Stefano Antoniani
Autorevoli giuristi sostengono che la gestione della crisi da parte di Conte aggira il Parlamento, per cui è di dubbia costituzionalità. Ora arriva anche un comitato tecnico. E il Parlamento? Quale articolo della Costituzione consente siffatto stato di eccezione?
Massimo Fazzi
Ma Conte sta facendo bene o sta facendo male?
Perché quei 17 milioni di olandesi ce l'hanno tanto con noi?
Benedetto Fontana
La riapertura delle librerie è una perfida misura discriminatoria nei confronti di Salvini, perché è l'unico esercizio commerciale che lui non pratica!
Roberto Leoni
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Carlo Biancheri
Non è forse attuale quel che scriveva Dante
sette secoli fa? C’è qualcosa nei nostri geni che genera
sempre, dopo centinaia di anni, un simile bordello? Tanti
solisti incapaci di cantare in coro?
La pandemia ha svelato l’inconsistenza di
molti attori politici nostrani, il pressapochismo, la
confusione e l’assenza di una linea chiara, coraggiosa e
prudente al tempo stesso.
Ma andiamo con ordine.
Il Vis-Conte è prodigo di annunci di
provvedimenti non ancora approvati e a cui seguono modifiche
prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Costituisce una task force dopo l’altra, quasi non
sapesse che pesci prendere. Le regioni reagiscono come se non
si trattasse di un solo paese ma di una torre di Babele dove
ognuno va avanti per conto suo. L’azzimato Zaia, un politico
cui non fa difetto l’astuzia che è altra cosa
dall’intelligenza, ha dichiarato che ‘i veneti si lavano’, si
organizzano da soli, come se fossimo tornati alla Serenissima.
Non conosce il Manzoni, anche se reputa il contrario, ma
neppure le vicende di un certo Trattato di Campoformio
che mise fine alle illusioni della decadente Repubblica di san
Marco: senza lo Stato italiano, che paga le infrastrutture ed
assicura i servizi essenziali, la regione Veneto dove va?
I reggenti delle regioni Lombardia e
Piemonte, nel cuore della Padania verde – grazie agli
incoscienti che li hanno votati - hanno avuto la bella pensata
di mettere la volpe nel pollaio mandando i malati di Covid -19
‘a bassa intensità’(!) nelle case di assistenza per anziani,
cioè le RSA, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di
tutti. Fontana, novello Ferrer, gran cancelliere del ducato di
Milano, ma molto più probabilmente Brighella (…), ha dato
prova di inefficienza senza pari e di grossolanità
nell’operare, tipica del sistema leghista, seguendo la
strategia del capo, cioè lo stile ‘televendite’. Ricorderete
il ‘chiudiamo tutto’ che diventa ora ‘riapriamo subito’ dopo
però aver eseguito i tamponi ‘lombardi’, elaborati a Pavia,
magari non compatibili con quelli del resto d’Italia e quindi
privi di significato: quel che conta è apparire, non andare a
buon fine! Se si scopre sui giornali e dalle
inchieste della procura di Milano e del Ministero che la
Regione ha assunto delibere folli, se non criminali, la colpa,
per Fontana, è dei tecnici. Oh, questa è bella! Allora non
servono gli eletti: fanno tutto i tecnici nelle decisioni
importanti!
Qualche mese fa il campione del bar Sport
di Milano Rogoredo ci parlava di ‘italiani’ che gli stavano
sul petto di tutte le felpe che cambiava per ogni occasione,
ma adesso sembra tiri aria di secessione, di ritorno agli
Stati pre-unitari. L’avventata riforma del titolo V della
Costituzione, fatta con i piedi, e per la quale i Democratici
portano molta responsabilità, va profondamente rivista in un
tempo in cui gli staterelli, magari con
i granduchi, sarebbero polverizzati da altri
eventi epocali come questo. Con tanti morti e tanti malati le
chiacchiere stanno a zero, si dice a Roma, e le frottole dei
sovranisti alla Salvini e Meloni e degli europeisti a fase
alterna, come quelli della setta, vengono a galla.
Non vogliono il MES senza condizioni,
perché c’è la troika, secondo loro. Se, come sembra, la
sola condizione sarebbe quella di far fronte a spese sanitarie
dirette ed indirette qual è la logica per opporsi? Abbiamo già
versato 14 miliardi di Euro e ne potremmo ottenere 36 ad un
tasso d’interesse quasi a zero, mentre ora noi paghiamo sui
BTP a dieci anni 1,8% annuo e l’utilizzo del MES
significherebbe un risparmio di quattrocento milioni annui
rispetto a quello che spenderemmo se dovessimo andare sul
mercato da soli. Vogliono il MES gli Sati che lo hanno già
avuto,anche con la troika…;
hanno risanato i loro conti e ci riferiamo alla Spagna, al
Portogallo e alla Grecia: sono forse dei candidati
suicidi o dei puri masochisti? Se uno si prende la briga di
leggere il regolamento del MES, dove noi sediamo nel Board con
un alto dirigente del MEF e pesiamo per il 17% del capitale,
le decisioni importanti vengono prese con una maggioranza
qualificata dell’85% delle quote di capitale versato: quando
mai ci sarà questa maggioranza avversa all’Italia che possa
cambiare le carte in tavola? Pura propaganda per i cretini che
abboccano.
Il voto avvenuto ieri al
Parlamento europeo sul MES, in particolare, dimostra che una
grossa componente dei grillini è affine alla Lega: ciò che li
accomuna è scassare tutto.
Del resto il ragazzetto Ministro degli
Esteri,quello del condono tombale di Ischia
nel decreto sul ponte Morandi, si sta
rivelando un uomo di potere puro con una strategia sotto
traccia che danneggia fortemente il paese.
Ha spostato la politica estera italiana in
un rapporto privilegiato con la Cina, paese dittatoriale da
prendere con le molle, senza peraltro ottenere quei risultati
economici che invece hanno raggiunto quei paesi
che non hanno concluso alcun accordo.
Ogni tanto dichiara – lui o uno dei suoi -
che, se l’Europa non ci aiuta, cercheremo una
stabilizzazione finanziaria con USA, Cina e Russia: mancano
solo il pianeta Gaia e gli alieni. Ha voluto a tutti i costi
il Ministero del Commercio estero sotto il MAE per mere
ragioni di potere. Era già stato fatto in passato con pessimi
risultati, in quanto si tratta di due settori del tutto
diversi. La Francia e la Germania hanno nelle Ambasciate gli attachés
commerciali o finanziari ma
rispondono ai rispettivi Ministeri, perché gli
ambasciatori, tranne rare eccezioni, non si intendono di
economia né di commercio: è un altro mestiere. Ha voluto
metter le mani sulla SACE, l’equivalente della Coface francese
e di Hermes in Germania, in quanto il presidente SACE, in
passato, era il direttore generale degli affari economici del
MAE e nell’agenzia si valuta il rischio paese e
si assicurano i crediti all’export: di nuovo ci
vogliono competenze economiche ed in materia assicurativa che
il MAE non ha assolutamente. E tant’è! È molto attento a
piazzare i suoi uomini, compaesani, il giovanotto, come
all’Inps dove abbiamo assistito ai numerosi pasticci, alle
inefficienze e alle smentite del presidente in merito a
sue dichiarazioni azzardate. Ora vuole i posti all’Eni
e all’Enel e stiamo a posto. Il suo brillante ministro per le
attività produttive o sviluppo che sia… auspica una nuova IRI,
non capendo che non è un gran progresso se il capitale passa
dalle mani di pochi privati a quella di pochi burocrati: nei
paesi del socialismo reale, che piacciono tanto ai grillini
–ad esempio, Cuba o Venezuela, oltre alla Cina-, ci sono i
‘principi’ rossi, la nomenklatura. L’IRI, come società
holding, perdeva settecento miliardi di lire all’anno
che lo Stato italiano doveva rifondere con le imposte che
pagavamo noi, spese confluite nel
debito pubblico che ci ritroviamo adesso!
Alla Cassa Depositi e Prestiti vogliono far fare interventi in
tutti i settori critici, dimenticando che il finanziamento
deriva dalle risorse del risparmio
postale che va restituito… e, imbarcandosi in capitale di
rischio, il rimborso non è più tanto certo.
Esser costretti a fare l’apprendistato a questa gente è un
peso ma, in aggiunta, fanno danni e la situazione è grave e…
seria, questa volta.
I sovranisti de’ noantri ci fanno
discutere di MES, di Europa che ci deve aiutare, ma si tratta
di un piccolo importo rispetto ai soldi che occorrono per non
affondare. La Banca d’Italia ha ammonito che servono cinquanta
miliardi di Euro di liquidità
entro luglio: dove li prendiamo?
Anche se la debolezza dell’Europa consiste
nell’avere in Germania una guida di una tedesca non ‘renana’
-i Romani si fermarono al Reno…- e trascurando paesi
residuali, come quello degli ugonotti olandesi o
i paesi nordici che,dopo la
Brexit, contano solo perché fanno gioco ai tedeschi
, non bisogna dimenticare che, senza gli interventi della BCE,
saremmo già andati in default. E non è neppure vero
che l’Europa senza l’Italia non esisterebbe, come dicono i
nostri scienziati, in modo ricattatorio: sarebbe un problema,
ma potrebbe sopravvivere lo stesso.
Siamo stati tutti a casa da quarantacinque
giorni a studiare l’autodichiarazione, i Dpcm,
le ordinanze del Ministro della Salute, i provvedimenti dei
Presidenti delle regioni, il combinato disposto… et
similia, arrovellandoci su questo quesito:
combattiamo il virus, ma… non moriremo di fame?