Carlo Biancheri
La
donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole
col
suo fascio dell’erba; e reca in mano
un
mazzolin di rose e viole,
onde
siccome suole
ornare
ella s’appresta
dimani,
al dì di festa, il petto e il crine.
Così
il grande poeta.
La
foto della sindaca di Roma a Città del Messico in bicicletta mentre Roma
era sotto la buriana siberiana ci ha subito fatto pensare alla
spensierata incoscienza della donzelletta pronta ad adornarsi «il petto
e il crine», «dimani, al dì di festa».
Una
città spaventata e bloccata malgrado che la giornalista, si fà per dire,
del Tg 24 simpatizzante grillina, assicurasse che il piano del Comune aveva
perfettamente funzionato: infatti, ai Fori imperiali e a piazza Venezia non
c’erano macchine… ma solo turisti
entusiasti, intenti a scattar foto… I servizi pubblici erano funzionanti
a suo dire –essendo gli autobus privi di catene non potevano fare le salite e
quindi non passavano, aggiungiamo noi-.
Il
vice sindaco Bergamo, supremo reggitore delle sorti capitoline, in assenza
della donzelletta che partecipava al convegno mondiale su donne e clima- a
spese di chi?- di grande interesse per i cittadini romani, si intende, rispondeva
seccato, col solito stile aggressivo e saccente della setta , che l’esercito
non lo aveva chiesto il Comune e che, per quanto sapesse, si trattava di
tre spazzaneve ed altri tre in arrivo; come dire, roba da poco… E già perché, secondo
la stampa, gli spazzaneve del Comune, acquistati in tutta fretta con
un’assegnazione fuori gara, sono inservibili perché inadatti per Roma: un
milione di Euro, pare…
La
donzelletta, in passato, quando era consigliera comunale di opposizione,
scriveva: «A Roma piove, preparate il canotto». Noi
aggiorniamo il suo consiglio: «A Roma nevica, andate a Città del
Messico al sole».
E
proprio il sole ha salvato la città bloccata con tutti tappati in casa,
perché alle undici di mattina il grosso della neve era sciolta. I soliti alberi
caduti sulle macchine, ma nessun morto o ferito, per cui c’è da stare allegri. Sugli
alberi è iniziata una deforestazione selvaggia che rischia di cambiare il volto
secolare di Roma. Le decisioni sono prese da incompetenti che riducono a
moncherini dei pini secolari o abbattono selvaggiamente, come a Roma nord,
alberi del pepe, presunti malati… Che succederebbe a Bruxelles se si
chiudessero le scuole, pochissimi andassero a lavorare e i negozi in
maggioranza chiudessero ogni volta che nevica? Roma è una città moderna?
Potremmo
continuare con le gesta della donzelletta che si reca ben due volte alla
voragine della Balduina che ha comportato lo sgombero di tre palazzine con le
famiglie in albergo, deciso dal Comune, a seguito di un’autorizzazione edilizia
rilasciata improvvidamente dall’ amministrazione grillina. È venuta
ben due volte, ci annunciavano entusiaste le intervistatrici…, per dire che
l’area era sotto sequestro della magistratura e che i responsabili verranno
puniti. La scoperta dell’acqua calda e soprattutto la sua totale
estraneità in termini di responsabilità.
Lo
stile della donzelletta è paradigmatico e corrisponde a quello della sua
parte politica a cui milioni di incoscienti pensano di affidare le sorti del
paese che si riassume così: apparire
piuttosto che essere.