Carlo Biancheri
Il comportamento
dei nostri politici di governo e di opposizione in questi giorni ha
manifestato, se ce ne fosse stato bisogno, le virtù del genio italico:
confusione, impreparazione, emotività, teatralità, opportunismo e poco
coraggio.
Altro
che commedia dell’arte, i nostri attori da avanspettacolo ‘recitavano a
soggetto’, ma… diversamente dai personaggi pirandelliani, tutti
riflessivi e posti dinanzi all’amletico dilemma esistenziale, il
soggetto consisteva in esibizioni spettacolari, persuasi come sono che
il pubblico degli analfabeti uditori si beva qualsiasi idiozia venga
loro propinata, anche in casi seri.
Cominciamo dal Conte, già avvocato del popolo di san Giovanni Rotondo, poi Vis-Conte
dimezzato e ora semplice conte. È apparso sedici volte in un giorno in
televisione con la maglietta di chi sposta le macerie in caso di
calamità naturale, propalando l’idea nelle ‘vittime’ televisive che la
cosa più opportuna da fare fosse quella di fare scorte di sopravvivenza o
mettere a posto la tomba per chi ce l’ha. Puro terrore, senza curarsi
delle conseguenze. Anzi il ragazzetto di Pomigliano d’Arco ora ministro
degli Esteri, dopo l’apprendistato allo stadio san Paolo di Napoli, si è
vantato che il paese che doveva rimanere immune dal ‘vairus’ con il blocco dei voli con la Cina (…) era trasparente nella comunicazione e quindi, nella sua convinzione,
meritava di esser lodato e considerato una stella polare dal resto del
mondo. L’opposizione col fenomeno del bar Sport di Milano Rogoredo ha
cominciato a tuonare che bisognava chiudere i confini, bloccare la
libera circolazione del trattato di
Schengen – tra noi ci saremmo sicuramente salvati…-. Non andò così e non
perché i confini rimasero aperti, ma perché il virus ce l’avevamo già
in casa da tempo e nell’era della globalizzazione i muri e le barriere
sono illusori, specie in un paese come il nostro al centro del
Mediterraneo, un crocevia da millenni.
Dopo
i focolai ci siamo illusi che fossero rinsaviti e invece è scoppiata
una lite tra Stato e Regioni, grazie all’improvvida legge del centro
sinistra all’inizio del millennio che ha dato alle regioni un’autonomia
spropositata con una legislazione concorrente con lo Stato che crea solo
disordine. La legge fu fatta per timore della Lega del Bossi ed è indicativa di un atteggiamento furbesco e pavido di chi vuol comunque gestire il potere ad ogni costo: Lenin sosteneva che la vita politica è come prendere il tram: ad ogni fermata la gente sale e scende ma ‘noi’ saremo gli ultimi a scendere…
Il
disordine delle iniziative delle regioni che la Stefani, veneta, voleva
render ancor più indipendenti, magari a scapito di quelle più povere
(…) ha fatto sì che i governatori facessero a gara per ampliare la
sceneggiata e cioè per far vedere chi fosse il protagonista: così il
Fontana che si mette la maschera perché una sua collaboratrice risulta
positiva e che dichiara di recludersi in quarantena ma non per le tv.
Oppure l’altro che ci assicura che i veneti si lavano e che invece
‘tutti’ (?) abbiamo visto i cinesi mangiare i topi vivi! Ma chi lo ha
votato? Ci scriva chi lo ha fatto. C’è poi chi sfida tutti: nelle Marche
si chiudono le scuole anche senza malati o quasi, il TAR annulla la
delibera del Presidente della Regione e lui ne fa un’altra uguale: avete
presente i dispetti all’asilo?
Ad Ischia non vogliono più i lombardi ed in Sicilia il fratello (fratellastro?)
d’Italia Musumeci pone barriere ai nordisti, mentre la piccola Meloni,
che ora fa la moderata (…), è costretta a dire che non è d’accordo, dopo
aver appiccato fuochi per decenni.
Secondo
Bersani -l’esperto di bocciofila…- l’unico che si salva è il ministro
della Sanità Speranza che non dorme mai perché lavora ventiquattr’ore al
giorno ed è suo compagno di partito (…). Il giovine Speranza in
Parlamento ha assicurato che il governo ha preso tutte le decisioni
dietro indicazioni della Scienza. Già la Scienza…, ma nello stesso
giorno abbiamo assistito a liti ed insulti tra scienziati con teorie
molto diverse tra loro e allora la voce della Scienza si è trasformata
in cacofonia.
Tutto questo bailamme ha creato un tale terrore che lo spread è risalito -anche perché si parla di aumento di deficit e cioè di debito pubblico già elevatissimo- il turismo è praticamente scomparso – va detto cinicamente
che Roma, sebbene in degrado grazie alla sindaca, è bellissima così
vuota… – e gli italiani sono ora considerati nel mondo gente da evitare.
In attesa che il ministro Di Maio faccia cambiare idea al mondo con le
sue provvide iniziative diplomatiche, il paese secondo analisti seri
potrebbe perdere tra sette e ventisette miliardi di Euro e tutto il
lavoro per far dimenticare l’orrendo governo gialloverde è stato
vanificato. Sono gli altri a sospendere i voli con noi, da ultimo la
Turchia (!), mentre il grande amico Trump col quale ‘Giuseppi’ ci assicura di avere un ottimo rapporto, ha solo detto agli americani di non andare in Italia e American Airlines ha sospeso i voli su Milano: come si dice? Cornuti e mazziati, per caso?
Qual è la morale?
L’impreparazione, l’egolatria, il narcisismo della classe politica hanno dei costi molto rilevanti che dovremo pagare tutti noi e non sarà uno scherzo, se continua così.
Fino
a che non si capirà che la politica è un servizio e che il potere deve
realizzare il bene comune e non è un fine in sé, come credeva Lenin,
fino a che non si comprenderà che la politica è ben più importante delle
partite di calcio che sono la religione nazionale in un tempo in cui si
pensa ormai che la Verità equivalga ad interpretazione soggettiva della
realtà, non si uscirà ‘a rimirar le stelle’.