Carlo Biancheri
Alla vigilia della visita alla Casa Bianca del nostro presidente del Consiglio, sembra che ella svolga il ruolo della mosca cocchiera che porta avanti il carro trainato da buoi, secondo Lafontaine, nel quadro politico di questa Pasqua angosciosa e c’è da chiedersi da che parte stia.
L’interlocutore, va ricordato, è un pregiudicato, bancarottiere, amante della famiglia (infatti ne ha costituite diverse), così fedele alle alleanze da considerare gli Stati europei degli scrocconi che hanno succhiato il sangue per decenni ai poveri americani, peraltro, consentendo loro di avere la valuta di riferimento per il mondo e, quindi, manipolabile…a seconda delle convenienze: mi indebito in dollari e poi restituisco il dovuto con soldi svalutati. Le mammolette statunitensi vivono al di sopra di quel che producono e quindi, secondo Trump, il resto del mondo deve pagare il debito americano, per riconoscenza, si intende.
Il presidente pro-tempore si prefigge di costruire un nuovo ordine mondiale e, quindi, è sulla lunghezza d’onda di un ricercato per crimini di guerra dalla CPI e cioè tal Putin, del KGB (servizi segreti sovietici). Quando quest’ultimo passa il limite con attacchi stragisti alla popolazione civile ucraina, come nella domenica delle Palme, cose che solo barbari come Hitler o Stalin o Pol Pot potevano fare, l’amico Trump dichiara che ‘si sono sbagliati’ i poveri russi, un incidente di percorso e, del resto, l’invasione e la guerra sono responsabilità dell’agnello che verrà mangiato dal lupo a cui sporcava l’acqua: per Trump il lupo ha ragione, si difende da agnelli ‘nazisti’. Del resto l’immobiliarista ha una tale profondità umana che dà dello stupido all’eroico presidente di un paese aggredito per avere ‘iniziato’ la guerra con un altro paese ‘venti volte più grande del suo’: la logica è che se sei più piccolo devi subire, sempre. Altro che Se questo è un uomo…di Levi.
Se non fosse incolto - e se ne vanta (…) - verrebbe da pensare che sia un buon discepolo di Nietzsche che sosteneva che la ‘Verità è interpretazione’; Così è (se vi pare)…direbbe Pirandello.
Con la vita e con la morte i conti non si fanno in questo modo e questo presidente sarebbe condannato al tempo dei Romani alla damnatio memoriae allorché toglierà il disturbo.
Nel frattempo ci manda il Vicepresidente convertito al cattolicesimo: dice di aver letto san Tommaso e Maritain ma con nessun profitto, considerata la sua aggressività che contraddice il Vangelo: ‘Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò…e imparate da me che sono mite e umile di cuore’ (Mt 11,25-30). Sprizza solo violenza nell’eloquio e supponenza molto, molto mal posta. Se questo nostro paese avesse dei cuori ardenti sarebbe bello organizzare una manifestazione venerdì per fargli capire che non è il benvenuto.
Con questi soggetti la nostra sicura Presidente va a rappresentare le buone ragioni dell’Europa (non dell’Italia come diceva il Ministro del bar Sport di Milano Rogoredo, ignorando che per farlo bisognerebbe prima metter su una Italexit, non proprio raccomandabile nel frangente attuale) che sono già state respinte al mittente: e allora? Cosa va a fare in un paese che dice apertamente di non esser più alleato alle condizioni attuali, cioè di parità.
Per far la pace occorre esser almeno in due a volerlo, non c’è diplomazia -abile scusa- che tenga, e così per evitare i dazi la trattativa deve essere tra chi si rispetta, non quella del gatto col topo.
Dura lex,sed lex!
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