Carlo Biancheri
Chi sono i cialtroni, politicamente parlando?
Le
forze di governo, ma anche le quinte colonne dell’opposizione come i
fratelli della Meloni che raddoppiano i voti perché passano dal 3 al 6%
(…), diventando determinanti…, e insieme a loro quelli che li votano ed i
giornali e media che li sostengono.
Vediamo le ragioni.
L’economia italiana, da quando si è insediato il governo dei partiti interessati al potere ad ogni costo, è andata peggio di quella di tutti
i paesi dell’Eurozona e la nostra produttività è aumentata dello zero
virgola a fronte del 14% in periodo analogo da parte di paesi come la
Francia. E’ cresciuto il debito pubblico e non per favorire
investimenti, ma a motivo del reddito di cittadinanza e di quota cento,
finanziati per alcuni miliardi dai pensionati col taglio della
rivalutazione a partire da chi percepisce una pensione netta di 1.500
Euro, in altre parole dei ricconi; si noti che il reddito di
cittadinanza, comprendendo il nucleo familiare, raggiunge circa i 1.300
Euro... Non parliamo del ragazzetto, ma Salvini dov’era? Ha votato
contro?
Sui
mercati finanziari lo spread con i bund tedeschi continua ad essere il
doppio di quello registrato col governo Gentiloni: il problema non è
solo il maggior costo per gli interessi da parte dello Stato, cioè noi,
ma il segnale di sfiducia dei mercati che ha fatto sì che gli
investimenti privati si situino a livelli bassissimi. Degli investimenti
pubblici non ne parliamo, perché le opere già deliberate e finanziate
sono bloccate dal Ministro intellettuale Toninelli che ci sta pensando.
Le bollette delle utenze diminuiscono in aprile, mentre i prelievi
retroattivi sulle pensioni iniziano a giugno (!); non ci sarà la
patrimoniale, né aumenterà l’IVA, dichiara il comunicatore, ma tutte le
misure assunte dal governo sono a debito… E allora? Aumentiamo il debito
pubblico e lo scarichiamo sulle future generazioni? Come si dice a
Milano, ’bamba’? Senza considerare che il
reddito di cittadinanza deve avviare al lavoro che semplicemente non
c’è…e che non ci sarà senza gli investimenti.
La
cassa integrazione si è impennata e la richiesta di sussidi per
disoccupazione pure…; i contratti a termine sono diminuiti
drasticamente.
L’imperatore
cinese è venuto in Italia in gran spolvero, ma sono stati conclusi
contratti per circa 2,5 miliardi di Euro aumentabili a 20, secondo il
giovanotto di Pomigliano d’Arco, ma… alla stagion dei fiori.
In
Francia, dove l’imperatore ha incontrato l’Europa che conta – il
Vis-Conte dimezzato ha fatto sapere che la Cancelliera Merkel era stata
invitata per farle un piacere…- con esclusione dell’Italia, la Cina ha
concluso contratti per oltre 30 miliardi di Euro…, senza impegni
politici di sorta, come invece abbiamo fatto noi, a proposito della via
della seta. Un vero successo, con la complicità della Lega: le
dichiarazioni contano zero.
Siamo
del tutto isolati a livello internazionale, dove contiamo sempre di
meno, anche perché non c’è una linea di politica estera e la gente non
capisce se siamo alleati dei russo/cubani o degli europei, né sanno cosa
vogliamo veramente, giacché probabilmente neppure il governo lo sa, uno
sbandamento totale; a volte ricordano nell’operare certi soggetti
sottoposti a sostanze psicotrope… Del resto anche in questioni che ci riguardano da vicino non facciamo che ottenere risultati favorevoli.
Ricordate la conferenza di Palermo che avrebbe portato la pace in
Libia? Beh… sembra che si debba attendere ancora un po’, giacché per il momento si spara.
Salvini
e la Meloni vogliono cambiare radicalmente l’Europa: già, ma prima
volevano uscire dall’Euro e ora, vedendo i fatterelli che succedono
nella perfida Albione, non se ne parla più. E poi che cosa cambiano? Non
si capisce… E gli altri paesi li sostengono? Non pare proprio… E allora
la menzogna a che serve? Ai poveri ignoranti, le vittime, che non
conoscono i termini dei problemi e che credono loro. Del resto il refrain abituale è: noi abbiamo la maggioranza. Uno dei maitre à penser sui media, fondatore
de Il fatto quotidiano, Padellaro, sosteneva in televisione, indignato,
dinanzi alle sacrosante critiche all’operato della ‘sciagura’ Raggi: ma
insomma, è stata votata dal 70% dei romani! Questo argomento va
approfondito, perché si capisce l’origine storicistica sottostante, ma è
completamente falso. Basti pensare che la maggioranza degli italiani
sosteneva Mussolini e che la stragrande maggioranza dei tedeschi Hitler,
e degli spagnoli Franco… nonostante le loro malefatte. Ipotizziamo che
domani la maggioranza degli italiani decida di imbarcare su chiatte ed
abbandonare nel Mediterraneo gli immigrati clandestini o di applicare la
tortura: sarebbe giustificato? Secondo la nostra Costituzione e la
Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite,
sembrerebbe di no: ci sono diritti umani che preesistono alle decisioni
politiche e che attengono alla persona, alla sua inviolabilità.
Disgraziatamente sembra che per questi nuovi barbari si tratti di
categorie desuete. Ora si occupano pure di informazione che vogliono
‘obiettiva’: non solo tagliano i finanziamenti alle voci scomode per
loro (…), ma stabiliscono in che cosa consista l’obiettività…; in altri
termini ci troviamo dinanzi ai prodromi di un regime, già iniziato con
una televisione pubblica che, con i nostri soldi, mette in sordina le
voci dissenzienti, così come faceva l’EIAR: Duce, conduci!
E il duce in pectore,
dedito ad una perenne propaganda, un giorno ci racconta che il
coraggioso ragazzino egiziano che ha salvato i tanti compagni
sull’autobus si deve far eleggere per avere la cittadinanza secondo il
principio dello ius soli, il giorno dopo ci assicura che è come
suo figlio (poveretto), mentre col vincitore del festival di Sanremo con
nome egiziano assicura che preferiva il secondo arrivato, un italiano
doc, poi fà pace con Mahmod. Andrà alla conferenza di Verona sulla
famiglia, invitato da gente santa di ‘professione’, e, in effetti, le
famiglie le ama davvero perché a leggere i giornali ne crea in
continuazione: insomma, un comportamento erratico, legato al contingente
e che non ha nulla a che fare con chi deve realizzare il bene comune,
cioè governare con giustizia.
La
gestione dell’Europa sin qui non è stata buona, ma anche per colpa
nostra: scollamento tra politica ed Amministrazione pubblica,
impreparazione, incapacità di fare sistema, assenza di italiani nella
burocrazia europea per troppo tempo, mancato utilizzo delle risorse a
disposizione del paese in assenza di progetti seri, provincialismo.
L’Europa si cambia con delle proposte serie, non con sussurri e grida.