Carlo Biancheri
Non viviamo tempi sicuri
non solo perché molti leader politici sono per lo più il prodotto di una
cultura pragmatista usa e getta: han letto qualche libro - se lo han
fatto - scambiandolo per verità assoluta, ma perché tutto è ‘leggero’,
provvisorio, opinabile e non ci si identifica collettivamente in quasi nulla,
salvo avvertire il timore di qualcosa di oscuro e imprevedibile e quasi
imminente...
Se fate caso, nel nostro
tempo, i riferimenti si sono fermati all’Illuminismo, con le sue certezze
indiscusse, alla teoria dell’evoluzione che viene insegnata come la geologia,
al “fai da te” nel fondare un’antropologia o, più in generale, una Weltanschauung,
una visone del mondo, ove ciò che è centrale è il soggetto che con la sua
‘creatività’ - la parola non è casuale – dà valore al reale; in altri termini:
così è, se vi pare…
L’eloquio è persuasivo,
immaginifico, prefigura il futuro anche in modo autoritario: «siamo qui per
cambiare l’Italia»… ma… chi te l’ha chiesto? Non sarebbe meglio proporre un
programma e cercare un consenso piuttosto che chiedere una fiducia alla
persona, che assicura di metterci la faccia e di esser pronta a lasciare se non
porterà a termine il suo compito? Se rimaniamo con i cocci dopo la performance
infruttuosa… come la mettiamo?
Si riaffaccia una destra
che corrisponde alla violenza cui sono educati i giovani: i
massoni/illuministi, che governano e hanno governato buona parte del mondo che
conta in Occidente, hanno confuso e confondono la libertà con la licenza e così
troppi giovani credono di potere impunemente usare ogni mezzo per soddisfare le
proprie pulsioni ,in certi casi si tratta di deliri di onnipotenza: la cronaca
è quotidiana. Non ci sono valori diffusi che giustifichino il sacrificio, l’accettazione del limite, il rispetto dell’altro. Un
Salvini qualsiasi, con mascottes al seguito, ci propone una
società oggettivamente violenta; come è possibile che l’elettore italiano
sia così irretito per aver votato prima Berlusconi che ‘ha così ben
operato’- come tutti possono agevolmente constatare - e poi la Lega…? Non sono bastati gli scandali della classe dirigente dei loro partiti? E quali le loro proposte? Blocchi navali (non esercitazioni ai confini…), costituzione di campi in territorio straniero, proposte che equivalgono ad una totale nescienza del diritto
internazionale, un approccio, diciamo così, di tipo troglodita. E
poi il mantra: l’Europa che fà? Bisogna sbattere i pugni sul tavolo… è
il leit motiv. Chi dice questo “o ci è o ci fa”… come si dice a
Roma. L’Italia, in Europa, vota in Consiglio secondo le maggioranze ponderate,
ma non ha la maggioranza assoluta, tale da poter obbligare gli altri a fare
quel che essa desidera…
In compenso,
l’alternativa degli affini a Scientology è cupamente vuota. Oggi abbiamo
sentito Fico, che presiede la Commissione parlamentare di vigilanza RAI,
spiegarci con sicurezza che il fatto che lo Stato sia obbligato a
detenere per legge almeno il 51 % del capitale di RAI Way, oggetto di un’OPA
ostile da parte di Mediaset, può essere aggirato con patti di sindacato per cui
i privati comandano sullo Stato(?!), come già avvenuto in altre circostanze...
Ci faccia capire il Fico: per quale arcano motivo il MEF dovrebbe entrare in un
patto di sindacato con privati…? E poi cosa pensa? Che ci sia un obbligo di
aderire ad un’offerta pubblica di acquisto? Se l’azionista non vuol vendere,
come ha dichiarato, si limita a non aderire; nella fattispecie la RAI
detiene oltre il 60% del capitale. Si potrebbe dire, come ha fatto Mucchetti,
che si può acquisire una quota superiore al 30% per cui nelle operazioni
straordinarie si determinerebbe una minoranza di blocco: ma… l’offerta non è
condizionata , ai sensi dell’art. 37 del regolamento Consob, all’acquisto della
totalità delle azioni? Del resto, per ora c’è stata una mera comunicazione
dell’OPA e la Consob ha tempo 15 gg, ai sensi sell’art.102 del TU, per
approvare il documento d’offerta… Quindi si vedrà se l’OPA è ammissibile o se
si tratta, invece, di una mera operazione di disturbo del mercato… con fini
diversi. E poi il Fico ha sentenziato (non è chiaro se l’Annunziata fosse
di conforme avviso…) che «la verità è sempre una somma. È una percezione»… Sic…
Sarebbe come dire che di fronte ad uno stato di fatto (piove), anche se la somma degli astanti ritiene che non piova, ci si bagna ugualmente!
Chi decide non sa e chi
dovrebbe informare è nella confusione. Un esempio? Il papa e la Curia vanno ad
Ariccia per fare gli esercizi spirituali, quelli del Seicento, di S. Ignazio di
Loyola, per intenderci…; la giornalista RAI ci informava che «i lavori
spirituali sarebbero durati alcuni giorni…»; pensava, all’evidenza, a riunioni
di lavoro, magari con il papa che presiedeva…
Mala tempora currunt. Il frangente storico in cui viviamo è noto a
tutti :guerre non dichiarate, violenze inaudite di sciagurati che vanno fermati
e basta, ipocrisie, tornaconto. Ci vuole altro spessore umano in chi guida. Ma
che possiamo fare noi?
«Nei tumulti popolari
c’è sempre un certo numero d’uomini che, o per riscaldamento di passione, o per
una persuasione fanatica, o per un disegno scellerato, o per un maledetto gusto
del soqquadro, fanno di tutto per ispingere le cose al peggio; propongono o
promovono i più spietati consigli, soffian nel fuoco ogni volta che principia a
illanguidire; non è mai troppo per costoro: non vorrebbero che il tumulto
avesse né fine né misura. Ma per contrappeso, c’è sempre anche un certo numero
di altri uomini che, con pari ardore e con insistenza pari, s’adoprano per
produrre l’effetto contrario: taluni mossi da amicizia e parzialità per le
persone minacciate; altri senz’altro impulso che d’un pio e spontaneo orrore
del sangue e de’ fatti atroci…» così l’amato Manzoni, e noi proponiamo un ‘concerto istantaneo’
con questi ultimi.