giovedì 29 dicembre 2016

MADAME NOUY, L'OPACITA' E L'INCAPACITA' ITALICA


Carlo Biancheri

Ed eccoci qua con Madame Danièle Nouy, responsabile della vigilanza bancaria europea, organo indipendente della BCE. A maggioranza, l’organismo da lei presieduto ha deciso alla vigilia di Natale del 2016 che non di cinque miliardi di Euro si doveva parlare dopo il salvataggio dello Stato italiano di MPS, ma di otto virgola otto, seguendo il sacro precedente del caso  Grecia… Come dicono i greci? Una faccia una razza, per descrivere la vicinanza agli italici?
La Sig.ra Nouy, adepta… del Signor Trichet, già Direttore generale del Tesoro francese, compagno di Haberer (scandalo Crédit Lyonnais) all’ENA, se non andiamo errando, poi Governatore della Banca di Francia, poi il peggior Presidente della BCE con l’Euro a 1,40 contro il dollaro (!!) e solerte esecutore degli ordini teutonici nella convinzione che la guida franco-tedesca avrebbe condotto l’Europa a destini superiori, ha bazzicato per anni al Comitato di Basilea, come funzionario della Banca di Francia, e, pur non essendo né bella né gentile nel tratto, essendo una delle pochissime donne in un ambiente quasi esclusivamente maschile, anzi soffocante..., si creò un certo spazio sostenendo a spada tratta posizioni che si rivelavano, per lo più, sbagliate in prosieguo…Va detto che il Comitato di Basilea era il regno degli americani che venivano a dettare al mondo le regole cui dovevano attenersi le banche internazionali che poi loro non applicavano alle proprie, un po’ come per i principi contabili internazionali dello IASB; ci viene in mente Esopo: mi sporchi l’acqua dice il lupo all’agnello che beveva nel punto più basso del ruscello…
Protetta dall’ineffabile Trichet, gran prete laico (…), ottiene per gli equilibri europei, da manuale Cencelli, la vigilanza alla BCE dove applica il principio che le banche devono essere ricapitalizzate sempre: melius abundare quam deficere. Come spesso accade tra i vigilanti bancari, la conoscenza del mercato finanziario, segnatamente quello borsistico, è risibile e così, certi che con la ricapitalizzazione si possano dormire sonni tranquilli in merito alla solidità patrimoniale degli istituti di credito, ha imposto la ricapitalizzazione ad oltranza come medicina: un po’ come l’olio di ricino ai bambini di un tempo. Si dà il caso però - e questo la Sig.ra, che non supera Napoleone in altezza, non lo deve aver ben compreso- un 8% di capitale, per esempio, in borsa si beve in mezza giornata: a riprova, basti guardare i grafici della volatilità del titolo MPS negli ultimi due mesi… Sembra che il fieno in cascina sia ‘un’ criterio ma non ‘il’ criterio per calibrare i rischi.
Ma di ciò la Sig.ra non si inquieta, agganciata com’è all’ésprit de précision o de géometrie (tutte false geometrie, cara mia…), ma non all’ésprit de finesse… men che meno a quello de clarté e, tuttavia, quando si devono valutare il rischi, ad esempio decidendo come debbano esser considerati i prodotti derivati detenuti in portafoglio, che tanto interessano le banche transalpine e, soprattutto, certe banche tedesche,… beh… quelli sono investimenti (!) e  non si può dire a priori quanto rischio comportino -come un investimento in assicurazioni vita, Sig.ra? - e quindi il calcolo della ponderazione…ecc., ecc.
Trattandosi di Regulators del settore bancario la segretezza, come nelle loggette, è massima nell’assunto che se si è trasparenti  si ingenera un rischio sistemico…; se ne deduce, come ha lamentato il Ministro Padoan, a giusto titolo, che i criteri dell’operare li conosce solo lei. E qui casca l’asino perché ciò è contrario agli elementari principi di trasparenza sanciti dallo stesso Comitato di Basilea per i vigilanti bancari, ma anche e soprattutto ai principi dell’organizzazione internazionale che riunisce gli organi di controllo borsistici mondiali, la IOSCO.
A questa damigella, l’Italia chi oppone? Nella vigilanza siede il dottor Angeloni, provenienza Banca d’Italia e poi BCE, che non perde occasioni, nelle interviste, di manifestare la sua sincera fede europea –anche il suo referente Padoa Schioppa era europeista ma sapeva benissimo difendere gli interessi nazionali, all’occorrenza… – come se i vizi, che certamente ci sono, fossero tutti italiani. Temiamo che diversi  di quelli che ci rappresentano nelle istituzioni internazionali pensino che siamo tutti fratelli in Europa (e…nel mondo), anche se alcuni, puta caso  noi italiani, prendono spesso e volentieri, come si suol dire…, un calcio in quel posto. Si sorvola sul fatto che non c’è alcuna parità di trattamento perché taluni sono più uguali degli altri. Non è vero che tutti sono interscambiabili, come si sente dire: ognuno è diverso e ha la sua capacità. Il nostro è un paese provinciale e quindi tagliato fuori dai posti decisionali; sarà  sempre così se non imparerà a dotarsi di gente che sappia veramente operare nell’ambito internazionale, come seppero farlo, con successo, Cavour ed altri nell’Ottocento.

lunedì 19 dicembre 2016

ERRORI SENZA CONSEGUENZE



Carlo Biancheri


-Ho sbagliato ma andiamo avanti… -
-Le avevamo detto che era una persona infida… ma gode del nostro appoggio… anzi questa scelta è la soluzione migliore.-
-Chiedo scusa ai cittadini romani e a Beppe Grillo che aveva qualche perplessità…:si cambiano un paio di persone e tutto continua come prima.-
Non è il caso di dilungarsi su tal Travaglio che sostiene che in realtà il M5S non c’entri nulla in quanto i fatti contestati sono anteriori alla sua presa del potere a Roma: o ci è o ci fà.
Ci ricordiamo perfettamente di tutte le volate che i giornalisti, i conduttori televisivi, i sinistri ed i Soloni di professione hanno tirato  al movimento che sin dall’inizio era qualcosa di oscuro, in quanto non rispondeva ai votanti in modo trasparente, al di là delle sceneggiate col web e degli scontrini, ma ad un altro referente con cui si stipulava persino un contratto con clausola penale in caso di inadempienza…: una setta.
Non dimentichiamo anche l’atteggiamento di coloro che  argomentavano che bisognava lasciargli prendere dimestichezza, imparare… L’abbiamo già detto: anche con un medico si direbbe lo stesso? Dopo soli  sei mesi a Roma vediamo il peggioramento della situazione, se fosse possibile…, e guasti irreparabili nelle scelte; se è vero che le Olimpiadi avrebbero portato molti soldi dal CIO alla capitale, adesso, grazie alla trentaquattrenne pervicace, che si rifugia sui tetti del Campidoglio, i fondi non ci saranno ed i problemi di Roma rimangono tali anche perché i vincoli di bilancio italiani non consentono di aiutare alla cieca questa sindacatura del tutto inadeguata e con un debito residuo enorme in capo alla città.
Quel che fà specie è che sia invalsa la convinzione in molti  delle giovani generazioni che la vita sia una performance, una prova, come il gioco dei bambini che sperimentano il mondo, senza conseguenze: ci ho provato, mi sono sbagliato, scusatemi e andiamo avanti.
In politica, per definizione, il bene operare è ciò che riesce: se uno vuol fare l’apprendista stia nelle retrovie fino a che è pronto; poi, se sbaglia, ne tira le conseguenze, altrimenti la sua è occupazione del potere. Invece no, con la crisi delle ideologie, si sceglie la persona: ci metto la faccia, come dire fidati di me… ma che senso ha?
Posso fidarmi di uno che vuol essere candidato a presidente del Consiglio (o voleva) come Di Maio che  non conosce l’italiano giacché scrive “tenpo” nel suo commento di ieri  sui fatti politici?E non parliamo del congiuntivo… Fosse solo un fatto di lingua che pure rileva perché è indice di conoscenza e ordine mentale ma, purtroppo, consideriamo i contenuti politici ed il carattere del soggetto: secondo i giornali, negli ultimi giorni si è rifugiato in ridotta.
La situazione economica di tanti nel paese è serissima e certo i bonus del giovinotto di Rignano o Pontassieve che sia  sono stati delle insulsaggini. Ma, come per la carestia di Milano, la colpa non è dei fornai se manca il pane. C’è stata prima la crisi finanziaria, dovuta a scarsa regolamentazione e vigilanza, per la quale il famoso Tremonti ha  responsabilità non minori per aver approvato, negli anni, come Ministro, normative a Bruxelles che andavano nel senso della de-regulation oltre ad aver nominato Vegas  presidente della Consob. Non dimenticheremo la Bonino sostenitrice accanita della direttiva, caratterizzata da un liberismo spinto, caldeggiata dai circoli massonici, del Commissario Bolkenstein, né la direttiva sulle OPA praticamente scritta dall’on.le Buttiglione col parlamentare popolare tedesco, espressione del gruppo Volkswagen: OPA à la carte. Diversamente da quel che pensano i giovanotti sotto i riflettori ed i furbi (…) certe scelte si pagano ed anche a caro prezzo per le conseguenze che comportano.
Certo la crisi è diventata economica da finanziaria che era, perché ci sono cambiamenti tecnologici tali cui la forza lavoro non è stata in grado di adattarsi e chissà per quanto tempo ancora… Prendiamo, ad esempio, il sistema degli intermediari finanziari: non c’è più bisogno dello stesso personale e delle qualifiche che servivano prima con lo sviluppo della tecnologia. Sono questi i punti su cui bisognerebbe riflettere di più, insieme all’analfabetismo di ritorno, determinato proprio dalle troppe informazioni che diminuiscono la capacità critica, l’assimilazione e l’approfondimento.
Ma dove sono gli interlocutori nell’era dell’apparenza?



giovedì 15 dicembre 2016

IL PAPA E L'AUTONOMIA DEI LAICI NEI GIUDIZI POLITICI

Ma cos’è questo feeling tra il papa e la Raggi? Adesso i 5Stelle piacciono anche al papa? Dove andremo a finire se li appoggia anche la Chiesa?
Oscar Mannoni 


Carlo Biancheri

Il papa pasticcia, dispiace dirlo.
Questo blog è all’opposto della tradizione teologica gesuitica a partire da Suarez in poi che ha portato al razionalismo e a complicate conciliazioni con le ultime novità di successo, come l’uso di Heidegger per la teologia, se non Hegel stesso, il che, con buona pace di Bontadini, è impossibile. Ci riferiamo a Rahner (Karl) ma anche a von Balthasar. Con tutto rispetto, il tomismo di de Lubac ci lascia indifferenti, come anche quello di Daniélou. E non parliamo di Teilhard de Chardin, giacché fortunatamente nessuno più lo cita, forse perché hanno finalmente compreso che la sua è più che altro poesia, immaginazione. La nomina del generale gesuita venezuelano, già amico di Chavez e marxista in gioventù, che teorizza il dovere (incontestabile diciamo noi) di far politica per un cristiano ci sembra che si inserisca in una quasi identificazione della Storia della salvezza con la Storia umana, come direbbe H.I. Marrou di cui non condividiamo, peraltro, l’estremismo agostiniano, un po’ manicheo, quasi dualista;  progresso umano e  salvezza cristiana potrebbero coincidere… ma se c’è coincidenza c’è anche una sorta di integrismo… come nella teologia della Liberazione dove i rivoluzionari erano i portatori del messaggio cristiano.
L’ approccio della tradizione gesuitica, formale ed esteriore come nell’arte da loro ispirata, con i santi superumani…  si accorda, tuttavia, per molti versi con il Giansenismo, cioè il Calvinismo cattolico, e si traduce, in pratica, in mero esercizio della volontà  – il papa dice: fate un’opera di misericordia al giorno, leggete la Scrittura una volta la settimana, fate gli esercizi spirituali (perché? La vita non è forse un esercizio spirituale continuo?) -  e nell’uso degli strumenti del mondo. Manca lo stupore e manca il profeta Osea: la porterò nel deserto (la prostituta…) e parlerò al suo cuore. Tutto lontanissimo da quel Ausculta, fili, praecepta magistri…che vuol dire apri il cuore, come recita l’inizio della Regola di San Benedetto. Non a caso Pascal…
Nella smania di cercare i cristiani anonimi, come li chiamava Rahner, il papa, non immune dal populismo del suo paese e, segnatamente, dalla scuola peronista, vuole il dialogo con tutti, evidentemente  anche con Scientology ed affini… che teorizza  gli alieni ed il pianeta Gaia… Questa linea, tuttavia, che rasenta in certi casi l’irenismo, trascura completamente la lezione di un Bonhoeffer che certo con Hitler non dialogava… Vogliamo dire che se l’interlocutore non ha un’antropologia adeguata, che rispetti l’uomo come fine, si oppone al cristianesimo. Maritain, che certo il papa conosce poco, diceva che è cristiano ciò che è pienamente umano (Umanesimo integrale), ma la pienezza umana ha una valenza metafisica. Maritain,   che aveva partecipato alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite, tracciava quel che designa l’uomo.
L’approccio del papa ci pare talvolta affettivo come quando oppone (quasi…) misericordia e giustizia: chi è pentito accoglie con gioia la pena perché cammino di metanoia: pensiamo a chi fa violenza ad un inerme… o all’atteggiamento dell’assassino di Maria Goretti.
Per questo dovrebbe evitare di entrare in un campo che è proprio dei laici, come insegna la Gaudium et Spes. La Raggi ha dato sin qui pessima prova ed è anche insincera con le sue dichiarazioni oltreché arrogante. Per il bene comune  dovrebbe lasciare subito una carica, che non sa  svolgere, per non danneggiare i cittadini. Noi abbiamo imparato da Tommaso d’Aquino che chi uccide il tiranno fa benissimo e merita un premio…Pertanto le critiche alla Raggi,  perché lasci in fretta, sono giuste e doverose: il resto è buonismo.

lunedì 12 dicembre 2016

L'INTEMPERANZA DEL M5S

Ormai Renzi ha accantonato definitivamente le sue velleità di rottamatore e, manovrando dietro le quinte il suo avatar (mai nomignolo fu più appropriato!) Gentiloni, cerca sostegno nella vecchia nomenklatura, a cominciare dal Gentiloni stesso uomo dalle battaglie multicolori, anche se con una prevalenza prima di verde e poi di bianco, per arrivare a riesumare Fassino che, sconfitto dall’Appendino, ha ben diritto ad un risarcimento!
Ma cosa ci vengono a raccontare? Loro sono sempre gli stessi, il vero nuovo che (per fortuna!) avanza e il M5S!

Pietro Dotto


Carlo Biancheri

Proviamo, Egregio Signore, ad esaminare quel che non va, non diremo del suo pensiero, perché non è ampio, ma nelle sue affermazioni apodittiche.
Quel che notiamo, di primo acchito, ed è comune agli adepti della setta di cui trattasi, è l’intemperanza che, secondo Aristotele nell’Etica Nicomachea (cap. III), è l’opposto della moderazione.
L’intemperanza è ciò che allontana dalla ragione in quanto non interessa quella parte per cui  siamo uomini bensì quella per cui siamo animali. Si applica anche il nome di intemperanza agli errori fanciulleschi i quali infatti hanno una certa analogia… e non sembra che il nome sia applicato a torto; infatti deve esser moderato ciò che ha tendenza alle cose turpi e che può accrescersi di molto: e di tal natura sono soprattutto il desiderio ed il fanciullo: infatti anche i fanciulli vivono secondo i desideri… Sic Aristotele.
Non è forse intemperanza trinciare giudizi su tutti ed esaltare le gloriose future sorti di un movimento/setta che non è in grado di fare una proposta, dicasi una, anzi, quando la fa, è inconsistente?
Fico ripete  il refrain dei governi non eletti: che non conosca la Costituzione più bella del mondo che pure dice di difendere? Non lo sa che i governi non sono eletti dal popolo ma dai rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento? Per lui non ci deve essere un Primo Ministro/Presidente del Consiglio (in Italia…) ma un portavoce dei cittadini. Quali? Quelli che sceglie lui? Gli amici di spiaggia o di bisbocce? Lo sa il nostro giovane uomo aspirante a destini superiori  –nell’interesse generale si intende!- che la democrazia ad Atene era composta da pochi soggetti (lo abbiamo anche scritto in questo blog…) e che gli esempi di democrazia diretta  nella Storia  sono pochini? O forse pensa ad una situazione di democrazia diretta per l’Italia del tipo della Libera repubblica di Fiume? Tutti nudisti?
In compenso il Di Battista motociclista ci dispensa il programma di governo secondo il quale bisogna sottoporre a referendum la permanenza nell’Euro. Da fine conoscitore di economia avrà valutato l’impatto sull’economia del paese, con un debito pubblico del 132% del PIL, di una simile scelta… Cosa possono dire i votanti? Sono tutti conoscitori di economia? Lo sanno cosa li aspetterà dopo? Se alle scadenze del debito il Tesoro non riuscirà a piazzare nuovi titoli perché nessuno se li compra, che succederà? Faremo la Comune? E la liretta si svaluterà almeno quanto la sterlina dopo la Brexit? Molto di più, pensiamo noi. E allora le materie prime come le paghiamo? Ah certo, col petrolio italico: cultura e turismo! Ma anche lì con i nostri trasporti…, con l’insicurezza e con i furbi  che truffano i turisti, con la sporcizia in molte città…
E poi gli immigrati sono troppi: bisogna rimandarli a casa! Benissimo. Perfino i giornalisti hanno finalmente capito che i paesi di origine non hanno alcuna intenzione di riprenderseli, specie gli Stati sub-sahariani dove sovente non esiste neppure l’anagrafe fuori dalle città… ed occorrono accordi che per giunta devono esser negoziati congiuntamente alla Commissione europea…: roba da 2050.
E non è fanciullesco ed intemperante tutto ciò? La conclamata onestà ha conosciuto qualche pesante ombra negli ultimi tempi eppure la risposta è: repetita iuvant. Ci sembra di capire che la logica sia elastica nella testa di alcuni portavoce che esaltano l’orizzontalità della rete ma poi… (udite, udite!) hanno il garante ed il mago del motore Rousseau  –per il quale, sia detto per inciso, non abbiamo alcuna stima col suo mito dell’uomo buono, il buon selvaggio…- che sono superuguali.
No, Egregio Signore, non c’è da brindare a sentire la vacuità dei ragionamenti e le parole intemperanti gridate e non pensate e gli insulti gratuiti di rivoluzionari fai da te. Scenderanno in piazza? Molto bene: i moderati, cioè quelli che usano la ragione, i virtuosi, come li chiama Aristotele, si opporranno ai desideri fanciulleschi.

lunedì 5 dicembre 2016

E ADESSO?



Carlo Biancheri

È la storia di Arlecchino, Arlecchino e Colombina…
Tutti contenti: l’attor giovine è stato buttato fuori,voleva cambiare la Costituzione – obiettivamente in modo  assurdo, a parte il titolo V- ma, contro le previsioni di chi allegramente ha votato no, si dimette.
Direte che è perfettamente legittimo per i cittadini votare contro una proposta che non piace, un leader chiacchierone e pasticcione, che non ha brillato per successi folgoranti con il suo governo e che tuttavia ha innescato la ripresa, pur modesta, ma quel che impressiona è la totale assenza di previsione e di valutazione complessiva del contesto in cui ci troviamo da parte dei votanti.
Si è votato con rabbia: gli adepti di Scientology e il comico del Maalox insieme agli orfani del marxismo-leninismo,i sostenitori della famiglia cattolica (ma animati da vendetta…) insieme ai professori laicisti e custodi di una visione del mondo  alla Montaigne per intenderci, i fascisti e gli ex sostenitori della Repubblica del Nord ed i seguaci di quel Cavaliere,  anfitrione di cenette eleganti e burlesque con la nipote di Mubarak.
Aristotele, nell’ Etica Nicomachea, parla degli intemperanti che sono coloro che desiderano tutte le cose piacevoli e si lasciano trascinare dal desiderio e si addolorano sia quando non le ottengono sia quando le desiderano…; l’intemperanza è un vizio volontario (e quindi più grave) perché sorge dal piacere...In che consiste l’intemperanza dei votanti, si chiederanno i nostri venticinque lettori? Nel piacere di buttar giù qualcuno senza pensare alle conseguenze, anzi illudendosi che tutto continuerà più o meno come prima… Non c’è rispetto per gli altri in questo paese e quindi non c’è neppure il desiderio e la capacità (…) di realizzare il bene comune.
E adesso? Il partito democratico nato da un equivoco in quanto voleva mettere insieme gli eredi del marxismo e del Pc con una sinistra di ispirazione cattolica o radicale non è stato un vero collante perché, nonostante le chiacchiere, dell’ideologia non se ne fà a meno e il Pd non ne ha una. Il Veltroni con la cultura tipica dei lettori della rivista di cinema Ombre rosse pensava ad un partito liberal, americano, senza capire che  le contaminatio, le importazioni culturali in contesti diversi lasciano il tempo che trovano e, infatti, nel partito non c’è unità tra chi ragiona con la mentalità della bocciofila dell’appennino emiliano, erede di una cultura da ‘disciplina di partito’, e chi presuntuosamente vuole imitare don Milani o chi fa il kennediano a Figline Valdarno perché è stato tre volte a Londra o due a New York City.
E vediamo se la nobile accozzaglia, lo diciamo senza timore, sarà in grado di proporsi come alternativa.
Presidente del Consiglio il ‘cattivo ragazzino’ (così definito dai suoi sodali…) col vestito perbenino che non sa niente di niente e che legge male le e-mail…(scusatelo…) e che ora pensa a metter in riga l’Europa riscrivendo le regole dell’Euro: immaginiamo un dialogo di quarto tipo con la Merkel, con Juncker, con gli ugonotti olandesi e con i loro manutengoli finnici o con Hollande che non brilla per bonomia. Oppure con Rajoy che detesta di farsi accomunare agli italiani, essendo, come noto, gli spagnoli di origine nordica, visigotica…
Ministro degli Esteri potrebbe esser Salvini che ha un buon rapporto con Trump (c’è la foto…), è stato in Corea del Nord che è come la Svizzera, in motoscafo a Djerba e ritorno, in Russia; certamente stabilirà buoni rapporti con Albania, con le repubbliche del Caucaso ex sovietiche, proporrà l’invasione della Libia per organizzare i campi per i migranti.
Ministro dell’Economia e delle Finanze Brunetta, fautore di teorie economiche condivise in Papua New Guinee o a Cannaregio e San Servolo.
Alla Difesa la Meloni che con piglio militaresco e la parlata franca guiderà le nostre truppe non si capisce bene dove… all’Asinara?
Per i rapporti con il Parlamento suggeriamo quello che voleva comprendere le ragioni dei tagliateste, che stima Mussolini e Che Guevara e, infatti, ha fatto il giro in moto per l’Italia, come il Che in Argentina. Siccome è prestante, di certo… anche le sue idee sono buone… Duce conduci, c’era scritto  sui muri…
Alla Giustizia naturalmente l’ex finanziere Tominelli, ormai costituzionalista di provata competenza, che potrà proporci una nuova Costituzione, la più bella dell’universo, non del mondo.
Se tanto basti… Ah no, dimenticavo il proprietario del villone con vista mozzafiato sulle alture di Genova: penso che farebbe molto bene in sostituzione di Mattarella se si dimettesse. È la storia di Arlecchino, Arlecchino e Colombina…, insomma la Commedia dell’arte ma, come diceva Marx, la farsa quando si ripete diviene tragedia.
Il contesto internazionale è fondamentale in questo frangente storico e la nostra classe politica vincente da strapaese è furba ma incapace di muoversi per ottenere risultati.
La borsa non è crollata oggi perché, ho il sospetto, che ci siano mani forti che non consentano che cada…ma nel prosieguo? Quando sarà acclarato che il paese produce solo sceneggiate? Il Salvini ci propone oggi  il governo del Lombardo-Veneto… Grazie; si tenga i suoi Maroni e Zaia bravi a spendere salvo far pagare il conto agli altri.
Sempre Aristotele definisce coraggiosi nell’Etica citata coloro che restano impavidi di fronte al pericolo per il decoro (in senso forte) e perché si deve… Nulla a che vedere con i temerari… Noi cerchiamo in ogni situazione una via d’uscita, la speranza per tutelare la vita di ciascuno ma è particolarmente difficile in una situazione generata dall’imprudenza e dal male. Si, il male distrugge, il bene costruisce. I preti hanno smarrito, nella maggioranza, il senso del loro predicare divenuto un generico umanitarismo, con Dio misericordioso (e lo è) ma tralasciando la metanoia, come fosse un prodotto di consumo, una pillola: come dice il papa? Un atto di misericordia al giorno? Perché? Toglie il medico di torno? Troppo attivismo, frenesia del fare qualcosa, purchessia… di fronte allo scacco. Diciamo questo perché i  massoni dell’Ottocento sostenevano che preti e  carabinieri fan stare il mondo in piedi… I preti mancano (o non si riconoscono tali) e i carabinieri sono molto impegnati…
Non si capisce quale maggioranza formerà un nuovo governo essendo il Pd lacerato. Se tutti gli altri si metteranno assieme ne vedremo delle belle anche se, ancora una volta, la pagheremo. Non c’è speranza quando c’è disordine nelle persone: chi non sa governare sé stesso non può governare neppure governare gli altri (Tommaso d’Aquino).Siamo nel tempo delle conseguenze…


POST SCRIPTUM: EU e REFERENDUM

I  giustizieri nostrani che hanno punito con spensieratezza l’attor giovine votando no ed affossando il suo governo, essendo digiuni di politica,  non si saranno accorti che l’ugonotto Dijesselbloem, con perfetto tempismo e sadismo, il giorno dopo l’esito del voto, ha immediatamente portato l’Eurogruppo  a decidere che la legge di stabilità (progetto di) italiana non va bene e che occorrono  solo cinque miliardi di Euro di maggiori risorse (…) per rispettare i parametri europei. Non solo. Il debito pubblico italiano è sotto osservazione e  può essere oggetto di procedura d’infrazione da parte della Commissione per debito eccessivo, anche se, miracolosamente, come aveva annunciato Padoan, ha cominciato a scendere.
Anche il sistema bancario italiano non va bene per l’Eurogruppo, nonostante che tutti gli altri paesi, a cominciare dall’Olanda,  avessero portato a suo tempo fieno in cascina, mediante consistenti aiuti di Stato elargiti alle banche nel silenzio della Commissione stessa che vigila  sugli aiuti di Stato. Per il momento, non essendoci interlocutori, si rinvia ma… a marzo prossimo (…) ci saranno le decisioni esecutive.
Cosa concluderne?
La democrazia è un bel sistema ma molto delicato, suppone guide solide e molta, molta responsabilità. Fuori dei confini non ci sono amici ma solo gente che fa il proprio tornaconto: do ut des è il principio, poi c’è la  generosità ma è residuale.
L’attor giovine era quasi riuscito a far passare la fine del principio dell’austerità nell’Eurogruppo, o quanto meno deroghe, principio nefasto che ha molto giovato  ai tedeschi; è bastato un attimo di debolezza e non si è esitato a colpire  duro per far fuori un concorrente: in Europa ci state ma come diciamo noi non come pari, questo è il messaggio…
Noi non siamo in grado di difenderci perché ci facciamo male da soli con rappresentanti politici quasi sempre impreparati, tronfi e chiacchieroni oppure seguendo i fuochi fatui della setta più ignorante che la politica ci abbia sin qui scodellato. Si può uscire dall’Europa ma gli inglesi paiono scontenti di averlo fatto a sentire il Governatore della Banca d’Inghilterra. Con la liretta svalutata il paese non ce la farebbe… Ci ricordiamo com’era negli anni Cinquanta.

COMMENTI

Pubblichiamo quel che abbiamo ricevuto. Alcuni commenti li condividiamo perché equilibrati, altri meno ed altri ancora li consideriamo profondamente errati perché scritti da incoscienti che separano la pars destruens dalla pars construens.

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Adesso che l’elettorato italiano ha sfasciato tutto perché Renzi era antipatico, salvando così lacostituzionepiubelladelmondo, possiamo finalmente affidarci a Salvini, Grillo, D'Alema, per condurci allegramente verso il baratro. Perché il baratro è dietro l'angolo, ma qui si fa sempre festa, come durante la peste a Milano.
Francesco Barberis


Certo che se la gente pensa che il nuovo sia D’Alema, non c’è da aspettarsi niente di buono!  Ed ora avanti con comici professionisti, dilettanti allo sbaraglio e anziani plurindagati. Le risate sono assicurate! 
Gigliola Leoncini


Il popolo italiano ancora sovrano ha deciso facendo vincere oltre ogni previsione il NO. Verranno analizzati i motivi del perché di una vittoria inconfutabile, così come di una sconfitta imprevista da chi aveva giocato tutte  le carte possibili e immaginabili per far approvare una legge ibrida e poco comprensibile per la maggior parte degli italiani. Parlare in senso dispregiativo di populismo non lo capisco, forse ignoro certo politichese, cmq se deriva, ha origine da "popolo", occorre rispettarlo, come occorre rispettare la maggioranza dei cittadini che hanno scelto democraticamente. Adesso si paventa una crisi economica notevole, contraccolpi negativi nella UE come se tutti i mali dipendessero dal No votato a grande maggioranza. Ma, da ingenua cittadina, mi chiedo: avevamo un debito pubblico stratosferico già prima del voto, le banche italiane in difficoltà sotto assedio da incredibili speculazioni, molte attività commerciali in gravi difficoltà, aziende un tempo fiore all'occhiello dell'Italia vendute o svendute a stranieri o traferite all'estero. Il ceto medio praticamente dissolto o in gravi difficoltà, troppe ingiustizie sociali hanno creato un divario insopportabile, inaccettabile. L'avvento dell'euro con un cambio troppo oneroso e penalizzante, é stato deleterio facilmente prevedibile. La maggior parte delle famiglie, a parte quelle dei nuovi ricchi e snob, riesce ad arrivare a malapena a fine mese. La scheda elettorale che parlava di ritoccare la Costituzione per il bene del Paese e conseguire dei risparmi, non ha convinto.e non ha funzionato. Non si parlava certo di ridurre davvero gli sprechi, di eliminare o quanto meno diminuire stipendi e pensioni d'oro, gli ingiusti e detestati vitalizi, ecc. Non è stata tanto la legge elettorale da bocciare, legge di cui la maggior parte delle persone non ne ha capito il meccanismo, ma é emerso lo scontento generale della gente per le troppe ingiustizie subite, per l'arroganza e lo strapotere da raggiungere ad ogni costo dimostrato da alcuni personaggi della scena politica, sono queste grosso modo le motivazioni che fatto cadere la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso e la maggior parte del popolo ha detto NO chiaramente a tali politici, recandosi in massa ad esprimere il proprio dissenso., tantissimi cittadini in un'altissima percentuale, come non avveniva da troppo tempo. Infatti i cittadini disamorati da certa politica si sono ribellati ed hanno deciso di far sentire la propria voce sempre più indebolita.
Aldo Campitelli


Questo referendum ha spaccato l'Italia. Renzi è il Responsabile di questa spaccatura e se ne è assunto la responsabilità. Ora si tratta di tornare a riunificare un Paese su una Costituzione che, come diceva un tempo Benigni, è la più bella del mondo. 
Marco Portesi


Quel che abbiamo davanti ora con la vittoria del NO mette i brividi. All’orizzonte, una legge di bilancio da chiudere, la crisi del Monte dei Paschi che potrebbe riaprirsi, la flebile tenuta dei conti pubblici che potrebbe precipitare sotto i colpi di una nuova tempesta dello spread, la Trojka o come si chiama adesso. Il tutto, senza maggioranze, senza legge elettorale, senza una classe dirigente pronta a prendere il posto di Renzi dei suoi. Parafrasando Obama, il peggio deve ancora venire. 

Roberto D’Ambrosio


La sconfitta di Renzi è la confitta di una sinistra che ha anteposto i diritti civili a quelli sociali, che ha fatto leggi sul terzo settore, sul dopo di noi, sulle dimissioni in bianco, sulle unioni civili, sull’omicidio stradale, ma non ha risolto i grandi problemi della maggioranza dei cittadini, che sono sicurezza sociale, posti di lavoro, tenuta economica, immigrazione.
Claudio Bellini


Ha vinto il No di pancia (grillo, salvini), di calcolo ( rottamati del Pd, Berlusconi), di cuore (giovani e anziani di un Sud alla deriva)...ora che succederà? Berlusconi ringrazia: può tornare a fare il leader, c`è qualcuno (Renzi) più odiato di lui, Grillo gongola (le scie chimiche della vittoria attraversano il cielo del Bel Paese) e Salvini vorrà e potrà ergere muri dovunque...povero Mattarella, il suo compito non sarà facile, in un paese così dilaniato invece di un nuovo governo di transizione, non sarebbe meglio una nuova Costituente? Un buon antidoto al caos...forse!

Massimo Rosso


Hanno vinto i no. Mezz'ora dopo il Governo di Matteo Renzi si è dimesso dando una lezione di eleganza e civiltà istituzionale.. Ora tutti coloro che l'hanno insultato, vilipeso, aggredito inizieranno a combattersi tra loro determinando un periodo di incertezza e confusione che pagheremo tutti caramente. L'Italia resterà nella palude della vecchia politica e nell'incompetente arroganza della nuova. Il Capo dello Stato chiederà ancora una volta al Partito Democratico un sacrificio e una responsabilità, che Grillo, Berlusconi, D'Alema, Salvini, Meloni non sono in grado di dare. La sinistra? Ha fatto quello che ha sempre fatto, la levatrice della destra più becera.Hanno vinto i no. Mezz'ora dopo il Governo di Matteo Renzi si è dimesso dando una lezione di eleganza e civiltà istituzionale.. Ora tutti coloro che l'hanno insultato, vilipeso, aggredito inizieranno a combattersi tra loro determinando un periodo di incertezza e confusione che pagheremo tutti caramente. L'Italia resterà nella palude della vecchia politica e nell'incompetente arroganza della nuova. Il Capo dello Stato chiederà ancora una volta al Partito Democratico un sacrificio e una responsabilità, che Grillo, Berlusconi, D'Alema, Salvini, Meloni non sono in grado di dare. La sinistra? Ha fatto quello che ha sempre fatto, la levatrice della destra più becera.

Enzo Mare