Carlo Biancheri
Tocca occuparci oggi dell'adunata degli abitanti/villici delle province bergamasche, del Veneto, del Novarese, di tre gatti dell'Imperiese (i genovesi vi diranno che di liguri atipici si tratta...), della bassa bresciana, del Friuli (ma non della Carnia...) ecc. In realtà, sono compresi anche residenti in quelle lande solo da alcuni lustri, emigrati al Nord, e alla ricerca di un battesimo identitario. L'adesione alle camicie verdi (nulla a che vedere con quelle rosse o nere...) può costituire una scorciatoia. L'uniforme, come emerge dall'etimo, è sempre una minaccia alla libertà della persona ed alla sua espressione, come pure la dipendenza dalle decisioni del Vate che, a detta di alcuni astanti, avrebbe indicato cosa avrebbe dovuto fare l'intera Italia nei prossimi anni: non capisco, non volevano la secessione?
Apprendiamo dai giovanotti intervistati, muniti di elmi con corna di mucca, e da altri che portavano cappelli verdi con sopra la magica parola libertà (se chiedete loro di spiegare in che consista l'oppressione probabilmente si porrebbero sulla linea di donna Prassede che “con le idee si regolava come dicono si debba fare con gli amici: n'aveva poche; ma a quelle poche era molto affezionata”) che dei Ministeri al Nord poco gliene cale, ma pur di far dispetto a Roma arrogante... (il Conducator non potrebbe resistere a raccontarvi quella del marito che per far dispiacere alla moglie...). Così si ragiona nel sacro prato che ricorda la liberazione dall'oppressione medievale tedesca, vestendosi da Celti...
Apprendiamo dal fenomenologo Cacciari, passato all'Olimpo dei filosofi non si sa bene in forza di quali meriti, che i padani (a proposito lo sapevate che la Padania comprende Umbria e Toscana? e ve lo immaginate un dialogo in dialetto tra uno di Todi e un bergamasco? ma anche tra un genovese e un veneto...) sono gente di principi solidi, un po’ come i comunisti d'altri tempi, e che quindi il 'bunga, bunga' non lo tollerano... Io non sono un filosofo da Accademia ma mi permetto di dubitarne, alla luce di qualche scandaletto emerso tra le camicie verdi negli ultimi anni e del fatto che lo stesso Vate, devoto alla famiglia (mi pare ne abbia due), non manca di apprezzare tutte le miss e le donne che compaiono in concorsi e altrove...
Dunque Berlusconi attento: se non porti tre, quattro Ministeri a Monza (una spesuccia, si intende..), se non lasci sforare le quote latte e imponi che il Paese intero le paghi, se non cacci a mare quelli con la pelle di un colore diverso dalla nostra, se non cali le tasse, se non imponi il crocifisso... ma sono devoti i seguaci del dio Po?
Predicano principi cristianamente ispirati? Non accusavano Tettamanzi di essere l'Imam di Milano? Mai visti in chiesa questi? O forse non capiscono l'italiano, perché parlano il bergamasco..., quando si leggono le Scritture durante la Messa; però alcuni di questi sono sostenitori della messa in latino secondo il rito di San Pio V (suggerirei una liturgia in aramaico, a questo punto...). Forse nelle valli della Bergamasca ci sono parroci che predicano il Vangelo in salsa padana, imitando quei preti che avevano aderito alla Rivoluzione Francese e da cui Luigi XVI rifiutò i sacramenti, prima di salire alla ghigliottina, o i frati 'garibaldini' o il vescovo di Salisburgo che era anche il capo della Loggia di cui faceva parte Mozart? Spiace che il Papa conosca il Bossi (gli dà forse del tu?), spiace soprattutto che non ci sia stata una pronuncia da parte della Conferenza episcopale italiana per tanto tempo sul disastro antropologico provocato dalla Lega. Certo l'attuale Presidente che non è un intellettuale, con scarsa perizia nel reclutamento del clero, si è limitato a dire che l'unità d'Italia, fatta dai carbonari/massoni, aggiungo io..., è un valore.
E vorrei ben sperarlo visto che la dimensione del paese è già piccola in Europa, figurarsi in ambito mondiale: una ulteriore riduzione del suo territorio significherebbe diventare un peso piuma. La propaganda volta a ridurre il ruolo della capitale - tutto il mondo civile vi concentra l'Amministrazione, con limitate eccezioni - significa impoverimento di risorse ed inefficienza. Il Sud naturalmente, a fronte di uno sfaldamento, avanza analoghe richieste. Se si andasse ad elezioni in fretta (han già detto di no: il momento non è favorevole – Calderoli - tanto son abituati a cambiar le regole del gioco pur di governare: come i comunisti di altri tempi!) si beccherebbero un'altra legnata che vorrebbe dire: il paese ha altri problemi dei vostri.
I problemi seri sono l'impoverimento delle famiglie, l'esigenza di migliorare la competitività del Paese per consentirne la crescita, il favorire gli investimenti per ricreare il lavoro, la qualificazione della spesa pubblica, la limitazione agli affari... tramite interventi straordinari del tipo protezione civile..., l'investimento nella scuola, riqualificandola, e nella ricerca, la sburocratizzazione senza determinare una deregulation di thatcheriana memoria che ha generato la gravissima crisi finanziaria/economica, la creazione di un mercato finanziario non governato da quattro banche che lo hanno svenduto a Londra, la presenza di Autorità di controllo indipendenti e non composte da nominati, amici del Governo di turno, una giustizia funzionante, in base a leggi sensate..., con risorse adeguate e con soggetti inquirenti/giudicanti responsabili di fronte a qualcuno, servizi segreti controllati ed eliminazione di confraternite del tipo P2/P3/P4, peraltro contrarie alla Costituzione, che gestiscono il Paese e anche gli equilibri internazionali, impedendo una vera concorrenza in ambito nazionale ed internazionale, lotta alla malavita organizzata, diminuzione del debito pubblico ed equità fiscale ecc., ecc.se basta...
Quali sono le risposte celtiche a tutto ciò? Non lo sanno neppur loro.
Le cose che scrive il Biancheri sono tutte vere e giuste, soprattutto che quelli della Lega con le corna in testa siano non solo ridicoli, ma penosi. Bisognorebbe però tenere conto del fatto che la Lega i suoi voti se li è conquistati nelle strade, nelle piazze, nei campi, nelle taverne, nei bar, nelle osterie e magari anche nelle sacrestie, per cui i suoi sono voti piuttosto sinceri. Sulla questione delle sacrestie sarebbe interessante sapere come mai prima, all'inizio, c'era la Pivetti che rappresentava i cattolici nella Lega e magari li manteneva un po' più in linea con la Chiesa, mentre poi se n'è andata e loro hanno cominciato a diventare pagani (anche questo in modo ridicolo) con l'acqua del Po e cose simili, egoisti, cattivi con gli immigrati e cose simili.
Massimiliano Malvezzi
Sull'uso strumentale della religione cattolica da parte della Lega e sulle prese di posizione in materia, spesso contradditorie tra di loro, si può vedere il capitolo "Cattolicesimo in salsa celtica" nell'interessante saggio "Svastica Verde" di Walter Peruzzi e Gianluca Paciucci (Editori Riuniti, Roma 2011), che analizza questi ed altri controversi comportamenti della Lega e prese di posizione, sempre sulla base di documentate testimonianze giornalistiche.
Ivano Pozzani
La Pivetti agli inizi della sua attività politica nella Lega si era posta su arcaiche posizioni di integralismo, difendendo tesi del cattolicesimo francese prima del 1789 e osannando la Vandea, poi Bossi a più riprese si è lanciato a testa bassa contro il Vaticano, anche con grande agrssività verbale. Poi ci sono state le sceneggiate ridicole dei matrimoni celtici, intercalate dai pellegrinaggi di Roberto Castelli a piedi nudi sulle pietraie di Medjugorje (altro luogo quanto mai discutibile). Poi ci sono stati i contatti con mons. Fisichella, a cui la Lega piace, mentre i legisti hanno dimostrato di apprezzare i "valori non negoziabili". In definitiva, direi che la Lega, sul cattolicesimo, come su tutto il resto non ha idee chiare, ma di volta in volta coglie l'onda del momento, secondo quello che ritiene più conveniente per catturare i voti degli sprovveduti! Certo che a pensare di essere in mano di certa gente...
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