Carlo Biancheri
Nel quadro della ben nota
lottizzazione del servizio pubblico RAI, il cui canone ci viene addebitato
unitamente alla bolletta elettrica, per evitare evasioni, c’è una rete che
spicca per avere dei collaboratori
“creativi” ed è RAInews
24.
Ci sono giornaliste, sempre
perfettamente pettinate che sfoggiano moda e monili, che proferiscono con aria
dolce castronerie madornali e fanno sostanzialmente disinformazione,
probabilmente senza saperlo, a giudicare dal livello culturale che emerge dal
loro eloquio.
Da Barcellona siamo bombardati
quotidianamente dall’inviata, una tale che sprizza entusiasmo per il governo indipendentista
catalano che raccoglie il consenso del
40% dei residenti, se non andiamo errati… Dopo
averci descritto l’eroica resistenza del popolo alla guardia civil, il
fiume di folla, compiaciuta, all’evidenza, per la ventilata nascita di una nuova
nazioncella (che cosa gliene venga non è ben chiaro, perlomeno a chi scrive…)
annuncia trionfante che il ‘parlamento’ catalano proclamerà l’indipendenza e che
la UE – la poveretta ignora che ci
sono la Commissione e poi il Consiglio ed il
Parlamento e ancora Autorità come la BCE, non irrilevanti nella fattispecie…,
ciascuno con i propri poteri- ha già acconsentito a favorire il dialogo (!) tra
le parti anche se nel rispetto della legge –problema minore, aggiungiamo
noi.
Ma cosa ha capito questa? E’ di
oggi la dichiarazione del vice presidente della Commissione Timmermans che lo
stato di diritto – leggi quello spagnolo…- va rispettato. A chi si riferisce la
giornalista, al nuovo stato di diritto, quello del costituendo Stato Catalogna?
Detto Stato però, come ha chiarito Juncker, sempre che trovi qualche altro Stato
che lo riconosca –sappia la signora che senza il riconoscimento di almeno un
altro Stato, nel diritto internazionale uno Stato non esiste, v. il caso della
Transnistria, riconosciuta solo dalla Russia- dovrà fare domanda di adesione
alla UE come paese terzo e l’adesione è approvata all’unanimità degli Stati
membri… E allora? Inoltre, occorre aggiungere che la Commissione,a norma del
Trattato, in mancanza del consenso di Consiglio e Parlamento europei, può fare
ben poco…
Mi spiace deludere le smanie
della poverina, ma per il momento c’è la Spagna e basta e per l’indipendenza…
probabilmente ci vorranno tempo e quattrini…
Un’altra giornalista della rete è
specializzata in questioni parlamentari e non perde occasione per dare la parola
al M5S con fare materno, pur essendo stata contestata dalla loro “bassa
forza”,diciamo così… Oggi abbiamo appreso da una deputata ‘intellettuale’ di
quel gruppo che con la nota del governo al Def non ci sarà nessun investimento,
ma il documento servirà solo a non far scattare le clausole di salvaguardia-
imposte dalla UE, leggi per evitare l’ aumento dell’IVA- e volute dal Governo
Renzi!! Questa è una menzogna che la parlamentare con sfacciataggine ed
improntitudine ha propalato in tv certa che gli spettatori, composti dal parco
buoi…, non avrebbero capito. Per sua scienza sappiano la grillina e la
gentile intervistatrice (…) che le clausole di salvaguardia sono antiche e
rimontano al 2011 ai tempi del governo del Cavaliere che ha così ben operato e
del famigerato governo Monti, se non andiamo errati, e si trascinano nel tempo
perché la UE si fida poco – giustamente - degli impegni assunti dall’Italia: è
sufficiente assistere a certe trasmissioni televisive per esser diffidenti!
La morale qual
è?
Che il servizio pubblico,
forzosamente finanziato da noi, non ha controlli e che un giornalista può dire
qualsiasi sciocchezza che gli passi per la testa o fornire informazioni parziali
e fuorvianti,orientando l’opinione pubblica. Esiste pure una Commissione
parlamentare di controllo presieduta dal Fico, notoriamente dégagé…
evidentemente del tutto inefficace.