lunedì 26 novembre 2018

UN GOVERNO CHE ODIA IL PAESE


Carlo Biancheri

A poco a poco la nebbia si sta diradando e dal biancore indistinto si cominciano a vedere le intenzioni, le politiche di un governo di incapaci che ha già danneggiato seriamente il paese.
Per incominciare la narrazione, le  dichiarazioni dilettantesche, ma anche volute, sono riuscite a creare la sfiducia verso l’Italia da parte di un attore importantissimo per la nostra soppravvivenza: il mercato finanziario che non è, propriamente, quel che pensano le ragazzette ‘imparate’, come si dice a Roma, o i giovanotti aspiranti al ‘Nobel’ dell’Economia, divulgatori di nuove teorie economiche con pochi seguaci, e cioè una stretta cerchia di gnomi che decidono tra loro, tramite accordi, quali debbano essere i corsi dei titoli offerti sul mercato, che si tratti di Bund o Btp o Bonos  o Treasury bonds. I gestori di patrimoni collettivi o individuali decidono in base alla convenienza ed al rischio che un investimento comporta. Certo, se possono manipolano, sperando di non esser scoperti, perché questo dà loro il destro di far guadagnare il veicolo  che gestiscono, ma  non è poi così facile farlo, quando i volumi sono colossali, come nel caso del debito sovrano di un paese come l’Italia: bisognerebbe aprire una posizione investendo una quantità enorme di denaro per un’operazione molto rischiosa su un mercato secondario che opera come mercato all’ingrosso, in via telematica, più facilmente controllabile rispetto ad un mercato cosiddetto over the counter,in pratica off-market (fuori mercato). Che cosa allora determina i corsi? I fattori sono diversi a cominciare dalla liquidità e l’asta di una nuova emissione di titoli pubblici italiani, andata quasi deserta per un piccolo importo, pari a cinque miliardi di Euro, è molto preoccupante perché può facilmente ripercuotersi sulla liquidità del mercato secondario, in quanto indice del fatto che gli investitori dubitano della solidità dell’emittente dei titoli in questione. È la dura legge della domanda e dell’offerta che stanno sfidando gli scriteriati governanti italiani che proclamano che l’Italia e i sessanta milioni di abitanti debbono essere trattati con rispetto: da chi, di grazia? Non c’è fiducia perché il programma di   questa gente è da clinica psichiatrica ed è stato sostenuto a lungo da giornalisti, anch’essi bisognosi di cure od opportunisti, e da imprenditori agnostici che si accorgono, adesso che l’economia rallenta, in quale pasticcio ci siamo cacciati.
Se la prendono con il fatto che il paese versa al bilancio europeo più di quanto riceve. Si dà il caso che noi siamo ormai uno dei tre grandi paesi dell’Unione, dopo la Brexit, e che l’Europa si regge sul principio, di matrice evangelica peraltro…, che chi ha di più è solidale con chi è piccolo e ha necessità di sostegno; perciò i contributi sono calcolati in base alla dimensione del paese, al PIL, ecc.
Il Salvini pensa e vuole far da solo, abituato com’è a confrontarsi con amici colti come quelli del famoso bar di cui abbiamo scritto più volte. Si dà il caso, come ha ricordato Prodi, che da soli contiamo come il Ghana, dinanzi a Cina e Stati Uniti e conteremo sempre di meno se seguiremo le teorie demenziali del ragazzetto che  proclama onestà e, nel contempo, fà il condono tombale ad Ischia, o di quelli che vogliono bloccare ogni forma di sviluppo per starcene tra noi a discutere sui cambiamenti che sta mettendo in opera un programma di governo che rivoluziona il paese: sic il Vis-Conte dimezzato alias  Cavaliere inesistente di san Giovanni Rotondo.
Questa rivoluzione non l’abbiamo ancora vista ma la trasformazione della RAI, che dobbiamo pagare noi, in EIAR fascista la constatiamo ogni giorno. Abbiamo anche assistito alla lottizzazione selvaggia dei posti importanti nelle società pubbliche ed abbiamo subito la narrazione martellante sulle difficoltà che impediscono ai comuni, da loro amministrati, di decollare: per colpa altrui, si intende! A dire il vero in molti di questi comuni, a cominciare da Roma, si sta molto peggio di prima.
I primi atti di governo, che si tratti del decreto chiamato ‘dignità’ o di quello del ponte Morandi con condono e sversamento di fanghi tossici annessi, sono stati disastrosi perché dannosi, pasticciati o controproducenti. Non parliamo poi dello spazzacorrotti in discussione al Parlamento o del decreto che di sicurezza ha solo il nome con conseguenze deleterie sulla vita quotidiana di tutti o della ri-nazionalizzazione, di fatto, di Alitalia.
Il paese regredisce, lo spread sui titoli pubblici è più che raddoppiato in pochi mesi, manca una direzione politica chiara, c’è solo pubblicità. In politica internazionale si fà un convegno sulla Libia? Un flop totale perché chi conta arriva all’ultimo minuto e non partecipa alle riunioni oppure altri se ne vanno prima del temine, in polemica…, nulla di serio come la manovra economica che la Commissione europea ha bocciato perché gli scenari sono sbagliati e le cifre sono prese dal libro dei sogni: da ultimo le privatizzazioni per diciotto miliardi!
Siamo completamente isolati in Europa e questo aumenta la sfiducia. Il tizio del bar Sport pensa che gli giovi in vista delle elezioni europee nell’assunto che dopo troverà tanti amici: per quanto sia furbo e giochi sul fatto che troppi elettori sono afflitti da analfabetismo di ritorno e si atteggi a novello Mussolini, con continue citazioni, non avrà quel che spera, anche perché a livello europeo il nucleo duro resiste.
L’ incapacità di formulare  una proposta di governo in grado di favorire lo sviluppo e di rispondere ai problemi del paese deriva da crassa ignoranza ed immaturità e porta all’improvvisazione.
È triste che un paese con una grande tradizione culturale ed economica, con tante persone di qualità, peggiori perché il potere è occupato da gente plebiscitata dalla rabbia e dal risentimento.
Non abbiamo bisogno di uno Stato etico che ci rieduchi, specie se gli educatori sono ‘maestri’ terrificanti che insegnano quello che non vivono.
Contiamo sui nostri venticinque elettori che, come noi, amano il Manzoni, per una inversione di tendenza…

martedì 20 novembre 2018

FINE DELLA RICREAZIONE PER IL GOVERNO CIALTRONE



Carlo Biancheri

Siamo  stati facili profeti, purtroppo, quando abbiamo scritto in tempi non sospetti che i mercati l’avrebbero fatta pagare a questo governo di dilettanti ed affabulatori che ha avuto una colpa gravissima: ha interrotto il processo di recupero dell’economia che bene o male i governi precedenti avevano innescato e ha creato un regime di instabilità. Oggi lo spread  dei titoli di Stato italiani con quelli tedeschi ha superato i  330 punti base, cosa mai avvenuta da anni e, soprattutto, nel primo giorno di collocamento della tranche di cinque miliardi di BTP, destinati al pubblico di piccoli risparmiatori, diversamente dal passato, ne sono stati collocati solo 400 milioni circa, segno che i risparmiatori non credono a questo governo. Inoltre, nel mese di settembre c.a. gli investitori esteri hanno disinvestito 1,6 miliardi sui titoli italiani. Lo spread a questi livelli mette in crisi il sistema bancario che deve ricapitalizzarsi a motivo dei titoli pubblici che detiene in portafoglio e anche le assicurazioni; se il sistema bancario va in crisi la concessione del credito si restringe e l’economia arretra, specie per un paese ancora troppo ‘bancocentrico’. Aumenterà anche il costo per chi vuole accendere un mutuo e così via… Infine, se il debito non si rinnova alle scadenze, non si pagano più i pubblici dipendenti e le pensioni: scusate se basta! Credete che la cosa sia considerata seriamente al di là dei timidi lamenti di Mattarella? Il Salvini ha detto che lo spread scenderà: che abbia avuto una visione? Lo sa quali sono i volumi e cosa significhi manipolare un mercato come quello del debito pubblico italiano?
Ormai siamo al livello in cui il ragazzetto steward allo stadio san Paolo di Napoli può dire che concorda con Draghi: perché non spiega in che senso concorda, tanto per rallegrarci se avessimo bisogno di una comica? Anche io concordo con Einstein… ma non vi so dire il perché.
Salvini, con la sua cultura del bar Sport, e drogato dal consenso degli allocchi, sostiene che la Unione Europea non si deve azzardare a sanzionarci perché altrimenti sessanta milioni di italiani… Noi siamo italiani ma ci ha calcolati in un gruppo virtuale, un po’ come fanno quelli della setta quando conteggiano maggioranze e minoranze. Tornano alla mente i  discorsi di Mussolini e, se il Salvini avesse studiato un po’, non tanto…, di storia forse saprebbe quali danni ha causato a questo disgraziato paese il capo del fascismo e come è finito.
L’ideologo della faccenda è il ministro del Cagliaritano il quale si è stupito della reazione dell’ Europa alla sua bella teoria. Si è formato in Banca d’Italia e  il metodo dell’Istituto è quello di sentirsi autoreferenziale: ‘to play God’ dicono gli anglosassoni e cioè la loro teoria è incontrovertibile anche quando è manifestamente erronea. Ha mandato allo sbaraglio il piccolo tenacissimo Tria, giurista più che economista, che continua a sostenere che la manovra non si cambia e che anche gli altri paesi hanno sforato il limite del 3% del debito, omettendo però di menzionare il nostro debito pubblico e compararlo a quello di ciascun altro Stato membro e non solo: il confronto spiegherebbe il motivo del niet europeo e, del resto, Draghi non ha forse detto che occorre diminuire il debito in essere?
Fin de non recevoir, dicono i francesi, più banalmente si può tradurre: fanno finta di non capire. Nel frattempo noi paghiamo i costi sempre più salati dell’apprendistato i cui termini chiave sono: punire qualcuno (mai quelli giusti a giudicare dai SUV di alta gamma che circolano e dell’evasione fiscale si parla in modo criptico o non se ne parla affatto…), cacciare i clandestini – ma non ci riesci Salvini, non ci sono gli accordi di rimpatrio o non funzionano…- bloccare le opere pubbliche perché fonte di malaffare, come le case chiuse di un tempo, uccidere i malavitosi –per ora solo annunci…- superare la democrazia rappresentativa perché i poveri cittadini devono potersi esprimere anche se poi uno – non uno vale uno…- si incaricherà di interpretare qual è la volontà popolare (…).
Questo è il quadro. Che altro debbono fare per convincere chi li ha  sostenuti di essersi sbagliato clamorosamente?



mercoledì 14 novembre 2018

IL GOVERNO FASCIO-COMUNISTA: DALLA FARSA ALLA TRAGEDIA

Carlo Biancheri

Marx,  da buon seguace di Hegel, suo malgrado (…), riteneva che la Storia  si ripetesse: se la prima volta si volgeva in tragedia, la seconda era  in farsa… scriveva, ma noi, che siamo convinti realisti, per usare la distinzione di Wittgenstein tra idealisti e realisti, crediamo che la farsa di questo governo di arroganti, dilettanti ed autoritari si stia trasformando, invece, in tragedia per tutti noi.

La manovra
Il laureato in giurisprudenza Tria, Ministro dell’Economia e delle Finanze (…), contro il parere di tutti in Italia, a giudicare dalle audizioni in Parlamento, e all’estero, continua a sostenere che la previsione di crescita all’1,5% del PIL nel 2019 non è negoziabile con l’UE, forte del parere di due esperti come Di Maio e Salvini, conoscitori della materia. Da giovane nel ’68 era di Stella Rossa e si sa che il fideismo marxista gioca brutti scherzi al carattere di una persona che continua a ripetere pervicacemente le proprie idee malgrado l’evidenza: la verità è rivoluzionaria, sosteneva Paietta, alto esponente del Pci, a proposito dei fatti di Praga, per giustificare l’invasione sovietica. Sarebbe un suicidio fare una politica restrittiva, dice Tria, perché c’è la recessione alle porte e la manovra sarebbe pro-ciclica ma… veramente… cresciamo ancora e allora una maggiore avvedutezza non sarebbe pro-ciclica…
Si vogliono occupare degli italiani e non dei burocrati europei, sostengono i due attori di conio minore e, siccome ci hanno messo la faccia, come si suol dire…, da immaturi politicamente quali sono, non vogliono recedere dalle loro teorie  infondate. La Commissione Europea aprirà la procedura per debito eccessivo per la prima volta? Chi se ne importa, tanto non saremo noi, pensano, a far tirare la cinghia agli italiani perché cascheremo prima.
Se la povertà esiste davvero in Italia, non la si combatte distribuendo contributi a pioggia a chi lavorerà, forse…, in nero e che se va bene, secondo l’ISTAT, ‘potrebbe’ portare ad un aumento della crescita del PIL dello 0,2/0,3% il primo anno… Vanno ampliati gli strumenti che ci sono ma, soprattutto, vanno fatti investimenti per creare il lavoro insieme ad una vera riforma della Pubblica Amministrazione che segnerebbe un cambiamento epocale del Paese e che, di certo, non si farà.
Intanto, noi tutti stiamo già pagando a carissimo prezzo  l’apprendistato di una pletora di ragazzi che vengono dal paesello o dal bar Sport di città e che pretendono di parlare un linguaggio alieno per loro che è quello dalla metropoli e dell’internazionalizzazione: non ci sono più investimenti esteri, i capitali se ne vanno, lo spread aumenta ed è il doppio di quello del governo precedente e la borsa  è passata in poco tempo da 22.000 punti a 19.000 circa dell’indice Ftse-MIB, le banche sono di nuovo in difficoltà e i tassi di interesse sono previsti in tensione e quindi i mutui… e non è esclusa una nuova restrizione al credito: proprio quello che ci voleva, no?
Invece di dire alla Commissione europea ed alla Merkel: allora le regole le rispettiamo tutti e voi tedeschi riducete il vostro surplus di esportazioni, si preferisce sfidare l’Europa intera e non solo; anzi il capogruppo della setta alla Camera fà riferimento alla cattiva gestione del caso greco per criticare il Fmi, omettendo di dire che la Grecia non ha sfidato la UE e non è voluta uscire dall’Euro per nessuna ragione anche quando Schauble voleva cacciarla e tant’è…: forse neppure capisce il problema.

Le grandi opere
Il Ministro Toninelli, quello del ponte sul Bosforo per Genova con mamme e bambini e ristoranti, va avanti con l’analisi dei costi bonifici, sordo al rilievo che Cavour, se avesse adottato il suo metodo, avrebbe raddoppiato la mulattiera del Frejus invece di fare il traforo e far passare il treno. Lo capirebbe anche un  bambino che occorre rompere l’accerchiamento delle Alpi, le più alte montagne d’Europa, a vantaggio di tutti adesso ed in futuro, ma quelli della setta non ci stanno: per rivelazione degli alieni sono decisi a realizzare l’alta velocità in Sicilia ma non traforare le Alpi. Quel che vale per la TAV, corrisponde alla posizione sul  terzo valico, la gronda di Genova, giacché la TAP se la sono dovuta bere per ordine dell’amico Trump.
Il quesito è questo: può un paese del G7 sottostare ai capricci di gente  di tal levatura che lo sta danneggiando seriamente? Bisogna aspettare il momento in cui lo Stato non sarà più in grado di pagare gli stipendi e le pensioni per accorgersene? Oppure ci sarà la patrimoniale troppo spesso smentita?

La narrativa
Il Salvini, già esponente dei comunisti padani, che abbiamo visto nudo con la sua amica a letto, dopo aver brandito Vangelo e la Madonna o il rosario come corpi contundenti, ci fà ora la morale perché alla partita con suo figlio (…) si è sentito male a vedere la scena di Higuain con l’arbitro e soprattutto le aggressioni agli arbitri in generale: vuole una migliore educazione… E già…: sarebbe come chiedere ad Erode di presiedere l’Unicef.
In compenso lo steward al San Paolo di Napoli, giornalista a ventun’anni della Terra del lavoro alias Campania, se la prende con i giornalisti ‘sciacalli’ (il guevarista mussoliniano, mirabile sintesi, parlava di puttane e pennaioli) rei di aver attaccato la Raggi che non mente – ma il giudice ha detto che il fatto c’è…- e anzi ha dato buona prova di governo della città che speriamo continui a  gestire con tanta competenza ed abnegazione per altri dieci anni: aspettiamo la teleferica alla Tiburtina, le pecore per il verde pubblico, le rondini contro le zanzare, lo stadio quando il costruttore non sarà più in manette, le nuove scale mobili della Metro nel 2030, gli autobus che non si incendino più nel 2021 e che, soprattutto, passino tutti i giorni dell’anno; le buche per strada e le montagne di rifiuti urbani fanno parte del decoro urbano. Sempre il giornalista in erba sentenzia sulla morale altrui, insinua sui nemici interni che sarebbero interessati al denaro – che sapienza la sua…- ma poi condona alla grande con gli amici di Ischia, il suo collegio elettorale, e con i terremotati dell’Italia centrale. Del resto anche lui è un esperto di condoni, no?
Così è, se vi pare…

lunedì 5 novembre 2018

LA DISONESTA' DEL GOVERNO FASCIO-COMUNISTA


Carlo Biancheri

Non ci riferiamo all’argomento del condono edilizio di Ischia, zona ad alto rischio sismico, con ventimila case e diciassettemila abitanti (…) -non viene neppure richiesto il certificato di stabilità per gli immobili da condonare che di sicuro crolleranno  alla prossima scossa tellurica- né al limite elevato degli idrocarburi nei fanghi, da spargere nei terreni agricoli, che produrranno vegetali che finiranno sulle nostre tavole, il tutto nascosto dietro al ponte di Genova (…) ma al mendacio sistematico  di questi affabulatori che, all’evidenza, si rivolgono a dei  fanatici che li seguono come si faceva con Mussolini: «Duce, conduci!». Del resto il Salvini non fà che citare Mussolini; è di ieri “chi si ferma è perduto”…
Vediamo perché.
L’economia
Sono al governo da maggio di quest’anno e lo spread con i titoli tedeschi dei BTP si attesta sui trecento punti, un livello insostenibile alla lunga, a detta del Presidente di Banca d’Italia Visco e circa duecento punti in più del governo precedente. Danneggia soprattutto le banche -ma anche le assicurazioni- che detengono in portafoglio una quantità enorme di titoli pubblici italiani. Valgono di meno e gli intermediari dovranno, di conseguenza, ricapitalizzarsi prima o poi perché lo richiedono i requisiti patrimoniali e in bilancio, secondo i principi contabili internazionali, debbono svalutare i titoli in loro possesso ( investment portfolio) per adeguarli ai valori di mercato. Quali le conseguenze?I nuovi mutui a tasso fisso più cari come quelli a tasso variabile in essere e, inoltre, le banche ridurranno di nuovo il credito ecc., ecc. Dove troveranno i soldi per ricapitalizzarsi? Le condizioni di mercato non sembrano favorevoli ad  assorbire la richiesta…
Siamo stati graziati per ora dalle Agenzie di rating, probabilmente per qualche spallata politica tra camerati populisti negli USA (…), ma quanto durerà? E se i titoli pubblici italiani diventeranno spazzatura la BCE non potrà accettarli a garanzia dalle nostre banche mentre il ‘famigerato’ (…) Draghi a cui il ragazzetto di Pomigliano d’Arco, lo stesso che minacciava di iscriversi al Pd piuttosto di fare un condono ad Ischia (!), dà lezioni di italianità… alla fine del prossimo anno lascerà la BCE ed  il soggetto in questione si accorgerà in fretta quanto il nuovo Presidente vorrà aiutare l’Italia; del resto, il sostegno sostitutivo  da Russia, USA e Cina, arriverà di sicuro…  ma con la velocità dei cammelli in carovana nel deserto del Sahara. Nell’immediato gli investitori stranieri se ne vanno e quelli italiani fanno espatriare i capitali perché manca la fiducia in un governo di incapaci e chiacchieroni.
Il Vis-Conte dimezzato, Cavaliere inesistente, dialoga, dialoga per illustrare la sua bella finanziaria che gli piace sempre di più perché ‘pensata’, sostiene, ma finge di non capire che per dialogare bisogna essere in due, altrimenti è un monologo, e non mi pare che abbondino gli interlocutori europei che ripongano in lui la benché minima considerazione.
L’esperto della faccenda è quel signore ottuagenario del Cagliaritano che si esprime con lo stile dei pastori di Orgosolo quanto a convinzione sulle sue teorie. La crescita compenserà l’indebitamento e ci consentirà di rendere il debito sostenibilissimo. Ma quale crescita? Con l’assistenzialismo? Con i centri di collocamento? Con il maggior costo delle pensioni per le modifiche alla legge Fornero? I neofiti ci raccontano del moltiplicatore et similia ma nessuno condivide la terapia perché la diagnosi è fondata su presupposti errati. Si sospetta che si voglia creare uno scontro con i partner europei che faccia sì che il paese sia messo gentilmente fuori dalla moneta unica e del resto Draghi ha chiarito che non c’è più il rischio di contagio tra gli Stati aderenti all’Euro: un messaggio ai naviganti… se lo capiscono.
Gli investimenti delle grandi opere sono bloccati perché bisogna fare l’analisi costi/benefici: se Cavour l’avesse fatta per il valico del Frejus avrebbe raddoppiato la mulattiera, afferma giustamente Chiamparino. Anche lo smemorato di Collegno capirebbe che le opere in ballo sono tutte indispensabili ad un paese che non vuole condannarsi alla decrescita felice.
Nella manovra si prevedono investimenti pari all’1% del Pil mentre l’ultima trovata del ragazzetto è quella di fare l’alta velocità in Sicilia in alternativa alla TAV: se avesse studiato un po’ forse avrebbe imparato che l’Italia è un paese con la testa nello sviluppo ed i piedi nel sottosviluppo e per far crescere il Sud occorre che il Nord sia in salute.
La disoccupazione aumenta di nuovo e ci sono segnali di perdita di velocità dell’economia e il decreto dignità è stato controproducente per favorire l’occupazione. C’è il rischio che, alle brutte, si faccia ricorso al famoso risparmio degli italiani come se fosse parte dei conti pubblici.
L’etica
La premessa è che la volata a questi signori è stata tirata dalla sinistra da salotto. Il padrone o dirigente de Il fatto quotidiano, Padellaro, intervistato da La 7, sosteneva tranquillamente che è ora di finirla di criticare la Raggi perché è stata votata dopo tutto dal 60% degli elettori a Roma, malgrado lo sfascio della città, aggiungiamo noi… Eccoci al punto. La morale è la seguente: se siamo stati votati comandiamo noi e possiamo fare qualsiasi cosa, anche se i votanti si sono pentiti: peggio per loro. Democratico, no? I contrappesi della democrazia rappresentativa vanno aboliti e, secondo il comico in disarmo, quello pregiudicato, i poteri del Presidente della Repubblica debbono essere ridotti. Atteso che i votanti non sono degli esperti dei problemi della cosa pubblica, bisogna trovare dei nemici immaginari che saranno di volta in volta i migranti/’clandestini’, i burocrati europei, la Merkel, Macron, gli speculatori ecc. I comprimari, peraltro, sono impegnati a diffondere l’odio sociale indicando come al tempo del libretto rosso di Mao le categorie da mettere alla gogna: i funzionari pubblici che boicottano il governo del cambiamento, i parassiti, i privilegiati da punire con l’esproprio mentre sono silenti sulle mafie, sull’evasione fiscale che continua alla grande. Di fiscalità generale da applicare secondo la capacità contributiva di ciascuno, come previsto in Costituzione, non si parla affatto. Anzi, la flat tax…?
Il mendacio
Fanno finta di esprimersi come la gente comune aggiungendo particolari del tutto insignificanti: sono andato ad Ischia con la mia ragazza e ho trovato la strada bloccata, dice un deputato della setta, che giustifica così l’accelerazione delle procedure per il condono…
‘Nessuno speculi sulle nostre banche perché milioni di italiani sono pronti ad intervenire’ afferma sicuro il tizio ‘concreto’, da bar Sport, che, a giorni alterni, brandisce una statuetta della Madonna- ignora l’incauto che questo modo di fare è puro paganesimo non cristianesimo- …Come, di grazia? Con un bel salasso per i correntisti e per i risparmiatori in generale?
Il ragazzetto di Pomigliano che viaggia in seconda classe in aereo e che, quindi, merita un premio (…) sostiene che la colpa della stagnazione attuale dipende dalla manovra posta in essere dal precedente governo nel dicembre 2017!
La RAI/EIAR non dovrà esser più in mano dei partiti sostenevano e, invece, da quando sono al governo si sono dimostrati abilissimi nel coprire tutte le caselle per occupare il potere.
Tutta questa sceneggiata è per gli allocchi che secondo i sondaggisti li sostengono ancora e che dovranno votarli a metà del prossimo anno.
Siccome noi allocchi non siamo, non crediamo che si possa governare con le chiacchiere quando si è contraddetti dai fatti, dai ‘numerini’.
Riteniamo che uno vale uno è un’idiozia perché ci sarà sempre chi è  più capace e più esperto in un dato settore: ci sono anche le doti naturali… Il salario uguale per tutti, indipendentemente dalla mansione svolta e dalla responsabilità, non è stato attuato neppure nei paesi del socialismo reale che pure hanno lasciato macerie umane – c’era la nomenklatura…-. Non ci importa niente che ci siano degli pseudo-catari che viaggino in carro bestiame per dimostrare la loro purezza: preferiamo gente capace e preparata che viaggi anche in prima classe ma faccia bene gli interessi generali.
La democrazia è un sistema delicato ma se la maggioranza dei votanti non è all’altezza ci troveremo nella situazione descritta da Aristotele più di duemila anni fa: in un mondo di pazzi, i savi sono considerati pazzi dagli altri.