Carlo Biancheri
Salvini e i sovranisti suoi sodali farebbero bene –non facessero…, come dicono loro: è un errore da semi-analfabeti…- a riflettere sul profeta Osea che parla, appunto, di vento e di tempesta.
Hanno
cominciato con un giro di valzer e cioè rompendo le alleanze, con le
quali avevano raccolto i voti, e formando un governo con gli avversari;
esattamente lo schema che definiscono adesso truffaldino e cioè
l’inedito accordo -per necessità- della setta 5S e del Pd. Ma, si sa,
hanno il filo diretto con il popolo di cui interpretano la volontà: lo
stesso argomentare di Hitler, Mussolini, Stalin, Ceaucescu, Pol Pot,
Mao, Castro, Guevara, tutta gente che ‘sapeva’ cosa chiedesse il popolo,
specie se ignorante, quello stesso popolo sacrificato a milioni dalle
follie hitleriane, dalle guerre stupide, come le nostre, dagli
‘inconvenienti della Storia’ che si frapponevano alla realizzazione di
quel che loro intendevano per ‘volere del popolo’, come
la colonizzazione delle terre vergini di Stalin, la lunga marcia o la
rivoluzione dei libretti rossi di Mao, gli stermini di Pol Pot. Non
dimenticherò la paura degli africani, negli anni Settanta, degli Stati
dell’Africa Centrale nei confronti dei cubani, neri come loro e quindi
non distinguibili, mandati lì da Castro allo scopo di prendere dalle
famiglie bambini di cinque o sei anni per essere educati a Cuba:
tornavano a vent’anni, radicalizzati, perfetti quadri di partito e
spietati; generavano dittatori maoisti alla Marien Ngouabi nella
Repubblica Centrafricana, per esempio.
Ora che la campagna elettorale del cubista del Papeete, crudele con dei poveretti e inetto nei rimpatri di tunisini o algerini (…), si è attenuata, emerge con tutta chiarezza il disastro di questi quattordici mesi di governo gialloverde.
Il
paese cresceva quando lo presero e adesso la crescita è pari zero, i
conti pubblici sono peggiorati, nonostante le rassicurazioni di Tria; il
debito pubblico, in valore assoluto, è aumentato,
gli investimenti sono diminuiti drasticamente, specie quelli esteri, il
servizio del debito ci è costato molto di più per via dello spread con i titoli tedeschi, con conseguenze a catena sui tassi dei mutui alle famiglie e sulla capitalizzazione delle banche per via dei requisiti di capitale, la sfiducia è diffusa e i soldi, invece di circolare, restano nei conti correnti come liquidità. Le opere pubbliche avanzano a fatica inenarrabile con le Commissioni ad hoc (…) sui costi benefici, i fondi comunitari non vengono utilizzati interamente, soprattutto
per l’incapacità delle amministrazioni di formulare progetti adeguati –
siamo in ritardo rispetto ai francesi di trent’anni: avevano lo stesso
problema e lo risolsero con la Caisse des depots et consignations la nostra Cassa depositi e prestiti…-. I provvedimenti adottati sono stati degli spot pubblicitari: che si tratti di quota 100 –solo il 37% è stato rimpiazzato con giovani e quindi il provvedimento ha fallito lo scopo- o del reddito di cittadinanza, che doveva esser formulato in ben altro modo, del decreto c.d. ‘dignità’ o lo ‘spazzacorrotti’ oppure il diktat: prescrizione mai! La Giustizia non è migliorata: ci vogliono anni,
troppi anni per avere una sentenza definitiva, la scuola è il solito
caos, mentre non c’è alcuna politica seria per l’impiego dei giovani e
la tutela delle famiglie. La Pubblica Amministrazione, costretta ad
applicare leggi improvvide e regolamenti borbonici, peggiora
nell’efficienza e, poi, sanità…, trasporti… assenza di controlli
pubblici efficaci, evasione fiscale, malavita organizzata potente,assenza di una politica seria per l’immigrazione.
Abbiamo
dovuto sprecare non poche energie a contrastare le idiozie relative
all’uscita dall’Euro di soggetti vicini al Salvini. Su tutto
campeggiano, però, i rapporti con la fascista Le Pen o col russo Putin
che restano una pagina nerissima, perché quel che è emerso è solo la
punta di un iceberg, cioè un non detto che non conosciamo, ma possiamo intuire, e che ha spostato le alleanze tradizionali del paese,
in conflitto con l’Europa di cui siamo Stato membro fondatore, insieme
ad altri. Forse il governo doveva essere la testa d’ariete per creare lo
scompiglio in Europa, cominciando a rovesciare il tavolo delle regole,
liberamente sottoscritte? Chi era il mandante? Peccato che l’esecutore
fosse un incapace, in quanto la qualità degli studi al bar Sport non ha
aiutato… Eppure continua con la flat
tax,a debito si intende…, e l’invettiva contro la Merkel e
Macron,colpevoli di non voler pagare i nostri ‘buffi’.A questo punto è
il caso di ricordare ai leghisti normodotati che Francia e Germania sono
i nostri partner commerciali naturali,senza i quali noi faremo affari
con la Russia,la Georgia,l’Armenia,la Turchia che non costituirebbero lo
sbocco ideale dei prodotti italiani e neppure un’alleanza politica che
porterebbe lontano.
Si è cercato soprattutto di generare odio nel paese, di dividerlo: altro che la pace come ‘tranquillitas ordinis’, col supporto di un’informazione pubblica asservita da giornalisti, quasi sempre ignoranti o senza dignità. il
capitano da ridere, quello col filo diretto col popolo-del Papeete,
immaginiamo…- annuncia che tornerà e che i suoi collaboratori al
Ministero dell’Interno, dove, peraltro, non è quasi mai andato,
piangevano per la sua partenza; va ricordato che l’eccessiva autostima
tradisce tratti …che non qualificheremo, specie da parte di un leone
trasformatosi in topolino col ritiro della mozione di sfiducia e le
preghiere a Di Maio di riprenderlo: materia per psicologi, se non
dovessimo pagare noi il conto.Lo slogan di bassa lega:’prima gli
italiani’ omette di considerare che non c’è alcuna invasione in uno
Stato dove i cittadini sono certi dei loro valori e li praticano mentre
il timore per il diverso,per lo straniero,invece di includerlo e di
rendergli noti i doveri imprescindibili per vivere in Italia,denota il
fatto che i nostri valori li abbiamo persi da un pezzo come si può
vedere ogni domenica nel comportamento bestiale alle partite di calcio
di tanti nostri concittadini…
Non c’è da aspettarsi alcunché di epocale dal nuovo governo, perché manca quel sentire comune che
è la premessa di ogni agire collettivo. Avrà, se non altro, una
funzione di decantazione dinanzi ad un pericolo di regime fascista e di
rientro nel quadro europeo, per noi indispensabile.
Sono
anni che sosteniamo che occorre ricostruire l’umano per migliorare il
paese: Marx non se ne abbia a male, ma cambiare le strutture non
significa ottenere un progresso: la storia dei regimi nei paesi comunisti lo ha ampiamente dimostrato.
E tuttavia, a mali estremi estremi rimedi.