giovedì 26 aprile 2018

UN GOVERNO PURCHESSIA?


Carlo Biancheri


I soliti Cacciari, filosofo del nulla e politico ad un tempo, sindaco di Venezia in occasione  del rogo de La Fenice, o il politologo Passigli, esponente della cultura radical chic, si chiedono che senso abbia esser votati per fare la minoranza e quindi spingono il Pd a concludere il governo con quelli del pianeta Gaia: a noi pare che i votanti si esprimano a sostegno di un partito e quel che avviene dopo dipende dal risultato del voto. Il ragionamento, tuttavia, si radica nella teoria hegeliana dell’Ottocento  per cui la Storia ha una sua razionalità  che va oltre i soggetti, essendo il farsi dell’Idea, ragione  per cui l’essenziale è essere protagonisti, gestire il potere…, altro che la Storia degli  ‘esclusi’ teorizzata dall’amato Manzoni! A questi si aggiunge l’irenista cardinale Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana in missione a Bruxelles, attentissimo a sostenere la linea papale che sta trasformando la Chiesa cattolica nella Compagnia di Gesù, inclusi i molti difetti di attivismo, autoritarismo e disinvoltura, specie nei confronti della Verità: bisogna fare un governo sostiene. Già, ma che governo? Si ricordi della Chiesa italiana che ha definito Mussolini “l’uomo della Provvidenza”; solo pochi intellettuali ed universitari cattolici (FUCI) salvarono l’onore della Chiesa stessa, opponendosi… Non è il caso di vedere i contenuti dell’azione politica ed il tipo di governo o è esercizio troppo difficile per i credenti?
Prescindiamo per un momento dal programma: abbiamo letto il Paper (paperino…) del prof. Della Cananea che in stile cassesiano giustappone, compara ed elimina i punti più controversi e qualificanti… inclusa la compatibilità economica delle proposte. Gli inglesi nei loro clubs comparano molto meglio perché aggiungono qualcosa, formulano proposte, diversamente dal tecnico (…) che, secondo la trovata del ragazzo Di Maio, come ‘esperto’ avrebbe dovuto sciogliere il nodo gordiano dei contrasti tra i partiti. Questo la dice lunga sulle idee confuse del capo politico pro-tempore della setta: le scelte le affidiamo ai tecnici perché noi non siamo capaci a farle!
Il Di Maio è arciconvinto (o fà finta) che gli italiani vogliano il governo del ‘suo’ cambiamento e critica il lepenista - dove sta l’antifascismo della Carnia?- Salvini che sta battendo il Friuli ma anche la Venezia Giulia che col Friuli non ha nulla a che fare, anzi… per convincere soprattutto i friulani gente laboriosa, indipendente, ma anche bizzarra, a votare lo scialbo Fedriga. Per Di Maio il Salvini, rifiutandosi di sacrificare Berlusconi, preferisce il bene dei suoi alleati al bene degli italiani che, secondo lui, consiste senz’altro nel realizzare il programma proposto dalla setta, omettendo di rilevare che il Salvini all’europeismo e all’atlantismo non ci crede… 
La setta che preconizza il pianeta Gaia è pura, come i Catari e cioè i Manichei (…) - tutto il bene da una parte, tutto il male dall’altra -, per cui non si allea; offre un ‘contratto’ con soggetti che sostengono tesi opposte; sarebbe  come dire: tu sei un mascalzone ma io ti affitto ugualmente il mio terreno con le dovute garanzie…; come premessa non c’è male, per il momento non c’è accordo sul canone ma neppure su chi voglia concludere con un proprietario così arrogante...
Come interpreti del ‘nuovo’ - anche Hitler era nuovo al suo tempo…, anche Lenin…, anche Maduro  in Venezuela… - si arrogano il diritto di ‘primogenitura’ per guidare il governo perché sono il primo partito… eppure nessuno  ha spiegato loro che in una democrazia parlamentare non siamo alle Olimpiadi e  prevale chi è in grado di raccogliere voti sufficienti per avere la maggioranza parlamentare…, altrimenti si fà un nuovo sistema in cui, come sostenuto  da Rousseau, per l’appunto…, qualcuno interpreta la ‘volontà generale’ ed elimina, ad esempio,  quell’impostura della proprietà privata -sempre Rousseau-…: altro che democrazia rappresentativa, altro che delega! Come si sa Rousseau è finito pazzo, ma non importa, serve sempre per uscire dal ‘pantano’…, come lo chiama il Di Maio, costretto a riconoscere che ‘nessuna forza politica può fare da sola’ nell’attuale quadro, con citazione implicita di  Monsieur de La Palisse…
Alleanza di governo, a casa nostra, significa  che i motivi di accordo sui contenuti sono superiori a quelli di contrasto per cui si lavora insieme per un progetto concordato che diviene comune e ciò comporta fiducia reciproca, necessaria in qualsiasi associazione di persone, in qualsiasi progetto. Ci sono problemi enormi incombenti che ci riguardano, come le scelte in Europa a giugno prossimo, l’attesa dei mercati finanziari, per ora sotto controllo ma non per sempre…, con rischi di turbolenza  grave che inciderebbero sulla nostra vita quotidiana. In sede internazionale, malgrado i peana del conte Gentiloni che invita l’Europa a non decidere senza l’Italia, il ruolo del paese è sempre più residuale: fanno senza di noi e questo dipende anche da chi saremo rappresentati; non è vero che tutti sono interscambiabili come sostiene la setta –si vede dove amministrano che risultati producono!- o negli ambienti massonici che considerano le persone come soldatini, ispirandosi alla gerarchia militare: ognuno, invece, ha il suo carisma, le sue qualità.
Un governo con soggetti così eterogenei non potrebbe durare perché le idee hanno bisogno di gambe  e le persone rilevano; del resto basta guardare alla storia, neanche lontana, del nostro paese ed ai governi cosiddetti ‘balneari’ della prima Repubblica per capirlo.
Il Partito Democratico deve ripensare quel che intende fare e rinunciare a divulgare in Italia un blairismo che ha fallito nel Regno Unito;  ci vuole tempo, fiducia ed un confronto ideologico e tecnico, senza scorciatoie. L’opposizione ad un governo populista, se si formasse, consentirebbe la sedimentazione delle tensioni e di ritrovare una ragione di unità. Se poi non ci fossero maggioranze idonee a  formare un governo, bisognerà prepararsi ad una campagna elettorale ben diversa da quella condotta dal Pd e cercare di spiegare a quelli del ‘contado’ –per contrasto con la popolazione  delle aree urbane…-  che hanno votato per protesta che se persistono ne va di mezzo il loro pane quotidiano.
Purtroppo pochi sofisticati conoscono Aristotele che nell’Etica grande scrive: «Il comandare non è possibile a tutti: tu non hai nell’anima nulla per cui tu possa comandare e governare» e Tommaso d’Aquino chioserà: «chi non sa governare sé stesso non può neppure governare gli altri». Et de hoc satis.


28 commenti:

  1. Adesso così tutta la situazione del governo è ritornata in mano al PD, un PD diviso in cui Renzi e i suoi non vogliono fare il governo con i grillini, mentre un’altra parte con Franceschini in testa e altri, da Minniti alla Pinotti, che sperano di mantenere un ministero sono disponibili. A questo punto c’è da chiedersi una sola cosa: ma qual è il bene del paese? un governo di questo tipo? un governo “del presidente” in accordo con Bruxelles o nuove elezioni?



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    1. Il governo del Presidente mi sembra bruciato a questo punto.
      Il timore di accordi con la Lega o di nuove elezioni non può essere una ragione sufficiente per allearsi con gente che ha dato prova di inaffidabilità, di mendacio sistematico e di incapacità totale.
      Ma il problema è più profondo ed è il modo di ragionare della gente che rivendica diritti e ignora i doveri. Mieli ha scoperto che molti giornali e molti media in questi ultimi vent’anni hanno avuto un ruolo nefasto vezzeggiando il nuovo, prescindendo dai contenuti… e ora siamo nell’era delle conseguenze. Non ricordo alcuna situazione comparabile a questa dagli anni ’60 in poi.
      Se non si torna a discutere di quel che si vuol fare per il bene del paese, su proposte serie, tralasciando le barzellette dei programmi elettorali senza copertura o la consultazione in rete, si sbatte contro il muro; così all’inizio del prossimo anno aumenterà l’IVA ed i prezzi e la ripresa verrà bloccata sul nascere. Soprattutto mancherà una strategia: nelle crisi industriali il governo si muove con difficoltà come sull’ILVA o su situazioni prefallimentari come l’Alitalia. Chi verrà dopo avrà una visione, una strategia? Temiamo di no.

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  2. Direi che in Italia abbiamo passato anche momenti peggiori, tra mafia e Brigate Rosse, Mani Pulite, ecc., ecc., ma c’era chi si opponeva, resisteva, rappresentava un’alternativa, mentre adesso è il momento del nulla. La destra è pericolosa, i grillini, incapaci, la sinistra, inesistente. E allora? ci vuole un’alternativa. Ci vuole qualcuno che inventi qualcosa di nuovo... Perché non si dà più da fare concretamente, lei, Biancheri?

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    1. Perché grazie al cielo ho il senso della realtà. Si fà quel che si può. È possibile che l'inefficienza dello Stato e il niente... giovi a chi ha mani forti. Per questo bisogna ricominciare da chi ha poca voce per dire le cose come stanno ben sapendo che si parla ad una minoranza...

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  3. Il PD deve andare al governo oppure no? Francamente questo dibattito non mi appassiona, perché un’altra domanda mi assilla. Cosa è oggi il PD per l’Italia? Un ferrovecchio o una speranza? I sono alcuni temi che a mio parere sono dirimenti. Se vuole essere una speranza il PD deve garantire agli italiani l’impegno su almeno tre punti: Un’Europa migliore (e quindi più Europa), un debito più basso (e quindi attenzione a deficit e sviluppo), e una maggiore coesione sociale (e quindi un sistema di garanzie e promozioni più efficiente). Che lo faccia dentro o fuori dal governo o della maggioranza, dipende da altri. Ma ricordiamoci tutti. Circa 90 anni fa il mancato accordo tra Popolari e Socialisti aprì la strada al fascismo …


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    1. Per la verità i popolari entrarono nel primo governo Mussolini…, purtroppo.
      Io credo che non sia irrilevante con chi si fanno le cose, per esempio, è possibile accordarsi con chi considera il mendacio una variante dell’azione politica, con chi ignora che pacta sunt servanda, con chi pur non conoscendo le questioni è convinto che la sua idea sia la verità tout court e quindi è incapace di vero confronto? Il Di Maio è troppo poco colto per sapere che per dialogare bisogna avere un metodo comune, un rispetto reciproco. Io non dialogherei con Hitler o con Lenin o Stalin: è inutile. Neppure con chi crede che le sirene esistano e che i vaccini siano nocivi per la salute o che ci siano le scie chimiche…



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  4. La situazione in Italia direi che è disperata perché ci sono tre raggruppamenti politici nessuno dei quali può fare il governo da solo e che non riusciranno mai ad allearsi tra di loro. Ma voi pensate che Renzi lasci fare un accordo con i 5stelle? e i 100 punti del suo programma elettorale dove vanno a finire? E allora cosa ci vuole? Uno come Macron che sappia presentarsi capace e credibile e raccolga un ampio giro di consensi. Ma noi ce l’abbiamo uno così o ci dobbiamo accontentare di un nessuno come Di Maio o di un saccente-incapace come Renzi? Tocca alla generazione dei quarantenni tirare fuori l’uomo migliore...

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    1. Lasciamo perdere l’età perché continuiamo con la politica del niente; anche i dittatori come Hitler, Mussolini e Stalin puntavano sul fattore anagrafico –per mimetizzare i contenuti e le malefatte…-.
      Vediamo le proposte e la priorità dei problemi.
      E’ chiaro che la più grande crisi economica dal dopoguerra ha aggravato la disoccupazione, la povertà ed il divario tra ricchi e poveri, ma come affrontare la questione, tenuto conto che, grazie alla follia dei governi precedenti, abbiamo il macigno del debito pubblico?Attualmente un po’ più del 30% del debito è in mano straniere, se non comprassero più alle scadenze quel 30% non coperto chi lo sottoscriverà, il risparmIatore italiano? Ma se gli stessi italiani dubitano… le pensioni e gli stipendi del pubblico impiego chi li pagherà? Questi sono i problemi e bisogna esser economisti di vaglio, e non Di Maio e Salvini e neppure Berlusconi, per avventurarsi in questi sentieri. Inoltre occorre prudenza e non squilibrio, moneta corrente tra gli studiosi (…), e qui si va nella politica che dovrebbe esser alta se chi la fà credesse a qualcosa oltre al suo ‘ego’ o al tornaconto personale.
      Abbiamo avuto l’esperienza disastrosa dell’IRI e quindi lo Stato non può tornare a fare il pasticciere (caso Motta) perché tanto se si lavora in perdita chi paga è Pantalone, alias il contribuente.
      Molto si potrebbe fare sulla riqualificazione del settore pubblico dove albergano plotoni di nullafacenti ed irresponsabili, mentre il 20% dei dipendenti fanno il lavoro di tutti gli altri.
      Non ci sono controlli e la giustizia funziona malissimo anche per il fatto che i magistrati che hanno semplicemente vinto un concorso si reputano "legibus soluti".I controlli della Corte dei Conti sono risibili, come si è visto nei vari scandali che hanno interessato il settore pubblico. Del resto nella giustizia amministrativa più che sul merito – i magistrati dovrebbero essere onniscienti…- si decide in base alle procedure o al sacro precedente, col risultato di avere giustizia denegata. Cominciamo da qui, ma per far qualcosa bisogna accettare di vivere insieme e non voler esser tenori a tutti i costi: occorre imparare a cantare insieme altrimenti il naufragio è assicurato.

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  5. Ma in che paese siamo finiti? Ora il Di Maio minaccia? fa le liste di proscrizione di chi non vuole stare con lui? Ma siamo all’emergenza democratica! Bisogna che chi ha il potere intervenga...

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  6. Il potere siamo noi che dobbiamo smetterla di subire che gente amorale dia lezioni di moralità agli altri, che un egolatra come il ragazzo campano accusi di egolatria gli altri, perché ci ricorda il bue che dà del cornuto all'asino, che un gruppo di ciarlatani voglia guidare una repubblica non delle banane (molto meglio...), ma del pianeta Gaia dove ci si occuperà delle scie chimiche, della soppressione dei vaccini, dell'alimentazione vegana, della decrescita felice, dei trasporti in bicicletta -non a Roma perché è pericolosissimo e non solo per le buche...-

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  7. Renzi passerà alla storia come la promessa politica che si è bruciata più velocemente. A me dispiace perché in giro non c'è molto. Ma oggi quando ti bruci così non ritorni. Tanto più se dimostri di non avere cultura politica e visone ma solo astuzia tattica e capacità comunicativa. Fa tenerezza vedere l'amore dei fan. Ma siamo adulti e questa è politica. Occorre usare la testa.

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    1. Vero ma attenzione ai Franceschini, ai Fassino educato alla ‘disciplina di partito’ quando c’era il pensiero unico (…), agli Zanda o alle anime belle alla Orlando: un misto di voglia di rimanere sulla scena e di ipotesi strampalate.

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  8. Renzi ha fatto la proposta più ragionevole: un tavolo di confronto con tutti i partiti per uscire dall'impasse. Riforma elettorale con doppio turno e ballottaggio e una sola Camera elettiva. Ma aperto alle proposte degli altri, proprio a partire da chi dice che ha vinto (ma non riesce a fare il governo).

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  9. Il fatto è che nessuno dice chiaramente agli italiani che la politica italiana non conta più se non per ciò che riguarda il Ministero degli interni e quello della Giustizia. Per tutto il resto, essendo le decisioni di politica economica e finanziaria soggette all' approvazione della UE, la nostra politica non è più sovrana ed è quasi indifferente essere governati dalla destra o dalla sinistra giacché molte scelte di spesa sono obbligate ed hanno confini ben precisi. È questo che porta come inevitabile conseguenza la fine dei partiti, diventando i partiti al Governo, comunque si chiamino, amministratori, speriamo almeno intelligenti e professionali, delle scelte di Bruxelles. È lì che si può, si deve, fare politica ed è di tutta evidenza che lì dovrebbero andare persone che abbiano un buon livello di istruzione e che conoscano le lingue.

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    1. La sua analisi è condivisibile ma con due osservazioni.
      A Bruxelles si può fare molto: basta saperci fare e riacquistare quell’atteggiamento internazionale che hanno avuto gli italiani per secoli e non solo nel cosiddetto Rinascimento, ancor più nel Medio Evo. Un pittore siciliano come Antonello da Messina è diventato così grande dopo esser stato a lungo in zona fiamminga… e si potrebbero fare molti altri esempi. Ai tavoli del Consiglio, nella Banca Centrale Europea, nei gruppi della Commissione e soprattutto con la presenza di funzionari capaci nelle istituzioni europee, se si ha qualcosa da dire, si è ascoltati e si possono formare alleanze e maggioranze. Non è il caso del Salvini e della sciagurata Lega che rappresenta una regressione e la negazione dell’esistente, una fuga dalla realtà, anche se i sostenitori del Nord non lo sanno: finora hanno goduto a livello internazionale della rappresentanza del Paese da parte degli avversari politici, se andassero loro, sarebbero residuali.

      Nei margini europei in Italia ,se lo si volesse e se i cittadini fossero più seri e attenti ad isolare chi imbroglia e che danneggia tutti, è possibile operare molte scelte anche rilevanti.

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  10. Dopo l'intervento di Renzi che di fatto esautora in tv il reggente Martina per tornare a dare la linea, senza che nemmeno ci sia stata l'analisi della sconfitta, si può ben dire che il PD è nella fase della farsa. Di Maio e i 5stelle ora avranno buon gioco a dire che il PD ostaggio di Renzi non ha voluto confrontarsi sul merito ma ha rotto per arroganza. Se si andrà al voto il PD scomparirà per manifesta incapacità politica.

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    1. E sarebbe un vero male per il paese, egregio signore, perché resteremmo in mano ad una setta che cambia le carte in tavola, minaccia "la pagherete!" Come, dove? Si tratta di bastoni? e si autodefinisce partito del 'cambiamento' con valenza positiva, si intende... Oppure in mano a truci personaggi caratterizzati dalla media formazione non diremo cultura (!) delle valli montane della Bergamasca o del Varesotto o del Trevigiano -non quella tradizionale che aveva un senso, ma quella consumistico-egoista,incolta ed aggressiva senza costrutto, né proposte sensate, in un quadro internazionale difficile dove sovranismo significa oscurantismo.

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  11. Matteo Renzi aveva una possibilità di salvare il suo partito dal lento suicidio verso il quale sembrava averlo accompagnato: lasciando che la direzione convocata per il 3 maggio per discutere della possibile alleanza di governo con il Movimento cinquestelle elaborasse quantomeno un pensiero che non fosse l’ennesima campagna elettorale in miniatura, condotta fuori tempo massimo in nome di risentimenti privati e rivalse personali. Con la sicumera di chi non solo non accetta ma nemmeno riconosce le sconfitte, e figuriamoci se comprende le ragioni, Renzi quest’ipotesi l’ha buttata alle ortiche. Non si è reso conto che la struttura del partito non era il suo nemico, ma l’unica arma che aveva contro il populismo di Di Maio e di Salvini. E che i suoi nemici veri sono i suoi, i suoi accaniti sostenitori, i renziani, più realisti del re, che non lo avvertono di questo rischio evidente, a loro volta accecati dall’idea di essere legati a una guida e inconsapevoli di essere dei lemming, come già dovrebbero aver visto nella scelta delle candidature per il 4 marzo.

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    1. Matteo Renzi non ci appassiona ma lei non crederà mica che i suoi oppositori siano meglio di lui? Anche un ebete capirebbe che un governo con i 5S è comparabile ad un governo con Mussolini. Bisogna esser dei callidi opportunisti oppure dei ‘ruminanti’ di un leninismo da due soldi, che pone al centro dell’azione politica la gestione del potere piuttosto che la battaglia delle idee anche da minoranza. Non è vero, come diceva Marx, che la politica è per definizione il risultato, è combattimento che può contemplare sconfitte ma che mira a vincere la guerra, cioè un risultato duraturo, veramente efficace; altro che il contingente,l’effimero. Gli oppositori di Renzi non sono per caso anche quei begli spiriti che si fanno fotografare seminudi?



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  12. Mi pare che l’attuale situazione italiana dimostri tutta la debolezza della democrazia rappresentativa.

    Raffaele Cosentino

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    1. Più che della democrazia rappresentativa, di un sistema elettorale in grado di assicurare una maggioranza senza pretendere che con un terzo dei voti si abbia la maggioranza assoluta.
      Del resto, cosa è meglio della democrazia rappresentativa? Un click sul web del tipo ‘mi piace’ o ‘non mi piace’, delegando la scelta effettiva ad un oscuro gestore, questo sì ‘un grande fratello’…, che decide per tutti? Abbiamo ben visto cosa siano capaci di fare i fanatici, i sostenitori, come il comico pregiudicato, della politica ‘fai da te’… Il paese affonda.

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  13. E così dopo due mesi di chiacchiere inutili, in cui non è successo nulla di buono, ma neanche niente di male, tanto da far supporre che il governo in Italia non serva un granché, come nel gioco dell’oca, siamo tornati al punto di partenza e ora, arbitro Berlusconi, restiamo in attesa del Godot di turno!

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    1. Veramente di male succede che il paese per la prima volta dal dopoguerra va a finire in mano a hooligans e al sistema Rousseau che sostituisce alla democrazia rappresentativa le scelte della setta e in ultima istanza del guru: un bel progresso! Invece di discutere seriamente su come metter mano ai problemi del paese si propongono soluzioni stravaganti che comporteranno maggior debito, maggior disprezzo per il paese da parte dei partner europei e minori investimenti esteri. Si spacciano per analisi economiche teorie infondate formulate da pseudoeconomisti della Lega che assicurano che non faremo la fine dell' Argentina se usciremo dall'Euro perché siamo un paese trasformatore, omettendo di aggiungere che con la svalutazione della moneta nazionale le materie prime quanto costerebbero? Non si importerebbe inflazione?E le scadenze del debito pubblico siamo certi che verrebbero coperte? Se la svalutazione della moneta nazionale fosse del 40% quali le conseguenze per il paese?Salvini e Di Maio ministri non sarebbero per definizione un ossimoro? A Roma la donzelletta fà il sindaco (si fà per dire...) da due anni: gli autobus del trasporto pubblico sono pericolosi e vanno a fuoco, gli alberi cascano, la correttezza democratica è violata perché invece di far svolgere i referendum di iniziativa popolare li rinvia, il degrado della città, invasa dai rifiuti e con le strade colabrodo, è sotto gli occhi di tutti e gli hobbit vogliono un governo nazionale con gente incolta e che non ha in alcun conto la correttezza e la morale? Il genere teatrale storico dell'Italia è la commedia, no?

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  14. E così Berlusconi torna in campo! Poveri noi! Proprio ora: penso che il pronunciamento dei giudici di Milano proprio ora non sia casuale...

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  15. Circa la flat tax mi sembra di aver capito che sono eliminate tutte le detrazioni anche quelle per le ristrutturazioni edilizie. È prevista un' unica deduzione fino a 3mila euro ma per il reddito famigliare lordo che non superi i 30mila euro lordi annui.Che, a naso, potrebbe significare netto un reddito famigliare di 1800 euro mensili.
    Quanto ai no- vax, così fortemente appoggiati dai 5stelle, non vedo una sola parola in merito alla politica vaccinale e nemmeno sulla sanità pubblica.
    E anche sul reddito di cittadinanza mi sembra di aver capito che viene dato a chi è già iscritto all' ufficio di collocamento e che verrà erogato solo per due anni. E, in ogni caso, mentre di vaccini non parla più nessuno e nemmeno di tagli alle pensioni d' oro, né di tagli alle spese militari e mentre, alla faccia della riduzione della spesa burocratica, si crea nuovamente un separato Ministero del turismo nuovamente intervenendo sul tormentato Ministero per i Beni culturali, l' unico che potrebbe, se lasciato in pace, fare salire il PIL del Paese, resta il mistero del reperimento di queste risorse iniziando dai 35 miliardi di spesa in più necessari all'Inps per l' eliminazione della Legge Fornero.

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    1. Infatti corre voce di patrimoniali, perché le coperture da trovare saranno ben di più dei trentacinque miliardi per la Fornero. E l'Iva che scatterebbe nel 2019 in assenza di manovre alternative ...? Ci sono poi proposte umoristiche come il cambiamento dei Trattati europei: quel Salvini è, come noto, molto popolare nella UE(...) e che maggioranza trova per realizzare l'intento? E il rimpatrio dei migranti? Dove li mandano? Forse sul pianeta Gaia perché lo conoscono bene!

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  16. E con questa spada di Damocle della patrimoniale i capitali fuggiranno di nuovo all’estero?

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    1. Credo proprio di sì, a meno che si reintroducano i controlli sui movimenti di capitale vietati dalla legislazione europea!



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