Carlo Biancheri
Il
governo fascio-comunista ha risolto le sue diatribe interne del tipo:
non sono un bugiardo, non sono scemo… con un linguaggio piano, sincero
che piace tanto agli allocchi che li
hanno votati e li sostengono ma che dimenticano che gestire la cosa
comune è un compito ‘sacro’, per dirla con Aristotele, perché si tratta
del bene di tutti e la politica, come insegna Machiavelli, è per
definizione ciò che riesce e non un apprendistato amatoriale dove gente
senz’arte né parte - dei balordi si dice al Nord - impara i rudimenti
sul come amministrare.
Il
Vis-Conte dimezzato, Cavaliere inesistente, che ha fatto sentire la sua
flebile voce da Bruxelles, come figurante, (si intende!), non certo da
protagonista che non vuol essere, si ostina a dire che la manovra è
molto bella, ben costruita, che va spiegata e che la Merkel è rimasta
impressionata dalla profondità delle riforme mai fatte in trent’anni (o
cento?) di storia d’Italia, e con Macron non è vero che si sono visti al
bar in piedi per cinque minuti, ma per quaranta (li ha cronometrati?),
comodamente seduti nel retro del bar (vicino al bagno?) e lui ha
spiegato. E già lui e il piccolo Tria spiegano, ma gli altri non
condividono… E allora? Bisogna iscriverli ad un training di rieducazione stile Scientology perché si convincano? Ha per caso chiesto lumi al Casaleggio su come fare?
L’approccio
ricorda perfettamente l’atteggiamento nel comunismo reale dei capi: se
qualcosa non era apprezzato dalla gente, andava spiegato perché era
impossibile che la proposta non fosse valida, il leit-motiv era
la disciplina di partito. Il dubbio non è ammesso e la frase ‘possiamo
sbagliare’, ricorrente tra i due giovanotti…, va tradotta: anche se
sbagliamo qui restiamo.
Che
significa ‘vogliamo discutere la manovra’ se è già stato risposto che
non va e se le cifre della crescita sono del tutto inattendibili e
valgono solo per l’anziano di Bildenberg, con un milione di Euro in c/c
in Svizzera e con l’assicurazione vita per sé e per la moglie? In una
botte di ferro qualsiasi cosa succeda! Così il ragazzetto sostiene: noi
non vogliamo uscire dall’Euro, né dalla UE, ma fra cinque mesi la
cambieremo…; non siamo mica in Italia, uagliò! E quell’altro che
si crede spirItoso che entra ed esce dal Consiglio dei Ministri dicendo
altrimenti 'mia figlia di cinque anni mi denuncia’: la cosa pubblica è
‘cosa nostra’ come i soldi pubblici della Lega, volatilizzati.
Il Ministro Savona svolge un ragionamento analogo a quello succitato allorché
sostiene, con spocchia mal riposta, che è vero che il debito pubblico
italiano è quel che è, ma bisogna calcolare il risparmio privato che
nessuno dei partner europei ha. E allora? Pubblico e privato sono
vasi comunicanti? Dispone lui del risparmio privato? Ha in mente una
patrimoniale, non ora ma quando occorrerà, dicendo 'scusate, adesso è
necessaria'? L’equivoco sta nel fatto che l’aumento dello spread è solo colpa loro, mentre lo dipingono come un evento ineluttabile, anzi accusano l’opposizione di fomentarlo perché non sostiene il loro bel programma.
Del
resto dal centro America, il seguace di Mussolini e di Che Guevara ci
informa che l’atteggiamento di Di Maio è stato di spontaneità, di
genuinità… Corrisponde perfettamente allo spirito del tempo dove molti
giovani vivono senza un progetto, scambiano le pulsioni, gli istinti
come qualcosa di primario da soddisfare, alla stregua di mangiare, non
come un’istanza da valutare alla luce della ragione. Già ma se si mangia
troppo… ci ricordiamo del film La grande abbuffata… e, anzi,
ormai leggiamo, purtroppo, che se uno è abbandonato dalla propria donna,
la ammazza, o se i vicini fanno rumore li si uccide, o se sono
antipatici, perché di razze diverse, li si uccide ancora. La leggerezza
dell’essere… che non è altro che insicurezza, egolatria.
Per
cambiare le regole europee ci vogliono alleati di peso ed il ‘truce’
-così denominato sulla stampa- si è alleato con Putin e Le Pen: non
bastano. Non bisogna essere dei villani, ma questi neppure sanno come ci
si debba comportare, malgrado i baciamano ridicoli del truce che non
coglie le sottigliezze e cioé ignora che in molti paesi non si fà.
La
situazione sui mercati finanziari peggiorerà e questi invece di
riconoscere i loro errori faranno pagare il conto a noi. Noi siamo
persone per bene dichiarano, ma, come si dice in Italia: chi si loda si
imbroda…
Ricordiamo quel che è apparso sulla stampa e cioè una impressionante citazione di Prezzolini sul popolo italiano: ’Si
fà guidare da imbecilli i quali hanno fama di essere machiavellici,
riuscendo così ad aggiungere al danno la beffa, ossia l’insuccesso alla
disistima per il loro paese’. Chiaro il concetto?