martedì 26 novembre 2019

LE PRODEZZE DEL CAPITANO

Carlo Biancheri

In Agosto dell’anno in corso abbiamo scampato un pericolo grave: il soggetto che ringrazia per gli applausi a mani giunte -un gesto del tipo paccottiglia orientale perché fuori contesto– voleva andare al voto per ‘avere i pieni poteri’ (sic), non sapendo come trovare ventitré miliardi di Euro per disinnescare le clausole di salvaguardia che avrebbero fatto aumentare l’IVA. Le spese che aveva imposte al governo Conte I, insieme al ragazzetto di Pomigliano d’Arco, erano troppe ed improduttive: quota 100, il reddito di cittadinanza, senza contare gli annunci da paese del bengodi, come tasse al 15% per tutti, e chi se ne frega del debito e dell’Europa; anzi, ottenuto il plebiscito, avrebbe sfidato l’Europa stessa, realizzando quel disordine che alcuni all’interno ed all’esterno della UE auspicano. Questa sceneggiata non era molto apprezzata dai mercati finanziari, dove gli analisti, facendo due conti, vedevano il rischio di un’uscita del paese dalla moneta unica, lasciando l’Italietta in balia degli uragani col presunto supporto della Russia di Putin, in ben altre faccende affacendato. Lo spread era di cento/centocinquanta punti superiore all’attuale, con dispendio di alcuni miliardi di Euro per tutti noi.
Ma gli italiani hanno nei geni quello di interessarsi soprattutto dei fatti loro – gli italiani si occupano solo del particulare, scrive Guicciardini ben cinquecento anni fa…-, con la conseguenza  di non  capire che ci sono interessi generali che riguardano tutti; il buon governo, illustrato negli affreschi di Siena di Ambrogio Lorenzetti, suppone  giustizia, prudenza, rinunce, rispetto, perché i cittadini possano vivere nell’ordine e nell’armonia; l’affresco è una divulgazione del pensiero di Tommaso d’Aquino, attualissimo peraltro, anche se misconosciuto da molti  degli odierni uomini di Chiesa che gli preferiscono Heidegger e l’intuizione dell’Essere, peraltro ineffabile e che, a ben vedere, si riduce all’esistente. C’è anche un affresco del cattivo governo con una città in rovina…, sempre a Siena. Un’attrazione fatale per il cupio dissolvi, una sorta di masochismo suicida, fa sì che una pletora di analfabeti di ritorno o di rabbiosi sostenga ancora il Salvini, il quale compare su tutte le televisioni e, soprattutto, nei canali RAI/EIAR che siamo costretti a pagare! Passi per gli Osci, ma ora anche in Emilia Romagna si vuol cambiare, per vedere l’effetto che fa… È fin troppo facile  comprendere che affidarsi ad un uomo solo significa immaturità, infantilismo, rifiuto di divenire adulti e cioè di scegliere. E certo la candidata leghista ha il dono di non essere simpatica e di fare proposte inconsistenti (quando le fa) eppure…
Dopo la visita all’anziano Ruini, responsabile di aver portato la Chiesa italiana a sostegno di Berlusconi oltre a numerose altre scelte sciagurate di tipo dottrinale, in combutta con i movimenti cristiani a cominciare da CL, apprendiamo che il Capitano è sempre più cattolico anche se si definisce ‘divorziato e peccatore’: andrà a Medjugorie, ha annunciato. È la nuova evangelizzazione che consiste nell’aderire ad una religione come si fa iscrivendosi al Club Milan (magari alla curva…): sono credente e peccatore, felice di esserlo. Purtroppo si dà il caso che nel Vangelo ci venga spiegato che non si possono servire due padroni (in questo caso Dio e la ricchezza): o amerà uno o odierà l’altro. Così il peccatore è accolto, come il figliuol prodigo, quando ‘vuole’ tornare alla casa del padre e chiedergli di esser trattato come uno dei suoi servi…, un po’ diverso dal dire: sono cattolico, viva la Madonnina, bacio il rosario, ma non prego, vado a Medjugorie – perché poi lì?- e mi comporto come sempre: non funziona così, Salvini; sarebbe come costruire una casa sulla sabbia o gettare un seme tra le spine… Per chi non è stolto come Pinocchio, ingannato dal gatto e dalla volpe, si capisce che si tratta di mera strumentalizzazione della fede altrui.
Sempre questo soggetto si scandalizza che il comico in disarmo si sia intrattenuto per oltre due ore con l’Ambasciatore cinese in Italia ma…, all’evidenza, non conosce il proverbio di quel bue che dà del cornuto all’asino… Grazie alle lungaggini della giustizia italiana non sappiamo ancora cosa ci facesse da ministro a Mosca, con un tal Savoini –chi lo conosce?- e, tuttavia, siamo informati da lui che ci stava meglio che a Bruxelles… Come chiamiamo tutto ciò?
E poi il MES che dovrebbe sostituire il fondo salva-Stati nella UE e le minacce al Conte, ormai Vis-Conte, di denuncia per altro tradimento – da che pulpito viene la predica…- per non avere informato il Parlamento. Ancora una volta i suoi consiglieri non lo hanno preparato bene perché hanno idee confuse: il problema non è il MES, ma i criteri per giudicare la sostenibilità del debito, le clausole che verrebbero imposte se venisse avanzata una richiesta del genere da parte dello Stato, la non estensione alle  banche di minori dimensioni, oltre a quelle definite sistemiche del meccanismo, in caso di crisi, e, soprattutto, la ponderazione sulla rischiosità dei titoli di Stato se passasse, per caso…, la proposta del ministro dell’economia tedesco… Tutta roba da negoziare che richiede non solo  gente preparata, ma anche avvezza alle trattative internazionali dove ha maggior peso chi rappresenta uno Stato membro credibile, non un paese con dei ragazzini come ministri o guidato da politici piazzisti che contano frottole a spron battuto. Non hanno forse detto in plenaria al Parlamento europeo:’Salvini, lei si prende impegni che non rispetta, lei è un fannullone!’?
Ne deriva che i professionisti della politica sono una iattura, così come quelli che si improvvisano statisti e pretendono di decidere per tutti senza le necessarie competenze.