Carlo Biancheri
Ci tocca
tornare sui ragazzotti e ‘segnorine’ che vogliono bruciare le tappe e fare i
governatori del paese come nei videogiochi
o più semplicemente come nel film, che probabilmente non hanno visto, Il
grande dittatore di Chaplin.
L’occasione
sono le ultime esternazioni della giovine avvocata Raggi che esulta per il
fatto che venga archiviata l’accusa contro di lei per abuso di ufficio, a fronte
di un comportamento qualificato comunque come ‘illegittimo’ dalla Procura di
Roma, mentre si compiace di esser rinviata a giudizio, soltanto (…), per falso
in atto pubblico che comporta una pena di reclusione superiore di due anni
rispetto a quella per abuso d’ufficio…: se la logica ha un senso…
Si duole la
Raggi della mancanza di indipendenza, a suo dire, dell’Oreb, l’organo di
revisione contabile del Comune di Roma, e con lei l’assessore
paracadutato da Livorno con qualche rinvio a giudizio sulle spalle e che ha
risolto brillantemente il problema dei trasporti locali, facendo pagare il conto
ai livornesi. L’indipendenza i membri dell’Oreb la hanno persa in fretta perché
la Raggi, allora all’opposizione, li lodava per contrastare il
sindaco Marino: delle due l’una , o ci è o ci fà, come si dice a
Roma.
Incolpa il
governo ora che non può più incolpare i predecessori perché il tempo trascorso
comincia ad essere troppo per il degrado di Roma: vuole incontrare i ministri da
un anno, dichiara, perché risolvano tutti i suoi problemi: le buche nelle
strade, la sporcizia dovunque, le case popolari, le periferie degradate, la
viabilità, gli stupri dove occorrono leggi speciali, a suo dire…, la
manutenzione del verde, i cimiteri, i municipi che non funzionano, la decadenza
della vita culturale e via discorrendo… Se il governo non la incontra ne
scapiteranno i romani, aggiunge in tono minaccioso. Ma… non aveva sostenuto che
con lei cambiava il vento? Che c’era una palingenesi?
È questo il vento?
A livello
nazionale l’incoronato Di Maio svela il suo vero volto e minaccia i sindacati:
se non si autoriformano ci penseremo noi quando saremo al governo, dando il
tutto per cotto e mangiato… L’approccio è autoritario come quello del Ventennio
di cui portiamo ancora le ferite. Non sapendo niente di niente gioca
sull’immagine, sulle dichiarazioni, ingannando gli analfabeti o i faziosi che lo
votano. Ricorda la donna sindaco di Barcellona che, a fronte di un Referendum
che è fuori dal quadro costituzionale della Spagna, perché pretende di
costituire una nuova nazione, denuncia un’aggressione da parte del governo
spagnolo. Aoh! Svegliati! Qual è il patto sociale della Spagna? Se vuoi
distruggere la Costituzione spagnola devi anche sentire cosa ne pensano quelli
con cui hai convissuto oppure soffri un’occupazione straniera? È sempre la solita storia: tutti i vantaggi senza pagare
dazio.
I misfatti dei
5S richiedono però una riflessione sui motivi per cui siamo giunti a questo
segno.
La premessa è
che i partiti si sono distaccati da un pezzo dai territori e dalla gente e hanno
subito gli avvenimenti senza formulare proposte adeguate se non un’Europa politica che non può nascere dall’alto
ma dai comportamenti convergenti:ancora una volta l’approccio illuministico è
sbagliato; questo ha avvantaggiato le
compagnie di giro, per dirla in gergo teatrale, specie quella del pregiudicato,
comico in disarmo.
Si è
cominciato con l’idea fasulla che, giacché siamo tutti uguali, uno vale uno…,
basti un click per decidere se stare o meno nell’Euro, se cambiare la
Costituzione, se uccidere tutti i corrotti… Naturalmente un click ‘gestito’, per
così dire… e questa idea è maturata nella mente del guru, già del gruppo
Olivetti, poi dedito agli studi sui pianeti di cui si occupa la setta di
Scientology. Mai che sia passato per la mente che certe scelte hanno una
complessità paragonabile alla cura della leucemia sulla quale noi,
personalmente, non oseremmo proferire verbo, e che non sono suscettibili di
click; la mala genesi della Brexit dovrebbe insegnare qualcosa…, evidentemente
non a loro.
Dietro a lui
si è inserito il comico che voleva passare alla Storia, stanco dei suoi
siparietti dove andavano ormai in pochi, e felice di esser riconosciuto ‘garante’ (di
che?), padre nobile...
Poi i sinistri
duri e puri entusiasti degli innovatori che avrebbero distrutto il sistema
–leggi: la vita quotidiana di ciascuno di noi- non paghi della lezione della
Storia sulle dittature del proletariato che non hanno realizzato alcuna società
felice ma gulag. Loro, per la verità, paiono ben pasciuti e per nulla afflitti
da problemi siffatti, anche considerato che esiste una distanza siderale tra le
parole e le cose…
Poi il
ciclostile di partito come il “Fatto quotidiano” e i giornalisti/e entusiasti
della novità che non hanno cessato di intervistare ragazzini che non avevano
nulla da dire, salvo gli insulti, ma che costituivano comunque il nuovo come se
la Storia consistesse nella novità purchessia: anche Mussolini era
nuovo…
Le leggi, il
quadro istituzionale non sono significativi per loro: è di oggi l’intimazione
del consigliere pentastellato di liberare subito Andrea, uno degli anarchici
fermati in relazione ai disordini di Torino per il G7 sul lavoro.
La democrazia
per funzionare suppone molta prudenza e maturità e non può esser affidata a chi
sia privo di equilibrio.
Lo abbiamo
ricordato: Marx sosteneva, a proposito di Napoleone III, che ogni tragedia
finisce in farsa; non vorremmo che, da noi, la farsa attuale finisse in tragedia
per cittadini ignavi o intemperanti.