avvocato del
popolo! Bisogna sempre dare l’impressione di padroneggiare gli argomenti, come
fanno gli interlocutori che considerano la politica un mestiere e non una
scampagnata: non hanno tempo da perdere…
Ieri il
Ministro dell’Economia e delle Finanze si è affrettato a buttare secchiate di
acqua gelata sul contratto famoso, da rispettare alla lettera, nel timore della
riapertura dei mercati , dove, se lo spread non si ferma, l’intreccio si
infittisce... e il piano B riprende vigore… Rivendica il suo ruolo di
Presidente del Consiglio il Conte Mosca, ma non è più tempo di Discours sur
la méthode di cartesiana memoria: proponi, parla come magni, si dice
a Roma, non c’è niente da mediare, vediamo quel che sai fare.