mercoledì 17 febbraio 2021

LA CADUTA DEL CONTE E L'ARRIVO DI DRAGHI

Carlo Biancheri

La premessa è che la classe politica corrisponde a chi la vota per cui si potrà progredire solo se le persone miglioreranno e questo miglioramento è certo connesso a dati oggettivi e cioè alla possibilità di vivere una vita a dimensione umana, cioè libertà, lavoro, abitazione, istruzione, a non essere sudditi dello Stato ma cittadini, ad avere giustizia ecc., ecc., ma le condizioni esterne non sono permanenti senza una visione del mondo che dia un senso ai diritti e ai doveri, al sacrificio, alla malattia, al dolore, in una parola al limite umano. Siamo invece vissuti negli ultimi decenni nella leggerezza dell’essere e cioè nell’idolatria dell’io, delle sensazioni individuali, della performance narcisistica, una cultura del niente che ha generato l’illusione dell’onnipotenza, di un diritto alla felicità e di una promessa di un nuovo Eden, tributaria delle utopie otto/novecentesche che, come nei regimi ispirati al marxismo o nel nazismo, proponevano soluzioni finali...
Noi, invece, siamo gradualisti e riteniamo, come ha detto Biden, che la democrazia sia fragile e vada protetta facendo crescere le persone, inculcando il rispetto per l’altro e la consapevolezza dei doveri di ciascuno oltre ai diritti.
La caduta del Conte e la soluzione Draghi impone qualche considerazione.
Il governo era ormai nelle mani di pochissime persone del tutto inadatte ad affrontare problemi complessi in un contesto di crisi epocale. Alla povertà delle decisioni adottate con un metodo piramidale, da setta del tipo Scientology o da Komintern (i famosi Dpcm ripetuti a raffica) corrispondeva una dovizia di narrazioni che disegnavano un futuro radioso, con telepredicatori che ci avrebbero persino consigliato cosa mangiare oltre a non uscire, a lavarsi le mani, a metterci la mascherina, a tenere le distanze, a correre nel parco ma… soli, a visitare i partner, non meglio precisati et similia. Il presidente del Consiglio, già avvocato del popolo, quel popolo descritto da Rousseau, si intende, riconoscibile nella ‘volontà generale’ e non certo nella democrazia rappresentativa, voleva tenere per sé e per i fidi le scelte sui fondi Next generation EU ma, avendo in vita sua svolto arbitrati ed insegnato all’Università, non aveva la benché minima idea di che farci se non usarli come ristori, sussidi, progetti già approvati o tirati fuori dai cassetti delle scrivanie ministeriali e desueti, senza un disegno, senza un’analisi legata allo sviluppo del paese.
Né poteva venirgli il benché minimo ausilio dai graziati della politica, cioè i venditori di bibite, i pizzaioli, gli impiegati di concetto, gli avvocati di provincia che avevano una missione ben più alta: uccidere i privilegiati ed instaurare la giustizia ‘popolare’.
Il partito democratico, nel frattempo, teleguidato dagli uomini di D’Alema che non ne azzecca una, come noto (‘il politico più impopolare… e il politico più popolare d’Italia…), si è trasformato sotto la guida dell’odontotecnico, consigliato dal guru Bettini, che gestisce mediocremente la regione Lazio, in un neo-Pc, riducendo all’afasia le componenti di matrice non marxista e statalista. La strategia che il Pd perseguiva ed ancora persegue consiste nell’alleanza ‘strategica’ con la setta 5S e i sinistri duri e puri di LEU, con teorie economiche bizzarre alla Fassina. Un’alleanza di classe, nel loro intento, dove, come insegna Lenin, avrebbero avuto l’ultima parola. Naturalmente tutto ciò sotto il manto dell’immagine del partito responsabile che tiene in piedi il sistema.
A svegliare l’allegra brigata non è stato solo Renzi che aveva una strategia opposta e cioè mirava a ricreare uno spazio ai partiti di centro e non a costringere l’Italia ad un bipolarismo con gente povera di idee ed incapace di por mano alle riforme indispensabili che Draghi sarà chiamato ad avviare, ma anche il conte, quello vero, Gentiloni Silveri, da Bruxelles ha fatto capire che la trippa pe’ li gatti, come si dice a Roma, non c’era più e che i fondi l’Italia non li avrebbe avuti con i piani pasticciati ed insufficienti inviati in Europa.
L’odio che giornaletti come “Il fatto quotidiano”, formazioni politiche, come il Pd, i 5S e Leu, e i presentatori televisivi di ogni risma, badesse e Barbie attempate incluse, hanno scatenato contro Renzi ed Italia viva, che ha tenuto botta, è dovuto al fatto che il giocattolo si è rotto con la crisi.
A riprova di quanto sopra, emerge che la politica italiana da sola non è più in grado di risolvere crisi gravi senza dover ricorrere ai cosiddetti tecnici e ciò non solo perché non si va oltre gli slogan ma perché semplicemente non ci sono proposte serie al di là delle chiacchiere infinite.
Sono responsabili di aver dato carta bianca ad una Pubblica Amministrazione centrale e periferica autoreferenziale, fatiscente, legibus soluta, trincerata nelle procedure e non nel merito, che non controlla nulla e che non conosce le leggi che deve applicare, quelle leggi, lo scriviamo da anni, sono fatte con i piedi e non per risolvere i problemi, anzi per crearli.
Facciamo un esempio minore.
Se voi avete un locale commerciale di proprietà, sfitto, e lo volete vendere, dovete ugualmente pagare la tassa sui rifiuti (TARI) anche se non li producete. La legge, infatti, predisposta da un mentecatto, presume che sia occupato. Si tratta, in termine tecnico, di ‘presunzione semplice’, soggetta cioè a prova contraria, che però deve esser fornita non dall’amministrazione, ma dal proprietario e la Pubblica Amministrazione, in tal caso quella comunale, reputa che per considerare il locale vuoto vadano tagliate tutte le utenze. Per cui il locale potrebbe esser visitato da potenziali acquirenti solo con le torce e con i cappotti…. Ove voi proviate, in forza della giurisprudenza fiscale, sulla base dei consumi energetici, che il locale sia vuoto, per non pagare una tassa arbitraria dovete far ricorso e allora ci vuole normalmente un anno e mezzo e poi l’appello… Questa legge chi l’ha fatta? Chi l’ha votata?
Queste sono le scelte politiche.
Per questo speriamo che Draghi possa cambiare un po’, in senso pedagogico, dopo sussurri e grida…, il metodo di lavoro e la testa di tanta gente.
Per inciso, ineffabili i vescovi che prima si sono lanciati alla difesa di Conte e ora applaudono a Draghi… I primi cristiani o san Francesco, se li vedessero, direbbero: ma questi chi sono? La fede ridotta ad etica…