Carlo Biancheri
La
gente è cambiata e non bisogna ritenere che sia troppo diversa dai
politici che esprime. È stato scritto con molta lucidità che dopo il
crollo del muro di Berlino e del sogno in Europa del sorgere del “Sol
dell’Avvenire”, per chi se ne ricorda…, è rimasto un rifiuto della
realtà, una pervicace convinzione di avere un diritto a realizzare se
stessi, i propri desideri quale che sia la propria condizione oggettiva.
Del resto le premesse di questo atteggiamento fondano le loro radici
filosofiche a cominciare dal problema del ponte di Cartesio, quello tra
l’io e la realtà esterna – io sono certa di esistere perché penso…
sostiene una professoressa del Laterano che dovrebbe essere filosofa- e
prima ancora in Lutero, il padre del soggettivismo, che aveva deciso che
la Bibbia ognuno dovesse interpretarsela, sopprimendo in un sol colpo
una delle fonti della Rivelazione, la Tradizione, cioè la testimonianza e
la credenza di chi ha visto, di un popolo di credenti… e poi Kant, il
massone, e il suo reale/noumeno che è inconoscibile: percepiamo solo i
fenomeni e la coscienza morale dentro di noi con i suoi imperativi
vuoti, proprio perché formali, cioè privi di contenuto. E ancora Hegel,
massone pure lui, che ci comunica che la realtà è storica e che la
Storia ha un progresso dialettico eppur lineare – e come no? Lo vediamo
attualmente… e lo abbiamo visto con Hitler, Mussolini, Stalin; in che è
consistito il ‘superamento’, la ‘sintesi’ dopo l’affermazione e la
negazione da lui teorizzate?-.E poi Marx che sosteneva che i filosofi
fino al suo tempo hanno interpretato il mondo ‘ma adesso bisogna
trasformarlo’…, cioè la primazia della prassi che ‘invera’ e le
‘contraddizioni’ di cui sentiamo parlare in continuazione, a sproposito.
Viene dopo Kant che si era premurato di informarci che la natura non
esiste perché è un dato culturale…: la teoria del gender attuale
non si fonda proprio su questo? Del resto ci ha pensato Heidegger a far
coincidere la nostra esistenza con l’essenza umana ciò che fa sì che un
uomo non sia un albero; l’uomo è il pastore dell’Essere…, lo ha smarrito
e lo ritrova nel suo esistere che però è ‘tempo’ e quindi viviamo ‘per
la morte’ (…). Infine Nietzsche ha sostenuto che la Verità è
interpretazione: nessun criterio oggettivo, sia ben chiaro, puro
vitalismo.
Questo
è il quadro e in questo delirio e smarrimento culturale reputate che il
Vis-Conte già dimezzato e ora promosso a Segretario fiorentino sappia
cosa sia il bene comune di cui si riempie la bocca? Caro Vis-Conte,
senza la metafisica di Aristotele la giustizia non si può definire,
tranne che come un regolamento di confini della violenza… e lo Stato che
diventa criterio di morale è quello del fascismo o dei regimi
comunisti che vogliono trasformare l’uomo senza alcun rispetto per la
persona che è inviolabile.
L’agire
politico del governo si sta dimostrando di giorno in giorno sempre più
infantile, dilettantistico, incapace di valutare le conseguenze
delle scelte, quando sono effettivamente assunte e, nel contempo,
astute, manipolatorie dell’opinione pubblica in una progressiva
dilatazione del potere (v. l’estensione dello stato di emergenza senza
emergenza), quasi che gli interlocutori siano solo due: il governo ed il
popolo che non si sa bene cosa sia. La rappresentanza, come voleva
Rousseau, viene meno.
Il
governo è nato grazie ad una trovata brillante di Renzi, nell’imminenza
di una possibile vittoria del padano comunista e sovranista, più che
altro bullo del bar Sport di Milano Rogoredo e, come spesso avviene, il
prosieguo sta generando guasti anche grazie alla dappocaggine del Pd.
Nel
partito democratico, ma anche oltre (…) ci sono ancora i teorici
dell’unità di classe per cui se una parte dei voti, raccolti dalla setta
che si ispirava a Scientology, sono popolari, allora costituiscono
l’alleato naturale della sinistra. Sor Capanna segretario
pro-tempore del Pd, di formazione odontotecnica, è abbagliato dalle
citazioni gramsciane del tipo ‘crisi organica’ (il vecchio è in crisi ed
il nuovo, leggi il progresso…, stenta ad affermarsi, sic Orlando, vice-segretario) prive di
alcun senso nel contesto attuale o dai soldatini di D’Alema o dai
‘consiliori’ alla Bettini che non capiscono affatto che il problema del
paese non è gestire l’esistente ma farlo ripartire con investimenti e
produttività: ciò suppone qualificazione, studio, trasformazione
dell’apparato pubblico, bloccato dalle centomila leggi improvvide,
approvate per demagogia dal Parlamento. Le cose non funzionano non
perché la burocrazia è cattiva o nullafacente –anche per questo- bensì
perché la folle produzione normativa ha creato un quadro che forse
richiede un novello Giustiniano: i Testi Unici non bastano affatto.
E
bisognerebbe incominciare a rispettare i principi costituzionali che
pochissimi politici attuali conoscono o capiscono. Per esempio,
l’applicazione di norme retroattive, come faceva Robespierre che aveva
distrutto tutte le leggi del tempo, sostituendole con i codici di loggia, in violazione del principio che pacta sunt servanda;
ne va della certezza del diritto e del rispetto della validità di
qualsiasi contratto o accordo. E invece si grida ad ammazzare i
privilegiati, a ‘punire’ prima che siano giudicati i capitalisti alla
Benetton - che hanno gestito certo molto male un bene pubblico ed hanno
approfittato di consorterie politiche per ottenere una concessione
troppo favorevole e sulla quale i famosi ispettori ministeriali non
hanno controllato un bel niente- senza capire che un politico dovrebbe
porsi questo problema: se faccio questa scelta quali sono le
conseguenze? Se la concessione autostradale ad Aspi decade, le
autostrade chi le gestirebbe? L’ANAS che lascia cadere i ponti delle
strade provinciali e che non ha la struttura né la capacità per farlo? E
i settemila dipendenti ed il contenzioso che
ne deriverebbe? Un ragazzotto della setta ha dichiarato che ‘per legge
(!) abbiamo ridotto l’eventuale indennizzo’…, come se la ‘sua’ legge
valesse qualcosa dinanzi alla Corte costituzionale... Atlantia,
controllante di Aspi, è una società quotata che ha il capitale diffuso e
il Vis-Conte ha idea delle perdite che ha generato ai piccoli azionisti
con le sue dichiarazioni da strapaese? E gli investitori esteri che
certezze hanno ad investire in un paese inaffidabile dove il presidente
del Consiglio si esprime come si fà in piazza a san Giovanni Rotondo?
Questo lo direbbe una persona normale ma noi abbiamo a che fare con un
Ministro degli Esteri, già venditore di bibite, quello del condono
tombale degli amici di Ischia, che incontra Draghi di soppiatto e ci
dichiara che gli ha fatto una buona impressione! Un po’ come quella
giovinetta pentastellata, nominata da barbari sottosegretaria al MEF
che, parlando in televisione col prof. Padoan, già Ministro
dell’Economia e delle Finanze e molto altro, gli si rivolge dicendogli:
questo lo dice lei! O come il Boccia, ministro e marito della danzatrice
e parlamentare di destra, già fotografato in abiti succinti o in
costume adamitico che sia, il quale dichiara stentoreamente che
l’estensione dello stato di emergenza non inficia le libertà… o che, per
dispetto, annuncia che l’alleanza con la setta grillina durerà per
sempre: siamo all’avanspettacolo. Abbiamo affidato la politica, cioè il
destino di tutti, a gente da avanspettacolo senza alcuna competenza e il
Pd è bloccato e senza coraggio con i compagni di viaggio.
Non può essere questo governo a gestire il paese in un contesto internazionale difficilissimo in cui il Presidente del Consiglio va
in bocca all’arrogante calvinista olandese e, malgrado la sua
pignoleria sulle carte, non ha capito che il vero imbroglio di Olanda o
Austria, Irlanda et similia non sta tanto nella legislazione in
materia fiscale perché su questo, ad esempio, i contadini olandesi,
come li chiamano i fiamminghi, sono sufficientemente astuti- hanno però
il trust strumento societario impenetrabile, nonostante le dichiarazioni degli anglosassoni…- ma sui controlli che non vengono effettuati e che vanificano le leggi! In Olanda, in Austria e in Irlanda non si controlla nulla sui mercati finanziari,parte
rilevante del PIL; basta verificare il numero dei dipendenti degli
organi di vigilanza per capire come vanno le cose, senza calcolare, poi,
che molti membri dello staff sono neolaureati e privi di
esperienza. Al riguardo, giova ricordare che tutto il sistema bancario
irlandese fallì nella crisi del 2008 e gli scandali in Olanda ed Austria
nel settore bancario non sono stati eventi minori. Il fatto è che i
nostri politici, invece di mirare al risultato per il paese, lavorano
per sé stessi e quindi il tutto si riduce ad una sceneggiata di cattivo
gusto.
Adesso si predica il ritorno allo Stato senza sapere cosa fossero
IRI, EFIM, le BIN e le perdite dello Stato “pasticciere” (anche i
panettoni Motta erano statali), coperte dalla fiscalità generale.
L’intervento dello Stato significa in Italia dare in gestione a
consorterie, chiamiamole così…, determinate attività. Si creano
inevitabilmente gruppi chiusi, autoreferenziali che acquistano potere
per il solo fatto di avere la capacità di gestire.
Lo
Stato invece dovrebbe stabilire le regole del gioco e farle rispettare.
In qualsiasi circostanza, adesso, si chiede l’intervento della Cassa
Depositi e Prestiti,una sorta di tappabuchi, la quale gestisce il risparmio postale, quello dei pensionati e non solo,
per intenderci…, risparmio che è ancora cospicuo e che può essere
ritirato a vista…Ma se la CdP investe in capitale di rischio, che
succede? Sarà in grado di far fronte ai propri obblighi?
Queste piccole considerazioni costituiscono, a nostro debol parere,
la politica, quella vera e non quella che disegna scenari sulle
mirabili sorti progressive di un paese che decresce, non fà figli, va
avanti con sussidi finanziati a
debito,a carico delle future generazioni, e non con inventiva ed
attività economica sana, senza clientele.
Ci vorrebbe un supplemento d’anima per cambiare tutto ciò…