lunedì 21 gennaio 2019

I PROVOCATORI DELLA SETTA DIMOSTRANO TUTTA LA LORO IGNORANZA

Carlo Biancheri

Robespierre alla pummarola e Che Guevara all’amatriciana hanno scoperto il franco CFA e colgono l’occasione per insultare la Francia che  dalla creazione della Comunità europea, poi divenuta, in forza dei Trattati europei, l’ Unione, è stata l’alleato più forte dell’Italia tanto che si parlava del Club Med che serviva a controbilanciare la forza inflessibile dei tedeschi che, con il loro ordine interno, rappresentavano circa il 40% del PIL europeo. L’Italia (la Spagna non c’era ancora) era determinante negli equilibri ed avendo noi un codice civile che risale a Napoleone, pur essendo stati influenzati dalla dottrina tedesca all’inizio del secolo scorso, specie nel diritto amministrativo, avevamo per forza una grande comunanza di opinioni con i francesi ai tavoli comunitari: il sistema era omogeneo. E fin qui anche uno sciocco arriva a capirlo…
Per attaccare Macron e non sfigurare di fronte all’alleato della fascista Le Pen, cioè l’ex comunista padano, il Salvini, i due uomini di pensiero non hanno trovato nulla di meglio che spiegare i flussi migratori con la politica monetaria adottata dai paesi che aderiscono al franco CFA che sarebbe dettata dai francesi. Non ci attarderemo a descrivere in che consiste l’accordo che non è vincolante, nel senso che i  quattordici paesi africani che vi aderiscono possono uscirne quando vogliono -se mai lo volessero…-. All’evidenza i due giovanotti non hanno mai messo piede in un paese sub-Sahariano, né parlato  con un membro del governo (in che lingua poi?) locale.
Chi scrive, per dieci anni ha viaggiato in tutti i paesi dell’Africa, per ragioni di lavoro, e sa benissimo che nella grandissima maggioranza dei casi, specie per quelli dell’area francofona, ma anche in quelli anglofoni (membri del Commonwealth con quel che ne deriva…), detti paesi, con l’eccezione del Sud Africa e pochi altri, non hanno una legislazione organica autonoma: per tutti valga il caso del Gabon, paese esportatore di petrolio. Nella Costituzione gabonese c’è scritto che, ove la legge gabonese non  disponga, si applica la legge francese! Lo stesso vale per gli altri che magari la legge francese la copiano e poi la chiamano senegalese, del Benin, del Burkina Fasò ecc., ecc.
Questi paesi non sono ancora in grado di avere una legislazione nazionale complessa; persino noi facciamo una fatica incredibile ad adeguarci alla normativa europea e non siamo in grado di utilizzarne i fondi, semplicemente perché non siamo capaci a predisporre  progetti corrispondenti a quelli richiesti… Immaginiamoci un paese sub-sahariano… I loro economisti hanno studiato nei paesi francofoni alla Sorbona e, tuttavia, l’Amministrazione nel suo complesso non è in grado di gestire una politica monetaria che porterebbe il paese al fallimento nel giro di due giorni, a causa degli attacchi della speculazione. Da qui lo scudo del franco CFA che ha le sue regole e di cui la Francia approfitta in parte, perché non è del tutto disinteressata, ma che assicura la stabilità economica della regione e permette il commercio internazionale.
I due ragazzi ignorano - o fanno finta di ignorarlo - che molti dei migranti in Italia vengono da paesi come la Nigeria o l’Eritrea  o da paesi  arabi che con il franco CFA non hanno nulla a che vedere.
E allora?
Allora sembra che questi allegri ‘creativi’ giovanotti lavorino per far affondare il paese e buttare tutto in caciara ,come si dice a Roma,specie adesso che l’intreccio si infittisce in quanto entriamo in recessione e le loro cambiali vanno all’incasso.