Carlo Biancheri
"Al Cara di Mineo non ci sono richiedenti asilo perché nessuno viene dalla Siria e tutti gli altri vengono da paesi dell’Africa dove non ci sono guerre".
Così il Maroni, già votato dalla decadenza lombarda a
Governatore: delle due l’una, o è un attore consumato o è tragicamente
disinformato e quindi politicamente inadeguato. Ignora forse la situazione in
Eritrea? E in Mali dove i francesi han dovuto combattere con le loro truppe? La
Nigeria nord orientale è tranquilla? La Somalia è il bengodi? E il Sud Sudan
un’oasi di pace? Il Ciad, tutto ok? In Egitto, in Tunisia c’è andato? E i rifugiati
secondo le convenzioni internazionali, sottoscritte anche dal governo del "ben
operare" di cui lui ha fatto parte, debbono essere i soli siriani? Gli
Afgani, no? Gli iracheni, neppure?
Quando lui era ministro (si fà per dire, disse una volta
Scalfari…) non c’erano problemi con l’emigrazione. Che paragone denso di
significato! E il contesto…? Le stesse guerre? L’Isi?
Questo signore ci vuol far credere che il ‘peccatore’ che di
cattolico non ha neppure l’infarinatura, cioè il Salvini, sia un leader! "La Merkel
è stata furba a prendersi i siriani che sono tutti dottori, avvocati, esperti di
tecnologia e a noi ha lasciato il resto…", dice il Salvini…: sulle qualifiche
della popolazione siriana che emigra occorre un approfondimento a giudicare
dalle immagini in tv… ma il resto, nella sua testa, cos’è? Feccia?
Il Maroni è quel personaggio che sostiene che la Lombardia
deve trasformarsi in regione a statuto speciale come la Val d’Aosta, come la
Sicilia, per intendersi… "così può tenersi i soldi che paga in più allo Stato
rispetto a quello che riceve…" Uhm…nel calcoletto il Governatore con gli occhiali
rossi ha tenuto conto di quel che lo Stato ha investito per le infrastrutture,
negli anni, nella sua regione, oppure no? Malpensa, tutta la miriade di aeroporti
inutili e dannosi della Lombardia, voluti in primis dalla Lega…? Le autostrade
inutilizzate? Questo non conta o non si calcola nel dare e
nell’avere?
E questa gente dovrebbe fare l’opposizione?
Insieme al Grillo che reputa che l’ungherese
Orban, pluricondannato dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo, abbia ragione
sull’immigrazione, rispetti le norme comunitarie, la Convenzione di
Dublino…
L’attor giovine, così si chiamavano nelle compagnie di giro, è
tutto soddisfatto che l’Italia sia rientrata nel ‘gruppone’ e pensa che si
prepari per la maglia rosa o gialla… Attenzione, nel gruppone c’è pieno di gregari
e fà male vedere che le proposte non vengano dalla Commissione (Juncker esiste
ancora?) ma dalla coppia franco-tedesca, dove il marito, macilento peraltro,
sembra quel Monsieur Dupond di Tintin, e segue a ruota… la moglie imponente. La
coppia consulta di tanto in tanto l’altezzoso Cameron che ha già un piede fuori
della UE ma impartisce consigli e lezioni e che l’attor giovine chiama l’"amico
David"… (siamo certi che capisca quel che dice giacché ha studiato a Pontassieve
non ad Oxford…?). Sui migranti? noi l’avevamo detto…
Quel che preoccupa è che in questo paese ormai ciò che conta
è l’effetto, non il contenuto di quel che i politici dicono, sostenuti, peraltro,
dagli impareggiabili fabbricanti di notizie.
I paesi dell’Est sono stati improvvidamente (anzi, troppo in
fretta) accolti nella UE (con l’eccezione della Romania e della Bulgaria che
erano sotto pressione americana per rimanere fuori…: l’Europa, all’epoca, era
percepita come un competitor a livello mondiale…), dopo la caduta del muro, per
impulso tedesco; la Germania voleva spostare ad Est l’equilibrio geopolitico
nella regione, grazie anche alle intese con gli egolatri come Sarkozy o i trafficanti come Aznar; noi avevamo il Cavaliere che si disinteressava a tutto
ciò, probabilmente perché troppo assorbito dagli affari di famiglia e dalle sue
cene eleganti… Gli Stati membri dell’Est hanno ottenuto un lungo periodo
transitorio per adattarsi alla normativa europea ed hanno utilizzato i fondi
strutturali come un bancomat per modernizzarsi …s empre attenti a non assumersi
alcun impegno. Inoltre, quando emersero differenze di vedute con gli Stati
Uniti, sotto la sciagurata presidenza dell’ex alcolizzato Bush, in politica
estera... seppero subito con chi schierarsi. La durezza degli ungheresi, degli
slovacchi, dei cechi e dei polacchi sugli immigrati si può spiegare solo con
l’eredità del sistema sovietico che ha creato macerie culturali ed umane,
tuttora visibili per chi conosca queste popolazioni; l’istinto di sopravvivenza
spesso porta all’insensibilità per le esigenze altrui e ad una difesa ostinata
di quel che si è conquistato, oltre al nazionalismo.
Oggi ci rallegriamo del cambiamento germanico (alla
buon’ora…), scopriamo la doppiezza inglese e la callidità francese ma non si può
adottare una terapia sugli effetti se non si curano le cause e qui forse, l’
Europa, nel suo insieme, non è pronta a farlo anche se l’inazione comporterà un
disordine permanente (venti anni per il Pentagono…) e a nulla varranno i
cannoni, i militari; gli innocenti continueranno a morire per responsabilità dei
mascalzoni e degli ignavi.
Certo ci saranno interventi, qualche bombardamento in più… ma
fino a che non si deciderà di prendere di petto le cause delle guerre nel vicino
Oriente e quelle della fame in Africa, in paesi governati da lestofanti in molti
casi, fino a che non si interverrà con un ‘piano Marshall’ economico e
culturale, non certo del tipo ‘Buy US’ come fa l’organizzazione US Aid…, si
continuerà con l’emergenza. Viviamo davvero la globalizzazione e non si torna
indietro.
Il richiamo del papa alle parrocchie d’Europa all’accoglienza
ai profughi provocherà una interessante verifica di quel che resta del nome
cattolico (ma anche cristiano perché i protestanti non brillano!) oltre alle
mura delle Chiese.
Siamo nell’epoca delle ‘conseguenze’.