Mi sembra che prima i
papi parlassero ogni tanto e si diceva che quello che dicevano era verità
assoluta perché ispirata dallo Spirito Santo, mi sembra che questo si dicesse
che parlavano ex cathedra. Adesso il papa parla in continuazione, ma quando è ex
cathedra? cioè quando dice opinioni e quando dice verità inconfutabili? e poi
adesso praticamente di papi ne abbiamo tre, il papa emerito Benedetto, che per
fortuna al momento tace, il papa bianco, cioè ,e ora anche il papa nero Arturo
Sosa che dice la sua alla grande. Ma se il papa Francesco è un gesuita, vale di
più quello che dice lui o quello che dice Sosa che è il suo superiore in quanto
gesuita?
Valentino Del
Bene
E così il papa ha sdoganato il secondo matrimonio dei divorziati, ha
accettato con misericordia gli omosessuali, ha invitato a non considerare più
pubblici peccatori (come i diceva una volta) i conviventi (aboliamo concubini!),
specie se giovani (perché c’è sempre la speranza che prima o poi si sposino), ma
allora cos’è oggi peccato? Il furto e l’omicidio? o forse non fare la raccolta
differenziata dell’immondizia perché si fa violenza al creato tutto? Noi che
abbiamo sempre cercato di seguire la morale cattolica, tante volte con
difficoltà, sacrifici e rinunce personali, siamo un po’ disorientati...
Giuseppe Grana
RISPONDE CARLO BIANCHERI
Già
nel nome, compagnia, c’è qualcosa di militaresco, di metallico,di freddo e di …
volontaristico.
La
scelta da subito, per cristianizzare il mondo, è stata quella efficientista di
evangelizzare le classi dirigenti, non i poveracci, con l’insegnamento… S.
Ignazio, inoltre, raccomandava ai suoi di non avere contatti con le donne
tranne… quelle ‘altolocate’. Nessuna accoglienza umana, ma obbedienza
‘perinde ac cadaver’ ed introspezione, controllo psicologico… da qui la
casistica – in certi casi bisogna dire anche utile nell’elaborazione di
principi, come quello del ‘doppio effetto’, ma per lo più una costruzione
razionalistica che ricorda le pseudo-simmetrie architettoniche francesi
post-cartesiane e che in materia di sesto comandamento si trasformava in un
sofisticato manuale erotico con l’attribuzione delle pene per ogni singolo
peccato, descritto minuziosamente – se facessimo un esempio, sarebbe pornografia
pura…- . Si privilegia il risultato e si è agnostici sul metodo per
raggiungerlo, come in Marx. In letteratura troviamo una miriade di conferme a
quanto sopra. Non è casuale che il Grande Inquisitore di Dostoievskij sia un
cardinale gesuita nella calura della Spagna, che incontra il Cristo nella sua
seconda venuta: ’Perché sei tornato’? Ci pensiamo noi a questa gente che vuol
essere guidata…, l’apparato, non la Chiesa intesa come discepoli ardenti che
attendono il Maestro…
Da
noi, basti citare i gesuiti di Sciascia… o quel brav’uomo del padre Pirrone ne
Il gattopardo
che sapeva benissimo dove fermarsi nel rimproverare don Fabrizio…: tutti al
rosario la sera, anche i donnaioli…
Quando
la
compagnia
fu sciolta,
sembra che moltissimi padri confluissero nelle Logge in Europa… Conoscevano la dialettica ed il gioco razionalistico cui erano stati addestrati.
Poi nell’Ottocento la gran tenzone contro i massoni e lo Stato unitario –
estremamente interessante il discorso alla Camera dei deputati di Gramsci nel
1925 che difendeva la massoneria (!) contro il fascismo che introduceva le leggi
anti-massoniche (di facciata…) in cui
si
parla, appunto, del ruolo e della politica dei gesuiti avverso ai massoni …- ma…
durò poco perché i dialoghi con i massoni del p. Caprile sono arcinoti ed i
massoni, per noi, sono deisti, gnostici che leggono il Vangelo di Giovanni come
un testo gnostico; della vita futura e della Trascendenza poco gliene cale… di
guidare gli altri, questo si.
La
smania di convertire tutti e di trovare buoni compromessi, all’occorrenza,
sembra essere la dominante nella compagnia. C’era un tempo che ad ogni morte
importante spuntava fuori all’ultimo momento un qualche padre gesuita che aveva
raccolto la confessione in punto di morte di un non credente… Il fondatore del
Cineforum, il famoso p. Arpa, che conosceva e si reputava buon amico di Fellini
(…), quando uscì Il
Vangelo secondo Matteo di Pasolini, si affrettò ad affermare in un
dibattito: ’io voglio te’, quasi riconoscendogli una fede cristiana
(‘implicita’,come
avrebbe detto
il gesuita p. Rahner?) esemplare. Ma quel film non aveva nulla di trascendente,
perché il bell’attore spagnolo nel ruolo di Cristo, che piaceva tanto a
Pasolini, era un giustiziere, uno preoccupato di fustigare i vizi degli uomini,
non certo uno che sapesse dire: ’Venite a me voi che siete stanchi ed affaticati
ed Io vi consolerò’ o ‘Io sono dolce ed umile di cuore’… Pasolini, in realtà,
non era proprio quello che speravano il p.Arpa e don Giovanni Rossi tanto che
dopo Il
Vangelo fece Teorema (un angelo che
libera tutti con i rapporti sessuali…), Il Decamerone… e,
cupio dissolvi, Salò e le 120 giornate di
Sodoma… Forse il suo Dio era il ventre?
C’è
un continuo adeguarsi per ottenere il risultato. L’esatto contrario di quel che
si trova nei contemplativi e, in particolare, di
quelli che mettono al centro l’umiltà. E’ vero che S. Ignazio dice fai come se
tutto dipendesse da te e nulla dipendesse da te… ma, sei sempre tu che scegli,
come direbbe Schopenhauer…
I
giovani che convivono non se lo pongono proprio il problema di essere accolti
perché, in maggioranza, in Chiesa non ci vanno; poi non credo proprio che si
tratti di una grande novità l’accoglienza: non c’è un solo peccato che non sarà
perdonato? Né vedo le frotte di coppie risposate che anelano ai sacramenti:
tutta questa storia dell’Amoris laetitia è stata forse un suggerimento
dei tedeschi (i principali sponsor) le cui chiese sono ormai sale da concerti e
balletti… Abbiamo scoperto che questi signori che danno lezioni al mondo sono
pure imbroglioni, sia sotto sotto Hitler che, da ultimo,… con la Volkswagen!
Veramente bastava leggere Hegel per capirlo… o riflettere su quanto ha scritto
Kant a proposito dei neri: hanno un quoziente intellettuale inferiore a quello
dei bianchi…
Il
papa è assistito dallo Spirito Santo quando parla ex cathedra, come dice
lei, casi
rarissimi, ma
anche nel magistero ordinario gli si deve ossequio.
Il
problema è che la Chiesa come comunità è sbrindellata e ancora una volta il
clero se ne è appropriato mentre nella Lumen gentium del Concilio
Vaticano II leggiamo che la Chiesa è un popolo… mentre i
laici che consultano le gerarchie non sono più i Maritain e i Gilson, uditori
del Concilio Vaticano II, ma dei laici
generalmente
clericali…
San
Francesco, come risulta da Le fonti francescane,
imponeva ai suoi di sdraiarsi a terra quando incontravano un prete perché erano
i ministri che rendevano il ’Signore poverello’ presente in mezzo a noi ma ciò
non
gli
impediva di rifiutare il cibo in casa del cardinale a Roma, o di prendersela
con la verbosità dei preti o di minacciare il canonico Gedeone di Rieti, ’uomo
sensuale e mondano’, che
se
non si fosse convertito
gli
sarebbe successo di peggio della
malattia che lo aflliggeva – infatti morì poco dopo per il crollo della casa a
seguito di un terremoto, mentre tutti gli altri si salvarono
-.
Forse
ci vorrebbe un messa a punto del Concilio per riflettere sulla fede nel nostro
tempo, visto che il Vaticano II non è stato attuato o è stato
travisato.Tuttavia, noi crediamo che una risposta vera di fede passi attraverso ciascuno di noi: dite quello che credete veramente, diceva San
Francesco ai suoi.