Carlo Biancheri
-Ho sbagliato ma andiamo avanti…
-
-Le avevamo detto che era una
persona infida… ma gode del nostro appoggio… anzi questa scelta è la soluzione
migliore.-
-Chiedo scusa ai cittadini romani
e a Beppe Grillo che aveva qualche perplessità…:si cambiano un paio di persone e
tutto continua come prima.-
Non è il caso di dilungarsi su tal
Travaglio che sostiene che in realtà il M5S non c’entri nulla in quanto i fatti
contestati sono anteriori alla sua presa del potere a Roma: o ci è o ci
fà.
Ci ricordiamo perfettamente di
tutte le volate che i giornalisti, i conduttori televisivi, i sinistri ed i
Soloni di professione hanno tirato al movimento che sin dall’inizio era
qualcosa di oscuro, in quanto non rispondeva ai votanti in modo trasparente, al
di là delle sceneggiate col web e degli scontrini, ma ad un altro referente con
cui si stipulava persino un contratto con clausola penale in caso di
inadempienza…: una setta.
Non dimentichiamo anche
l’atteggiamento di coloro che argomentavano che bisognava lasciargli prendere
dimestichezza, imparare… L’abbiamo già detto: anche con un medico si direbbe lo
stesso? Dopo soli sei mesi a Roma vediamo il peggioramento della situazione, se
fosse possibile…, e guasti irreparabili nelle scelte; se è vero che le Olimpiadi
avrebbero portato molti soldi dal CIO alla capitale, adesso, grazie alla
trentaquattrenne pervicace, che si rifugia sui tetti del Campidoglio, i fondi
non ci saranno ed i problemi di Roma rimangono tali anche perché i vincoli di
bilancio italiani non consentono di aiutare alla cieca questa sindacatura del
tutto inadeguata e con un debito residuo
enorme in capo alla città.
Quel che fà specie è che sia
invalsa la convinzione in molti delle giovani generazioni che la vita sia una
performance, una prova, come il gioco dei bambini che sperimentano il
mondo, senza conseguenze: ci ho provato, mi sono sbagliato, scusatemi e andiamo
avanti.
In politica, per definizione, il
bene operare è ciò che riesce: se uno vuol fare l’apprendista stia nelle retrovie fino
a che è pronto; poi, se sbaglia, ne tira le conseguenze, altrimenti la sua è
occupazione del potere. Invece no, con la crisi delle ideologie, si sceglie la
persona: ci metto la faccia, come dire fidati di me… ma che senso
ha?
Posso fidarmi di uno che vuol
essere candidato a presidente del Consiglio (o voleva) come Di Maio che non
conosce l’italiano giacché scrive “tenpo” nel suo commento di ieri sui fatti politici?E non parliamo del
congiuntivo… Fosse solo un fatto di lingua che pure rileva perché è indice di conoscenza e ordine
mentale ma, purtroppo, consideriamo i
contenuti politici ed il carattere del
soggetto: secondo i giornali, negli ultimi giorni
si è rifugiato in ridotta.
La situazione economica di tanti
nel paese è serissima e certo i bonus del giovinotto di Rignano o
Pontassieve che sia sono stati delle insulsaggini. Ma, come per la carestia
di Milano, la colpa non è dei fornai se manca il pane. C’è stata prima la crisi
finanziaria, dovuta a scarsa regolamentazione e vigilanza, per la quale il
famoso Tremonti ha responsabilità non
minori per aver approvato, negli anni, come
Ministro, normative a Bruxelles che andavano nel senso della
de-regulation oltre ad aver nominato Vegas presidente della Consob. Non
dimenticheremo la Bonino sostenitrice accanita della direttiva, caratterizzata
da un liberismo spinto, caldeggiata dai circoli massonici, del Commissario
Bolkenstein, né la direttiva sulle OPA praticamente scritta dall’on.le
Buttiglione col parlamentare popolare tedesco, espressione del
gruppo Volkswagen: OPA à la carte. Diversamente da quel che pensano i
giovanotti sotto i riflettori ed i furbi (…) certe scelte si pagano ed anche a caro
prezzo per le conseguenze che comportano.
Certo la crisi è diventata
economica da finanziaria che era, perché ci sono cambiamenti tecnologici tali
cui la forza lavoro non è stata in grado di adattarsi e chissà per quanto tempo
ancora… Prendiamo, ad esempio, il sistema degli intermediari finanziari: non c’è
più bisogno dello stesso personale e delle qualifiche che servivano prima con
lo
sviluppo della tecnologia. Sono questi i punti su cui bisognerebbe
riflettere di più, insieme all’analfabetismo di ritorno, determinato proprio
dalle troppe informazioni che diminuiscono la capacità critica, l’assimilazione
e l’approfondimento.
Ma dove sono gli
interlocutori nell’era
dell’apparenza?