In
un tempo, come quello contemporaneo, di gnosi dove l’uomo è ‘gettato’ nel mondo
ostile, di ‘naufragio’, come dicevano gli Epicurei, in cui la filosofia è
trasformata in epistemologia o terapia del ‘conforto’, cioè diventa il sentire comune che
sarebbe la democrazia; un tempo in cui il
soggetto postula la natura come condizione della libertà umana (Fichte) o come
suo ‘mondo’ (Hegel) e di cui stabilisce le leggi; un periodo nel quale
l’affermazione del soggetto, dell’io dove si disvelerebbe la ‘vera realtà’ cioè
l’intelligibile, è dominante, Cercare l’uomo va contro-corrente ed esce dal postulato della
totalità soggettiva per cercare il fondamento, il ‘che cos’è delle cose’, esaminando il pensiero antico come risposta a quello odierno per ripensare una
filosofia ed un’antropologia, fondate su argomenti più persuasivi degli assiomi
correnti.
Invitiamo
i nostri lettori interessati a partecipare alla presentazione di questo libro di cui abbiamo già proposto una scheda illustrativa
qui: