mercoledì 27 marzo 2019

NEL REGNO DEI CIALTRONI

Carlo Biancheri

Chi sono i cialtroni, politicamente parlando?
Le forze di governo, ma anche le quinte colonne dell’opposizione come i fratelli della Meloni che raddoppiano i voti perché passano dal 3 al 6% (…), diventando determinanti…, e insieme a loro quelli che li votano ed i giornali e media che li sostengono.
Vediamo le ragioni.
L’economia italiana, da quando si è insediato il governo dei partiti interessati al potere ad ogni costo, è andata peggio di quella di tutti i paesi dell’Eurozona e la nostra produttività è aumentata dello zero virgola a fronte del 14%  in periodo analogo da parte di paesi come la Francia. E’ cresciuto il debito pubblico e non per favorire investimenti, ma a motivo del reddito di cittadinanza e di quota cento,  finanziati per  alcuni miliardi dai pensionati col taglio della rivalutazione a partire da chi percepisce una pensione netta di 1.500 Euro, in altre parole dei ricconi; si noti che il reddito di cittadinanza, comprendendo il nucleo familiare, raggiunge circa i 1.300 Euro... Non parliamo del ragazzetto, ma Salvini dov’era? Ha votato contro?
Sui mercati finanziari lo spread con i bund tedeschi  continua ad essere il doppio di quello registrato col governo  Gentiloni: il problema non è solo il maggior costo per gli interessi da parte dello Stato, cioè noi, ma il segnale di sfiducia dei mercati che ha fatto sì che gli investimenti privati si situino a livelli bassissimi. Degli investimenti pubblici non ne parliamo, perché le opere  già deliberate e finanziate sono bloccate dal Ministro intellettuale Toninelli che ci sta pensando. Le bollette  delle utenze diminuiscono in aprile, mentre i prelievi retroattivi sulle pensioni iniziano a giugno (!); non ci sarà la patrimoniale, né aumenterà l’IVA, dichiara il comunicatore, ma tutte le misure assunte dal governo sono a debito… E allora? Aumentiamo il debito pubblico e lo scarichiamo sulle future generazioni? Come si dice a Milano, ’bamba’? Senza considerare che il reddito di cittadinanza deve avviare al lavoro che semplicemente non c’è…e che non ci sarà senza gli investimenti.
La cassa integrazione si è impennata e la richiesta di sussidi per disoccupazione pure…; i contratti a termine sono diminuiti drasticamente.
L’imperatore cinese è venuto in Italia in gran spolvero, ma sono stati conclusi contratti per circa 2,5 miliardi di Euro aumentabili a 20, secondo il giovanotto di Pomigliano d’Arco, ma… alla stagion dei fiori.
In Francia, dove l’imperatore ha incontrato l’Europa che conta – il Vis-Conte dimezzato  ha fatto sapere che la Cancelliera Merkel era stata invitata per farle un piacere…- con esclusione dell’Italia, la Cina ha  concluso contratti per oltre 30 miliardi di Euro…, senza impegni politici di sorta, come invece abbiamo fatto noi, a proposito della via della seta. Un vero successo, con la complicità della Lega: le dichiarazioni contano zero.
Siamo del tutto isolati a livello internazionale, dove contiamo sempre di meno, anche perché non c’è una linea di politica estera e la gente non capisce se siamo alleati dei russo/cubani o degli europei, né sanno cosa vogliamo veramente, giacché probabilmente neppure il governo lo sa, uno sbandamento totale; a volte ricordano nell’operare certi soggetti sottoposti a sostanze psicotrope… Del resto anche in questioni che ci riguardano da vicino non facciamo che ottenere risultati favorevoli. Ricordate la conferenza di Palermo che avrebbe portato la pace in Libia? Beh… sembra che si debba attendere ancora un po’, giacché per il momento si spara.
Salvini e la Meloni vogliono cambiare radicalmente l’Europa: già, ma prima volevano uscire dall’Euro e ora, vedendo i fatterelli che succedono nella perfida Albione, non se ne parla più. E poi che cosa cambiano? Non si capisce… E gli altri paesi li sostengono? Non pare proprio… E allora la menzogna a che serve? Ai poveri ignoranti, le vittime, che non conoscono i termini dei problemi e che  credono loro. Del resto il refrain abituale è: noi abbiamo la maggioranza. Uno dei maitre à penser sui media, fondatore de Il fatto quotidiano, Padellaro, sosteneva in televisione, indignato, dinanzi alle sacrosante critiche all’operato della ‘sciagura’ Raggi: ma insomma, è stata votata dal 70% dei romani! Questo argomento va approfondito, perché si capisce l’origine storicistica sottostante, ma è completamente falso. Basti pensare che la maggioranza degli italiani sosteneva Mussolini e che la stragrande maggioranza dei tedeschi Hitler, e degli spagnoli Franco… nonostante le loro malefatte. Ipotizziamo che domani la maggioranza degli italiani decida di imbarcare su chiatte ed abbandonare nel Mediterraneo gli immigrati clandestini o di applicare la tortura: sarebbe giustificato? Secondo la nostra Costituzione e la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite, sembrerebbe di no: ci sono diritti umani che preesistono alle decisioni politiche e che attengono alla persona, alla sua inviolabilità. Disgraziatamente sembra che per questi nuovi barbari si tratti di categorie desuete. Ora si occupano pure di informazione che vogliono ‘obiettiva’: non solo tagliano i finanziamenti alle voci scomode per loro (…), ma stabiliscono  in che cosa consista l’obiettività…; in altri termini ci troviamo dinanzi ai prodromi  di un regime, già iniziato con una televisione pubblica che, con i nostri soldi, mette in sordina le voci dissenzienti, così come faceva l’EIAR: Duce, conduci!
E il duce in pectore, dedito ad una perenne propaganda, un giorno ci racconta che il coraggioso ragazzino egiziano che ha salvato i tanti compagni sull’autobus si deve far eleggere per avere la cittadinanza secondo il principio dello ius soli, il giorno dopo ci assicura che è come suo figlio (poveretto), mentre col vincitore del festival di Sanremo con nome egiziano assicura che preferiva il secondo arrivato, un italiano doc, poi fà pace con Mahmod. Andrà alla conferenza di Verona sulla famiglia, invitato da gente santa di ‘professione’, e, in effetti, le famiglie le ama davvero perché a leggere i giornali ne crea in continuazione: insomma, un comportamento erratico, legato al contingente e che non ha nulla a che fare con chi deve realizzare il bene comune, cioè governare con giustizia.
La gestione dell’Europa sin qui non è stata buona, ma anche per colpa nostra: scollamento tra  politica ed Amministrazione pubblica, impreparazione, incapacità di fare sistema, assenza di italiani nella burocrazia europea per troppo tempo, mancato utilizzo delle risorse a disposizione del paese in assenza di progetti seri, provincialismo. L’Europa si cambia con delle proposte  serie, non con sussurri e grida.