Carlo Biancheri
Le prime prove del governo, che si autodefinisce del cambiamento, suggeriscono qualche riflessione.
Il programma/contratto di governo non è realizzabile, perché è semplicemente un imbroglio, confezionato per gonzi in campagna elettorale: non ci sono le risorse.
Si farà qualcosa di simbolico per dar carne agli scontenti che li hanno votati, intervenendo su vitalizi e cosiddetti privilegi (leggi pensioni sopra i quattro/cinquemila Euro), infischiandosene dei principi costituzionali e della certezza del diritto, segnatamente del principio di affidamento, l'aver previsto, cioè, la fine della propria vita in base alle leggi vigenti ed alle aspettative fondate sull'adagio che pacta sunt servanda: nel periodo peggiore della Rivoluzione Francese la situazione economica del popolo a Parigi non migliorò, anzi, ma proprio per questo si giustiziavano esponenti dell'Ancien Régime, fino ad ottocento al giorno, come dimostrazione... per acquietare i sanguinari e le sdentate tricoteuses, che sedevano e sghignazzavano vicino al patibolo per ogni testa di qualche duca o marchesa che cadeva dalla ghigliottina, vittime ridotte a meri esseri umani, pallidi dinanzi alla morte. Così è per ogni prevaricazione, quando volano gli stracci, dove chi fà giustizia (...) è tronfio e mostra lo scalpo come a dire: vedete, avevo ragione, seguitemi, mentre chi subisce conserva un'infinita dignità, tanto superiore a quella del giustiziere e che nessuno gli toglierà, qualsiasi cosa si dica o si scriva in contrario.
Sono amorali i ragazzotti e complici che sono al governo, perché innanzitutto non sono in grado di esercitare il compito che sono chiamati a svolgere e, come afferma Aristotele nella Grande Etica, 'commette ingiustizia colui che ha giudicato male' e ancora 'tu non puoi governare perché non hai l'anima', cioè la virtù, la giusta consapevolezza di ciò che è bene e ciò che è male...; bisogna riconoscerlo, Nietzsche fu profeta ad intitolare un suo libro Al di là del bene e del male... e questo è il nostro tempo nel quale si formulano dichiarazioni senza sapere più cosa sia giusto e cosa non lo sia: mancano i parametri e tutto è soggettivo.
La stessa leggerezza si avverte nel dare dimostrazioni all'Europa sulla pelle dei disperati che, a torto o a ragione, vagano sulle navi per il Mediterraneo con i nostri porti chiusi, nell'intento di dare una lezione alla potentissima Malta che ha una superficie di ben 350 km quadrati!
Sono dei dilettanti allo sbaraglio e non solo il Salvini con i suoi amici fascisti, che probabilmente gioca per il re di Prussia, cioè per gli interessi di Putin che vuole creare disordine nella UE, come Trump del resto, al fine di indebolire ulteriormente un'Europa, che pure non ha brillato per coesione, ma anche i famosi tecnici, come il Ministro degli Esteri che secondo i media conosce il contesto internazionale benissimo. Una cosa è l'aver svolto compiti esecutivi alla Commissione sotto Monti o aver fatto il Ministro per le Politiche Comunitarie ed un'altra l'aver una visione e mantenere le alleanze giuste per il Paese. Il nostro Moavero è riuscito a consentire che il Salvini ci abbia portato in rotta di collisione con la Francia, con la quale l'Italia ha collaborato da sempre ed è stata molte e molte volte aiutata -altre no...- nelle sue battaglie nella UE e con l'ultima venuta Spagna, entrata nella CEE dopo la fine del regime franchista: il club Med è dissolto e questo è un primo rilevante risultato. Complimenti! Con chi ci alleeremo? Ma con l'Ungheria, no? Con la Polonia o con l'Austria che metterà di nuovo i militari al Brennero ed impedirà ai nostri camion di circolare nel paese il sabato e la domenica...? Abbiamo denunciato vanamente la cultura da bar Sport di Milano, ma gli elettori del Salvini, capo di un partito che ha truffato 50 milioni allo Stato, come abbiamo appreso sui media, non ci leggono, ahimè. Ci si deve certo opporre alle prepotenze francesi, ma non sono questi i modi che rischiano di creare danni gravissimi al paese stesso che resta isolato -quale che sia l'esito dell'incontro odierno- e conseguenze negative al contesto europeo che ci ha preservato da situazioni ben peggiori di quel che abbiamo subito in passato.
L'Italia, per motivi geografici, è una marca di confine per le migrazioni bibliche dei disperati e lo capisce anche un cretino che da soli non ce la possiamo fare; non è certo con la sfida e l'arroganza con i partner europei che si fà un lungo cammino: semplicemente ci si comporta come l'asino che corre, corre per cento metri e poi si ferma sfiancato...
Attendiamo alla prova i due grandi vice sui dossiers complicati: ILVA, Alitalia, ecc. - altro che riders!- e poi il costituzionalista in erba che è alle infrastrutture: Mose, TAV, terzo valico, autostrade, ecc., ecc. Le premesse non sono buone perché il primo decreto del giustiziere Buonafede ha creato lo scontento di tutte le categorie interessate.
L'onestà proclamata è sempre sospetta perché chi la vive sa bene che si realizza ad ogni istante con vigilanza e sacrificio e non a proclami.
Gli scandali di questi ultimi giorni hanno ben mostrato che questa gente predica bene e razzola male.