lunedì 5 marzo 2018

UN VOTO STUPIDO DI UN PAESE ANARCHICO



 Carlo Biancheri

Al di là delle Alpi il pensiero corrente delle classi dirigenti sugli italiani è quello di gente appartenente ad un paese anarchico, ingovernabile, inaffidabile che non sa delineare una linea strategica portata avanti negli anni con determinazione. Un paese isolato, incapace di stabilire solidarietà durevoli con altri paesi, rappresentato da personaggi estemporanei, raramente focused to the point e capaci di improvvisare e di contraddirsi. L’ammirazione di Roosevelt per Mussolini ma anche di primi ministri britannici era certamente connessa alla convinzione che il paese avesse bisogno di un dittatore, essendo incapace di vivere la democrazia: così la pensava Churchill.
Questa sorta di maledizione, salvo brevi parentesi come quella di De Gasperi, sembra essere una costante del destino di questo paese.
Cosa hanno fatto i votanti?
Hanno dato credito a chi consigliava loro di arrabbiarsi assicurando  che tutto  sarebbe cambiato e che  le sofferenze sarebbero finite un po’ come ‘pane per tutti a buon mercato’ e ‘i colpevoli saranno puniti’ di manzoniana memoria, durante i tumulti di Milano.
Le circostanze erano favorevoli perché stiamo uscendo da una crisi economica epocale i cui effetti tuttora permangono, causata dall’avidità e dall’insipienza dei grandi intermediari finanziari internazionali; gli stessi che hanno condizionato i governi a cominciare da quello americano, ma soprattutto quello inglese, per deregolamentare il sistema finanziario e far sì che i controlli fossero pochissimi ed inefficaci: tutti coinvolti, a cominciare da Clinton e da noi c’era l’amico della Lega, Tremonti.
Ma, come insegna il Manzoni, se c’è la carestia la colpa è dei fornai che fanno incetta di pane per aumentare i prezzi…Un pensiero che non sfiora neppure il Di Maio o il Di Battista, piacioni, che non sanno niente ma che corrispondono a tanti loro elettori la cui filosofia si può riassumere così: viviamo il momento, diamo una botta per vedere l’effetto che fà.
Il giovanotto di Rignano ambiziosissimo ha tirato la volata alla grande agli oppositori: prima col referendum che ha capito solo lui, poi con nomine improvvide e per lo più sbagliate, alcune delle quali gli si sono ritorte contro, poi con provvedimenti spot non convincenti;  le amicizie col massone Verdini e tutto l’establishment di certo non hanno giovato .Abbagliato da Obama, un presidente inconcludente, disastroso in politica estera, ossessionato dal mito di Blair un altro campione di liberismo stupido a favore delle multinazionali e di arroganza oltreché guerrafondaio.
Resta il fatto che nonostante l’incapacità acclarata dei pentastellati a governare, come dimostra ampiamente il caso di Roma che si trova in condizioni lamentevoli, con una giovane alla guida del Comune che non ne azzecca una ma si crede ingiudicabile o il caso di Torino dove per l’incapacità del sindaco e della sua giunta ci sono stati un morto e millecinquecento feriti per un evento pubblico: mai accaduto prima un fatto del genere…una gran parte del Sud e del centro hanno scelto Masaniello.
La presenza della malavita organizzata, la legge normalmente considerata un consiglio non un obbligo, la permanenza dei feudi che oggi si chiamano pubblica amministrazione o potentati, le conoscenze che servono a sbrogliare i problemi, in una parola l’incapacità di prendere atto della realtà per decidere cosa fare per migliorare il presente ha lasciato spazio alla dimensione onirica: abbiamo trovato il Professor Laqualunque che risolverà i nostri problemi.
Il Nord invece si affida ad uno che pensa di stabilire solidarietà con Putin, che considera la Corea del Nord come la Svizzera, che non fà che ripetere gli italiani prima di tutto e che presenta un nuovo governatore che considera la razza bianca un valore: se questo è un uomo…scriveva Levi. Dichiara costui che a Bruxelles sbatterà i pugni sul tavolo ma, in Parlamento europeo, quando è stato ripreso in malo modo perché accusato di essere un fannullone per non aver prodotto quel che gli era stato richiesto si è scusato come uno scolaretto.
La Merkel e Macron accelerano sull’integrazione tra i due paesi -ora parlano di armonizzazione di fiscalità in materia di società-che significa che noi dovremo obbedire a quel che ci imporranno e non sarà il gruppo di Visegrad a salvarci perché comunque i due grandi stati europei andranno avanti da soli ed aggregheranno anche il Benelux,la Spagna ed il Portogallo ed i satelliti per fare massa critica.
Affidare la maggioranza relativa degli eletti a dei ragazzi senza preparazione né un quadro di valori al di là di un giustizialismo da regime del terrore è stata una follia. Ce ne accorgeremo molto presto con i mercati finanziari. Già oggi Milano è di segno inverso rispetto agli altri mercati europei e lo spread nonostante l’intervento della BCE è il peggiore in Europa dopo la Grecia… Ci saranno le montagne russe.
Manca un’autorità morale che i massoni ottocenteschi che governavano tenevano in gran conto: la Chiesa.
Sembra sia preoccupata da altre cose piuttosto che dalla diffusione della fede, dalla vita eterna. La gestione gesuitica sudamericana la sta trasformando in un centro attivistico che si traduce in forme di  solidarietà umana e smarrisce la ragione, il ritmo spirituale dell’operare. Non sono forse i gesuiti esentati dalla recitazione del breviario nell’ansia di agire? La preghiera è residuale e così la predicazione domenicale si risolve spesso nella descrizione sociologica dei mali del mondo e su come porvi rimedio…Qualche quesito i preti in Veneto o in Lombardia dovrebbero porselo dinanzi ad un’assemblea che vota tranquillamente un partito che contraddice il precetto dell’amore di Dio e del prossimo, anche se il capo brandisce il rosario… O si comportano come fecero i preti bavaresi che predicavano agli iscritti al partito nazista? Anche per loro, come già avvenuto  per il papa, un po’ di psicoanalisi potrebbe giovare anche per evitare certi scandaletti sessuali o la doppia vita… Non predicò diversamente da come visse (san Gregorio Magno su san Benedetto)…
Da qui bisogna ripartire. Il tessuto umano degli italiani attenti innanzitutto al proprio io, ai diritti non ai doveri, al denaro a tutti i costi, al piacere, alla visibilità narcisistica, al divertimento, al rifiuto dell’approfondimento culturale, alla solidarietà  spesso estemporanea…, non  genera le premesse di un cambiamento.
Non si cambierà la società con la novità ma solo cambiando le persone: il resto seguirà.