sabato 10 agosto 2019

È caduto - o sta cadendo...- il peggior governo repubblicano guidato dal cubista putiniano del Papeete e dalle cavallette bibliche


Carlo Biancheri

Fà caldo al centro–sud del Paese, molto caldo, probabilmente connesso al riscaldamento globale, dinanzi al quale la codardia e l’inazione dei governanti di svariati paesi, che si infischiano del destino delle future generazioni, non lasciano presagire un miglioramento: a loro interessa il consenso momentaneo senza affrontare i problemi veri; si tratta, in pratica, della parodia della politica.
In questo clima rovente abbiamo appreso dal ministro -si fà per dire-in mutande da Milano Marittima, direttamente connessa al bar Sport di Milano Rogoredo, che «il governo ha fatto tante cose buone ma ora basta con i no». Il ministro -si fà per dire- doveva essere accaldato oppure ancora ipnotizzato dalla cubista che a venti centimetri da lui si dimenava sulle note dell’inno nazionale: la foto che lo ritrae rimarrà nella Storia e già perché il ministro -si fà per dire- ci ricorda il governatore spagnolo di Milano don Gonzalo Fernandez de Cordoba, nella prima metà del Seicento (non nella seconda, Zaia, impara!) che aveva una gran smania di acquistarsi un posto nella Storia, in occasione dell’assedio di Casale, la quale (storia) «non poté non occuparsi di lui ma (come spesso le accade) non conobbe o non si curò di registrare l’atto di lui più degno di memoria…» - così l’amato Manzoni.
E già perché sinceramente le cose buone fatte dal governo del cambiamento, del sacro contratto, novello giuramento di Pontida, in che consistono?
Nell’economia bloccata? Nell’Italia ridicolizzata in Europa e nel mondo e del tutto irrilevante nelle sedi che contano? Retta da un governo che blocca i porti a centocinquanta migranti e non ne espelle seicentomila come aveva annunciato alle genti in campagna elettorale? Un governo che viola i Trattati internazionali sottoscritti dall’Italia – vedi richiamo di Mattarella-, in contrasto con la Costituzione, sfornando decreti legge bestiali che introducono il reato di soccorso in mare e giù di lì? E lo scippo ai pensionati? La pensione per tutti senza sostituzione dei pensionandi (anzi fra tre anni considerati i tempi di sostituzione…)? E la manovra di autunno? Per farla a debito usciamo dall’Euro come vogliono i due sedicenti economisti amici suoi che associamo allo smemorato di Collegno? Trenta/quaranta per cento di svalutazione della nuova moneta, tutto ok? Ci aiuta Putin o è troppo impegnato a casa sua con le rivolte in piazza? Vuole i pieni poteri? È compos sui?  
Il ragazzetto di Pomigliano d’Arco – secondo Macaluso, anziano, grande maestro, sarebbe un ‘ignorantello’ che ha vinto alla lotteria e che non ha mai letto un libro…- è dispiaciuto come il ministro della giustizia, quello della mai prescrizione, che ride sempre – alcuni animali  fanno uguale…- e non ascolta nessun altro che sé stesso: stavamo per risolvere il problema dei riders (!), abbiamo trovato la soluzione per  il caso Pernigotti (92 dipendenti…), volevamo togliere le concessioni autostradali ai Benetton – e qui casca l’asino perché i Benetton sono solo azionisti di maggioranza relativa di società capogruppo, per giunta quotata…-. Su ILVA e Alitalia… beh… l’intreccio si infittisce E poi: Salvini ha messo i suoi interessi davanti a quelli del Paese!
Risponde il ministro – si fà per dire- Salvini: non so quale partito al mondo sia disposto a rinunciare a 7 ministeri perché il governo non lavora bene…’Come visione politica non c’è male: il potere per il potere, quale presupposto. Lo avevamo capito, giovanotto! Ha scoperto adesso il Salvini che c’erano troppe divergenze con i 5S…: tanti anni in politica non gli hanno insegnato nulla? Non poteva pensarci prima ed evitare che con lo spread a 240 punti lo Stato dovesse buttare dalla finestra un miliardo di Euro di costi aggiuntivi per le sue velleità da sovranista in mutande? O pensa ancora di essere ai giochi televisivi che lo hanno lanciato?
Il Cavaliere inesistente, più che Vis-Conte dimezzato…, ha fatto sentire la sua voce: in Parlamento si dovrà dire la verità, ha sentenziato… Perché? sino ad ora sono state raccontate menzogne? Questo governo ha parlato poco e ha lavorato bene! Oste! Il vino è buono?
Il ministro – si fà per dire- Salvini afferma che: «agli insulti dei grillini e dei kompagni rispondo con le idee!». Quali, di grazia? Ce ne dica una! Piuttosto ci racconti qualcosa della Russia, perché la questione non è affatto chiara e la sua richiesta di pieni poteri impensierisce non poco noi italiani che non cerchiamo un posto al sole, capitano dei miei stivali, specie con un’informazione televisiva, pagata da noi, che ricorda l’EIAR fascista o TeleKabul, in quanto non fà altro che propagandare i messaggi squallidi di quelli che gestiscono il potere, anche scegliendo le informazioni da divulgare.
La crisi va parlamentarizzata per evitare che si vada ad un plebiscito sul Salvini e sui neri fratelli e sorelle d’Italia che sostengono di difendere i valori tradizionali insieme a propositi violenti che ricordano un passato da dimenticare.
Il fatto è che, come insegna Annah Arendt, è la plebe che ha preso il sopravvento in un momento di crisi economica e non ha identità, come, invece, aveva il proletariato, e cerca un capo  che al pensiero e alla realtà sostituisca l’illusione, l’evasione, occorre un nemico da abbattere. I nostri lettori non sono di questa categoria; quel che in un anno sono riusciti a fare i leghisti e le cavallette bibliche, che hanno distrutto tutto e si sono mangiate i grilli, è rendere il paese più povero, favorire l’odio, la disgregazione sociale, la violenza e non la vita. Da qui si riparte se non è già tardi:bisogna ricostruire il terreno umano;non occorrono capipopolo e giustizieri.