Rosa Elisa Giangoia
Per la prima
volta nella storia di questo nostro povero paese si è verificato quello che si
poteva temere in occasione di grandi assembramenti di persone, non
sufficientemente organizzati e controllati: ci sono stati 1.500 feriti in una
piazza di Torino dove 60 mila persone assistevano ad una manifestazione sportiva
sui maxischermi. Ci sarebbe da chiedersi se chi ha deciso di assegnare piazza S.
Carlo, il salotto buono di Torino, ad un evento del genere dove alle famiglie si
mescolano tifosi provenienti da mezza Italia, tutti rigorosamente in divisa,
non propriamente famosi per il tratto rispettoso dell’altro, sapesse quel che
faceva. I circenses, si sa, sono la religione del tempo, così
Madamin anche lei ha abbandonato la piazza della sua città al popolo e si
è affrettata ad andare nel Galles a vedere una finale sportiva conclusasi assai
male per la città che governa, anche se poi è dovuta rientrare
precipitosamente per le notizie che provenivano da Torino. Non serviva a nulla
far credere che fosse un complotto il numero dei feriti, come sosteneva uno
degli ineffabili della setta, mentre occorreva prendere coscienza che fosse
l’esito di un’impreparazione, di un’incapacità gestionale, di un’immaturità
amministrativa della sindaca a cui si aggiungeva la colpevolezza di chi l’aveva
votata: la realtà è stato un disastro, divulgato in tutto il mondo, che ha
riverberato ovunque un’immagine negativa del nostro
paese.
Madamin,
nelle prime
dichiarazioni tra una frase d’appoggio e l’altra –‘ovviamente’, ’sicuramente’,
c’è stato un attimo di panico… Act of God !- ha scaricato tutto su
Nizza et similia, poi sulla controllata del Comune al 100% che aveva
organizzato l’evento; si è persino vantata di aver adottato le stesse misure di
sicurezza della precedente amministrazione di due anni prima. Ma in realtà la
situazione era un’altra: le misure di sicurezza due anni fa erano ben diverse,
lo schermo non era posizionato in modo da bloccare le vie di fuga e,
soprattutto, non c’erano stati gli eventi di terrorismo che impongono ormai, in
simili circostanze, ben altra circospezione, soprattutto i vigili urbani erano
pochi, non si era pensato al posteggio sotterraneo, né ai venditori abusivi di
bevande in contenitori di vetro… e a molte altre cose, in primis,
garantire adeguate vie di fuga.
Quanto è
accaduto porta ad una riflessione più generale su una forza politica che arriva
al governo di una città come Torino senza la minima preparazione, competenza ed
assennatezza per farlo.
I giornali ci
parlano quotidianamente con serietà del giovanottello fuoricorso che dovrebbe
diventare il presidente del Consiglio nel governo del paese (!), se
(malauguratamente!) vincesse la setta. Ci hanno riempito la testa insieme a quei
personaggi… che gestiscono i talk shows televisivi di lodi per questa
sindaca che era la più popolare d’Italia, mentre non faceva altro che ordinaria
amministrazione o meglio una pessima ordinaria amministrazione, senza nessuna
capacità di far fronte a situazioni nuove, complesse e impegnative da
gestire..
Da quanto è
purtroppo accaduto emerge il vuoto di questi giovani che voglionogovernare
con l’improvvisazione, l’immaturità e l’incompetenza: in prima fila, in una
gioiosa macchina da guerra, nelle manifestazioni no TAV o Gay pride, ma
incapaci di comprendere che una piazza come quella non doveva esser data per
manifestazioni sportive che rasentano spesso il vandalismo e la rissa, che una
massa enorme di persone non può essere lasciata in balia di se stessa, specie
nell’attuale situazione in cui dominano insicurezza e paura per il ripetersi di
attentati. Se almeno avessero letto le pagine del Manzoni sulla
folla…
Tutto questo
deve rappresentare un monito per tutti quelli che voteranno alle prossime
elezioni, in primo luogo a quelle amministrative di domenica prossima. Se hanno
a cuore il futuro di questo paese per sé e per i propri figli, riflettano sulle
persone a cui dare il voto, considerino attentamente la loro integrità,
sincerità, maturità e soprattutto la loro competenza riguardo agli incarichi di
cui vogliono farsi carico. Ci vogliono persone che abbiano progetti precisi,
solidi e validi per lo sviluppo delle nostre città e del nostro paese, non che
si limitino a gestire l’ordinario quotidiano e che siano poi impreparati e
incapaci di fronte a eventi eccezionali e a emergenze.
Sottoscrivo. La setta è quella che è. Possiamo solo sperare che piazza San Carlo non rappresenti in sessantaquattresimo quello che toccherà vedere quando vadano al potere. In ogni caso cocci da raccogliere.
RispondiEliminaIo che c'ero posso testimoniare che tutto è stato gestito con estrema superficialità e sprovvedutezza. Basta dire che già dal primo pomeriggio all’interno di piazza San Carlo erano presenti venditori abusivi di bottiglie di birra in vetro contenute in grandi carrelli illuminati e refrigerati da acqua e ghiaccio: questo fatto conferma l‘assenza di controlli nel luogo di concentramento della folla a sanzionare i commercianti e gli acquirenti che stavano mettendo a rischio la sicurezza. Dopo poco tempo il pavimento della piazza era un tappeto di bottiglie rotte e la stragrande maggioranza dei referti di pronto soccorso si riferiscono a lesioni da vetro.
RispondiEliminaLa sindaca Appendino deve dimettersi, perché ha dimostrato di essere incapace e inaffidabile, ma deve dimettersi anche il questore a cui è demandato l'ordine pubblico.
RispondiEliminaQuelli che hanno organizzato la riunione di tifosi in piazza San Carlo devono imparare da quelli che organizzano i grandi eventi del papa. A Milano-Monza e a Genova c'erano quasi 100 persone in piazza, ma tutti erano schedati e avevano un posto preciso prenotato in cui stare: tutto in ordine, calmo e sicuro.
RispondiEliminaOrmai sembra che nessuno sia più capace a fare niente: avevamo quelli molto esperti (Monti, Fornero ecc.) e li abbiamo mandati via per far posto alla gente nuova: come si fa a pretendere che questi abbiano esperienza e competenza, se sono nuovi?
RispondiEliminaL'Appendino è stata fortunata perché non è morto nessuno, ma 1570 feriti sono una tragedia... La ex sindaca di Genova Marta Vincenzi è stata più sfortunata perché per non aver previsto un gran diluvio che avrebbe fatto esondare il Fereggiano, dato che ci sono stati dei morti, si è presa (per ora in primo grado) sei anni di carcere.
RispondiEliminaChe cos’è il traffico di influenze? Un nuovo reato?
RispondiEliminaSecondo il Dispositivo dell’art. 346bis del Codice Penale è un reato in cui incorre chi, sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita verso il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio ovvero per remunerarlo, in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio o all'omissione o al ritardo di un atto del suo ufficio. E’ un reato punito con la reclusione da uno a tre anni.
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