Carlo Biancheri
Robespierre alla pummarola e Che Guevara
all’amatriciana hanno scoperto il franco CFA e colgono l’occasione
per insultare la Francia che dalla creazione della Comunità
europea, poi divenuta, in forza dei Trattati europei, l’ Unione, è
stata l’alleato più forte dell’Italia tanto che si parlava del
Club Med che serviva a controbilanciare la forza inflessibile dei
tedeschi che, con il loro ordine interno, rappresentavano circa il
40% del PIL europeo. L’Italia (la Spagna non c’era ancora) era
determinante negli equilibri ed avendo noi un codice civile che
risale a Napoleone, pur essendo stati influenzati dalla dottrina
tedesca all’inizio del secolo scorso, specie nel diritto
amministrativo, avevamo per forza una grande comunanza di opinioni
con i francesi ai tavoli comunitari: il sistema era omogeneo. E
fin qui anche uno sciocco arriva a capirlo…
Per attaccare Macron e non sfigurare di fronte
all’alleato della fascista Le Pen, cioè l’ex comunista padano, il
Salvini, i due uomini di pensiero non hanno trovato nulla di
meglio che spiegare i flussi migratori con la politica monetaria
adottata dai paesi che aderiscono al franco CFA che sarebbe
dettata dai francesi. Non ci attarderemo a descrivere in che
consiste l’accordo che non è vincolante, nel senso che i
quattordici paesi africani che vi aderiscono possono uscirne
quando vogliono -se mai lo volessero…-. All’evidenza i due
giovanotti non hanno mai messo piede in un paese sub-Sahariano, né
parlato con un membro del governo (in che lingua poi?) locale.
Chi scrive, per dieci anni ha viaggiato in
tutti i paesi dell’Africa, per ragioni di lavoro, e sa benissimo
che nella grandissima maggioranza dei casi, specie per quelli
dell’area francofona, ma anche in quelli anglofoni (membri del
Commonwealth con quel che ne deriva…), detti paesi, con
l’eccezione del Sud Africa e pochi altri, non hanno una
legislazione organica autonoma: per tutti valga il caso del Gabon,
paese esportatore di petrolio. Nella Costituzione gabonese c’è
scritto che, ove la legge gabonese non disponga, si applica la
legge francese! Lo stesso vale per gli altri che magari la legge
francese la copiano e poi la chiamano senegalese, del Benin, del
Burkina Fasò ecc., ecc.
Questi paesi non sono ancora in grado di avere
una legislazione nazionale complessa; persino noi facciamo una
fatica incredibile ad adeguarci alla normativa europea e non siamo
in grado di utilizzarne i fondi,
semplicemente perché non siamo capaci a predisporre progetti
corrispondenti a quelli richiesti… Immaginiamoci un paese
sub-sahariano… I loro economisti hanno studiato nei paesi
francofoni alla Sorbona e, tuttavia, l’Amministrazione nel suo
complesso non è in grado di gestire una politica monetaria che
porterebbe il paese al fallimento nel giro di due giorni, a causa
degli attacchi della speculazione. Da qui lo scudo del franco CFA
che ha le sue regole e di cui la Francia approfitta in parte,
perché non è del tutto disinteressata, ma che assicura la
stabilità economica della regione e permette il commercio
internazionale.
I due ragazzi ignorano - o fanno finta di
ignorarlo - che molti dei migranti in Italia vengono da paesi come
la Nigeria o l’Eritrea o da paesi arabi che con il franco CFA
non hanno nulla a che vedere.
E allora?
Allora sembra che questi allegri ‘creativi’ giovanotti lavorino per
far affondare il paese e buttare tutto in caciara ,come si dice a
Roma,specie adesso che l’intreccio si infittisce in quanto entriamo
in recessione e le loro cambiali vanno all’incasso.