lunedì 27 aprile 2020

PARIGI VAL BENE UNA MESSA, PER ROMA NON SERVE, COMANDANO LE LOGGE

Rosa Elisa Giangoia

La decisione di netta chiusura da parte del governo sulla fase 2 nei confronti delle celebrazioni liturgiche con fedeli fa veramente capire quanto poco importi della fede cattolica e come a dare le direttive siano altri centri di potere, che si possono individuare appunto nelle logge, dove sono gli affari a predominare, o ci si accodi piuttosto ai riti della chiesa di Scientolgy, stile ‘New age’ che forse il presidente Conte preferisce, essendo stato portato a ricoprire il suo ruolo da Casaleggio figlio e dagli altri adepti del pianeta Gaia.
È chiaro che al presidente del Consiglio e alla pletora di suoi esperti consiglieri di quest’aspetto del vivere non importi nulla. Meglio fare allenamenti sportivi, meglio andare per negozi…
Eppure la possibilità di partecipare a momenti di culto è un diritto costituzionale che può essere sospeso a condizione che lo siano tutte le altre attività, ivi incluse quelle ludiche. E poi, bisogna dirlo, le chiese sono grandi e (purtroppo) poco frequentate, per cui mantenere il distanziamento sociale non è certo un problema!
La Cei ha preso posizione con un comunicato che inizia in modo determinato: «I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto»,  ma non basta. Occorre mobilitarsi, protestare e usare tutti gli strumenti giuridici di cui si dispone.
Il presidente del Consiglio Conte si compiace molto di tutti questi suoi provvedimenti, atti amministrativi, derivanti da decreto legge, per nulla discussi in Parlamento. Lo stile ricorda quello del paternalismo d'altri tempi, ma anche quello grillino, un misto di prepotenza e di certezza acritica. Si vede come ne parla, lui, con un bel taglio di capelli, privilegio davvero particolare in questo momento in cui dobbiamo tutti accontentarci e arrangiarci da soli! E prende quel tono predicatorio, trattando gli italiani come fossero eterni bambini, a cui dice di stare bravi, come sono stati finora, perché così poi avranno un bel premio: la salute!
Lui, e i suoi consulenti-esperti dei troppi comitati, si riempiono la bocca del bene collettivo che sarebbe opposto a quello individuale. Nella loro cultura generica non sanno quel che dice Aristotele e cioè che chi realizza il vero bene individuale realizza nel contempo il bene della polis. A mancare è il concetto di persona. Sotto, sotto c'è Marx che oppone l’individuale al collettivo e non conosce il concetto di persona. La persona ha una sua libertà e ora molte libertà vengono violate. Così si decide che ai funerali ci siano solo 15 persone e siano parenti stretti. Ma chi preferisce gli amici, piuttosto della famiglia? E chi ha deciso per la cremazione obbligatoria? Sempre l’onnipotente comitato di esperti? Non è mica la peste… in una cassa stagna il virus chi contagia?
Tutto questo senza ammettere che la maggior colpa di questa pandemia è del servizio sanitario nazionale, che è stato preso alla sprovvista, con scarsità di posti in terapia intensiva, quasi totale mancanza di mezzi di protezione per gli addetti e gli operatori, per non parlare della criminale gestione delle RSA che, se fossero state condotte nei modi opportuni, avrebbero evitato quasi la metà dei morti…
È anche convinto (lui!) di aver ottenuto un gran successo in Europa, ma la Merkel ha dichiarato che non c’è accordo sul finanziamento del Recovery Fund… E allora cosa ha ottenuto, oltre a chiacchiere infinite? Intanto i soldi della cassa integrazione a chi non può lavorare per il blocco delle attività non sono ancora arrivati. Scusate - dice lui – tutto dipende dalle Regioni che non ci hanno ancora mandato i dati... Nel frattempo la gente sta a dieta. Nello stesso tempo ci assicurano cortesemente che ci saranno mascherine per tutti a prezzi calmierati, dopo due mesi di epidemia, intanto non si trovano più l’alcool e nemmeno i guanti monouso… E nessuno pensa a sanificare le strade…
Scusate se è poco.