giovedì 12 ottobre 2017

L'INFORMAZIONE PUBBLICA E' FAZIOSA?


Carlo Biancheri

Abbiamo assistito ad una intervista di Rainews24 ad Achille Occhetto  ed a Paolo Cirino Pomicino. L’intervista era inframezzata da collegamenti con la “piazza” di Montecitorio, dove impazzavano i giovanotti della setta, e con quella di Barcellona (deserta).
A dire il vero i due personaggi, anziani della politica, si sono espressi con una chiarezza, lucidità e profondità che non è moneta corrente nel dibattito politico attuale: la legge elettorale in discussione in Parlamento non va bene ma è un male minore rispetto al nulla che porterebbe all’ingovernabilità assoluta; la situazione attuale non è assolutamente fascista perché altrimenti gli sprovveduti non potrebbero proferire le dappocaggini che proclamano alle ‘folle’ dei loro adepti; la manifestazione in atto a Montecitorio, per il Pc sarebbe stata considerata un fallimento dato l’esiguo numero dei partecipanti, mentre una cattiva informazione fa sì che si continui a trasmettere per ore la diretta come se si trattasse di un evento rilevante. Così Occhetto. A questo punto il conduttore, che cercava di buttarla in burla, essendo stato in qualche modo oggetto delle critiche, si collega con la nota giornalista Agostini -sulla quale ci siamo intrattenuti in altro post- sempre lì in piazza Montecitorio a “cantare le gesta del pelide” arruffa-popolo di turno della setta e ad annunciare l’imminente arrivo – un vero suspense- del personaggio di grande spessore: il pregiudicato Grillo (con il piede in spalla?). Per tutta risposta alla critica di Occhetto la giornalista, con dolce sorriso, si avventura a dire: ’E già, perché il Pd le piazze le riempie’…, tanto che il conduttore si affretta a proferir qualcosa per assicurare che la tale era neutrale, naturalmente… Sia detto per inciso, chi conosce Roma sa benissimo che la porzione di piazza Montecitorio dove sono ammesse le manifestazioni è ben piccola: conterrà mille persone; si tratta di “piazza”o di cortile di caseggiato? Forse anche noi con famigliari ed amici riusciremmo col passaparola a riempirla… ed è tutto dire.
La questione suggerisce due considerazioni: l’informazione è pilotata e fà credere che un piccolo evento sia invece rilevante; non c’è alcun controllo nel servizio pubblico, né sanzione per informazioni scorrette, così come del resto nella maggior parte dei casi nel nostro paese. Già l’amato Manzoni ci ammoniva che “i colpi cascano sempre all’ingiù”, cioè che volano gli stracci che servono da capri espiatori, ma per gli altri…
Pomicino si domandava, giustamente, il perché di questa crisi profonda delle istituzioni. Sosteneva che i partiti erano pessimi ma che nella storia non vi è nulla di meglio – con buona pace delle teorie fantastiche del click- in quanto centro di mediazione di interessi e, soprattutto, di formazione politica. Nel nostro paese ci sono margherite, alberi, forza qui o forza là, stelle, articoli, ma non c’è una visione del mondo, un orizzonte verso cui operare e, aggiungiamo noi, si gioca sempre di rimessa perché non si sa formulare una proposta complessa e sensata. La classe dirigente d’antan ha avuto grandi responsabilità e difetti ma non è comparabile con quel che ci passa oggi il mercato…


5 commenti:

  1. I vari canali televisivi sono sempre stati “di parte”, in quanto assegnati a una parte (o partito) politica. Ancora adesso il Tg3 è abbastanza diverso rispetto al Tg1 e 2. Bisognerebbe sapere di chi è RaiNew24.

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    1. Non so chi sia il responsabile di Rainews 24. Sta di fatto che, trattandosi di servizio pubblico, pagato da noi, dovrebbe almeno assicurare il contraddittorio, ciò che non si verifica.
      Oggi c’era la giornalista de Il Manifesto, Preziosi, che con fare garbato e trucco perfetto è riuscita a descrivere l’approvazione della legge elettorale da parte della Camera come un colpo di mano ed una violazione dello spirito della Costituzione. Siccome la questione da un punto di vista costituzionale ha registrato immediatamente pareri contrastanti, la Preziosi si è affrettata a precisare di non volersi avventurare in tecnicismi, ma che la sostanza politica era una truffa. Ha citato, infatti, la c.d. legge truffa, approvata con la fiducia, precisando che il contenuto sta nel nome e qui incomincia la pantomima perché l’incauta finge di ignorare che il nome ‘truffa’ fu affibbiato alla legge dal partito comunista che voleva impadronirsi del potere in Italia con ogni mezzo. Non paga, ci ha informati che De Gasperi, come risulterebbe a suo dire dai taccuini, si sarebbe pentito perché, avendo posto la fiducia, aveva creato un precedente… fedelmente seguito, peraltro, dalla presidente della Camera Iotti –anche questo è felicemente finito nel dimenticatoio-. I casi sono due: o chi la intervista è un incompetente che non sa reagire o la mistificazione è voluta per disinformare il popolo bue… cioè la massa, come la chiamava Lenin.

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  2. Massimiliano Colucci13 ottobre 2017 alle ore 14:51

    E’ chiaro sempre più che quello che manca a quelli che entrano in politica è la preparazione e le competenze. Prima i partiti sopperivano in parte, seppure con una marcata impostazione ideologica, oggi ci vorrebbe una scuola di formazione, come in Francia...

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  3. Cosa ne ha poi fatto Beppe Grillo del piede che aveva in spalla?

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