Carlo Biancheri
Abbiamo da
più di otto mesi un governo che ha peggiorato notevolmente il quadro d’insieme
italiano. Siamo in recessione tecnica ed essendo ultimi per crescita nella UE,
ciò significa che la recessione non è dovuta soltanto al peggioramento degli
scambi a livello internazionale o ad una frenata dell’economia dei grandi
paesi, ma in buona parte agli errori ed alla sfiducia generata da un governo di
dilettanti. Lo spread con i Bund tedeschi decennali è sopra i 270 punti
base ed è troppo elevato per essere sostenibile. Il fatturato delle imprese su
base annua è sceso di oltre il 7% e non succedeva dal 2009… Gli investimenti
sono in caduta libera, le grandi opere pubbliche sono per la gran parte ferme,
in quanto oggetto di analisi costi/benefici svolte, spesso, da personaggi che
hanno dimostrato carenza di equilibrio ed un’infantile parzialità: sulla TAV
solo un minus habens può continuare a sostenere che non vada fatta e che
dobbiamo tenerci il tunnel di Cavour! È intuitivo che il blocco tagli fuori
l’Italia, trattandosi di corridoio europeo ed essendo il nostro un paese
esportatore, senza considerare le penali, la richiesta europea di restituzione
di fondi e l’impossibilità di ottenerne dei nuovi per cinque anni, i costi
di ripristino per le opere iniziate e dismesse…
L’ Alitalia
verrà nuovamente nazionalizzata e, considerati i precedenti storici, sarà un
probabile salasso per il contribuente.
Manca un
disegno di sviluppo.
Va avanti
l’autonomia delle regioni ricche che spaccherà il paese. A parte le
manipolazioni sul costo storico pro-capite che comporterà a regime
maggiori trasferimenti al Nord, per quel che abbiamo capito da un
Ministro/a che ogni due parole dice Siori, come se fossimo in una
bettola del veneziano, tra le altre competenze rivendicate ci sono i rapporti
internazionali e con la UE, nonché il commercio estero. Questa bella
trovata dell’azzimato Zaia – presumiamo-, conoscitore de I Promessi sposi
che, però, situa nella seconda metà del Seicento, quando i protagonisti
del racconto erano già tutti morti come Urbano VIII, il Conte Duca de Olivares,
don Goncalo Fernandez de Cordoba ed il cardinale Federico Borromeo… è una vera
‘baggianata’, per usare i termini manzoniani. Dovete sapere che le regioni in
questione hanno una rappresentanza a Bruxelles, in competizione con quella
italiana. Si avvalgono di consulenti che naturalmente conoscono i dossiers
approssimativamente e, non partecipando alle riunioni internazionali, non hanno
dimestichezza con i termini di un’eventuale negoziazione, svolgendo al massimo una
funzione di lobbying di scarsa efficacia. I rapporti internazionali sono
un lavoro a tempo pieno che richiedono personale altamente qualificato – lo
stesso dicasi per il commercio estero – e, considerato che l’Italia conta molto
poco, come si è visto negli sciagurati otto mesi del governo del cambiamento,
immaginiamoci che peso possa avere uno staterello, rappresentato da un
consulente. Puro velleitarismo e spreco di risorse pubbliche, oltreché danno
agli interessi generali del paese se… resta unito.
La questione
Diciotti ed il voto on line della setta che vuol cambiare il
sistema di democrazia rappresentativa con una democrazia diretta, anzi
etero-diretta dal Rousseau e di tipo maoista, imporrà ai parlamentari grillini
di votare per ‘disciplina di partito’, e già un partito come gli altri…,
cioè sostenere che per ragioni di interesse generale (la difesa dei confini
dall’invasione dei neri…) si possono impunemente sequestrare le persone
(magari torturarle?).
Non c’è una
visione, anche perché nella recessione i numeri dei conti pubblici non tornano
e bisognerà fare una manovra aggiuntiva… Il governo è attivissimo nella
lottizzazione dei posti di potere, nell’interessarsi all’oro ed alla governance
di Banca d’Italia – per fargli fare la fine dell’oro di Dongo?- e già la
RAI/EIAR è un puro megafono di propaganda, come lo è Sky e per certi versi La
7, con la differenza che la RAI vive perché la paghiamo noi…, siamo
obbligati a farlo.
A fine anno
ci saranno le coperture delle clausole di salvaguardia e i 23 miliardi
necessari ad evitare un grosso aumento dell’IVA, misura pro-ciclica in
recessione, da dove verranno? Una patrimoniale?
Nel
frattempo la sola azione di governo che non sia distruttiva è la continua
campagna elettorale: che si tratti di elezioni regionali od europee.
L’annuncio è
quello di voler cambiare l’Europa, anche se non si capisce affatto come e
soprattutto con chi. Hacer lio si
dice a Buenos Aires e cioè far casino, questo sì, lo sanno fare benissimo.
La
costruzione europea ha avuto pecche rilevanti dovute all’egoismo degli
Stati più forti ed all’ideologia che, a tratti, l’ha sin qui guidata, ispirata
da gruppi di pressione internazionali, ma nel quadro mondiale in cui siamo, una
crisi seria dell’Europa sarebbe una catastrofe, specie per noi, che abbiamo
scarsa produttività, un apparato pubblico pletorico ed inefficiente, una
giustizia bloccata e la mancanza di controlli efficaci. Al momento della
creazione della moneta unica abbiamo fatto carte false per entrarci, perché non
avremmo mai potuto avere il controllo dell’inflazione e la stabilità dei tassi
d’interesse, anche se la gestione della moneta per un certo periodo ci ha
penalizzati. Tuttavia, senza lo scudo della Banca Centrale Europea dove
saremmo ora dopo la crisi economica epocale del 2011?
Eppure un
votante su due in Italia sembra sostenere ancora l’amico della Le Pen, cioè una
fascista, o gli amici dei gilets gialli che vogliono l’insurrezione…
C’è speranza
per un paese che non vuol sentire ragioni anche dinanzi all’evidenza come a
Roma che non è più come il Cairo, ma come Caracas?