lunedì 5 luglio 2021

IL DDL ZAN E LA POLITICA DELL'EFFIMERO

 

Carlo Biancheri


La premessa è, a scanso di equivoci, che ogni discriminazione ed aggressività porta dritto alle camere a gas come avvenuto in epoca hitleriana per il triangolo rosa o al confino del fascista Mussolini, col suo linguaggio priapeo, tanto per rifarsi a Gadda, o alla pena di morte in certi paesi islamici.
Si dà il caso, tuttavia, che non ci si limiti nel ddl a sanzionare ogni aggressività a livello animalesco ma si teorizzi il gender, cioè un concetto curioso in base al quale il sesso uno se lo sceglie a seconda del suo stato soggettivo e perciò bisogna insegnarlo ai bambini nelle scuole. È legittimo avere un’opinione diversa purché non porti alla violenza…: sic il testo amatoriale dello Zan e della Cirinnà, non propriamente una persona posata a giudicare dai suoi interventi che la fanno sembrare una Erinni.
Sull’omosessualità sono scorsi fiumi d’inchiostro e la causa è ancora ignota. In letteratura ne hanno scritto Proust (et pour cause…) allorché tratta, tra gli altri, del barone di Charlus nella Recherche, membro della ‘divina’ stirpe dei Guermantes, Thomas Mann in Morte a Venezia e Lettera sul matrimonio, Gide, Musil ne I turbamenti del giovane Torless e quanti ancora… da Commisso a Baldwin a Edmund White ecc. Ne emerge, a dire il vero, una condizione affatto diversa dall’immagine da fidanzatini di Peynet che ci viene imbandita in continuazione dalle manifestazioni Lgbt e dai media: si amano e l’amore vince su tutto.
La Cavani nel mirabile film su Nietzsche, Al di là del bene e del male- chi se lo ricorda? Chi lo conosce tra i nostri ciarlieri cosiddetti intellettuali odierni?- centra, invece, il tema sulla trasgressione come, infatti, fece Nietzsche dove la libertà, sovente confusa con licenza, vuole simboleggiare lo slancio di Icaro e così è tutta la letteratura del Novecento.
E già, trasgressione che suppone una natura, le paradygme perdu, dopo Kant che oppone natura e cultura, secondo Edgar Morin. E già…, perché il creato sta, per così dire, sotto la ragione a sentire Hegel che aveva visto Napoleone a Jena nel 1806 ‘Quest’anima del mondo cavalcare attraverso la città… un tale individuo che, concentrato in un punto, seduto su un cavallo, abbraccia il mondo e lo domina’. Profezia errata come dimostrò il ‘generale inverno’ russo e Waterloo e Sant’Elena: tornò l’Ancien Régime. Né soccorre la dialettica della Storia perché a veder bene, scendendo per li rami, nel secolo breve ci siamo trovati dinanzi alle peggiori dittature e massacri della Storia e neppur ora siamo in buona salute fisica e spirituale.
Ma da allora nel pensiero dominante, propalato dalle confraternite dei Lumi che dominano la cultura e le leve del potere, si è consolidata una tendenza al soggettivismo, cioè che il valore del reale è quello che io gli dò: Nietzsche dirà che la verità è interpretazione.
Così uno che nasce cieco o zoppo è diversamente abile perché è contento così: guai a dire che non si tratta della stessa vita di chi vede o corre.
Abbiamo detto che non si conoscono le cause ed è buona grazia fare epicheia sul rapporto omosessuale. Il problema se lo ponevano già gli etruschi: se uno visita una certa tomba a Tarquinia vedrà un toro pacifico dinanzi all’amplesso tra un uomo ed una donna ed un toro che carica di fronte ad un rapporto tra due uomini; la religione cristiana non c’entra per nulla perché parliamo di secoli prima della nascita di Cristo.
Se questo è il contesto, il dibattito nel bel paese è a livello di bassa cultura e di decadenza politica.
Abbiamo assistito per l’ennesima volta l’effimero Letta - quello che cita il personalista Mounier, espressione dell’esistenzialismo cristiano, molto meno engagé e solido di Maritain o di certi contributi apparsi su la rivista Esprit: viene dalla Francia e dalla decadenza di Sciences-Po – sentenziare che il ddl Zan va approvato così com’è. Il Letta che vuole introdurre l’imposta di successione al 20% senza capire che a quel punto dovrà pure modificare la tassazione sulla donazione, mettendo in crisi il sistema, inoltre dovrebbe esser in grado di svelare gli schermi societari per esser equo come chiacchiera di voler essere: è wishful thinking, in un regime di liberalizzazione di movimenti di capitali e di Stati non cooperativi. Con il segretario Pd concorda tutto lo stato maggiore dei democratici con i giovani lupetti da lui nominati. C’è un tale Provenzano, vice-Segretario, che ha dichiarato che vuole nazionalizzare i mezzi di produzione entro il 2026! Persino al gramsciano – memento: Gramsci era stalinista…- Cuperlo è parso eccessivo… eppure il Provenzano vuole la lista di proscrizione se gli esperti economici nominati da Draghi – ricordate: questo lo dice lei!- non sono abbastanza di sinistra…
Letta, quello dell’alleanza organica con la setta di Scientology, incapace di discutere di contenuti, ha adeguato il Pd ad un appiattimento a canoni che neppure Togliatti avrebbe sostenuto.
Non ci piace Renzi ma dobbiamo riconoscere che ancora una volta ha avuto coraggio a fermare un’idiozia dove le scuole cattoliche ma anche quelle statali (!) dovevano insegnare nella giornata anti-omofobia che il sesso uno se lo sceglie e probabilmente qualche giudice, a seguito di denunce, avrebbe dovuto far sequestrare la Bibbia e San Paolo perché non sono più politicamente corretti sull’argomento: sostengono il contrario.
È ora di finirla con l’idiozia che le ultime novità di successo debbano essere la Verità da imporre a tutti.