venerdì 31 maggio 2019

DAL TEMPO ALL'ETERNO


Relazione tenuta da Carlo Biancheri in occasione della presentazione del romanzo FEBE. Dal tempo all'eterno il 16 maggio 2019 presso l'Oratorio di San Filippo a Genova.

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«Vi raccomando Febe nostra sorella che è diaconessa della Chiesa di Cencre, affinché voi la riceviate nel Signore in maniera degna dei santi e l’assistiate in tutte le cose di cui avrà bisogno perché essa pure ha assistito molti ed anche me». Così dice san Paolo nella conclusione della Lettera ai Romani  (Rm 16,1), quando invia i saluti finali ai destinatari del suo messaggio che vivono a Roma.
Febe è quindi una donna greca di cui sappiamo solo questo dalle parole di Paolo, per cui l’autrice del romanzo si impegna nell’”invenzione della verità”, immaginando l’esistenza di questa donna nello scenario del suo tempo.
È una donna  di Cencre, piccolo centro sul mar Egeo, non lontano da Corinto (il canale per attraversare l’istmo allora non c’era ancora, iniziato da Nerone e poi abbandonato, perché costava troppo, è stato costruito solo 1800 anni dopo…) che vive il suo tempo, si interroga sul senso della vita e si imbatte in un annuncio nuovo, scandaloso per la sua cultura, quello del Vangelo che le arriva attraverso le parole di Paolo.
La domanda centrale di questo romanzo è dunque quale sia l’impatto del messaggio cristiano nel contesto culturale greco-romano.
Ma, per trovare una risposta e comprenderla appieno, bisogna esaminare com’era il mondo greco-romano nei primi decenni dopo Cristo. In primo luogo, materialista e individualista, con la vita percepita come un’illusione in vista dell’eternità oppure nella perennità materiale degli atomi, secondo  Democrito. Esempi quotidiani di materialismo erano dati dalla diffusa pratica dell’aborto, dall’edonismo dilagante, dalla frequenza dei divorzi, dall’immoralità in cui erano cadute le matrone che si pagavano i piaceri con gli schiavi, dall’omosessualità diffusa, dall’abitudine di acquisire denaro con la corruzione e con altri mezzi illeciti. Comportamenti analoghi venivano anche dall’alto: basti pensare che Livia fu consegnata in moglie ad Augusto dal precedente marito, di lui incinta, o che Giulia, figlia di Augusto, accusata di immoralità, fu lasciata morire di fame nelle isole Pontine o che, tra congiure e complotti, Nerone uccise la madre Agrippina.
Va detto che  nessuna civiltà si era interrogata  così profondamente sulla vita e sull’uomo prima di quella greca. In Egitto si descriveva la vita presente e la futura senza soluzione di continuità con gli dei buoni o malvagi onnipresenti, come un doppio nel quotidiano.
Étienne Gilson nel suo saggio Dieu et la Philosophie,  ricorda che tutto ha inizio con Talete di Mileto che sostiene che il primo principio da cui è nata ogni cosa  è l’acqua, ma Aristotele  aggiunge che sosteneva  che  «Tutte le cose sono piene di dei».
Come conciliare queste due affermazioni? Il fatto è che Talete non parla che di energie fisiche, quando si riferisce agli dei, e così faranno i suoi successori, come Anassimandro che descrive l’indefinito come principio divino o Anassimene che sostiene che l’aria infinita è la causa prima di tutto ciò che è, dei ed esseri…
E allora come si definisce un dio? Bisogna rifarsi ad Omero ed Esiodo.
Nell’Iliade sembra che il termine dio si riferisca ad una serie di oggetti  differenti, moltissimi.
Quando Zeus convocava tutti gli dei sull’Olimpo non vengono solo  i capricciosi  abitanti lì residenti, ma tutti i fiumi, tranne Oceano, erano presenti, tutte le ninfe dei fiumi, delle praterie, degli stagni, delle sorgenti, e poi il Cielo e la Terra erano dei e  tutte le grandi fatalità naturali: il Terrore, la Sconfitta, la Discordia, la Morte, il Sonno, signore di tutti gli dei e di tutti gli uomini per legge universale, anche se, diversamente dai mortali, gli dei non muoiono, dormono.
Gli dei  invadono gli uomini, come dimostra la collera di Achille che tanti guai generò ai Greci, dovuta all’ingiusto comportamento di Agamennone che, però, nell’Iliade si giustifica dicendo: «l’ingiustizia non era mia, ma era colpa di Zeus, delle Erinni che hanno gettato il furore nel mio animo. Che potevo fare? Un dio ha fatto ciò».
E poi c’era il Fato, il Destino, contro cui neppure Zeus poteva nulla. Zeus temeva la moglie Hera che lo rimproverava quando si vedevano, peraltro raramente, e a Zeus non fu possibile difendere dalla Morte neppure il figlio amato Sarpédone, ucciso da Patroclo; Hera gli dice: «non puoi intervenire e mutare il destino».
Per queste ragioni un greco religioso si sentiva il campo di battaglia di influenze divine spaventose e troppo spesso in conflitto tra loro, anche se Pindaro dice che sono gli dei che procurano ai mortali tutti i mezzi per realizzare ciò che desiderano ed è grazie agli dei che gli uomini sono saggi coraggiosi ed eloquenti.
Per questo il Pantheon era venerato e, insieme agli abitanti dell’Olimpo, anche gli antenati, gli dei domestici, erano oggetto di preghiera e venerazione: se si tratterà di un viaggio per mare ci si rivolgerà a Poseidone, per una malattia ad Esculapio, ma per gli spirituali e gli intellettuali c’erano i misteri di Eleusi, che comportavano un’iniziazione e che attenevano alla vita ed alla morte, al destino dell’uomo ed all’al di là.
Febe si avvicina anche a loro, ma non trova una risposta profonda,soddisfacente.
E c’era la gnosi con cui anche Febe si confronta. Erano quelli che sostenevano (come nel romanzo, il maestro Cerinto, venuto dalla Siria) che la materia è decadenza, mentre lo spirito è liberazione, e che l’io divino è prigioniero della materia da cui lo spirito deve liberarsi mediante la conoscenza. Chi raggiungeva questo era uno pneumatico, contrapposto agli ilici, cioè agli uomini comuni materiali; solo allo spirito, frammento dell’anima del mondo, sarebbe stata assicurata l’immortalità, il ricongiungimento con il soffio vitale, primo principio creatore. La malvagità della materia dipendeva da un difetto delle sfere celesti, mentre lo spirito  aveva in sé qualcosa di divino.
L’autrice fà intervenire Paolo in questo contesto intellettuale che  aveva ormai trascurato gli dei dell’Olimpo. Lui annuncia la creazione/genesi, il peccato originale, ma  soprattutto Cristo morto e risorto. In particolare sostiene che anche gli umani risorgeranno in anima e corpo, avendo acquisito, con la vita da seguaci di Gesù, la padronanza su di sé, tanto da consentire allo spirito di esprimersi.
Il maestro gnostico sostiene la posizione dualistica con la contrapposizione tra spirito e materia, dove  la materia è sentita come malvagia, tanto che riguardo ai rapporti sessuali sostiene che non bisogna avere alcun senso di colpa, perché la materia è decadenza: quel che conta è la comprensione spirituale. Non sono per caso le tesi illuministiche elaborate nel Settecento? Di certo al tempo della Rivoluzione Francese, senza arrivare all’Essere supremo di Robespierre, si professava qualcosa di molto simile.
E poi quando l’allegra brigata dell’Olimpo era sempre meno ossequiata, e lo era solo dal popolo minuto, compare Epicuro che ritiene che gli dei siano esseri materiali che esistono dall’eternità, la cui beatitudine consiste nell’impassibilità e quindi men che meno manifestano un qualche interesse per gli uomini, e poi gli Stoici: per loro il dio è il fuoco che unifica tutto e a causa sua il mondo è uno; un’armonia che si diffonde in tutte le cose, una simpatia che tiene insieme le sue parti per cui ciascuno di noi si trova in lui come una delle sue numerose parti. La causa del mondo è un torrente che trascina tutte le cose. La natura del Tutto si sente spinta alla creazione di un universo e ciò che regge tutto è la Ragione sovrana dell’Universo. Così si arriva fino a Marco Aurelio, l’imperatore filosofo, che però non ha dei: la sua è una saggia rassegnazione disperata, dice Gilson.
Platone, invece, che ha inventato le idee come spiegazione filosofica, non divina, non ha inventato gli dei che appaiono nella sua dottrina come un’eredità venerabile degli antichi (la mitologia) e li spiega descrivendo  un essere vivente che si muove in modo intenzionale, noi diciamo che ha un’anima e questo è qualcosa di divino. E come riconoscere il movimento delle stelle? Anch’esse hanno qualcosa di divino.
Più avanti parleremo di Aristotele.
Questo il quadro delle varietà di pensiero in cui si viene a trovare Febe.
Lei parte dalla domanda se esista qualcosa che tenga conto delle sofferenze umane, se ci sia qualcuno che ascolti  il dolore dell’uomo, che raccolga  le lacrime; che fosse un dio, oppure tanti dei, non le pareva importante, purché vedesse le sofferenze, quelle nascoste di cui altri uomini ed altre donne, anche se vivono vicino a noi, di solito non si accorgono.
Il confronto con la gnosi, di cui si è accennato, oppone il dio gnostico al  Dio di Paolo. Il dio degli gnostici è un dio di amore che attira tutti a sé, tramite le particelle dello spirito che sono cadute nella materia e non castiga, né punisce… Ma sono gli stessi seguaci che non si sanno spiegare le ragioni dei dolori, delle sofferenze e delle malvagità per cui si chiedono chi le imponga, ma senza risposta.
Qui interviene Paolo con un discorso antropologico che si incentra sul fatto che nessuno deve procurare male agli altri (neminem ledere), cioè nessuno deve commettere omicidi, frodi, ingiustizie, malvagità, nessuno deve agire con cupidigia, con malizia, per invidia, di conseguenza non bisogna essere superbi né vanagloriosi; bisogna aborrire calunnia e maldicenza. Di fronte a queste parole di Paolo tutto il consesso si avvertì colpevole in qualche modo per cui la diatriba intellettuale non proseguì.
Nel romanzo si pone quindi come centrale il confronto tra le risposte del mondo greco-romano e quelle del Vangelo di Paolo ai più inquietanti interrogativi dell’uomo sul suo vivere e sul suo morire.
Dalla trama e dallo sviluppo del racconto ricaviamo che Febe è affascinata dal discorso di Paolo che le descrive la sua conversione e  quel che è avvenuto, a seguito di ciò, nel mondo giudaico, lui fariseo e figlio di farisei importanti, cittadino romano, che cerca di persuadere i suoi correligionari che il Messia atteso è giunto per cui la Salvezza è iniziata, per poi rivolgersi ai pagani, quando comprende di  non essere accolto nel mondo giudaico.
Febe si occupa dei poveri e dei malati abbandonati, il figlio Ippolito va in Oriente e trova una comunità cristiana nel sud dell’India  dove aveva predicato l’apostolo Tommaso, secondo il vangelo apocrifo di Tommaso, partecipa alla vita della comunità cristiana di Corinto, dove compare Apollo – personaggio di grande eloquio, ma senza carità…- viene incaricata da Paolo di portare la sua lettera a Roma, sbarca dopo un viaggio in mare con il figlio ad Ostia. E qui bisogna sottolineare l’abilità dell’autrice nel descrivere, con fantasiosa rielaborazione di testimonianze storiche, la vita quotidiana nella grande città cosmopolita.
A Roma Febe incontra sull’Aventino  Aquila e Priscilla che erano stati a Corinto quando Claudio aveva espulso da Roma i giudei, impara il latino con un litterator greco, maestro di scuola,  nelle cui mani erano arrivati i libri di Aristotele. Tra di loro avviene un dialogo culturale: il maestro le dà la Metafisica del filosofo greco, mentre lei, con la sua revisione, traduce in latino la lettera ai Romani.
La lettera non è incentrata solo sul problema della giustificazione per fede, e che costituisce il cuore della teoria di Lutero, privilegiando la grazia, ma grande rilievo ha anche il binomio carne/spirito, con il monito a far spazio allo spirito mediante la padronanza di sé. Questa prescrizione è centrale in Paolo e ritorna anche in altri suoi testi, come la lettera ai Colossesi (3, 1-17) in cui unisce fornicazione, impurità, passioni… all’avarizia insaziabile che è per lui  idolatria, in quanto l’avarizia è egoista e la fornicazione  usa l’altro come cosa, come oggetto. In letteratura dovremo arrivare a Justine di Sade per capire questo: Paolo l’aveva già capito, molto prima…
Tutto il racconto è sotteso da domanda e risposta, una sorta di dialogo/confronto tra la visione del mondo greco/romana ed il nuovo messaggio.
Ad esempio, Paolo nel discorso all’Areopago loda la religiosità degli Ateniesi, condivide il loro pensiero sull’inutilità dei templi e sulla paternità universale di Dio, ma quando annuncia, traendo pretesto dall’altare al dio ignoto, il Cristo morto e risorto, beh… gli uditori se ne vanno, dicendo: «su questo ti sentiremo un’altra volta!».
Il contrasto è evidente con l’invocazione ebraica, insegnata a Febe da Paolo: Marana tha, mentre nel mondo di cui aveva esperienza «Tutti parevano condannati all’eccesso, al dover godere ad ogni costo, a non avere altra regola che il proprio piacere, senza alcun senso del limite, una dimensione individualistica con le persone schiave del corpo e delle sensazioni, senza considerazione per i figli, il loro futuro, senza un progetto».
L’uomo romano si sente signore assoluto ed arbitro del suo destino, afferma il figlio di Febe, Ippolito, ma si sente anche molto solo, impotente di fronte al mistero del nascere, del vivere e del morire.
La metanoia, proposta da Paolo, si oppone allo ‘spirito del tempo’che pone al centro di tutto il proprio io.
L’affresco su Roma nel romanzo ce la fa avvicinare alla New York di oggi. Una città, allora di un milione di abitanti, esentati da servizio militare e tasse, con 200.000 persone in ozio, 80 giorni festivi, 50.000 ebrei, con frotte di schiavi, possibilità di depredare le colonie, assistenza diffusa fino alle columnae lactariae e cioè le balie ‘statali’ ed i bambini abbandonati. Intanto la religione tradizionale cadeva in desuetudine. Nessuno recitava più le preghiere redatte secondo lo stile freddo dei contratti in un latino ormai per molti incomprensibile.
Mentre nelle riunioni dei primi cristiani all’Aventino emerge che Cristo si oppone al culto esteriore, molto lontano da chi vede un serpente e lo considera cosa buona per sé, oppure reputa che i sogni del mattino siano veritieri. Anche la filosofia a Roma era da tempo in decadenza. Il Senato l’aveva interdetta  nel 161 a.C ed era tornata solo nel 70 a.C. con Lucullo che aveva portato a Roma Teofrasto, conclusa la terza guerra mitridatica.
Lido aveva trovato i libri di Aristotele e,in particolare, si interessava a quelli sulla Metafisica ( che si chiama così perché i libri non avevano nome e cioè venivano dopo quelli della Fisica…), la scienza dei principi primi, dell’Essere in quanto Essere.
Qui l’autrice opera qualcosa di comparabile a quello che fa Dante nella Commedia, quando, dopo aver letto san Tommaso, cambia il Paradiso rendendolo tutto sotteso di tomismo.
Aristotele afferma che tutti gli uomini per natura aspirano alla conoscenza e, aggiungo io, dice anche che la filosofia nasce dallo stupore, lo stupore delle cose. La scienza dell’Essere in quanto Essere si riferiva alla realtà tutta nel suo insieme. E qui nascevano il principio di identità o di non contraddizione, la potenza e l’atto, con l’interrogativo stringente se il processo potesse essere all’infinito. No! La risposta ultima è il Motore immobile: il Pensiero che pensa sé stesso, l’Atto puro. Il Motore immobile come l’oggetto amato che corrisponde al fine cui tendere: pur non muovendosi fa muovere l’amante, il quale ad esso tende.
«Ma allora è Dio!» si domanda Febe... Non lo è! -le risponde Aquila- Perché il Dio dei cristiani è misericordioso.
Nel tradurre la Lettera ai Romani incontra molta difficoltà quando deve tradurre la parola agapétois, amati da Dio, che proviene da agápe, amore sollecito, e poi legge: «Un Dio la cui perfezione invisibile, fin dalla creazione del mondo poteva essere contemplata con l’intelletto nelle opere da Lui compiute». Se il motore immobile è la perfezione suprema, è Somma bellezza e Sommo Bene, un principio immutabile, il Dio di Paolo ha qualcosa di più: la sollecitudine per gli uomini, è,appunto, un Dio misericordioso.
Febe constata però la convinzione diffusa nel suo tempo che,cioè, la sofferenza sia la legge stessa della vita.
Su questo non concordo ‘interamente’ perché la vita umana è piena di Cirenei e di doni imprevisti che fanno sperimentare gioia insieme al dolore. 
Sempre nei Colossesi (3-17) leggiamo: «Rivestitevi dunque, amati da Dio, di sentimenti di misericordia, bontà, umiltà, mansuetudine e pazienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali».

Francesco piccolino, come si legge a La Verna, dove ricevette le Stimmate, disse: «La vostra pace sia nel fare la Sua voluntade» e questa è la pace cristiana.



lunedì 27 maggio 2019

UN VOTO CHE DANNEGGIA L'ITALIA

Per fortuna che hanno messo il Movimento 5stelle in mano a un incapace e incompetente come Di Maio, così si è dimezzato!

Filippo Veneziani


E gli italiani si stanno mettendo nelle mani di Salvini, senza capire niente. Poveri illusi!

Federico Riva



Carlo Biancheri

Il voto per il Parlamento Europeo in Italia, con una minore percentuale di votanti e cioè del 56%, rispetto alle ultime elezioni europee, in controtendenza con l’alta affluenza europea, indica una scelta da trogloditi per oltre il 40% degli elettori.
L’Italia è, purtroppo, un paese ignorante con percentuali bassissime di lettori di libri, con la scuola che insegna poco e molto male, affidata ad un Ministro della Pubblica Istruzione, professore di ginnastica, il quale vuole abolire l’esame di Storia alla Maturità e togliere l’insegnamento di Storia dell’Arte proprio da noi che siamo il paese con il più grande patrimonio artistico del mondo. La Lega si picca di conoscere il Manzoni con l’azzimato Zaia, ma il Bussetti non conosce neppure la biblioteca di don Ferrante e quel che il Manzoni scrive a proposito della storia senza la politica – una guida che cammina, cammina con nessuno dietro che impari la strada…- e della politica senza la storia è uno che cammina senza guida… (I Promessi Sposi, cap. XXVII). Se si studiasse la Storia in questo paese si saprebbe che rabbia, crisi economica ed analfabetismo (di ritorno) sono una miscela esplosiva che comportano la rinuncia e la fatica di pensare, affidandosi al primo funambolo di turno che pensa per tutti, raccontando frottole ed  impadronendosi dei simboli religiosi, con una religione di comodo, ‘fai da te’, del tipo di quella di Action française: cioè reverenza ai simboli, anche se si è atei, come i mafiosi, italiani o russi che siano: non si sono forse trovati i santini e le Bibbie nei covi dei capi-mafia assassini?
Siamo isolatissimi in Europa, dove l’estrema destra sovranista non ha affatto sfondato, perché le centinaia di milioni di votanti hanno capito bene che l’Europa è un valore e che gli esagitati che vogliono un’Europa delle nazioni sono degli estremisti,simili a quelli di sinistra  che Marx definiva ‘la malattia infantile del comunismo’, incapaci cioè di formulare proposte sensate e di affrontare i problemi di tutti noi.
La manipolazione dei deboli è stata grande, specie sulle televisioni/propaganda: i ‘porti chiusi’ dove, però, entra solo il 3% dei migranti complessivi in Italia (!), la sicurezza mentre si spara sempre di più per le strade con forze politiche che sdoganano la violenza privata. I pensionati che hanno votato il Salvini non hanno ben compreso che è lo stesso personaggio che ha bloccato l’indicizzazione delle pensioni per far cassa a fronte delle pensioni quota 100: sono delle vittime o degli sciocchi.
Ad Ottobre, con la legge di bilancio, il funambolo ci dovrà spiegare come fare a far tornare i conti, perché in Europa non ha alcuna forza e sarà isolato: altro che sfondamento del 3% del debito! Il suo trionfo è stato subito salutato dai mercati finanziari dove lo spread è salito ed il popolo ignorante non ha capito che senza i mercati non si pagano più gli stipendi pubblici e le pensioni. Questo non lo dicono gli economisti ‘avventurieri’ della Lega del cambiamento. L’economia va male e la cura non è l’ubriacatura del debito per dare a tutti. A meno che non torni il cigno nero e l’uscita inevitabile dall’Euro, spaccando tutto. Questo volevano i votanti? Bravi, non c’è che dire: Duce,conduci…e si è visto come è finito in passato per chi conosce ancora la storia.
Tutto questo è stato possibile anche perché c’è una gerarchia cattolica di inetti, di ‘funzionari’ che non predicano più il Vangelo o che riducono la predicazione al secondo comandamento: l’amore del prossimo, tacendo il primo che è l’amore di Dio e cioè la Trascendenza, il senso della vita. Questi don Abbondio, cappone e Perpetua, si guardano bene dal dire che chi vota Lega contraddice il messaggio cristiano a causa della violenza, del mancato rispetto per la persona, del mendacio sistematico, della blasfemia per l’esibizione dei simboli religiosi in modo strumentale, contraddicendo il Concilio Vaticano II(Gaudium et Spes).Il Bassetti, accusato di mendacio insieme al vescovo di Milano, a motivo di un caso di pedofilia di un prete condannato a sei anni, si è limitato a dire, a proposito del Salvini, che lui non giudica la fede di nessuno… Neppure quella di Hitler o Stalin? E ‘li riconoscerete dai frutti…’? E Pio XI che stava pubblicando un’Enciclica per condannare nazismo e fascismo? Ma che vescovi sono? Dei gestori preoccupati del miliardo di Euro che raccolgono con l’8 per mille?  È un tempo da piccolo gregge…
La sola buona notizia è che la setta del Pianeta Gaia/Scientology si sta dissolvendo: le bugie hanno le gambe corte…
La preoccupazione rimane per un paese malato in Europa dove le grida del soggetto trionfante in Italia non spaventano nessuno: ancora ci ricordiamo in Parlamento europeo quando veniva apostrofato come un ‘fannullone’ e si scusava, da scolaretto…
Il Pd ha tenuto: inizia la lunga marcia dove però ci vuole disinteresse e molta competenza che è mancata sin qui, insieme all’umiltà.

venerdì 24 maggio 2019

QUANDO E' MEGLIO TACERE...

Rosa Elisa Giangoia

Tante volte, per evitare brutte figure, è meglio tacere... piuttosto che dimostrare la propria ignoranza! E' il caso recente del nostro vice-presidente del Consiglio dei Ministri Luigi Di Maio che, dall'alto della sua carica, inopportunamente ricoperta, ha voluto fare il colto, esibedosi in una frasettina in latino, ma... gli è andata proprio male. Evidentemente nei tempi non troppo lontani della sua poco studiosa adolescenza aveva sentito la frase "legge ad personam", ma la ricordava solo vagamente, così l'ha trasformata, a suo uso e consumo per andare contro il partito del suo collega-avversario Salvini, in "legge ad partitum", dato che appunto nel caso ora in questione non si trattava di fare una legge per favorire solo una singola persona, poiché nella Lega gli indagati per malversazioni nell'amministrare la cosa pubblica sono parecchi. Ma gli è andata male, perché in latino il vocabolo "partitum" non esiste, per cui il suo è diventato un esempio di latino maccheronico, senza, però, la divertente componente comica tipica della creatività del Folengo! Quindi solo un esempio di ignoranza, per di più esibita come raffinatezza culturale. Magari, perché impari per un'altra volta, in caso gli servisse ancora, gli possiamo suggerire lex ad partem o anche ad partes e ricordare che Cicerone chiama perditae partes (Att. 1, 14, 6) il partito che non opera bene per la repubblica.

giovedì 23 maggio 2019

UN VOTO IMPORTANTE: SVEGLIATEVI!

Carlo Biancheri

Il dibattito che ha sin qui caratterizzato  il voto per le elezioni europee di domenica è il segno della decadenza di questo paese, governato da dei mestieranti, senz’arte né parte, spinti da  giornalisti e da ‘intellettuali di professione’ ,cioè dei tromboni…, che identificano il nuovo col progresso, divulgando una sorte di pensiero hegeliano da osteria.Senza contare i marxisti di ritorno che secondo la teoria delle classi sociali – la povertà ormai è trasversale…- continuano a chiedere che il Pd si allei con i giustizialisti della setta del pianeta Gaia.I misfatti del Salvini e del gesuita stalinista, alias ragazzetto di Pomigliano d’Arco, consistono  nell’ aver portato l’Italia in recessione, mentre gli altri paesi non lo sono, di aver bloccato la macchina dello Stato e gli investimenti privati per mancanza di fiducia e quelli pubblici col rifiuto ideologico delle grandi opere, di aver aumentato su base annua la disoccupazione ed il ricorso alla cassa integrazione, di aver isolato il paese nel contesto internazionale e ciò comporta irrilevanza in tutti i consessi che contano, di aver accettato tutte le condizioni dei cinesi, rompendo il fronte europeo, di aver aumentato i tassi di interesse, mettendo in difficoltà il sistema bancario a motivo del raddoppio dello spread - il rallentamento dell’economia internazionale non c’entra per nulla…-, di non aver impedito affatto l’emigrazione, nonostante le ‘torture’  ai quattro malcapitati che rimangono alla fonda sulle navi di Ong: in una parola, pura propaganda.Tanto per svelare il mendacio vogliamo dire ai pensionati che il finanziamento di quota 100, cioè i clienti del Salvini, è stato effettuato col taglio dell’indicizzazione delle pensioni per un importo pari a 2/3 miliardi di Euro, mentre il giustiziere Di Maio, in spregio al principio di affidamento dello Stato nei confronti dei cittadini, ha tagliato le pensioni sopra i centomila Euro, senza ricorrere invece alla fiscalità generale, come vorrebbero i principi costituzionali; nel contempo, però, condoni a tutto spiano, a cominciare da Ischia dove le case sono di più degli abitanti e poi i condoni fiscali…, tutti giustificati, si intende.La tassazione delle partite IVA al 15% fino ad un importo di 60.000 Euro annui, sbandierato dal Salvini, è un fattore di ingiustizia nei confronti di chi svolge un lavoro subordinato ed è soggetto ad una tassazione ben maggiore: è questo è il cambiamento!Sempre il ragazzetto che se la batte col Salvini, in termini di propaganda elettorale permanente, vuole dare un miliardo alle famiglie, ma il miliardo non c’è: ’me lo ha detto il presidente dell’INPS’…, suo sodale, che ha trasformato l’Istituto in ente di propaganda per il governo… Il fatto è che per governare ci vogliono coperture certe e si saprà solo a fine anno se il miliardo, frutto del risparmio (calcolo errato…) del reddito di cittadinanza/pasticcio ci sarà o meno…: il Ministro Tria ha dovuto ricordarglielo.La pervicacia dei 5S nel voler chiudere la Radio radicale, che è un servizio pubblico di qualità, non comparabile con tutte le altre radio, comporta un impoverimento per il paese e la dice lunga sulla volontà dirigistica dei 5S, stile Scientology, volta a manipolare l’opinione pubblica; la situazione della RAI/EIAR  è una conferma, lo stesso vale per   televisioni di propaganda, quali Sky, dove alcuni giornalisti figurano tra le liste della setta citata.Salvini continua a battere sulla sicurezza che non c’è, perché si spara in questo paese, più di prima, ed il contenuto del decreto Sicurezza bis – ma non dovevano governare senza decreti legge?-, letto sui giornali, sembra essere all’evidenza incostituzionale, perché contrasta con i Trattati internazionali cui la Costituzione italiana rinvia: una perla è la multa a chi soccorre i naufraghi…All in all, tutto il programma, sin qui è stato attuato a debito e ad Ottobre, con la finanziaria, ci sarà il redde rationem, per questo il gentiluomo da bar Sport vuole sforare il tetto del 3%  del deficit che comporterebbe conseguenze catastrofiche per il mercato finanziario se le risorse verranno destinate alla spesa e non agli investimenti. Come Andreotti e Craxi, i ‘nuovisti’ intendono aumentare il debito pubblico scaricandolo sulle future generazioni ma, siccome  sono impreparati, trascurano il fatto che una scelta sciagurata come questa, di cui oggi paghiamo le conseguenze, era meno grave all’epoca, perché il debito pubblico era a livelli ben inferiori e noi non abbiamo di certo la produttività del Giappone per poter fare una simile manovra: anzi, questi scriteriati hanno diminuito i fondi per istruzione e ricerca!Il fine di questo Governo è durare per gestire il potere, al di là delle chiacchiere: un bel progresso.Vorrebbero cambiare l’Europa i nostri pseudo-governanti ma lì non sono tutti scemi e la corsa sarà molto breve. Abbiamo capito dal dibattito che non sanno nulla, dicesi nulla, sul funzionamento della UE, la cui realizzazione che richiede, peraltro, modifiche profonde, è stata un miracolo del XX secolo: la moneta unica è un caso di scuola ma anche il mercato interno con il controllo del paese di origine e la libera circolazione di merci,servizi e persone.Con quali maggioranze il gentiluomo del bar Sport crede di poter orientare il Consiglio UE? Parlano di potere agli Stati? Ma l’organo c’è già: è il Consiglio europeo, cioè i Governi nazionali (!), che decide sovente a scapito delle prerogative della Commissione e del Parlamento. Funziona a maggioranze ponderate: ma come dovrebbe funzionare secondo loro, col cuore? Anche nell’opposizione una come la Meloni sostiene che il Parlamento europeo non è importante, orecchiando certi luoghi comuni. Ignora, la poveretta, che esiste una procedura di co-decisione per cui tutte le norme europee (direttive, regolamenti) debbono essere approvate dal Consiglio e dal Parlamento, che tra l’altro elegge la Commissione. Conta poco? Non sarebbe male che la Meloni e i suoi ‘fratelli’ si dessero all’ippica o imparassero qualcosa.Il voto è importante e noi chiediamo ai nostri venticinque lettori di far presente la necessità di punire i governanti italiani perché non  farlo sarebbe mero autolesionismo.

domenica 19 maggio 2019

SALVINI GALILEO ED IL GESUITA STALINISTA


Carlo Biancheri

Alla manifestazione di Milano in piazza Duomo l’ex comunista padano era circondato da estremisti di destra europei, emuli di fascismo e nazismo per i propositi suprematisti, egoisti e menzogneri e talora razzisti nei confronti di certe etnie a cominciare da quella dei Rom. Quei Rom e Sinti che Hitler mandò nelle camere a gas insieme al popolo ebraico, agli omosessuali, ai portatori di handicap, agli oppositori cristiani.
Con la sua ‘cultura’ che abbiamo imparato a conoscere, ormai da troppo tempo, si è paragonato a Galileo che criticava la visione tolemaica del mondo, in quanto, come Galileo…, si oppone a tutti e cambierà l’Europa in senso copernicano – aggiungiamo noi, perché pensiamo che Copernico non gli sia noto -. Questo soggetto che quando parla riesce in continuazione a danneggiare il suo paese,  come quando  da vice-Presidente del Consiglio ha dichiarato: “chi se ne frega dello spread”, salito immediatamente a quasi 300 punti base, oppure  quando ha sostenuto che l’aumento  fosse  dovuto a manovre  per esercitare pressioni sul governo, dimostrando totale ignoranza dell’argomento. Lo spread aumenta quando gli investitori vendono e dimostrano sfiducia nel paese: non è un gioco da ragazzi coordinare il fondo pensione dei minatori canadesi con Allianz o Goldman Sachs o Blackrock e molti altri, per fare scelte di disinvestimento e  salire lo spread; solo chi sia privo di equilibrio o non sappia nulla può sostenere una tesi del genere.
Le conseguenze dell’aumento dello spread sono serissime, perché, come ha scritto il prof. Penati, economista, un po’ diverso dai sedicenti economisti leghisti…, il costo degli interessi che paga lo Stato italiano per il servizio del debito pubblico è pari al 3,7 % del PIL. Questo impedisce di effettuare investimenti pubblici e le banche,  dovendo svalutare i titoli in portafoglio, sono costrette ad aumentare il capitale per rispettare i requisiti patrimoniali, con la conseguenza di avere minori fondi  per concedere credito ai clienti, cioè a noi. Non c’è male, vero? Poi c’è un tetto limite, superato il quale si torna alla lira e i salari perdono di colpo il 30/40% del loro valore. Tutto bene? Per l’amico  di Salvini, il ben noto Putin, certamente sì. Del resto sul palco di Milano ci doveva essere il vice-Cancelliere austriaco che ha fatto cadere il governo con le sue precipitose dimissioni, in quanto trattava con la nipote di un magnate russo del cerchio di Putin che prometteva soldi agli estremisti neri austriaci per sostenerli ed avvantaggiarsi, una volta al governo: tutto filmato! Una trappola, secondo il vice-cancelliere in questione che, tuttavia, svela  che i sovranisti europei sanno bene di poter contare sull’aiuto fraterno del Tovarich Putin… Della donna fascista Le Pen, sul palco di Milano anche lei, abbiamo poco da dire tranne che è ignorante come si è visto nel dibattito televisivo con Macron quando confondeva Ecu ed Euro, provocatrice, imbrogliona come dimostrato dalle finte assunzioni al Parlamento europeo. Questi gli amici del Salvini che dichiara che volere è potere: se il popolo vuole può tutto, avete fatto anche smettere di piovere, ha dichiarato.
Lui non avrà pace fino a quando industriali ed artigiani pagheranno solo il 15% di tasse: bene! Ma con quali soldi si pagheranno gli stipendi pubblici? Un altro furto ai pensionati? O aumentando il debito? Cambierà l’Europa con le idee chiare - queste…- e con la coscienza di essere nel giusto: non so se al bar Sport circoli il proverbio ‘Chi si loda, si imbroda…’. Siccome è religioso, specie quando lo fotografano nudo a letto con la sua amica di turno, padre esemplare di due figli generati da madri diverse, si è affidato a tutti i santi e in particolare ai santi Cirillo e Metodio, a santa Caterina da Siena - poveretta! - e a molti altri e, infine, brandendo un rosario invece del solito mitra, al cuore immacolato di Maria: una blasfemia finale che significa bestemmia, in quel contesto. Il programma della Lega, dove la ramazza  non sembra aver ottenuto gli effetti voluti, a leggere i giornali (presidente della Regione Lombardia, sindaco di Legnano, il sottosegretario defenestrato, bancarottiere ed indagato, Rixi in attesa di giudizio ecc.), per l’Europa consiste fondamentalmente nella stretta per l’immigrazione cioè porti chiusi – sembra che l’ONU non concordi… e subito il giovanotto ad accusare l’organizzazione di avere al suo interno Stati canaglia, come la Corea del Nord, proprio lui che l’aveva paragonata alla Svizzera…-; al riguardo segnaliamo che i seicentomila clandestini che doveva rimpatriare in quindici giorni dal suo insediamento non sono ancora partiti dopo un anno… e che il suo viaggio in Niger, più volte annunciato, per concludere accordi di rimpatrio, non c’è mai stato: balle, balle. Ci assicura che per reperire i fondi andremo  oltre il parametro del 3% nello sforamento dei conti pubblici; ma… ha sentito cosa ha dichiarato il suo alleato cancelliere austriaco Kurz insieme ai suoi amici sovranisti che hanno il dente avvelenato con l’Italia per il debito troppo elevato ed i conti pubblici fuori controllo? Quando termineranno queste sceneggiate per i gonzi e gli incolti che sono le prime vittime? E poi la flat tax che tutti ignorano come sarà finanziata perché lui ha giurato che non aumenterà l’IVA e non metterà patrimoniali: di sicuro ha trovato l’albero delle monete d’oro di Pinocchio, suggerito al burattino dal gatto e dalla volpe. Gli alleati di Salvini in Parlamento europeo, anche nel nuovo, saranno residuali e, quindi, non cambierà proprio nulla sebbene sarebbe necessario farlo.
Sul gesuita stalinista e sull’allegra brigata della setta che diremo? Che gioca a fare il moderato lui che ha sputato veleno sugli altri fino a ieri.
Sono riusciti col loro malgoverno in un anno a portare il paese in recessione o a quota crescita zero mentre gli altri paesi crescono. Hanno bloccato le opere pubbliche a causa di un ideologismo insensato, è aumentata la disoccupazione e anche la cassa integrazione, la produttività non cresce e le crisi aziendali non si risolvono. In compenso, la giustizia è affidata ad un giovane avvocato della Trinacria che si comporta come il tiranno di Siracusa ed aumenta le pene a più non posso, mentre blocca la prescrizione dopo il primo grado di giudizio: processo per sempre. La sanità è peggiorata, i condoni ai ‘clienti’ continuano, come ad Ischia, e mentre i loro provvedimenti hanno prodotto esiti pessimi. Tutto quanto è finanziato in deficit e ad ottobre, se non prima, occorrerà fare una manovra lacrime e sangue per riportare i conti in ordine. A livello internazionale, il governo italiano è citato per riderci su e tutti noi paghiamo il conto dell’apprendistato di giovanotti e signorine molto saccenti, privi di autocritica, che intendono trasformare la democrazia rappresentativa in democrazia diretta, guidata dal sistema Rousseau, cioè manipolata. E’ già avvenuto con il cambiamento alla RAI divenuta EIAR del ventennio, per quanto pagata da noi, ed ora vogliono far tacere le voci di dissenso. Quando avranno soppresso le élites  finalmente realizzeranno la decrescita felice: tutti alla fame. Il loro è puro stalinismo, in salsa gesuitica.
Vogliono cambiare l’Europa anche loro ma con provvedimenti che non merita conto citare perché sono residuali.
L’Europa si cambia facendo alleanze che si fondano su convergenze di programmi e di valori e i nostri populisti, alleati di ferro nel governo nonostante il teatrino delle dispute tra loro, non convincono nessuno, fuori dallo stivale.


mercoledì 8 maggio 2019

INVITO


                                                                                                 
     
                                                                                                                                                                                                                   
                                                                                                                                                                                                                                 








Giovedì 16 Maggio 2019   ore 17

Oratorio di San Filippo Neri - Via Lomellini, 10 - GENOVA

Padre Mauro DE GIOIA e Carlo BIANCHERI

presentano il romanzo

FEBE. Dal tempo all’eterno
(Europa Edizioni, 2018)
di Rosa Elisa GIANGOIA



Coordinamento di Fabio Campinoti









lunedì 6 maggio 2019

PERCHE' E' STUPIDO VOTARE LEGA E 5S


Carlo Biancheri

Non è stupido a causa  dell’ amicizia del capo ‘ex-padano’ con un sottosegretario indagato per favori ad ambienti attigui alla mafia il quale, peraltro, è membro  di un’associazione che si prepara a contrastare l’invasione massiccia degli alieni (…), né per le pose e le frottole di un Vice-Presidente del Consiglio che ispeziona la frontiera ungherese con Orbàn e che non perde occasione per  indicare gli immigrati e richiedenti asilo come la causa dei mali di questo paese: emblematica è l’evocazione di alberghi a 5 stelle, prendeteveli a casa se volete aiutarli e via discorrendo. Incita a sparare se un ladro entra in casa, richiede a gran voce la castrazione chimica per gli stupratori, riprende temi di Mussolini, senza fare nulla di significativo nell’attività di governo del suo ministero giacché in certe regioni si spara come nel West storico degli Stati Uniti e sembra che il Viminale, competente in materia, sia privo di un ministro che passa il tempo a far campagna elettorale; la sola cosa che sappia fare, all’evidenza. Del resto, il disordine che crea è funzionale ai disegni dell’amico Putin che detesta l’Europa unita.
Sui soldi della Lega, oggetto di truffa e spariti, siamo ancora nelle nebbie, però i giornali riportano strani giri con società cassette postali del Lussemburgo e gli adamantini piccoli industriali del Nord che sostengono il partito non hanno evidentemente nulla da obiettare. Non capiscono che dopo un anno di questo governo il paese sta molto peggio di prima. I cosiddetti economisti leghisti, dopo il capolavoro della Brexit, smettono di incitare all’uscita dall’Euro, come avvenuto per mesi, ma resta il fatto che i mercati non hanno fiducia; il governo che ci costa miliardi –quattro in due anni, secondo la Banca d’Italia- per il solo fatto di esserci, a motivo dello spread, il doppio di quello del governo Gentiloni…, non ispira stabilità.
Peraltro, sulle nomine per i posti di potere l’economista di vaglia (…), cioè il Giorgetti, è bene attento a consolidare la rete che sembra essere l’unico collante del governo-farsa; i contraenti del patto/contratto dichiarano che esso sia stato concluso per necessità non per scelta: in altre parole, lo aveva prescritto il medico!
Dalle parti del gesuita stalinista, come definito dal compianto Massimo Bordin, cioè il giovanottello linguacciuto di Pomigliano d’Arco, le cose non vanno meglio, se possibile. Non conosce la materia in cui dovrebbe operare e, invece, con un  sorrisetto di superiorità, come il suo maestro e sodale Travaglio, fà affermazioni in continuazione che sono pure castronerie: che si tratti del decreto Dignità cui è connesso il boom della cassa integrazione e la caduta verticale dei contratti a tempo determinato, non compensati da quelli conclusi a tempo indeterminato, al pasticcio del reddito di cittadinanza, all’incapacità di risolvere le crisi aziendali (quante sono oltre ad Alitalia che va di rinvio in rinvio?), circondato da gerarchi minori, animati da spirito liberticida, come il taglio del finanziamento a Radio Radicale, che svolge un servizio pubblico di qualità, e a testate  importanti, come Avvenire e Manifesto, per non parlare dei suoi ministri della Giustizia, della Sanità o della Difesa o, dulcis in fundo, quello dei trasporti che fà i provvedimenti con il cuore, quello  del ponte Morandi come luogo di ritrovo, del tunnel del Brennero operativo e che è in costruzione ecc.,ecc. Se i leghisti si preparano a difenderci dagli alieni, il Casaleggio padre si interessava anche lui alla materia giacché scriveva del pianeta Gaia, piatto forte di Scientology, e poi le scie chimiche, l’esistenza delle sirene e cosa d’altro?
A questa gente affidereste un condominio da amministrare? Si è ben visto con le sindache: Roma docet, ma quella di Torino non scherza: attendiamo gli esiti di un processo con un morto e millecinquecento feriti, per caso dovuti alla disorganizzazione del Comune?
La politica estera è inesistente ed è affidata ad un funzionario senza una linea, un caos che ci ha portato all’isolamento in Europa, dove la Spagna, con quaranta milioni di abitanti ed un PIL ben inferiore al nostro, conterà più di noi: avere un’Italia in questo stato confusionale è un vantaggio per i nostri competitors.
Il Vis-Conte dimezzato, principe del foro a san Giovanni Rotondo, può viaggiare finché vuole ma, all’occorrenza, gli americani non soccorrono, né si vedono risultati tangibili delle varie iniziative e non ci riferiamo solo alla Libia.
A novembre con la finanziaria ci sarà la resa dei conti, perché tutte le belle iniziative del governo dei dilettanti sono state finanziate a debito e chi prenderà misure così impopolari da rastrellare ben quaranta miliardi di Euro? Non è solo colpa del rallentamento dell’economia internazionale se stiamo come stiamo, ma dell’incapacità di por mano seriamente ai nostri veri problemi che sono l’evasione fiscale, la produttività scarsa, gli sprechi, la preparazione inadeguata, l’assenza di scelte, l’inefficienza della pubblica amministrazione che si rifugia nelle procedure e si disinteressa del merito cioé del contenuto del suo operare ecc.., ecc.
Ci sarà un governo di salute pubblica, visto il fallimento dell’attuale che fa finta di litigare?
Per chi comprende, consigliamo di stare lontani da questa gente nelle elezioni europee: l’Europa si cambierà solo se si costruiranno le alleanze e le maggioranze necessarie a farlo e non sbattendo i pugni sui tavoli: ci si fà male alle mani senza guanti. Del resto, gli altri Stati membri non vogliono fare i donatori di sangue di professione e temono di dover accollarsi i nostri debiti, cosa che finora non è avvenuto.
Il malessere è diffuso, inutile negarlo, ma solo con proposte realiste e sensate, senza aggressività e parolacce, si potranno ottenere dei risultati in un’Europa senza la quale andremmo alla deriva nel mar Mediterraneo: il contrario, insomma, di quel che fanno Lega e 5S.



venerdì 3 maggio 2019

AUGURI per la SANTA PASQUA

Poichè viviamo ancora nella gioia del tempo pasquale, riprendiamo gli auguri che i nostri lettori ci hanno inviato, auspicando per tutti la serenità e la letizia del cuore.


Con l'augurio che la Pasqua vi porti serenità ed energia per il vostro importante impegno.
Fabrizio e Manuela Danti


Un augurio sincero di Buona Pasqua con ammirazione per il vostro coraggioso impegno.
Luca Lambruschini


Buona Pasqua e Auguri di Buon lavoro!
Sandro D'Alessandro


E' Pasqua!
Serenità e letizia siano nei vostri cuori!
Pietro Piemontesi


Vi auguro una Santa Pasqua gioiosa!
Marco Arese

Con l'augurio che la Pasqua e la primavera vi potino tante buone idee per i vostri post!
Mario Furlan


giovedì 2 maggio 2019

DOMANDA E RISPOSTA


Papa Benedetto si sveglia ora o è la pedina di qualcuno contro papa Francesco? 
Umberto Bevilacqua 


Non credo che papa Benedetto si presti ad essere la pedina di qualcuno, anche perché lo stile suo e della Chiesa è molto diverso da quello da partita di calcetto che caratterizza il degrado della politica nazionale dominato dalla bassa cultura (per non dire crassa ignoranza!) e dalle sciocchezze nefaste dei ragazzotti e signorine della Lega e dei 5S.
Quel che il papa emerito, come lo chiamano i giornalisti, dice è profondamente vero, ma non si capisce perché non si sia espresso prima.
Del resto anche lui insegnava a Tubinga, dove c’era l’allegra brigata di teologi che hanno sostituito Hegel a san Tommaso, con quella prevaricante determinazione che contraddistingue i Teutoni. Bisogna mettere in chiaro che l’uso di categorie filosofiche diverse non è neutrale in teologia, come dice con efficace esempio Maritain: la filosofia è come il razzo che lancia in orbita la capsula, la teologia, ma se il razzo non è buono la capsula non raggiunge l’orbita... Se si è idealisti, cioè si crede che il valore della realtà risieda nel soggetto, nel pensiero, facilmente si finisce per eliminare la Trascendenza che diventa una superfetazione nel mare del pensiero stesso e del suo farsi, cioè nella Storia. Certo che l’uomo si smarrisce… perché diventa Dio lui stesso, ma troppi nella Chiesa di oggi non se ne preoccupano, attratti dal mondo, come purtroppo è già capitato in tanti momenti bui nella Chiesa. Poi ci sono i silenzi e le reticenze, come nel recente Sinodo sulla pedofilia, che non ha voluto trattare il tema dell’omosessualità diffusa nel clero, problema gravissimo, perché contraddice quel che si legge nelle Scritture e in una tradizione fondante, tracciata da santi del calibro di san Benedetto, quel tale che, per testimonianza di san Gregorio Magno, non predicò diversamente da come visse…  o di san Francesco che diceva ai suoi che volevano vivere il Vangelo alla lettera ma senza rispettare la castità: “lasciate subito il saio, tornate nel mondo” (Fonti francescane).
Se non c’è Trascendenza torniamo alla Gnosi, agli Stoici, ad un Montaigne qualsiasi (…), a posizioni di persone che non sanno dove andare, mentre gli apostoli rispondono al Cristo che chiede se vogliono andarsene anche loro: “solo Tu hai parole di vita eterna”…
Il libro Febe di Rosa Elisa Giangoia, di cui faremo in maggio una presentazione a Genova, descrive bene la novità scandalosa del messaggio cristiano nel mondo ebraico, greco-romano, situazione che si ripropone nel mondo attuale, post-cristiano, che non si convertirà col situazionismo e l’attivismo.

Carlo Biancheri