Carlo Biancheri
Il Vis-Conte dimezzato da san Giovanni Rotondo,
presidente del Consiglio pro-tempore, è andato in gran spolvero a
Bruxelles al Parlamento Europeo non senza aver prima incontrato il
Presidente della Commissione, infilando una prima gaffe diplomatica, perché, quando si va in visita al Parlamento Europeo, non si incontra
prima la Commissione giacché, in forza dei Trattati Europei, gli organi
legislativi sono il Consiglio Europeo ed il Parlamento e non la
Commissione la quale propone i testi normativi da approvare ed è una sorta di potere esecutivo, con talune competenze proprie, in primis è custode dei Trattati. Ma che giurista è se non conosce queste cose?
Con
cravatta a tinta unita, azzurro chiaro, come quella che indossano i
massoni, riconoscibili nelle foto ufficiali degli incontri
intergovernativi - memorabile quella rosso fuoco di Trump - quasi una captatio benevolentiae
per quegli ambienti… e che strideva, tuttavia, con l’abito blu scuro,
si è presentato in Parlamento. Forse ispirato dai notabili di paese che
voglion far capire agli altri la loro autorevolezza,
pensava di portare il verbo del cambiamento al popolo europeo: prima
delusione, l’aula era quasi deserta e ciononostante ai pochi
parlamentari presenti il nostro eroe ha voluto subito spiegare che in quanto rappresentante della stragrande maggioranza degli italiani – quanti i votanti che si sono astenuti? 40% circa?- che il problema principale del mondo attuale consiste nella contrapposizione tra élite e popolo e che è ora di finirla con la conservazione; un messaggio,il suo, rivolto al popolo europeo, di certo in trepida attesa.
Tenuto conto che non si dimentica mai di essere avvocato, che verosimilmente
considera essere una professione ‘superiore’, si è espresso con la
prosopopea di Pericle chiedendosi amleticamente quale fosse in Europa la
‘domanda di senso’…, quale Europa vogliamo?
E poi, dopo un annuncio di una serie di viaggi in Africa da lui effettuati: Algeria
e Tunisia, prossimamente in Marocco, Niger, Chad e Corno d’Africa, ha
spiegato che l’Europa deve collaborare con l’Africa ed investire e
bisogna esser grati all’Italia che ha sollevato la questione dei
migranti e che ha fatto tanto per questo (il suo governo?!).
Se ci sono dissidi in Europa,a suo giudizio,
va benissimo perché consentono di rappresentare il popolo. Il primo è
quello del seggio al Consiglio di sicurezza dell’ONU che deve esser
europeo (leggi: non tedesco…) e poi sulle sanzioni alla Russia l’Avvocato del popolo non riesce ad individuarne il vantaggio, come dire della Crimea e dell’Ucraina chi se ne importa?…
I
dissidi tra Stati (leggi: il ritiro dell’Ambasciatore francese a Roma
per la prima volta dopo 70 anni!) sono dovuti all’incapacità della
Unione Europea di trovare soluzioni: la colpa è sempre degli altri…
I flussi migratori non si governano da soli e bisogna tener conto di vite umane: abusate, vendute e spezzate.Il libro Cuore
di De Amicis gli fà un baffo e, infatti, segue l’esortazione del tipo:
smettiamo di essere divisi ma cerchiamo un’autentica solidarietà.
Ne consegue che occorra il completamento della unione economica e monetaria, cioè i famosi bonds che garantiscano il debito di alcuni Stati membri e che i paesi del Nord non vogliono perché non si fidano di noi.
Come
argomento ha citato l’impegno riformatore del suo governo con la legge
di bilancio del 2019, una meraviglia; infatti, l’Italia ha rispettato i
conti ed ha aiutato chi è rimasto indietro.
Ispiratevi anche voi perché così si costruirà l’Europa sociale che si occuperà di giovani, istruzione, innovazione, con costi a carico dell’Europa, si intende…!
La
ricetta noi italiani la conosciamo: bisogna coniugare in maniera
adeguata responsabilità e solidarietà… E allora la lotta alla
disoccupazione va fatta con un’assicurazione europea contro la
disoccupazione e l’Europa deve essere più equa e solidale ed il
commercio mondiale più equo e più tutelante per i consumatori… E’
mancato, va detto, un riferimento alla suocera che deve esser meno
intrusiva.
Alla presentazione di questo vasto programma il nostro eroe si aspettava forse un sincero corale applauso ma, purtroppo, è stata invece una gragnuola di sassi.
Ha cominciato un socialista tedesco a ricordargli che l’Italia che è amata in Europa è quella di De Gasperi, di Spinelli, di Draghi,
ma non un governo che si è astenuto sul Global compact sull’immigrazione o che ha bloccato la dichiarazione sul Venezuela
(nell’interesse di Putin…).
Poi il fiammingo Verhofstadt – Salvini che controlla anche gli elettori belgi, giura che non ci sarà più!- che si è espresso in buon italiano, in quanto poliglotta, – forse nel Gargano non si conoscono bene le Fiandre, descritte nei quadri di David Teniers, tra gli altri,
con quei personaggi sdentati come il parlamentare in questione- per
nulla tenero e molto informato che ha cominciato col ricordare che le
manovre economiche del governo (Vis-)Conte sono del tutto
sbagliate perché aumentano il debito in modo strutturale, invece di fare
una riforma strutturale. Poi il blocco della TAV, che è un progetto di
coesione europeo, il blocco della riforma di Dublino che dovrebbe,
invece, interessare l’Italia, perché cambierebbe la situazione attuale
che impone al paese di prima accoglienza, cioè noi, di prendersi carico
dei migranti. Infine l’opposizione a Frontex che dovrebbe
tutelare le frontiere europee e, giacché i fiamminghi, come dimostrato
in Congo, non sono teneri (…): lei è un burattino nelle mani di Salvini e
di Di Maio!
Ahimé, anche Guy Verhofstadt ha pensato a Calvino ed al Visconte dimezzato della serie I nostri antenati.
Colpito dall’insolita accoglienza, il Vis-Conte ha replicato che l’offesa fosse rivolta
a tutti gli italiani che lui rappresentava ma… si sbaglia, perché anche
noi, che siamo italiani, crediamo che il fiammingo - non cortese, ma
animato dal furore della giustizia, come spesso avviene nei paesi
nordici – abbia ragione, politicamente parlando.
E’ per questo che lei è per noi il Vis-Conte dimezzato.