mercoledì 20 marzo 2019

SONO IN DEBITO VERSO DIO E GLI ITALIANI

Carlo Biancheri

Giusto un intellettuale di Milano Rogoredo, educato al bar Sport, avrebbe potuto esprimersi così dopo esser stato graziato dal Senato a furor di popolo per  aver agito nell’interesse pubblico. Senza atti formali, ma con messaggini, aveva decretato il  sequestro per cinque giorni su una nave della Guardia Costiera Italiana di un gruppo di eritrei, come noto potenziali pericolosi terroristi. Il Tribunale dei Ministri, competente per territorio, aveva chiesto di poterlo processare, rigettando la domanda di archiviazione del pubblico ministero, ma un Senato, composto in buona parte da gente del tutto inadeguata al compito che i senatori sono chiamati a svolgere, ha deciso che il pericolo di tornarsene a casa, in caso di caduta del governo, fosse troppo rilevante e così il Salvini ha ben operato nell’interesse pubblico, secondo loro.
A voglia  a spiegare che l’interesse pubblico  non consente ad un ministro di commettere reati e men che meno di privare della libertà personale una persona italiana o straniera che sia, senza l’intervento dell’autorità giudiziaria: si tratta di norma costituzionale ma, come insegnano gli idealisti: Esse est percipi, altrimenti detto, ciò che è reale è il valore che tu gli dai… se ne deduce che: questa sera si recita a soggetto! Così un altro intellettuale di vaglia, il Gasparri, già fascista o affine, relatore di maggioranza nella fattispecie, ha garantito che  non erano torturati i migranti, anzi rifocillati, una crociera ai Caraibi insomma, e che quindi non c’era alcuna violazione di legge  nelle more della loro identificazione, prima di entrare in territorio italiano. Ma quale identificazione, Gasparri? Erano già, tra l’altro, su territorio italiano,  in quanto la nave batteva bandiera italiana e per giunta l’equipaggio indossava le stellette… Dice nulla tutto ciò? Ad una persona di media cultura e sana di mente  sembra dire qualcosa.
D’ora in poi tutti i ministri, con la scusa dell’interesse generale, magari in combutta tra di loro, in barba al principio che la responsabilità penale è personale, potranno murare o dar fuoco alla vostra casa nel timore dell’epidemia, come al tempo della peste manzoniana, anche se l’epidemia consiste solo nel pretesto per l’ennesima sceneggiata a vantaggio delle televisioni di tutto il mondo, per far pressione sui paesi europei che non ne vogliono più sapere dei nostri governanti, al di là del bene e del male!
Abbiamo provato a dire al Salvini che non citi più gli italiani perché noi lo siamo e non ci sentiamo minimamente consenzienti con lui.
Mentre il richiamo a Dio da uno come lui che brandisce il Vangelo ed il rosario come corpi contundenti, è pura blasfemia, in quanto non fà che seminare odio, mentire in continuazione al paese, ed offende il sentimento religioso di chi è credente.
Andrà al congresso di Verona? Significa che il cristianesimo di quella gente è lontanissimo dal Vangelo cui pure dicono di richiamarsi. Venite a me voi che siete stanchi ed affaticati ed io vi darò sollievo… oppure: prendete il mio giogo sopra di voi ed imparate da me che sono dolce ed umile di cuore… Qui qualcosa non quadra e gli organizzatori del Convegno cui partecipano i Salvini ed i Fontana e l’intendenza… danno, così, una bella controtestimonianza.