Carlo Biancheri
Questa l’ennesima roboante
dichiarazione della decisa Sig.ra May alle folle che la Storia dirà quale
impatto abbia avuto sul corso degli eventi.
Giustamente il Rappresentante
permanente del Regno Unito presso l’Unione Europea si è dimesso ed è stato sostituito
dall’attuale Ambasciatore, nell’assunto che il Governo inglese sia composto da
dilettanti in materia comunitaria e che il negoziato di uscita dall’Unione non
potesse esser avviato sulle basi inizialmente previste da Londra.
Ascoltiamo adesso in Italia - e non
solo nel nostro paese - una serie di analisi, anche di professoroni, oltreché
di politici, da cui emerge la profonda incomprensione dei meccanismi
comunitari.
Spesso accade in politica che non ci
sia soluzione di continuità tra verità e menzogna e noi ne sappiamo
qualcosa…, tuttavia si ha l’impressione, nella estrema confusione del dibattito
pubblico sulla Brexit, che, insieme alla malafade, ci siano anche molta
incompetenza ed approssimazione.
Cominciamo dagli inglesi. Per mesi
hanno sostenuto che se ne andavano perché l’Unione è burocratica e che
cambiava la loro vita quotidiana, ma che le loro imprese dovevano poter
liberamente circolare in Europa, specie quelle finanziarie, come se nulla fosse.
Se mai avessero capito come funziona
il meccanismo europeo saprebbero benissimo che, a parte l’indivisibilità delle
libertà del Trattato – libera circolazione di persone, di merci e servizi e di
capitali – il presupposto del cd passaporto europeo ed il controllo del paese
di origine si fondano sulla fiducia tra Stati membri, il che presuppone
una legislazione sottostante armonizzata, cioè non ci possono
essere leggi inglesi difformi da quelle comunitarie e, nel contempo,
beneficiare dei vantaggi della libera circolazione; si creerebbe, in tal caso,
una disparità di trattamento tra Stati, a vantaggio di alcuni e a scapito
di altri. Inoltre, in caso di conflitto, ci vuole un giudice che, nella UE, è
la Corte di Giustizia (esiste un organismo analogo nello Spazio economico
europeo che include Liechtenstein, Norvegia ed Islanda), ma Londra non vuole
più riconoscere il potere della Corte di Giustizia: questo potrà avvenire solo
quando la Brexit avrà effettivamente luogo, per ora non c’è, si è avviata, ma
ci vorranno almeno due anni perché sia sancita. I mercati finanziari anticipano
gli eventi sulla base delle aspettative ed infatti oggi la sterlina ha aperto
con un bel tonfo; si è ripresa in prosieguo, ma bisognerà comprendere il perché
si è ripresa nei confronti dell’Euro… e lo si vedrà nei prossimi giorni. Oltre
alla Corte di Giustizia ci sono le cosiddette Authorities che
raggruppano le Autorità di controllo di settore, specie in quello finanziario,
come ESMA, EBA, EIOPA, e che armonizzano le pratiche di vigilanza: la
legislazione comune non basta, occorre anche il controllo di come viene
applicata in modo conforme in un vero mercato interno.
Si comprende quanto il sogno
europeo sia ambizioso e, malgrado i difetti, ben costruito per far sì che si crei
un vero mercato interno di centinaia di milioni di cittadini senza le barriere
ed i controlli dei singoli Stati. Gli inglesi furono tra i principali artefici
dell’allargamento ai paesi dell’Est, nel tentativo di annacquare il più
possibile i vincoli comunitari e fare dell’Unione un libero mercato. Gli Stati
Uniti fecero da sponda anche per favorire lo sfaldamento del blocco sovietico e
così questi paesi entrarono troppo in fretta; nella maggior parte di loro
non si era ancora passati dal regime di Stato a quello di mercato, nel senso
che le banche erano ancora pubbliche e la borsa muoveva i primi passi con
sistemi arcaici: ricordo che alla Borsa di Varsavia (che si insediò nel
palazzo dove aveva sede il Partito comunista…) il presidente della Borsa polacca ci raccontava che se lui non leggeva il listino alla chiusura delle
negoziazioni di borsa gli investitori non credevano che i prezzi delle
azioni affissi fossero quelli veri… Questa persona con i suoi funzionari
avrebbe dovuto controllare, successivamente, le privatizzazioni, banche
incluse…, mediante le offerte pubbliche di vendita e la relativa informazione
al pubblico…, mentre già si discuteva di legislazione europea sofisticata
sui prodotti derivati, mercati che non esistevano nei paesi dell’Est e quindi
inapplicabile. L’equivoco è consistito nel lasciar creder loro che
dall’adesione avrebbero avuto solo soldi e vantaggi e non oneri; a ciò si
aggiunga una mentalità autocratica di stampo sovietico, diffusa tra la
gente, interessata principalmente a sopravvivere, a qualsiasi costo.
Il negoziato sulla Brexit sarà ben
complesso e si svolgerà tra Consiglio Europeo, Commissione e Parlamento
da un lato e Governo inglese dall’altro: in televisione un deputato di una
certa Lega…, in polemica con Pittella, sosteneva che gli inglesi della Corte
Europea di Giustizia se ne infischiano; ignora il tale che in caso di conflitto
si applica il diritto internazionale comune con le sue sanzioni e cioè la retaliation
che agli inglesi non conviene proprio, non foss’altro che per ragioni
geografiche, e così si spiega il voto contrario dei Lords
sull’impostazione del Governo inglese al negoziato del tipo hard-Brexit
e alla fine il riconoscimento del diritto del Parlamento inglese ad
essere informato sulle varie fasi e sugli esiti del negoziato stesso, cosa
che la Sig.ra May avrebbe volentieri evitato.
Le conseguenze della Brexit non ci
sono ancora, perché semplicemente la Brexit non c’è stata; i mercati finanziari
anticipano qualcosa, ma questo qualcosa dovrebbe far riflettere gli
irresponsabili, che predicano un ritorno alla divisione, che in un paese come
il nostro vorrebbe dire il ritorno alla povertà.