Carlo Biancheri
Abbiamo ancora nelle orecchie le farneticazioni del Salvini e
suoi adepti relative al regalo ai banchieri: quali? Non si trattava di banche
popolari fino all’altro giorno e cioè quelle dell’azione capitaria? Cosa ha in
mente il giovanotto formatosi sui quiz televisivi e probabilmente al bar
Sport?Di che parla? E dopo la gestione formidabile del Zonin -avversario di Zaia
per caso? Non ci risulta affatto…- che i soldi li dava senza garanzie alle
famose piccole e medie imprese, alle fabbrichette fai da te che, puta caso,
diventavano insolventi? Oltre alle distrazioni, cioè i furti, beninteso… O di quella
di Veneto banca? Lo stesso scenario, in un contesto economico che è dinamico ma
sfiora spesso, nei comportamenti, il confine della legalità… Non menzioniamo
neppure le sentenze dei giovanotti del M5S perché si tratta di tempo
sprecato.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, se possibile,
innanzitutto sul salvataggio.
Mucchetti, già giornalista… e ora presidente della decima
Commissione permanente del Senato (Industria,Commercio,Turismo), sostiene
sostanzialmente due cose: all’intervento costoso per i contribuenti esisteva
l’alternativa del fondo interbancario, alimentato dalle banche, per un ammontare
di circa 1,3 miliardi di Euro; inoltre, se non si voleva percorrere questa
strada, bisognava andare in contenzioso con la Commissione europea: tenuto conto
dei tempi comunitari per aprire la procedura d’infrazione,nel frattempo, forse,
si sarebbero potute appianare le cose.
Si tratta di due sciocchezze e vediamo perché. Il presidente di
Banca Intesa Gros Pietro ha fatto presente che l’intervento di cui parla il
Mucchetti non poteva esser ipotizzato a causa della fragilità di molte banche
italiane che sarebbero entrate in crisi, creando un effetto domino, se fossero
state chiamate a ricapitalizzare il fondo, naturalmente per un importo ben
maggiore di quello ipotizzato dal Mucchetti.
Inoltre, l’apertura di un contenzioso con la UE avrebbe messo
in crisi sui mercati l’intero sistema finanziario italiano con conseguenze sul
rating del paese e maggiori oneri per il servizio del cospicuo debito
pubblico. Non si comprende se il Presidente della Commissione del Senato abbia
dimestichezza col contesto internazionale dei mercati finanziari dove il paese
gode di pessima fama, cioè quella di gente che normalmente dice una cosa e ne fà
un’altra, salvo rare eccezioni…
Zingales, professore, invece su Il sole 24 ore del 25 giugno
c.a. è dell’avviso che si creerà un buco con la liquidazione coatta
amministrativa delle banche perché in zona (Veneto) invece di tre linee di
credito i clienti ne troveranno solo una e di gran lunga inferiore… E già…, il
professore è evidentemente un partigiano delle 700 banche italiane che fanno
ridere tutti ogni volta che si attraversino le Alpi, specie se comparate col
numero di banche francesi o tedesche! Ci perderanno i dipendenti che hanno visto
scappare i clienti ed i depositanti negli ultimi mesi e che nel consolidamento
saranno ‘efficientati’, sostiene il professore…Veramente lo sanno anche i somari
che il personale bancario è in esubero non foss’altro che per il progresso
tecnologico… Forse il professore le banche non le frequenta e non sa che le
filiali ormai non hanno più molti clienti in attesa: si fà a casa, con
Internet… Questo dice nulla? Lo Stato italiano non aveva avuto la forza di
ritardare la regola dell’entrata in vigore della normativa comunitaria, aggiunge
il professore…Temiamo che Bruxelles non la conosca, se ignora che le decisioni
del Consiglio europeo si assumono con le maggioranze ponderate e che ci vogliono
alleanze ed altri Stati membri che condividano la richiesta…: nella fattispecie
non c’erano… I risparmiatori truffati avrebbero comunque ricevuto un
rimborso, secondo il professore… E come? Dopo la causa civile sempreché ci sia
capienza…? O forse chi fà un investimento in capitale di rischio deve esser
comunque garantito? E che investimento è? L’Italia forse è il paese del
Bengodi? Due banche sono morte, aggiunge il professore, uccise non solo dalla
cattiva gestione precedente ma anche dall’incertezza sul futuro…sono state
immolate sull’altare dell’unione bancaria e dell’Europa ma sono morte
invano… Veramente abbiamo appreso dal portavoce della Commissione Europea che le
banche sono state dichiarate non sistemiche, a livello europeo, e, pertanto, la
liquidazione deve esser lasciata alle Autorità nazionali secondo le procedure
del bail-in – su quella direttiva bisognava opporsi, diciamo noi, perché
scritta con i piedi…-. Meglio era la liquidazione del vecchio Banco
Ambrosiano, conclude il professore che evidentemente dimentica che l’intero
sistema bancario italiano faceva il donatore di sangue ‘di professione’ ogni
volta che una banca andava male, sotto la ‘moral suasion’ della Banca
d’Italia! Quando all’estero si diceva che le banche italiane non fallivano
c’erano delle risatine…
Chi è responsabile in tutto ciò? La vigilanza di Banca
d’Italia, cartacea (anche se telematica…) e lenta non è stata né efficace né
tempestiva e la Consob non è stata di certo ‘proactive’ nel controllare
il comportamento dei dipendenti che agivano in violazione delle norme di
correttezza ed in pieno conflitto di interessi. Ci sono state vittime ma anche
molte connivenze di chi si voleva arricchire a tutti i costi. Dice nulla se un
titolo frutta tre punti percentuali in più di un’obbligazione dello Stato?Non
sarà più rischioso?