venerdì 29 ottobre 2021

SUPERMARIO, ATTENTO ALLA CRIPTONITE!

Carlo Biancheri

Educato dai gesuiti e quindi al volontarismo, alla razionalità, all’astuzia, alla dissimulazione, senza spazio per sentimenti, allo scopo di raggiungere il risultato prefissato ad ogni costo.
Abituato ad un atteggiamento atarassico, tipico dei banchieri di alto profilo, sostenuto fin da giovane assistente universitario da ambienti andreottiani, successivamente entrato nell’inner circle che ne ha tracciato la carriera: Executive Director alla Banca Mondiale per l’Italia, Direttore generale del Tesoro, Governatore della Banca d’Italia, presidente del Financial Stability Board e della BCE, con parentesi a Goldman Sachs.
Deciso nelle scelte, ha in breve tempo raggiunto risultati di tutto rilievo al governo del paese, come la vaccinazione in pochi mesi di una percentuale di italiani molto elevata che consente, al momento, di contenere una malattia sconosciuta. Se il ciarliero avvocato del popolo avesse continuato la sua corsa saremmo ancora qui a discutere di primule nelle piazze, dell’utilità del vaccino, col telepredicatore ora indagato per certe mascherine non a norma arrivate dalla Cina e strenuamente difeso dal giornaletto ‘Il fatto quotidiano’.
A ciò aggiungasi la fiducia dei mercati finanziari in Draghi e nel suo governo, il che è fondamentale per il paese non solo per lo spread dei titoli di Stato o per il rating delle agenzie, ma perché favorisce i flussi in entrata cioè gli investimenti, in contrasto col manicheismo corrente che reputa la finanza un male in sé. I nuovi manichei, numerosi tra i cattolici insieme ai fideisti del socialismo reale, ignorano quanta parte abbiano avuto i francescani nel creare il sistema finanziario, dall’istituzione dei Monti di pietà e quindi il pegno, l’interesse…, alla partita doppia di Paciolo, ecc. La pletora di incompetenti che parlano nei talk shows televisivi sono all’oscuro del fatto che si lotta contro la povertà in primo luogo facendo crescere la torta/paese e mettendovi ordine, in un regime di liberalizzazione di movimenti di capitali nel quale viviamo, piuttosto che porre tutta l’enfasi sulla redistribuzione interna: nessuno di coloro che parlano hanno, all’evidenza, mai visto un sistema socialista da vicino ma a ciò supplisce l’immaginazione, fervida in Italia.
Senza Draghi al timone i fondi del Pnrr non saranno utilizzati e neppure arriveranno e, quindi, SuperMario è indispensabile ma deve stare attento come Nembo Kid alla criptonite.
Questa pietra che indebolisce Superman consiste nel sottovalutare l’arretratezza del paese: in pratica occorre evitare il vizio illuministico delle riforme a tavolino o se vogliamo fare un esempio quello di voler guidare una Ferrari col motorino di una 500.
Nel prendere contezza della realtà va riconosciuto che la nostra classe politica è, per essere gentili, dilettantesca.
La sinistra celebra le vittorie alle recenti elezioni amministrative facilitate da candidati della destra pescati, in alcuni casi, alla maniera di quei concorrenti della trasmissione televisiva La corrida. Omette di riconoscere che il partito vincente è stato, ahimé, quello degli astenuti anche se l’affermazione dei suoi eletti fà tirare un respiro di sollievo per chi voglia qualcosa che assomigli alla normalità.
L’effimero Letta, peraltro, non ne azzecca una e continua con la parità di genere, indipendente dal merito, forse non capendo che mettere una donna cortese all’apparenza, come capogruppo, e tuttavia incapace di ascoltare le ragioni altrui, convinta che la propria verità sia assoluta tanto da voler imporre, come nel caso del ddl Zan, norme stupide al paese – v. la teoria del gender da insegnare ai bambini o l’incertezza delle definizioni legislative lasciate alle decisioni giurisprudenziali- fa pensare che il Segretario Pd preferisca apparire piuttosto che Essere. Inoltre privilegia il metodo – le Agorà- rispetto ai contenuti da discutere – Cartesio docet con le sue false geometrie…-né sembra che il nuovo Ulivo abbia qualche spazio perché l’alleanza con la setta 5S risponde semplicemente al vecchio adagio che discende dalla tradizione leninista (o milazziana?) e cioè che quel che conta è la gestione del potere con chicchessia a prescindere da quel che si crede: sembra che il centro non abbia alcuna intenzione di stare con l’armata di Brancaleone populista e allora?
D’altronde la destra porterebbe il paese in una situazione analoga a quella in cui ci trovavamo con l’Avvocato del popolo alla guida del governo giallo-verde, e cioè isolati dal mondo, sostenitori (allora) di Maduro, dei sovranisti, di Putin e, successivamente, dei gilets gialli in Francia…: purtroppo la gente dimentica in fretta.
La giovine Meloni, descritta da taluni come intelligentissima, è digiuna di qualsivoglia idea economica oltre ad essere alleata con soggetti come Trump o il gruppo strafascista di Vox in Spagna e poi Orbàn…, senza menzionare Le Pen in Francia, appannaggio del giovanotto cresciuto al bar Sport di Milano Rogoredo; entrambi aspirano a guidare il governo: le monde à l’envers, direbbero i francesi.
In generale, sia le forze politiche che i sindacati pensano che la spesa pubblica sia una variabile indipendente e, quindi, c’è una gara a chi chiede di più, salvo poi cercare di far pagare il conto alla UE.
Ma la criptonite non si ferma al materiale umano ed ai partiti che seguono l’ultimo conformismo di successo privi di visione, di un’idea propria sensata, c’è anche la Pubblica Amministrazione in senso lato.
Risponde a logiche autoreferenziali che prescindono il più delle volte dal risultato ottenuto nel proprio operare. La dirigenza si prefigge di non assumere responsabilità personali che i politici cercano di scaricare… Tutto si risolve, di conseguenza, nel rispetto della procedura mentre il merito delle scelte è residuale. Solo così si spiegano le perdite colossali dello Stato, la mala gestio di tanti interventi che si tratti di banche o di strade e ponti o di ordini di forniture, la costante è quella di rispettare il procedimento e poi vada come vada. Ne consegue la lentezza esasperante nella realizzazione dei progetti, l’inefficienza degli interventi, regolamenti fatti per rendere impossibile ai cittadini un accesso agevole alla PA, leggi inapplicabili ed inapplicate, assenza di controlli efficaci degli organi a ciò preposti ed una pletora di enti inutili come quelli di ricerca del lavoro o di formazione professionale.
Tutto ciò premesso, ci viene in soccorso l’amato Manzoni che nel descrivere la biblioteca di don Ferrante ed i vari argomenti di cui trattavano i volumi in essa contenuti, scrive che il suddetto don Ferrante diceva spesso: Cos’è mai la storia senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada e per conseguenza butta via i suoi passi…
Per evitare il pericolo della criptonite sarà bene controllare chi segue il cammino…