Carlo Biancheri
Non lo diciamo noi, lo ha detto il
Garavaglia del partito dei comunisti padani di capitan Fracassa, citando, a
sproposito, Erasmo da Rotterdam che quanto a equilibrio non era propriamente un
modello da seguire.
Non ci avventureremo ad esaminare
in dettaglio le decisioni prese da questi figuranti che pretendono di fare i
ministri e di guidare il paese, allo sfascio, si
intende...
Ci attarderemo su alcuni concetti
sottesi alle loro illuminate – come gli alumbrados che si aggiravano per
l’altopiano desolato della Castiglia nel XVI secolo? Anche loro avevano trovato
la ‘Soluzione’…-decisioni di governo.
La premessa è che il capitano,
quello che ha bloccato gli sbarchi che erano già finiti, grazie a Minniti, lo
stesso che non ha rimandato a casa neppure i sette tunisini di Torino, scortati
da cento agenti per ventiquattrore, si affida ad economisti con lo sguardo fisso
ed insensibile agli stimoli esterni oppure ad altri bisognosi di bromuro che
continuano a blaterare che l’economia dell’austerità ha fallito e che anzi il
debito pubblico è aumentato negli ultimi anni. A Roma si dice: o ci è
o ci fà. Sono economisti ma, nel calcolo percentuale del rapporto debito
Pil, trascurano un piccolo particolare e cioè che il Pil è diminuito di dieci
punti, in ragione della crisi nel 2008…; numeratore e denominatore dicono nulla?
Et de hoc satis. In verità, dalle loro pubblicazioni si ricava che sono
tutti fautori dell’uscita dall’Euro per recuperare la sovranità monetaria e
quindi, come capitan Fracassa, son ben lieti di infrangere tutte le regole:
tanto chi pagherà saremo soprattutto noi e loro diranno non ci hanno capiti, è
colpa dei mercati o dei cattivi di Bruxelles che non vogliono che la BCE giochi
il ruolo di prestatore di ultima istanza per gli Stati membri/Banche
centrali…
Che lo spread schizzasse
era preventivato (anche i ventidue miliardi di capitalizzazione bruciati in un
solo giorno in borsa?) ha sostenuto una di quelle scienziate della setta,
assicurando che da lunedì scenderà e che i mercati se ne faranno una ragione.
Come no! Ci manderanno anche il gelato a casa perché il loro scopo è perderci
investendo in Italia, vero? Oppure: prima l’economia reale dei titoli bancari.
Chi glielo spiega a questi cerebrolesi che i salvataggi bancari sono stati fatti
per tutelare correntisti e risparmiatori per quanto possibile e che senza il
sistema di intermediazione bancaria, che va naturalmente regolato e vigilato
attentamente…, tutta l’economia salta in un sistema capitalistico ma anche in
uno ad economia centralizzata: capito, somari?
La nostra è una scommessa,
dichiarano, e, come dei biscazzieri, sono fieri di aver cambiato registro
(…).
Gli utili sciocchi (o…), come li
chiamava Lenin, non mancano e, infatti, il Presidente di Confindustria afferma
di fidarsi della Lega (…dei comunisti padani del Salvini): mai avvenuto in
precedenza un endorsement di tal fatta ad un partito politico da parte di
Confindustria, peraltro senza argomenti.
La scena, specie nella RAI sempre
più simile all’EIAR del periodo fascista, è dei cinquantenni che non hanno
vissuto il periodo dei tassi d’interesse al 18% e dell’inflazione a due cifre e
delle scadenze del debito pubblico che venivano comprate solo fino a concorrenza
del 60% dell’offerta. Il Bagnai, Presidente commissione Finanze al Senato,
sostiene che non esiste uno Stato senza debito, omettendo di aggiungere che con
un debito così quali investimenti potrà mai fare uno Stato e i soldi chi glieli
darà? E’ meglio prenderli come fanno, in modo
retroattivo, ai vecchi, contro il principio di affidamento dello Stato e
la certezza del diritto, ma loro sono il cambiamento e ignorano che cambiare non
è necessariamente l’equivalente di migliorare.
Il rischio vero è che il debito
diventi ingestibile e che il cigno nero, teorizzato dal tenacissimo (…) anziano sardo
Savona, sia in realtà la loro scelta sciagurata che ci ha già isolato in Europa
dove Francia, Germania, Spagna e Portogallo e con loro il Benelux continuano a
comportarsi in modo sensato, anche se discutibile su taluni aspetti, mentre noi
cerchiamo alleati tra chi non accetta le regole europee senza avere alcun
sostegno: dei provinciali che si trovano in una situazione più grande di loro,
senza avere la benché minima idea di come gestirla.
Un’idea ce l’hanno: questa è la
manovra contro i ricchi e per i poveri, ma i ricchi quelli veri, con ottimi
consulenti fiscali e commerciali, dormono sonni tranquillissimi: dell’evasione
fiscale nessuno si occupa, anzi si fà la pace con gli evasori: in chiaro, meglio
ammazzare la classe media per guidare come vogliamo il popolo
bue.