giovedì 27 settembre 2018

IL GOVERNO: IN CHE MANI SIAMO?


Carlo Biancheri

Assistiamo alle  iniziative di un governo che si vuole del cambiamento  e che cambierà senz’altro il paese: in peggio.
Il capitan Fracassa, quello del bar Sport di Milano Rogoredo, presidente del Consiglio di fatto, essendo il figurante un cavaliere inesistente come si è visto da ultimo nel pallido discorso alle Nazioni Unite, ha scoperto che  per bloccare i flussi bisogna investire in Africa del Nord. Poffarbacco! Ci vuole un’intelligenza sopraffina per esserci arrivato dopo aver assicurato  gli allocchi che lo hanno votato e che ancora lo sostengono che rimandava a casa in quindici giorni seicentomila immigrati ‘clandestini’. Improvvisamente scopre che gli accordi di rimpatrio funzionanti - e pure bisognevoli di manutenzione…- sono quattro e non sempre assicurano un facile rimpatrio, peraltro molto costoso per l’Italia. Accusa i governi precedenti di non aver concluso ulteriori accordi, come se fosse facile farli, senza pagare: vediamo lui cosa saprà fare! Aveva promesso che sarebbe andato in Niger, ma è l’ennesima balla di quelle  che si inventa ogni mattina. E’ andato in Tunisia  e nella conferenza stampa col suo omologo tunisino, di cultura ben superiore alla sua, sembrava un imbucato in imbarazzo che tesseva le lodi per le riforme  del governo tunisino, assicurando soldi e cammelli da parte dell’Italia ad un interlocutore distratto, che girava lo sguardo altrove, avendo già sentito una simile promessa mille volte dai governi italiani. E’ andato in Egitto e col generale Al Sisi, non propriamente un vertice di raffinatezza del Medio Oriente, come si potrebbe invece trovare in Libano, il nostro con i suoi braccialetti colorati sembrava un villico ad una scampagnata in un territorio esotico, impegnato in un dialogo del quarto tipo, senza alcun esito, ovviamente. Sostiene l’ungherese Orbàn e sposta la linea politica internazionale del  governo italiano in  guerra con la Francia ed il Club Med che funziona da quasi sessant’anni. E’ istigato dalla  fascista Le Pen, amica sua, coinvolta in frodi a Bruxelles e nel suo paese, con una cultura politica tale che fa sì che confonda l’ Euro con l’ Ecu, tra le monete… Ha un rapporto con Putin il quale ha interesse  al disgregamento dell’Europa e governa un paese sempre più con metodi da Kgb sovietico, di cui era esponente; del resto anche Salvini era della componente dei comunisti padani.
Discrimina i cittadini italiani ed i residenti comunitari andando a confliggere con i Trattati della UE che noi abbiamo sottoscritto e recepito con voto del Parlamento: è il preludio ad un’uscita dall’Unione e le partite IVA del Nord, che lo votano, sono così incolte ed impreparate da non capire che da un giorno all’altro il Paese potrà trovarsi a vendere i propri prodotti all’Albania non potendo più beneficiare del Mercato interno della Unione europea. Quello stesso mercato che la premier May tenta disperatamente di salvare, nonostante la Brexit, perché l’uscita dall’area di libero scambio porrebbe al Regno Unito problemi economici gravissimi, come illustrato dal governatore della Bank of England.
E tant’è gli italiani non ci sentono. Come dice il proverbio? Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…
Dell’altro che diremo? La sola cosa che sappia fare il ragazzetto di Pomigliano d’Arco è recitare a soggetto e proferire insulti gravissimi agli avversari politici. Per il resto non sa nulla.
Per esempio, si vanta che la Corte costituzionale abbia dichiarato l’incostituzionalità delle norme del Job’s Act di Renzi allorché stabiliscono un indennizzo per il licenziamento che prescinda dall’anzianità del dipendente,  e lui che dice?Vedete ? Avevo ragione io, infatti col decreto dignità le ho aumentate, senza neppure capire che il problema non consiste in quante siano le mensilità ma nelle differenti posizioni che si determinano a seconda dell’anzianità del soggetto in questione.
Un’azienda multinazionale decide di spostare all’estero la produzione? Colpa del governo che lo ha preceduto che non aveva previsto una simile ipotesi.
Vuol fare una finanziaria per il popolo? Sfideremo i mercati e non bisogna impiccarsi con i numeri – fà così anche con i conti a casa sua?- e  realizzeremo quello che abbiamo promesso. Nella sua ignoranza dei mercati finanziari non capisce che i soldi che darà in più,  a debito (… ), lo Stato, cioè noi,dovrà ripagarli subito, come ha spiegato il ministro Tria, col maggior costo del debito pubblico e soprattutto incrinerà la fiducia che è il fondamento della decisione per effettuare un investimento sia da parte degli italiani  che degli stranieri.
Il leit motiv è quello che le politiche di austerità hanno fallito – veramente l’Italia ha recuperato un terzo del Pil perso dal 2008…e i conti sono in ordine- e  loro vogliono aiutare i poveri,omettendo di dire che senza  quelle politiche l’Italia sarebbe probabilmente nelle condizioni attuali dell’Argentina.Quello che le Erinni che lanciano accuse in tutte le sedi,molte provenienti dalla Trinacria,non capiscono, per mancanza di studi o per disonestà intellettuale,  che la crisi economica è durata più anni e che nel disordine in cui eravamo e col debito pubblico che ci ritrovavamo (per colpa di chi? Bisogna risalire a Craxi…e poi a tutti gli altri che si sono succeduti…)si era prossimi alla bancarotta.Parlano ad un elettorato che non ha strumenti per controbattere le loro sciocchezze e svelare le contraddizioni come quando dicono che si vogliono preoccupare del futuro dei giovani che sono costretti ad emigrare e per far questo aumentano il debito pubblico,determinando un peso ancora maggiore per le future generazioni.Non hanno la benché minima idea di come si crei un circolo virtuoso di sviluppo perché pensano che una maggior spesa di per sé farà girare l’economia.
Non è questo il modo serio per aiutare i più deboli,occorre combattere l’evasione fiscale seriamente e non fare condoni anche chiamandoli con nomi bizzarri…,ciò libererà risorse per far fronte alle urgenze.Occorre subito migliorare la produttività per attrarre investimenti anche interni,favorire la la ricerca,riformare lo Stato e le amministrazioni locali,far funzionare la giustizia con leggi sensate e non faragginose,semplificare,controllare veramente,accrescere la cultura ed il senso civico delle persone senza cercare nemici ‘alieni’ in continuazione,integrare l’immigrazione impedendo così il proliferare di bande che alimentano l’ostilità del paese verso gli immigrati.In una parola:substance over form cioè l’opposto di quel che predica la setta.
Il dilettantismo propugnato dallo slogan “uno vale uno” è ormai acclarato per il ritardo (e nei contenuti?) del decreto Genova anzi Genova e Forio d’Ischia(!) perché c’è dentro di tutto,una macedonia – e meno male che volevano cambiare…- che  seriamente danneggia la città e tutto il Nord Ovest del paese.
Il livello culturale ed umano del paese è molto sceso se questi continuano a godere del sostegno dei votanti. E’ una sorta di autolesionismo: facciamoci del male…