martedì 24 dicembre 2019

AUGURI di BUON NATALE E DI BUON ANNO


BUON ANNO

Con l'augurio di un Nuovo Anno proficuo e costruttivo!
Gabriele Fantini

Che il 2020 ci liberi da Salvini, dalla Meloni e dai loro sostenitori e affini...
Luigi Mazzoni

Speriamo che il Nuovo Anno ci porti lavoro, prosperità e sicurezza.
Federico Toso

Vi auguro tante belle idee per il nuovo anno, insieme a serenità e felicità di vita.
Guido Fiorentini

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BUON NATALE

Dobbiamo reciprocamente augurarci un Natale di intelligente illuminazione per la nostra situazione politica.
Luigi Taddei

La nostra tesi è che la politica sia soprattutto la conseguenza più che la causa del modo di essere di persone che vivono l'istante e non una storia e cioè un presente che crea un futuro, reclamando diritti, consapevole dei doveri, in una parola una dimensione umana e non virtuale.
Carlo Biancheri

Vi ringrazio per tutto il vostro impegno e vi auguro serenità per il Santo Natale e prosperità per l'Anno Nuovo.
Riccardo Castelli 

Auguri cordialissimi di Buon Natale.
Rodolfo Piana 

Perché non scrivete qualcosa sul fatto che ci abbiano espropriato di Gesù Bambino e impongano ai bambini il consumistico Babbo Natale?
Rodolfo Valeri

Babbo Natale deriva da San Nicola, vescovo di Myra nel IV sec., diventato Santa Claus da Sinterklaas in olandese, che portava doni ai bambini nell'area nord e orientale dell'Europa, "espulso" dall'immaginario collettivo da Martin Lutero in quanto i protestanti volevano cancellare il culto dei santi, ma, non volendo che i bambini perdessero i regali, introdussero la figura del Christkind (Gesù Bambino) che li portava. In Italia questa figura fu introdotta durante la dominazione austro-ungarica; infatti si diffuse quasi esclusivamente nel nord, mentre nel sud portatori di doni ai bambini rimasero San Nicola e Santa Lucia.
Rosa Elisa Giangoia

Io alla gente vorrei augurare soprattutto l'intelligenza di riuscire ad uscir fuori dalla melassa di Natale per capire che cos'è veramente questa festa.
Beppe Lepri

Auguro a tutti un Natale meraviglioso!
Daniela Chiappini

Vi auguro un Santo Natale di gioia e serenità con buone ispirazioni...
Francesco Pagano

Buon Natale! Con molta stima.
Franco Monti

Che il Natale ci aiuti a camminare insieme nella luce della Verità.
Emanule Perugini

Auguri cordialissimi di un felice Santo Natale.
Francesco Brandi

Auguri davvero speciali per persone speciali come voi, carissimi Carlo e
Rosa Elisa! Buon Natale.
Davide Pellegrini

domenica 8 dicembre 2019

LO SPECCHIO DEL VOLTO

Rosa Elisa Giangoia

Ora Salvini vuol far credere a tutti quegli italiani che sono privi di capacità critica di avere persino un filo diretto con la Madonna, che in verità, è una sola, ma che, per dialogare con gli uomini, appare in tempi, luoghi e modi diversi. Quella che manda i messaggi al nostro politico è quella di Medjugorje (naturalmente!), la più attuale, non ancora riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa, non bene accetta da papa Francesco, per cui Salvini la può usare per dividere i cattolici e raccogliere intorno a sé tutti quelli a cui pensa non piaccia l’attuale pontefice… E cosa gli avrebbe detto (tra le righe…) la Madonna? Che Conte è un bugiardo: basta guardarlo in faccia! Infatti secondo Salvini la Madonna avrebbe detto: «Le persone si giudicano dallo sguardo». Dal che lui, fine esegeta teologico, e sicuro che la Madonna abbia parlato per lui, con preciso riferimento al momento politico, avrebbe dedotto che «Conte ha lo sguardo di chi ha paura, non ha la coscienza pulita e scappa», in relazione a quanto aveva fatto e detto sul MES. Andando a vedere nel sito ufficiale delle apparizioni di Medjugorje, si legge che la Madonna nell’ultimo messaggio avrebbe detto: «È sufficiente uno sguardo per udire le parole non pronunciate e i sentimenti non espressi. Laddove regna l’amore, il tempo non conta più». Qualunque persona in buona fede avrebbe capito che la Madonna non inviterebbe al giudizio e alla critica, ma naturalmente il nostro politico, mentendo sapendo di mentire, ha rivoltato le parole a proprio uso e consumo, o meglio a proprio interesse.
Che dai volti e dagli sguardi delle persone si possano intuire e dedurre molte cose è vero, soprattutto se l’osservazione si fa con l’attenzione supportata da conoscenze scientifiche che rivelano abitudini e patologie personali. E questo serve davvero molto per valutare i nostri politici, guardandoli quando appaiono in TV, ripresi in primo piano.
Basta osservare con una certa attenzione e si vede chi sovente sembra sotto gli effetti psichici dell’uso di cocaina, per l’euforia, i comportamenti stereotipati, l’occhio con la pupilla dilatata, sempre vigile e sospettoso, la difficoltà di attenzione, magari anche con lievi tremori e contrazioni muscolari.
Si vedono anche quelli che soffrono di oftalmopatia e anche di esoftalmo, tanto da far supporre che siano affetti dal morbo di Basedow, con tutte le altre conseguenze e patologie che la malattia può comportare…, come, essendo un disturbo della tiroide, un’agitazione che si trasforma spesso in costante aggressività.
Poi si vedono quelli, ma soprattutto quelle, che si sono sottoposti a trattamenti di estetica facciale per avere la pelle liscia e ben tesa e così devono parlare aprendo poco la bocca, con notevole sforzo, e anche quelli che, quando devono parlare in TV, non saprebbero cosa dire e allora guardano fuori campo dove evidentemente hanno qualcosa (un video? un cartellone?) su cui qualcuno ha scritto per loro la frasetta che devono pronunciare con ostentata e, di conseguenza, innaturale sicurezza, per cui trapela tutta la loro ansia di performance…Sì, dicono molte cose le facce dei politici, ma non sono quelle che vorrebbe che dicessero Salvini, anche se si fa portavoce della Madonna! Per caso, qualche nemico non gli avrà mica fatto mangiare qualche nocciola venuta da lontano con poteri strani (magari come quelli della segala nei confronti delle streghe in tempi antichi)?
 


domenica 1 dicembre 2019

IL MES E GLI IRRESPONSABILI SALVINI E MELONI

Carlo Biancheri

Voi pensate che il Salvini, tra una chiacchiera e l’altra al bar Sport di Milano Rogoredo, avesse capito che succedesse  col MES, cioè una modifica del Fondo salva Stati in essere nella UE dal 2011? O che la piccola Meloni che grida, grida ma sarebbe meglio che sussurrasse perché proferisce insensatezze  non essendo economista, conosca veramente la natura del MES in approvazione definitiva al Comitato dei Ministri economici della zona Euro del Consiglio ECOFIN, dopo oltre un anno di dibattiti a Bruxelles?
Ha cominciato il solito Visco, il Governatore della Banca d’Italia, che ancora una volta è caduto dal pero – vi ricordate l’audizione in Parlamento quando si parlava del Bail-in, cioè delle norme relative al salvataggio delle banche in crisi? Sembrava averlo scoperto allora, sebbene alle discussioni in sede UE avessero partecipato gli uffici di  Banca d’Italia, con i quali all’evidenza non parla-.
In un discorso pronunciato il 15 novembre 2019 ebbe a dire:
‘I piccoli ed incerti benefici di un meccanismo per la ristrutturazione dei debiti sovrani devono essere soppesati, considerando l’enorme rischio che il semplice annuncio della sua introduzione inneschi una reazione a catena di aspettative di default, che può diventare una profezia che si autoavvera’.
Inoltre, aggiungeva che ‘cresceva il consenso per rimandare l’entrata in vigore del MES al 2024’. Sebbene la relazione continuasse con proposte sensate, specie in materia di politica fiscale e di emissione di titoli garantiti collettivamente dagli Stati aderenti alla moneta unica senza, con ciò,  scaricare i rischi sugli altri Stati, le frasi sopracitate hanno fornito su un piatto d’argento carne per i loro denti a coloro che ringhiano, pronti ad azzuffarsi, per il bene degli italiani, si intende. Lo stile dei ‘gridatori’ ricorda  le buffonate di Mussolini che prometteva un avvenire radioso al paese di ‘santi, di poeti,di navigatori e di eroi’, entrando in guerra…: si è visto come è andata.
Inutile aggiungere su Visco che la supponenza abituale di Banca d’Italia faccia sì che  i funzionari e dirigenti della Banca stessa ritengano, da lustri, che il mondo giri attorno a loro e secondo i loro tempi; spesso autoreferenziali, elaborano teorie al loro interno e poi si stupiscono se gli altri non le accolgono.
Ma il Salvini e i suoi eccelsi consiglieri, che riteniamo ahimé degli pseudo-economisti, si debbono essere accorti di esser stati al governo proprio nel periodo cruciale della modifica al Fondo salva Stati e che, quindi, occorreva cambiare registro. Adesso il punto incriminato è l’estensione alle banche sistemiche della protezione del MES e cioè, per il Salvini e la piccola Meloni, le banche tedesche che ‘di certo falliranno dopo la Brexit’…; le  dovremo salvare con i nostri soldi, già versati per il MES,sostengono.
Chi scrive si è dato la pena di andare a vedere il testo del  MES, più volte citato, e ha rilevato che l’estensione della copertura alle banche sistemiche, cioè di dimensioni rilevanti, può intervenire solo quando il fondo nazionale, istituito a tal fine, non è sufficientemente dotato di risorse per risolvere la crisi.
Come si è visto nel caso della Grecia, la crisi delle banche greche si è ripercossa sulle quotazioni del comparto bancario del sistema Euro, anche su quelle banche che erano poco esposte, come le nostre. Non va dimenticato che il Monte dei Paschi di Siena è una banca  sistemica, come lo è la Carige, e cioè sottoposti alla vigilanza  della BCE, al cui vertice attualmente c’è l’italiano Enria, mentre prima c’era l’astuta, antiitaliana Nouy. Salvini e la piccola Meloni sono certi che in futuro le nostre banche in difficoltà e di grandi dimensioni potranno contare solo sul fondo nazionale? Un fondo con risorse illimitate e  ‘donatori di sangue di professione’? Non potrebbe giovare anche a noi l’estensione della copertura alle banche di rilevanza sistemica come ad esempio Unicredit, Banca Intesa ecc.?
Il nervosismo dello spread in questi giorni di dibattito e la copertura dell’ultima asta sui CTZ italiani non fanno stare tranquilli e la discussione da strapaese tra Salvini, Di Maio, o peggio il redivivo Dibba, e la Meloni  è bene che termini in fretta prima che  creino altri danni a noi tutti sui mercati finanziari;dicono di voler difendere i risparmi degli italiani – anche le signorine-modelle di Forza Italia lo sostengono…- ma come parlano la valutazione del paese peggiora. Il fatto è che questa gente, nell’infanzia, non ha letto la storia dell’apprendista stregone… La morale è: meglio non avventurarsi in ciò che non si controlla.


giovedì 28 novembre 2019

LA LEGA, MELONI E L'ALTO TRADIMENTO

Carlo Biancheri

L’articolo 90 della Costituzione prevede il reato di alto tradimento e di attentato alla Costituzione, limitatamente alla figura del Capo dello Stato, mentre l’articolo 241 del codice penale  si riferisce ad atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato… In entrambi i casi l’accusa lanciata dal capitano del bar Sport di Milano Rogoredo e dalla piccola Meloni di alto tradimento al Presidente del Consiglio per non aver informato, secondo loro  (…), il parlamento italiano sulle modifiche al Trattato relativo al Fondo c.d. salva Stati, negoziato in sede europea da oltre un anno, si fonda su allucinazioni soggettive non su fondamenti giuridici.
Oggi alla Camera, in preda a crisi isterica, un gruppo di gente della Lega e la piccola Meloni hanno inscenato una vergognosa gazzarra rilanciando l’accusa di tradimento e qui le ipotesi sono due: o sono degli ignoranti ed allora è gravissimo che siedano su quei banchi, o mentono sapendo di mentire e allora agiscono contro l’interesse del paese e loro sì che tradiscono il bene dell’Italia.
I fomentatori di quest’atteggiamento sedizioso sono i soliti pseudo-economisti del capitano che continuano pervicacemente a lavorare per mettere il paese in situazioni tali da esser sbattuto fuori dalla moneta unica.
Il fondo, grazie al cielo, non serve all’Italia e non è servito neppure nel 2011 quando abbiamo rischiato parecchio, e ciò è dovuto anche all’alto risparmio delle famiglie che gioca – imparino i commentatori delle varie televisioni con una preparazione da somari- in quanto i mercati finanziari giudicano la situazione di uno Stato nel suo insieme: debito pubblico, debito privato, tasso di crescita, produttività ecc. che consentono di valutare la sostenibilità del debito pubblico.
Per giunta la piccola, piccola Meloni ha affermato che il nostro contributo al fondo/MES, peraltro già versato da anni (ciò di cui stiamo parlando è una modifica di qualcosa che già esiste) servirà a salvare le banche tedesche che dovranno affrontare catastrofi dopo la Brexit: ha la palla di cristallo!
Come al mercato rionale questi ragionano così: se mi conviene lo prendo, altrimenti no; non pensano minimamente che quando si fa parte di un condominio, occorre sostenere le spese, ripartite tra tutti i condomini, anche quando il danno si verifica  ad un altro condomino, perché il palazzo è unico.
In realtà, l’esistenza del MES è un’opportunità per l’Italia e, come abbiamo scritto, saranno i contenuti successivi, le procedure su cui bisognerà essere attenti.
Alla destra, incluse le signorine di Forza Italia senza un capello fuori posto e trucco perfetto, basta gridare: il contenuto di quel che dicono non rileva, ma il guaio è che chi non conosce queste cose li segue, salvo accorgersi a cose fatte del disastro  in cui li hanno condotti.

martedì 26 novembre 2019

LE PRODEZZE DEL CAPITANO

Carlo Biancheri

In Agosto dell’anno in corso abbiamo scampato un pericolo grave: il soggetto che ringrazia per gli applausi a mani giunte -un gesto del tipo paccottiglia orientale perché fuori contesto– voleva andare al voto per ‘avere i pieni poteri’ (sic), non sapendo come trovare ventitré miliardi di Euro per disinnescare le clausole di salvaguardia che avrebbero fatto aumentare l’IVA. Le spese che aveva imposte al governo Conte I, insieme al ragazzetto di Pomigliano d’Arco, erano troppe ed improduttive: quota 100, il reddito di cittadinanza, senza contare gli annunci da paese del bengodi, come tasse al 15% per tutti, e chi se ne frega del debito e dell’Europa; anzi, ottenuto il plebiscito, avrebbe sfidato l’Europa stessa, realizzando quel disordine che alcuni all’interno ed all’esterno della UE auspicano. Questa sceneggiata non era molto apprezzata dai mercati finanziari, dove gli analisti, facendo due conti, vedevano il rischio di un’uscita del paese dalla moneta unica, lasciando l’Italietta in balia degli uragani col presunto supporto della Russia di Putin, in ben altre faccende affacendato. Lo spread era di cento/centocinquanta punti superiore all’attuale, con dispendio di alcuni miliardi di Euro per tutti noi.
Ma gli italiani hanno nei geni quello di interessarsi soprattutto dei fatti loro – gli italiani si occupano solo del particulare, scrive Guicciardini ben cinquecento anni fa…-, con la conseguenza  di non  capire che ci sono interessi generali che riguardano tutti; il buon governo, illustrato negli affreschi di Siena di Ambrogio Lorenzetti, suppone  giustizia, prudenza, rinunce, rispetto, perché i cittadini possano vivere nell’ordine e nell’armonia; l’affresco è una divulgazione del pensiero di Tommaso d’Aquino, attualissimo peraltro, anche se misconosciuto da molti  degli odierni uomini di Chiesa che gli preferiscono Heidegger e l’intuizione dell’Essere, peraltro ineffabile e che, a ben vedere, si riduce all’esistente. C’è anche un affresco del cattivo governo con una città in rovina…, sempre a Siena. Un’attrazione fatale per il cupio dissolvi, una sorta di masochismo suicida, fa sì che una pletora di analfabeti di ritorno o di rabbiosi sostenga ancora il Salvini, il quale compare su tutte le televisioni e, soprattutto, nei canali RAI/EIAR che siamo costretti a pagare! Passi per gli Osci, ma ora anche in Emilia Romagna si vuol cambiare, per vedere l’effetto che fa… È fin troppo facile  comprendere che affidarsi ad un uomo solo significa immaturità, infantilismo, rifiuto di divenire adulti e cioè di scegliere. E certo la candidata leghista ha il dono di non essere simpatica e di fare proposte inconsistenti (quando le fa) eppure…
Dopo la visita all’anziano Ruini, responsabile di aver portato la Chiesa italiana a sostegno di Berlusconi oltre a numerose altre scelte sciagurate di tipo dottrinale, in combutta con i movimenti cristiani a cominciare da CL, apprendiamo che il Capitano è sempre più cattolico anche se si definisce ‘divorziato e peccatore’: andrà a Medjugorie, ha annunciato. È la nuova evangelizzazione che consiste nell’aderire ad una religione come si fa iscrivendosi al Club Milan (magari alla curva…): sono credente e peccatore, felice di esserlo. Purtroppo si dà il caso che nel Vangelo ci venga spiegato che non si possono servire due padroni (in questo caso Dio e la ricchezza): o amerà uno o odierà l’altro. Così il peccatore è accolto, come il figliuol prodigo, quando ‘vuole’ tornare alla casa del padre e chiedergli di esser trattato come uno dei suoi servi…, un po’ diverso dal dire: sono cattolico, viva la Madonnina, bacio il rosario, ma non prego, vado a Medjugorie – perché poi lì?- e mi comporto come sempre: non funziona così, Salvini; sarebbe come costruire una casa sulla sabbia o gettare un seme tra le spine… Per chi non è stolto come Pinocchio, ingannato dal gatto e dalla volpe, si capisce che si tratta di mera strumentalizzazione della fede altrui.
Sempre questo soggetto si scandalizza che il comico in disarmo si sia intrattenuto per oltre due ore con l’Ambasciatore cinese in Italia ma…, all’evidenza, non conosce il proverbio di quel bue che dà del cornuto all’asino… Grazie alle lungaggini della giustizia italiana non sappiamo ancora cosa ci facesse da ministro a Mosca, con un tal Savoini –chi lo conosce?- e, tuttavia, siamo informati da lui che ci stava meglio che a Bruxelles… Come chiamiamo tutto ciò?
E poi il MES che dovrebbe sostituire il fondo salva-Stati nella UE e le minacce al Conte, ormai Vis-Conte, di denuncia per altro tradimento – da che pulpito viene la predica…- per non avere informato il Parlamento. Ancora una volta i suoi consiglieri non lo hanno preparato bene perché hanno idee confuse: il problema non è il MES, ma i criteri per giudicare la sostenibilità del debito, le clausole che verrebbero imposte se venisse avanzata una richiesta del genere da parte dello Stato, la non estensione alle  banche di minori dimensioni, oltre a quelle definite sistemiche del meccanismo, in caso di crisi, e, soprattutto, la ponderazione sulla rischiosità dei titoli di Stato se passasse, per caso…, la proposta del ministro dell’economia tedesco… Tutta roba da negoziare che richiede non solo  gente preparata, ma anche avvezza alle trattative internazionali dove ha maggior peso chi rappresenta uno Stato membro credibile, non un paese con dei ragazzini come ministri o guidato da politici piazzisti che contano frottole a spron battuto. Non hanno forse detto in plenaria al Parlamento europeo:’Salvini, lei si prende impegni che non rispetta, lei è un fannullone!’?
Ne deriva che i professionisti della politica sono una iattura, così come quelli che si improvvisano statisti e pretendono di decidere per tutti senza le necessarie competenze.



giovedì 21 novembre 2019

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO


i dieci punti fondanti che stanno circolando in queste ore sui gruppi social delle Sardine:
1. I numeri valgono più della propaganda e delle fake news, per questo dobbiamo essere in tanti e far sapere alle persone che la pensano come noi che esiste questo gruppo;
2. È possibile cambiare l’inerzia di una retorica populista. Come? Utilizzando arte, bellezza, non violenza, creatività e ascolto;
3. La testa viene prima della pancia, o meglio, le emozioni vanno allineate al pensiero critico;
4. Le persone vengono prima degli account social. Perchè? Perchè sappiamo di essere persone reali, con facoltà di pensiero e azione. La piazza è parte del mondo reale ed è lì che vogliamo tornare;
5. Protagonista è la piazza, non gli organizzatori. Crediamo nella partecipazione;
6. Nessuna bandiera, nessun insulto, nessuna violenza. Siamo inclusivi;
7. Non siamo soli ma parte di relazioni umane. Mettiamoci in rete;
8. Siamo vulnerabili e accettiamo la commozione nello spettro delle emozioni possibili, nonché necessarie. Siamo empatici;
9. Le azioni mosse da interessi sono rispettabili, quelle fondate su gratuità e generosità degne di ammirazione. Riconoscere negli occhi degli altri, in una piazza, i propri valori, è un fatto intimo ma Rivoluzionario;
10. Se cambio io, non per questo cambia il mondo, ma qualcosa comincia a cambiare. Occorrono speranza e coraggio.

domenica 17 novembre 2019

IL CRISTIANESIMO E GLI ALTRI


Rosa Elisa Giangoia

 Il recente episodio della presenza della divinità inca Pachamama in alcune celebrazioni durante il sinodo per l’Amazonia ha riportato l’attenzione sul rapporto tra l’evangelizzazione e le culture su cui la predicazione cristiana si innesta.
Problema ricorrente nella storia del Cristianesimo che trova la sua radice nella predicazione del messaggio cristiano da parte di San Paolo. Anche papa Francesco nell’udienza pubblica del 6 novembre u.s. ha evidenziato lo «straordinario esempio di inculturazione del messaggio di fede», compiuto dall’apostolo ad Atene, non «aggredendo gli adoratori di idoli, ma facendosi “pontefice”, costruttore di ponti». Papa Francesco si riferisce ovviamente a quanto si legge negli Atti degli Apostoli (17, 16-34) in cui Paolo richiama l’attenzione dei suoi ascoltatori su un altare presente sull’Areopago a “un dio ignoto” al cui riguardo dice: «Colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio».
Per capire a fondo questo testo, occorre fare alcune precisazioni. Questo “dio ignoto” non ha connotati, è un omaggio ad una divinità non definita, nello spirito sincretistico del mondo greco, un mondo che nel suo politeismo si sforzava di annoverare tutto il sovra-umano, avvalendosi dell’inclusività per mappare sempre più completamente il divino, pur consapevole dell’impossibilità di completezza. Per questo si aggiunge un “dio ignoto” per evitare di lasciar fuori qualcuno. Paolo, estraneo alla mentalità e alla tradizione devozionale del paganesimo, ne cambia profondamente il senso, in quanto supera l’idea di “un dio ignoto” e presenta “il dio ignoto”, cioè il vero Dio, che non si affianca e unisce agli altri, ma che, superando il limite del pluralismo panteista, diventa il Dio unico e vero, diversificandosi completamente dalle divinità del politeismo.
Poi Paolo continua il confronto e la discussione «nella sinagoga con i giudei e gli adoratori», ma anche «nell’agorà, giorno dopo giorno, con quelli che incontrava».
Da quest’azione missionaria di Paolo, che fin dall’inizio ha come linea guida la κρίσις, ovvero il giudizio e il discernimento, hanno preso avvio i Padri della Chiesa per riflettere sul difficile rapporto con il mondo pagano di cui progressivamente è stato recuperato e accolto solo quanto poteva essere accettabile dal Cristianesimo, privilegiando quanto riconosciuto pienamente umano e quindi propedeutico alla rivelazione cristiana, sempre senza sincretismi o condiscendenze politeistiche.
Di questo sono soprattutto testimonianza i martiri, la maggior parte dei quali nella Roma imperiale hanno subito il martirio per non aver voluto accettare la divinità dell’imperatore accanto a quella di Dio.
Nel lungo corso dei secoli il diffondersi dell’evangelizzazione ha dovuto entrare in rapporto con molte visioni antropologiche e culturali, prima in Europa e poi nel mondo. Anche la cristianizzazione dell’Europa è stata lenta e difficile, nel suo lungo progredire durato circa mille anni, durante i quali ha prevalso l’assimilazione della più alta cultura filosofica classica, prima con il predominio della linea platonica, successivamente eclissata dall’affermazione della metafisica aristotelica, che più faticosamente si è fatta strada nel tempo per la sua mancata acquisizione da parte della cultura latina classica. Ma anche le varie visioni antropologiche e culturali delle diverse aree europee, da quella celtica a quella germanica a quella slava, sono entrate in rapporto con la predicazione evangelica e, sottoposte alla κρίσις, hanno innervato il cristianesimo, sempre con l’accettazione di quanto fosse congruente con il messaggio evangelico.  Facciamo solo due esempi. Il cristianesimo ha fatto sparire in Gallia la pratica druidica dei sacrifici umani di cui ci dà testimonianza Cesare (De bello gallico, VI 16: «coloro che sono affetti da gravi malattie, e coloro che si trovano a rischio in battaglia, offrono vittime umane o fanno voto d’immolarne. […] credono che se non paghi la vita di un uomo con quella di un altro uomo, non si possa placare la maestà degli dei immortali. […] hanno fantocci di enorme grandezza le cui membra intessute di vimini vengono riempite di uomini vivi, incendiatili, gli uomini periscono tra le fiamme»), ma ha acquisito e valorizzato cristianamente il culto delle cime montane, ampiamente diffuso in Europa. Infatti i santuari sovente sono stati costruiti in alto. Esempio significativo è la straordinaria linea retta che lega Mont-Saint Michel in Francia (in cui il culto dell’Arcangelo avrebbe sostituito quello della divinità solare celtica Beleno) con la Sacra di San Michele in Piemonte (già prima castrum Romano con probabile culto di Mercurio) e con il Santuario di San Michele Arcangelo in Puglia, in cui il culto micaelico si sostituisce a credenze norreniche con l’attribuzione all’arcangelo di alcune virtù del dio germanico Odino.
Quello che storicamente il Cristianesimo ha determinato è stata, quindi, un’azione di purificazione e di raffinamento delle modalità delle varie culture in cui si è innestato.
Queste sono le linee guida dell’evangelizzazione che dalla elaborazione Patristica si sono imposte, senza concessioni al politeismo, nonostante le persecuzioni e i martiri, grazie anche alla scarsa contrapposizione che il politeismo pagano ha saputo elaborare a livello concettuale.
L’unica voce significativa che si è levata è stata quella di Simmaco, ultimo intellettuale difensore del politeismo pagano, che si contrappone alla fede nell’unico vero Dio di Sant’Ambrogio, dicendo: «Che cosa importa per quale via ciascuno ricerchi, secondo il proprio giudizio, la Verità? Non per una sola strada si può giungere a un così grande mistero».
Quest’idea, a lungo minoritaria e sotterranea, che tutte le religioni siano a loro modo espressione del “divino”, ha trovato emergenze storiche nella novella dei tre anelli di derivazione medio-orientale, presente nel Decameron, e riproposta nel Settecento dal massonico Lessing (Nathan il saggio), con la teorizzazione di una forma superiore di “sapienza religiosa” o di “religione profonda”, in cui troverebbero concordanza tutti i monoteismi storicamente venuti alla luce (ebraismo, cristianesimo, islam), ma soprattutto che accamperebbe quella religione senza nome né dogmi affermatasi con il Dio Romito dell’Illuminismo, ovviamente insidiata dal politeismo dell’arbitrio. 
Di qui è iniziata quella tendenza, che oggi trova sempre più rilievo, a mettere sull’altare un essere supremo, misterioso e indeterminato, che ha con l’uomo un rapporto vago e impreciso, a differenza del Dio personale del Cristianesimo, capace di indicare il Bene e il Male necessari per la costruzione dell’uomo nel raggiungimento della sua pienezza umana.
Questa tendenza si insinua nel Cristianesimo, soprattutto per l’accentuazione che si dà alla Natura, per cui si tende ad accusare il Cristianesimo di aver tolto alla Terra il suo incanto, di aver privato l’uomo di un rapporto religioso con la Natura che andrebbe recuperato, anche per facilitare l’inculturazione del Cristianesimo con le varie culture del mondo. E qui ritorna la necessità di eliminare il rischio del politeismo, ma anche quello di avallare la superiorità della cultura europea che spesso per motivi politici e di sfruttamento, ha inficiato l’azione missionaria in varie aree del mondo.
A mettere in crisi l’etnocentrismo europeo è stata soprattutto la lezione di Claude Lévi-Strauss che, partendo da un’analisi approfondita della nozione di cultura come sistema simbolico e semiotico, ha criticato la superiorità della mentalità occidentale rispetto alle mentalità indicate come primitive a cui il filosofo conferisce logicità, pari dignità e rispetto, giungendo a quel relativismo culturale per cui i vari gruppi etnici dispongono di culture diverse, le quali hanno però tutte valenze e pari dignità in quanto tali.
Tutto questo va tenuto in considerazione, ma nel rapporto del Cristianesimo con le varie culture deve essere recuperata la lezione dell’antica linea della κρίσις, teorizzata dai Padri della Chiesa, per cui, estremizzando, possiamo dire che non possano essere accettate culture che ammettono la poligamia, la poliandria, l’infanticidio, il sacrificio rituale, l’incesto e altri comportamenti palesemente contrari al Cristianesimo, né sono benedette da Dio, pur consapevoli che «annunciare la Buona Novella di Gesù significa riconoscere i semi della Parola presenti nella cultura» (DF 55), come è avvenuto anche alle origini del Cristianesimo, in cui soprattutto l’humanitas, teorizzata a Roma da Terenzio, Cicerone Virgilio e Seneca, è stata riconosciuta “seme” dell’evangelizzazione.



lunedì 28 ottobre 2019

IL SINODO DELL'AMAZONIA E LO STILE GESUITICO

Carlo Biancheri


Chi è stato allievo dei gesuiti, in altri tempi, sa bene che la pedagogia, frutto di una tradizione consolidata in centinaia d’anni, consisteva sostanzialmente nell’ottenere due obiettivi: la riuscita individuale con affermazione nella vita professionale e l’esercizio della volontà, senza troppo perdersi sui contenuti che venivano proposti e per i quali si richiedeva l’obbedienza totale.
L’orgoglio individuale era il cardine del sistema di formazione della classe dirigente che prevedeva, a fine anno, la promozione degli studenti migliori su un palco: in prima fila le medaglie d’oro con diritto a riceverla dal cardinale, poi più in alto, sempre sul palco, le medaglie d’argento consegnate dal vescovo ausiliare e, infine, quelle di bronzo che un abate benedettino, equiparato ad un vescovo (…) dava agli alunni che si erano fermati al bronzo. Un metodo rivolto ad ammirare il successo, in sostanziale consonanza con i calvinisti americani per i quali il looser (il perdente) era un reietto: in base alla dottrina della predestinazione, a Ginevra, il fallimento era un segno divino di dannazione… Per questo i padri nei colloqui con i genitori erano inclini alla brutalità, con giudizi di mediocrità degli studenti senza possibilità di appello.
L’indottrinamento degli studenti, oltre alla Congregazione Mariana, dove si insegnava una sorta di attivismo, il fare le opere buone, discutere temi religiosi per animare il mondo o culturali – per questo c’era anche il Cineforum- si incentrava in tutti gli incontri nel far emergere i migliori mentre la sanzione per gli altri era la disistima o l’indifferenza dei compagni e dei padri stessi che, come in una dinamica di gruppo, lasciavano scatenare l’aggressività, quasi fossero spettatori…
La pietà religiosa era formale: tutti si inginocchiavano insieme all’ingresso in Chiesa ad uno schioccare di dita del prefetto, un gesuita giovane, che aveva in carico la classe. La confessione era un tribunale con un giudice che emetteva la sentenza. L’istruzione religiosa era sostanzialmente fondata su libretti sulla vita di san Domenico Savio, di san Luigi Gonzaga, dei gesuiti martiri -con dovizia di particolari (spellati vivi)- tra gli irochesi in America del Nord o in Giappone.
Dovere, dovere e riuscita ad ogni costo e per allenarsi  qualche noce nel letto non guastava…; per chi si sottraeva era sottinteso che il destino fosse l’inferno.
In questo ambiente di Rambo spirituali gli adolescenti erano perlomeno spaventati e, se superavano lo choc, si abituavano a concentrarsi  per ottenere, a qualsiasi prezzo, il successo individuale, a scapito dei sentimenti; chi non aveva un solido sostegno famigliare era la vittima designata.
Si spiega così che tanti ex allievi dei gesuiti, atei notorii ma riusciti nella vita, fossero trattati con deferenza e financo premiati perché l’obiettivo dell’ordine è la conquista del mondo…
Ma, come rilevava Pascal nel Seicento, le cose non sono così chiare e nelle famosissime Lettere provinciali dove denuncia il relativismo ed il situazionismo gesuitico – un comportamento è lecito al di qua del fiume e al di là invece non lo è…- spiega bene in una di queste lettere quale sia l’intento del metodo gesuitico, una lettera che è una sorta di intervista ad un padre, la sesta.
Gli uomini di oggi sono così corrotti che non potendoli far venire a noi, bisogna che siamo noi ad andare loro incontro; altrimenti essi ci abbandonerebbero, peggio ancora, si lascerebbero andare completamente. È per trattenerli che i nostri casuisti hanno presi in considerazione i vizi cui la gente di ciascuna condizione è più attaccata, per stabilire delle massime così dolci – senza tuttavia offendere la verità- che per non esserne contenti si dovrebbe essere di ben difficile contentatura; infatti il progetto fondamentale della nostra Società per il bene della religione è di non respingere nessuno per non fare disperare la gente.
Abbiamo dunque massime di ogni tipo per i beneficiari, per i preti, per i religiosi, per i nobili, per i domestici, per i ricchi, per coloro che sono in commercio…, per le donne devote e per quelle che non lo sono…’. Non è una citazione della Leggenda del Grande Inquisitore di Dostoevskij che, come abbiamo ricordato più volte in questo blog, non a caso ci informa che l’Inquisitore è un gesuita… il quale chiede a Cristo perché sia tornato… e, nondimeno, la consonanza degli argomenti è impressionante, a distanza di secoli; infatti l’Inquisitore dice a Cristo: a questa gente ci pensiamo noi…
Se questo è il contesto, si comprendono meglio le conclusioni del Sinodo sull’Amazzonia in una Chiesa che sta diventando vieppiù una caserma o la succursale della Compagnia di Gesù.
Sono alcune centinaia di migliaia gli indios della foresta e non ci scandalizziamo se alcuni diaconi permanenti sposati vengano ordinati sacerdoti, sempre che ottengano una formazione seria e non di tipo nordestino, si direbbe in Brasile…: il grande argomento è che i fedeli hanno il ‘diritto’ all’Eucarestia – ma il desiderio dell’Eucarestia di per sé non è sufficiente? E in Corea non sono vissuti forse per secoli dei laici cristiani, senza preti? Avevano meno fede? Non sembra affatto- e c’è scarsità di preti. Il fatto è che si vuole trovare delle massime, avrebbe detto Pascal, buone per tutti perché ogni cosa si trasforma in problema pratico che va risolto con una prospettiva umana. La grazia, l’altra vita? Beh… Col prete che guida la comunità tutto è risolto? Certamente se il prete ha una famiglia dovrà - chi ha vissuto nell’Europa dell’Est lo sa benissimo - dedicare molto tempo ad essa e quasi senza accorgersene diventa un leader di comunità più che colui che amministra i sacramenti. Quanti pope sposati sono diventati muezzin in una notte quando il sultano saliva su per la Tracia, tenendo poi schiavi i Bulgari per quattrocento anni? Dovevano salvare il paese… come i lassi… ma il cristianesimo non sembra privilegiare le soluzioni umane: umano, troppo umano, direbbe Nietzsche…
Anche il ruolo delle donne… Il Cristo ha rotto tante convenzioni del suo tempo, indicando come modelli i Samaritani, o sostenendo che le prostitute e i pubblicani ci precederanno nel Regno o apparendo risorto tra i primi alla Maddalena e non poteva forse scegliere le donne alla pari dei discepoli? Non lo ha fatto. Ci sono ‘i segni dei tempi’ insegna il Concilio Vaticano II, ma… alla luce della fede soprannaturale e chi lo seguiva all’epoca se ne ricorda benissimo.
Sarà un sospetto: sembra sia sottesa un’impostazione che riduce la Verità a verità storica e la teologia ad ermeneutica e la religione ad affettività soggettiva, come vogliono i corpulenti vescovi tedeschi che tra una birra e l’altra fanno parte di una nazione che, si dice nell’Europa del Nord…, ha creato tragedie umane ogni quarant’anni…



venerdì 25 ottobre 2019

PACHA MAMA

Se quelli dell'Amazonia possono continuare a venerare la loro dea Pacha Mama, a cui anche il papa con cardinali e vescovi ha reso omaggio, mentre veniva portata in Vaticano, invitando anche noi a farlo, perché allora duemila anni fa non si poteva continuare a venerare Gaia, la Terra, insieme a tutte le altre divinità dei Greci e dei Latini, che avevano caratteri naturalistici molto simili a quelli dell'Amazonia, ma tanti martiri hanno dovuto morire per sostituire a loro il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo e la Madonna? Non è mica che l'Europa non le avesse le sue divinità della Natura e della Vita... E' che poi abbiamo creduto nella Rivelazione e nella salvezza eterna con la Resurrezione di Gesù! Tutta un'altra storia.
             Paolo Mattei

In base ai sempre più approfonditi studi comparati di antropologia culturale si può dire che gli uomini nelle culture di tutto il mondo hanno cercato di spiegare i fenomeni e i misteri insiti nel mondo della natura, in cui regolarità e ordine si scontano con l'imprevedibile negativo e drammatico, con la divinizzazione degli elementi della natura stessa. Di fronte a questo fatto che accomuna uomini lontani nel tempo e nello spazio, bisogna però evidenziare che la rivelazione biblica ha introdotto la creazione del mondo da parte di Dio, per cui Dio Uno e Trino della tradizione giudaico-cristiana è separato dalla natura, essendone il creatore, mentre l'uomo ne diventa il responsabile custode.
Questa verità deve rimanere elemento basilare nell'accompagnamento degli uomini che ancora non lo conoscono verso il Cristianesimo. A questo proposito ritengo che si debbano tenere presenti le situazioni che quanti si sono impegnati nella diffusione del Cristianesimo hanno incontrato nel lungo periodo (circa mille anni, dal IV al XIV secolo) in Europa dove la divinizzazione della natura era allora consolidata, seppure in forme mitiche diverse tra di loro. A questo proposito si può notare come la via all'adeguamento sia stata magistralmente espressa da papa Gregorio Magno: «Tra quella gente non debbono affatto essere abbattuti i templi, ma piuttosto gli idoli che sono dentro di quelli […] in tal modo la gente, mentre non vede abbattuti i suoi templi, potrà però allontanare dal cuore l’errore, e conoscendo e adorando il vero Dio, si riunirà più facilmente nei luoghi che le sono familiari […] Non c’è dubbio infatti che è impossibile tagliar via tutto in un colpo da menti indurite».Gregorio Magno riprende la prescrizione di Paolo contro gli idoli pagani nella I Lettera ai Corinti:"I sacrifici dei pagani sono fatti a demoni e non a Dio" (1Cor. 10,20-21), ma consiglia gradualità.  Queste parole, purtroppo, non si imposero e soprattutto nell'azione missionaria successiva al Concilio di Trento si ebbero episodi di imposizione violenta per la commistione tra evangelizzazione e potere secolare che depredava gli indios,mentre  ci si domandava se gli indigeni avessero un’anima…; il domenicano Bartolomeo de Las Casas ebbe molto da penare per difendere le popolazioni autoctone in America. Oggi tutta la questione dell'inculturazione del Cristianesimo nelle realtà locali può essere rivista, ferme restando le verità di fede fondamentali,e valorizzando quanto di comune tra le concezioni locali e il Cristianesimo può essere recuperato – chi non è contro di Me è con Me si legge nel Vangelo -, senza snaturare la Rivelazione e il depositum fidei, cioè vestendosi da mandarino e scambiando il regno dei cieli con l’armonia celeste confuciana,per fare un esempio non peregrino...

Rosa Elisa Giangoia



lunedì 21 ottobre 2019

UNA DESTRA CIALTRONA E UNA SINISTRA CHE NON SA DOVE ANDARE


                                                                                                                           Carlo Biancheri

Non è un bel periodo per vivere oggi in Italia. E non lo è tanto perché la classe politica che ci rappresenta è in generale di basso livello, attenta al consenso immediato e disinteressata al bene duraturo del paese, piuttosto per il fatto che chi  elegge i politici  non sa neppure esprimere ciò di cui ha veramente bisogno…, sussurri e grida... Una società senza scopo, concentrata sull’istante, sul selfie, sui sondaggi, sull’apparire, frutto di una cultura soggettivista o scettica, fondamentalmente ancorata alla leggerezza dell’essere… Non c’è passato, non c’è futuro, c’è soltanto ‘adesso’… che è già passato. Molti che scrivono di populismo incominciano ad accorgersi della crisi dell’umano. Il nichilista, tanto festeggiato dal papa, il novantenne Edgar Morin, ha scritto un libro intitolato Il paradigma perduto: la natura umana nel quale riecheggia la sciocchezza di Kant secondo cui la natura è cultura e quindi storia…; il fatto è che si sta perdendo la nozione di uomo, non solo quella di natura…
Il chiasso di Salvini e della Meloni sono assordanti, perché con i loro slogans diseducano, favoriscono una fuga dalla realtà, dalla libertà: la gente non ha capito che in un regime politico di menzogna, come avviene sotto le dittature di tutti i colori, si vive peggio, molto peggio rispetto a chi non corre il rischio perenne di essere fermato, senza motivo…, ogni volta che esce di casa.
E quali sono i contenuti di questi due tenori?
Dio, patria e famiglia per la Meloni, senonché il Dio della Meloni è probabilmente Baal, un dio sanguinario che le suggerisce il blocco navale nei confronti della gente dei barconi in fuga dalla Libia, sfidando la morte. Blocco navale che vuol dire? Sparare sui canotti? O invadere la Libia per riportarli indietro negli alberghi a cinque stelle? Ha poca dimestichezza con la religione la piccola donna e per questo la invoca: non sarebbe meglio che la praticasse? Quanto alla patria, forse si immagina quella evocata dai suoi sodali di Casa Pound, cioè una caserma, dove circolano picchiatori ed esponenti delle varie curve da stadio che mantengono l’ordine. È quel che diceva Mussolini che amava tanto la famiglia, infatti a Palazzo Venezia si faceva portare una donna al giorno, mentre il figlio non riconosciuto della prima compagna non è forse stato rinchiuso in manicomio? Come la madre, peraltro… Caspita se si è occupato delle famiglie italiane! Ne ha fatto strage con tutte le sue guerre.
Il governo attuale è schiavo della Merkel e di Macron. Ma cosa crede, la Meloni, di essere come Davide con Golia? Arriva lei, sbatte i pugni sul tavolo e tutti prontamente le diranno: ha ragione! Siccome non parla nessuna lingua, tranne il romanesco, sembra non capire bene cosa pensino gli interlocutori; se studiasse, forse saprebbe che per contare - ed ottenere il sostegno economico degli altri…- occorre fare massa critica, cioè avere alleati che non si conquistano con grida o con gli insulti. Facciamo grazia della sua proposta economica: non abbiamo tempo da perdere. Il paese ha una palla al piede pesantissima, ereditata dagli Andreotti, Craxi, Ciampi, Berlusconi ecc., e cioè il debito pubblico. Quei governi sciagurati hanno scaricato l’onere delle spese sostenute dallo Stato sulle future generazioni: si può fare poco con le risorse disponibili, ma si potrebbe fare moltissimo se si avesse il coraggio di guardare dentro i conti, andando a verificare le spese di tutte le amministrazioni oltre alle ruberie sistematiche, come segnala Cantone: in moltissimi casi si tratta di spese improduttive, senza controlli e cioè soldi buttati dalla finestra; ci riferiamo alla famosa spending review. Quando mai abbiamo sentito la Meloni invocarla? L’abbiamo udita invece discettare sullo spread, per lei manipolato… con l’avvento di questo governo, da chissà chi...: le banche, gli gnomi. Se solo si prendesse la briga di informarsi saprebbe che sul mercato secondario dei titoli di Stato il volume delle transazioni nel solo mese di luglio 2019  ammontava a 25 miliardi di Euro mentre  il numero delle transazioni stesse è stato di 500.000… Ove mi spiegasse come si faccia a manipolare questo mercatino… per far salire o abbassare lo spread, beh…, mi farebbe un gran favore. Temo però che  per lei quel che conta sia affermare non dimostrare…
Invece l’altro ora recita la parte dell’inclusivo – non invoca più i pieni poteri…- e si preoccupa dei bambini, dei nostri figli – anche lui ama le famiglie e non gliene basta una…- ed afferma che non bisogna toccare quota 100 ma che occorre ampliare la flat tax per le partite IVA: già, ma con quali risorse? A debito? De minimis non curat praetor, sostenevano i Romani…
Questo governo ha le mani sporche di sangue, ha sentenziato. Guarda, guarda per caso lui non è sotto indagine per aver fatto girare per settimane nel Mediterraneo gente esausta, in spregio a tutte le Convenzioni internazionali cui l’Italia aderisce? Continua a fare la sola cosa che gli riesca e cioè la campagna elettorale permanente, perché, quanto a governare, il disastro è visibile, al di là degli slogans.
Non sostenevano forse i Borghi, i Bagnai che lui ha messo a capo di Commissioni parlamentari di rilievo (!) che occorresse uscire dall’Euro? Non voleva stabilire un rapporto speciale con quel democratico di Putin? Non si trovava meglio a Mosca che a Bruxelles? E Savoini chi lo conosce? Attendiamo ancora di sapere… e anche dei 49 milioni di Euro volatilizzati.
Adesso non si vuole più uscire dall’Euro; uno degli scherani che compare sempre in televisione spiega con sussiego che ormai nell’Euro ci siamo, l’errore è stato entrarci! Ci hanno voluto la Francia e la Germania (…) perché non volevano che l’Italia del Nord rimanesse nella lira e facesse loro concorrenza… Ma questi della Lega pensano che siamo tutti cretini? Riuscimmo ad entrare nell’Euro per fortuna, contro la volontà dei tedeschi, perché già allora il debito pubblico era insostenibile ed andavamo avanti prima dell’Ecu con le svalutazioni competitive (…) e l’inflazione a due cifre! Ogni emissione di titoli di Stato era coperta al 60%, quando andava bene, e il resto era a carico di Banca d’Italia. Debito, debito, quasi bancarotta. Immaginarsi l’Italia con la lira nel 2008/2009  nella tempesta finanziaria dove sarebbe finita… Non si possono sentire propalare queste menzogne davanti a dei giornalisti  pilateschi che non proferiscono verbo. Per non parlare dalla valutazione internazionale che di cialtroni non sa che farsene; lo prova l’andamento dello spread: il semplice fatto che non siano al governo ci ha fatto risparmiare un sacco di soldi.
È una perenne narrazione, un’affabulazione rivolta a dei poveretti che non sanno nulla e che credono loro…e questo è il problema.
Per contro abbiamo una sinistra che cammina, cammina e non sa dove andare. La manovra è una manovrina e di nuovo il giovinetto di poca cultura fà a gara con l’altro, quello dell’ego smisurato, per far sapere che c’è: nessuno se n’era accorto.Alla guida del MEF c’è un uomo dabbene ma…è un professore di Storia e nel Parlamento europeo ha gestito la Presidenza di un Comitato,per quanto in materie economiche…;più che altro aspetti procedurali niente a che vedere con la preparazione di Quintino Sella o di Carli.Va detto che il tempo trascorso dal Papeete  è stato poco….tuttavia ci vuole coraggio.I tedeschi con Schroeder hanno tirato la cinghia per alcuni anni ma hanno messo l’economia a posto,consentendo alla ragazza dell’Est, cresciuta con Honecker,con collaborazionisti in famiglia e lei stessa vincitrice del premio di lingua russa,di governare assicurando strapotere in Europa alla Germania che rappresenta più di un terzo del PIL europeo.
Possibile che non si cerchi di dire la verità agli italiani,anche se impopolare? Mancano le autorità morali. Sulla Chiesa, troppo attenta a interpretare le ultime mode, non c’è da contare: sembra aver smarrito l’afflato trascendente e, quindi, la sua autorevolezza; con tutti gli scandali che ci sono stati non può più esercitare alcun compito di supplenza, come fece per decenni;  è poco credibile, tranne alcune testimonianze luminose, ed è soprattutto clericale…: i gesuiti farebbero bene ad esercitare il loro ‘discernimento’ sulle macerie che hanno provocato…
Abbiamo l’impressione di essere nella traversata del deserto, una traversata biblica in un contesto inospitale che costringe ad operare contro-corrente; la prima cosa da fare è svelare la menzogna: fino a che ci sia consentito…

martedì 17 settembre 2019

IL NUOVO GOVERNO

E così ora tacete; ammutoliti, imbavagliati, non sapete più cosa scrivere perché non potete più criticare, dir male di chi sta al governo. Dovete accettare anche la Raggi di cui avete detto tutto il male possibile, ora ve la dovete tenere; anzi dovete sostenerla qualunque cosa faccia; ormai è "roba vostra"!

Mario Bortolotti




Carlo Biancheri


Non abbiamo perso luso della favella dinanzi ad una scelta che ci è parsa, nel frangente storico, la più prudente. E la prudenza per san Tommaso dAquino, il Doctor comunis, che il neofita ex ministro leghista Fontana ha voluto citare in Parlamento, a sproposito naturalmente, circa la natura del male e la sua consistenza ontologica, è la scelta adeguata dei mezzi rispetto al fine che ci si prefigge di ottenere. In questo caso, era quello di evitare che un esagitato, su cui pendono indagini pesanti, a cui si  chiede conto di quarantanove milioni di soldi pubblici spariti nel nulla, che ha avuto paura del processo per abuso dufficio ecc., potesse decidere il futuro presidente della Repubblica, i giudici costituzionali, tutte le nomine in scadenza nelle aziende pubbliche che rappresentano una fetta ancora rilevante delleconomia del paese e continuasse a far danni alleconomia, promettendo abolizione delle tasse e maggior debito: pane per tutti a buon mercato avrebbe scritto il Manzoni, riecheggiando i tumulti di Milano. Del resto, chi non sa governare sé stesso non può governare neppure gli altri afferma sempre san Tommaso ed ha ragione da vendere
Da quando il governo si è insediato lo spread si è dimezzato: cosa hanno risposto il Salvini e il branco, nonché la ruota di scorta piccola, piccola in tutti i sensi, della Meloni? Vedete? Il complotto dei banchieri contro un governo voluto dal popolo col quale hanno il filo diretto. Ancora una volta hanno perso loccasione per tacere e non gridare parole al vento come un ululato. I due e i loro consiglieri da strapazzo ignorano che è impossibile manipolare il mercato secondario dei titoli di Stato italiani senza farsi male: a parte il fatto che si tratta di mercato vigilato e regolamentato, i volumi sono tali che nessun intermediario, operando anche di concerto, si azzarderebbe a prendere posizioni per condizionare lo spread ed anche i prezzi. Nel solo mese di luglio di questanno le transazioni, senza contare quelle over the counter (OTC), sono state pari a 25 miliardi di Euro (!) con oltre 500.000 transazioni Se i due sono capaci a manipolare, per piacere ce lo spieghino! Il fatto è che non vogliono riconoscere o semplicemente ignorano che i mercati finanziari si basano sullaspettativa e la fiducia e, in questo caso, hanno una fiducia ben diversa in un governo che non vuole smantellare lEuropa per indicazione di Putin, uscire dallEuro, confliggere con i nostri partner naturali, contestare le regole comunitarie liberamente sottoscritte; non avendo studiato né lavorato, parlano sempre per sentito dire.
Il popolo tradito- da Salvini, perché il governo è caduto per causa sua- è lo stesso che a Pontida è riuscito a menar le mani contro un giornalista e a chiamare Gad Lerner ebreo (Gesù Cristo che citano spesso di che nazionalità era?). Questo popolo ce lo ha detto in televisione un tizio da spiaggia con un bracciale di palline colorate è andato a messa prima della manifestazione di Pontida, perché loro sono cattolici, messe celebrate evidentemente da preti che ricordano quelli bavaresi filonazisti nel periodo hitleriano, nellignavia dei vescovi da cui dipendono. E già perché il capitan Fracassa non ha esibito questa volta le croci ne aveva due ha detto- che diventano però corpi contundenti quando si rivolge alla zingaraccia o alla zecca tedesca, espressioni che non abbiamo mai sentito dire ai santi che sono i modelli per i cristiani cattolici.
E già: italiani brava gente Non ci pare proprio che lo siano, se pensiamo al comportamento di Graziani in Etiopia con la strage di Debre Libanos ed il massacro dei copti, allomicidio Matteotti, ai fratelli Rosselli, alle leggi razziali e alle perversioni della Repubblica di Salò, ma anche ai tanti omicidi passati sotto silenzio ad opera di certi partigiani stalinisti dopo la liberazione.
Italiani individualisti se, a legger Guicciardini (cinquecento anni fa), si trova che si occupano solo del particulare, cioè dei fatti loro, non del bene di tutti, non della giustizia commutativa -a tutti lo stesso- o di quella distributiva a ciascuno secondo quel che gli spetta-; gente che si arrangia per aggirare leggi, molte volte, peraltro, inique, per eludere i controlli e dove lastuzia viene scambiata per intelligenza. Non c’è solo una ragione sociale per il male, come ci hanno predicato per oltre cento anni intellettuali marxisti, c’è anche una scelta del tipo: chi se ne frega degli altri che mette in discussione il vivere sociale.
Al Nord Europa considerano i popoli latini degli anarchici e le vicende di questo povero paese lo confermano.
Abbiamo scritto che siamo nellera delle conseguenze. Cattivi governi hanno portato allesplosione del debito pubblico che ingessa il paese; la pubblica amministrazione, centrale e periferica, troppo spesso è un potentato che applica con soggettività norme  astruse; la cultura è in condizioni lamentevoli giacché il 56% degli studenti delle superiori non è in grado di interpretare un testo italiano complesso; le periferie sono quasi abbandonate in certe aree; mancano controlli seri; la giustizia è inadeguata e troppo lenta; levasione fiscale è  elevatissima e la imposizione fiscale è troppo alta; la spesa pubblica equivale spesso a spendere soldi buttandoli dalla finestra; il sistema sanitario non tutela i più deboli; la malavita organizzata è molto potente e così via.
Questo governo farà un gran servizio se svolgerà lordinaria amministrazione senza provocare danni ulteriori: bisogna contentarsi. È anche qualificato per parlare in Europa in modo civile e non da trogloditi o da provocatori e questo può determinare maggior cooperazione da parte degli altri, specie per quanto riguarda i flussi migratori e le questioni economiche.
Noi crediamo, però, che per cambiare ci vorrà tempo e non si otterrà molto se non si creerà un grande movimento di persone disposte a ravvivare lumano, come negli anni cinquanta. Un grande male del paese, secondo noi, è la solitudine, che sussiste anche negli eventi collettivi. Mancano anche ideali e contenuti forti che sono le premesse per vivere, per costruire la pace, la tranquillità dellordine, cioè la giustizia per ciascuno, la solidarietà, la vita secondo una dimensione umana e non animalesca: in una parola, la speranza.