Rosa Elisa Giangoia
E’ certo ragione di disagio profondo sentire che un personaggio come Gianroberto Casaleggio, che all’apparenza sembra uscito momentaneamente da un quadro di Bosch, dica di aver frequentato scuole cattoliche, in cui evidentemente ha avuto informazioni distorte sul cattolicesimo che lo portano ad appropriarsi della figura di san Francesco, utilizzandone il nome magari in un gioco di omonimia con il Papa. Certo che san Francesco sul pianeta Gaia non lo possiamo proprio immaginare! Questo riferimento, anche se furbesco, è senz’altro dimostrazione di insipienza e di confusione, proprio di chi suppone che tutte le religioni vadano bene, di chi scambia il dialogo per sincretismo. Allo stesso modo imprecisa ed impropria è da parte del movimento politico che in Casaleggio idolatra il suo capo l’idea di democrazia, confusa con un rapporto ispirato da settorialità e discriminazioni, sostenuto da immediatezza emotiva che si identifica con l’attivismo in rete, situazione che sembra sempre più decadere verso quella degenerazione della democrazia che nella teorizzazione classica ha il nome di oclocrazia, in quanto le prese di posizione ed i comportamenti sono determinati dallo sfruttamento della rabbia mediatica che porta l’io individuale al centro di tutto, oltre che dall’utilizzare improbabili esperti per teorie costose e prive di seri fondamenti concettuali e culturali.
Bisogna avere ben chiaro e ricordarsi che il governare
suppone e richiede conoscenza, prudenza e maturità, per cui non basta un
giovanilistico spontaneismo, in quanto il nuovo non ha valore in sé, come già la
storia ha dimostrato anche nel secolo scorso nel nostro paese.
In questo momento in cui ci troviamo a dover assumere una
posizione nei confronti dell’Europa, dobbiamo responsabilmente ricordarci che
proprio il nostro essere nell’Unione Europea ha impedito che l’Italia cadesse in
una situazione ancora peggiore quando, al tempo delle svalutazioni competitive,
l'inflazione era a due cifre e i BOT non erano sottoscritti – cose che i giovani
non sanno.
In
questa situazione di contrapposizione è scandaloso che un cristiano (e a fortiori un sacerdote come don Paolo
Farinella) caldeggi la scelta politica di un pseudocomico come Grillo,
dall’atteggiamento sempre aggressivo e incapace di proposte serie e costruttive
che vadano nella direzione del bene comune. Già di per sé è criticabile che un
sacerdote dia indirizzi politici, in quanto ciò contrasta con la Gaudium et Spes e con quel che va
dicendo il Papa: bisogna ricordare che è stato sintomo di decadenza accettare
Baget Bozzo come tuttologo dalla Terza Persona della Trinità a Berlusconi!
Sostenere Grillo è
da immaturi, da saccenti, da gente che ha disimparato a
confrontarsi…
Però sta anche emergendo l'insipienza di una certa
sinistra per aver dato credito al fine di eventuali alleanze ad una forza che si
basa sul nulla, salvo il giovanilismo. E’ roba da apprendisti stregoni: essendo
sceso il livello culturale ed anche lo spessore umano delle persone, sempre più
del tutto ripiegate sull'affermazione egoista del proprio io, le grida insensate
e disarticolate, il mendacio, complice l'ignoranza di tanti giornalisti,
fabbricanti di notizie, fanno purtroppo facilmente presa sulle vittime
designate. C'è il rischio che il risveglio, dopo quest’ubriacatura
d’insensatezza, sia amarissimo giacché non è bastato lo show dei tirocinanti in
Parlamento a dimostrare di cosa sono capaci. L’unico messaggio che resta è
grave, essendo incentrato sull’autodistruzione, atteggiamento tipico delle
sette...