sabato 18 aprile 2020

AHI SERVA ITALIA,... NAVE SENZA NOCCHIERE IN GRAN TEMPESTA (Purgatorio, Canto VI)

Un ristretto gruppo di persone, nominato senza nemmeno informare parlamento e opposizione, deciderà delle nostre libertà personali e civili. Ma va bene?
Stefano Antoniani

Autorevoli giuristi sostengono che la gestione della crisi da parte di Conte aggira il Parlamento, per cui è di dubbia costituzionalità. Ora arriva anche un comitato tecnico. E il Parlamento? Quale articolo della Costituzione consente siffatto stato di eccezione?
Massimo Fazzi

Ma Conte sta facendo bene o sta facendo male?
Perché quei 17 milioni di olandesi ce l'hanno tanto con noi?
Benedetto Fontana

La riapertura delle librerie è una perfida misura discriminatoria nei confronti di Salvini, perché è l'unico esercizio commerciale che lui non pratica!
Roberto Leoni

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Carlo Biancheri

Non è forse attuale quel che scriveva Dante sette secoli fa? C’è qualcosa nei nostri geni che genera sempre, dopo centinaia di anni, un simile bordello? Tanti solisti incapaci di cantare in coro?
La pandemia ha svelato l’inconsistenza di molti attori politici nostrani, il pressapochismo, la confusione e l’assenza di una linea chiara, coraggiosa e prudente al tempo stesso.
Ma andiamo con ordine.
Il Vis-Conte è prodigo di annunci di provvedimenti non ancora approvati e a cui seguono modifiche prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Costituisce una task force dopo l’altra, quasi non sapesse che pesci prendere. Le regioni reagiscono come se non si trattasse di un solo paese ma di una torre di Babele dove ognuno va avanti per conto suo. L’azzimato Zaia, un politico cui non fa difetto l’astuzia che è altra cosa dall’intelligenza, ha dichiarato che ‘i veneti si lavano’, si organizzano da soli, come se fossimo tornati alla Serenissima. Non conosce il Manzoni, anche se reputa il contrario, ma neppure le vicende di un certo Trattato di Campoformio che mise fine alle illusioni della decadente Repubblica di san Marco: senza lo Stato italiano, che paga le infrastrutture ed assicura i servizi essenziali, la regione Veneto dove va?
I reggenti delle regioni Lombardia e Piemonte, nel cuore della Padania verde – grazie agli incoscienti che li hanno votati - hanno avuto la bella pensata di mettere la volpe nel pollaio mandando i malati di Covid -19 ‘a bassa intensità’(!) nelle case di assistenza per anziani, cioè le RSA, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Fontana, novello Ferrer, gran cancelliere del ducato di Milano, ma molto più probabilmente Brighella (…), ha dato prova di inefficienza senza pari e di grossolanità nell’operare, tipica del sistema leghista, seguendo la strategia del capo, cioè lo stile ‘televendite’. Ricorderete il ‘chiudiamo tutto’ che diventa ora ‘riapriamo subito’ dopo però aver eseguito i tamponi ‘lombardi’, elaborati a Pavia, magari non compatibili con quelli del resto d’Italia e quindi privi di significato: quel che conta è apparire, non andare a buon fine! Se si scopre sui giornali e dalle inchieste della procura di Milano e del Ministero che la Regione ha assunto delibere folli, se non criminali, la colpa, per Fontana, è dei tecnici. Oh, questa è bella! Allora non servono gli eletti: fanno tutto i tecnici nelle decisioni importanti!
Qualche mese fa il campione del bar Sport di Milano Rogoredo ci parlava di ‘italiani’ che gli stavano sul petto di tutte le felpe che cambiava per ogni occasione, ma adesso sembra tiri aria di secessione, di ritorno agli Stati pre-unitari. L’avventata riforma del titolo V della Costituzione, fatta con i piedi, e per la quale i Democratici portano molta responsabilità, va profondamente rivista in un tempo in cui gli staterelli, magari con i granduchi, sarebbero polverizzati da altri eventi epocali come questo. Con tanti morti e tanti malati le chiacchiere stanno a zero, si dice a Roma, e le frottole dei sovranisti alla Salvini e Meloni e degli europeisti a fase alterna, come quelli della setta, vengono a galla.
Non vogliono il MES senza condizioni, perché c’è la troika, secondo loro. Se, come sembra, la sola condizione sarebbe quella di far fronte a spese sanitarie dirette ed indirette qual è la logica per opporsi? Abbiamo già versato 14 miliardi di Euro e ne potremmo ottenere 36 ad un tasso d’interesse quasi a zero, mentre ora noi paghiamo sui BTP a dieci anni 1,8% annuo e l’utilizzo del MES significherebbe un risparmio di quattrocento milioni annui rispetto a quello che spenderemmo se dovessimo andare sul mercato da soli. Vogliono il MES gli Sati che lo hanno già avuto,anche con la troika…; hanno risanato i loro conti e ci riferiamo alla Spagna, al Portogallo e alla Grecia: sono forse dei candidati suicidi o dei puri masochisti? Se uno si prende la briga di leggere il regolamento del MES, dove noi sediamo nel Board con un alto dirigente del MEF e pesiamo per il 17% del capitale, le decisioni importanti vengono prese con una maggioranza qualificata dell’85% delle quote di capitale versato: quando mai ci sarà questa maggioranza avversa all’Italia che possa cambiare le carte in tavola? Pura propaganda per i cretini che abboccano.
Il voto avvenuto ieri al Parlamento europeo sul MES, in particolare, dimostra che una grossa componente dei grillini è affine alla Lega: ciò che li accomuna è scassare tutto.
Del resto il ragazzetto Ministro degli Esteri,quello del condono tombale di Ischia nel decreto sul ponte Morandi, si sta rivelando un uomo di potere puro con una strategia sotto traccia che danneggia fortemente il paese.
Ha spostato la politica estera italiana in un rapporto privilegiato con la Cina, paese dittatoriale da prendere con le molle, senza peraltro ottenere quei risultati economici che invece hanno raggiunto quei paesi che  non hanno concluso alcun accordo. Ogni tanto dichiara – lui o uno dei suoi - che, se l’Europa non ci aiuta, cercheremo una stabilizzazione finanziaria con USA, Cina e Russia: mancano solo il pianeta Gaia e gli alieni. Ha voluto a tutti i costi il Ministero del Commercio estero sotto il MAE per mere ragioni di potere. Era già stato fatto in passato con pessimi risultati, in quanto si tratta di due settori del tutto diversi. La Francia e la Germania hanno nelle Ambasciate gli attachés commerciali o finanziari ma rispondono ai rispettivi Ministeri, perché gli ambasciatori, tranne rare eccezioni, non si intendono di economia né di commercio: è un altro mestiere. Ha voluto metter le mani sulla SACE, l’equivalente della Coface francese e di Hermes in Germania, in quanto il presidente SACE, in passato, era il direttore generale degli affari economici del MAE e nell’agenzia si valuta il rischio paese e si assicurano i crediti all’export: di nuovo ci vogliono competenze economiche ed in materia assicurativa che il MAE non ha assolutamente. E tant’è! È molto attento a piazzare i suoi uomini, compaesani, il giovanotto, come all’Inps dove abbiamo assistito ai numerosi pasticci, alle inefficienze e alle smentite del presidente in merito a sue dichiarazioni azzardate. Ora vuole i posti all’Eni e all’Enel e stiamo a posto. Il suo brillante ministro per le attività produttive o sviluppo che sia… auspica una nuova IRI, non capendo che non è un gran progresso se il capitale passa dalle mani di pochi privati a quella di pochi burocrati: nei paesi del socialismo reale, che piacciono tanto ai grillini –ad esempio, Cuba o Venezuela, oltre alla Cina-, ci sono i ‘principi’ rossi, la nomenklatura. L’IRI, come società holding, perdeva settecento miliardi di lire all’anno che lo Stato italiano doveva rifondere con le imposte che pagavamo noi, spese confluite nel debito pubblico che ci ritroviamo adesso! Alla Cassa Depositi e Prestiti vogliono far fare interventi in tutti i settori critici, dimenticando che il finanziamento deriva dalle risorse del risparmio postale che va restituito… e, imbarcandosi in capitale di rischio, il rimborso non è più tanto certo. Esser costretti a fare l’apprendistato a questa gente è un peso ma, in aggiunta, fanno danni e la situazione è grave e… seria, questa volta.
I sovranisti de’ noantri ci fanno discutere di MES, di Europa che ci deve aiutare, ma si tratta di un piccolo importo rispetto ai soldi che occorrono per non affondare. La Banca d’Italia ha ammonito che servono cinquanta miliardi di Euro di liquidità entro luglio: dove li prendiamo?
Anche se la debolezza dell’Europa consiste nell’avere in Germania una guida di una tedesca non ‘renana’ -i Romani si fermarono al Reno…- e trascurando paesi residuali, come quello degli ugonotti olandesi o i paesi nordici che,dopo la Brexit, contano solo perché fanno gioco ai tedeschi , non bisogna dimenticare che, senza gli interventi della BCE, saremmo già andati in default. E non è neppure vero che l’Europa senza l’Italia non esisterebbe, come dicono i nostri scienziati, in modo ricattatorio: sarebbe un problema, ma potrebbe sopravvivere lo stesso.
Siamo stati tutti a casa da quarantacinque giorni a studiare l’autodichiarazione, i Dpcm, le ordinanze del Ministro della Salute, i provvedimenti dei Presidenti delle regioni, il combinato disposto… et similia, arrovellandoci su questo quesito: combattiamo il virus, ma… non moriremo di fame?


7 commenti:

  1. Ma vi rendete conto che quelli nominati da Conte sono 450 tizi? Ma cos'è
    un parlamento alternativo? Alla faccia della diminuzione dei parlamentari!


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    1. Il parlamento è in freezer, nel disinteresse generale; per dirla tutta, i membri danno un contributo veramente basso. Tuttavia il parlamento resta il cardine del sistema. Il Vis-Conte va avanti con decreti leggi e fin qui... , i motivi di urgenza non mancano..., o, peggio, con Dpcm, cioè decreti del presidente del Consiglio, senza avvertire l'esigenza di un ampio dibattito che sarebbe necessario e urgente. Il timore della gente e la rassegnazione consentono al governo di affidare tutto a tecnici, per nulla trasparenti e men che meno 'accountable'...

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  2. A chiosa di quanto appena detto, mi permetto solo di aggiungere che, tra gli addetti ai lavori, la scelta di affidare a Sace il rilascio delle garanzie per i finanziamenti alle imprese è parsa sospetta sin da subito.
    Sace ha dimensioni limitate e procedure che mal si adattano al finanziamento alla piccola e media impresa nostrana. Immaginare che sia in grado di ricevere e rispondere a migliaia o forse più di domande è quanto meno ingenuo. Sin troppo facile pensare che si sia trattato del solito, maldestro, tentativo di mantenere nell’orbita pentastellata (leggasi di Di Maio) qualcosa che con il ministero degli esteri ha davvero poco a che fare.
    Per fortuna la normativa di attuazione contiene disposizioni che “sterilizzano” l’intervento di Sace, ponendolo in subordine a quello di Mediocredito Centrale. La differenza non è da poco, essendo MCC meglio attrezzato e più adatto a gestire l’ondata di richieste di emissione di garanzie in tempi brevi. La burocrazia ministeriale, tanto vituperata, sta probabilmente cercando di mettere rimedio a intemerate da dilettanti allo sbaraglio.
    Anche in momenti di assoluta gravità, c’è insomma chi si gioca a dadi le spoglie del paese.

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  3. Questa pandemia sta dimostrando l'insostenibilità del modello liberista che,
    in base alle teorie di Milton Friedman, ha imposto al liberalismo (iniziato
    da John Locke) una torsione fortenebte riduzionista (vedi Reagan negli Usa e
    la Thatcher nel Regno Unito). Ora si capisce che l'edificio liberista sta
    collassando. Ormai è chiaro che non è l'aumento del Pil a migliorare la
    situazione, come dimostra la scandalosa crescita delle diseguaglianze
    sociali negli ultimi decenni. E una delle cause remote di questa pandemia è
    proprio l'aumento strutturale delle disparità tra paesi e gruppi sociali
    entro il medesimo paese. Nel liberismo c'è poi l'idea che le tre sfere che
    occupano lo spazio sociale -etica, politica, economia- debbano restare
    separate. Di conseguenza si è determinato il convincimento che quello
    dell'economia sia un discorso oggettivo e neutrale, determinato solo dal
    mercato, in quanto deve trovare i mezzi per conseguire i fini dettati dalla
    politica, prima validati dall'etica. Da questa mentalità, mancando
    all'economia i giudizi di valore, sono discese tristi vicende, come quelle
    delle RSA e dei reparti di terapia intensiva. Con queste considerazioni non
    è che si voglia riproporre in contrapposizione l'economia neostatalista di
    mercato, ma piuttosto si vorrebbe proporre di dare spazio ai corpi intermedi
    della società anche per valorizzare un'economia civile, basata sulla
    sussidiarietà, in cui un elemento importante, come la salute, diventa un
    bene comune, invece di essere trattato come un bene privato (vedi USA) o un
    bene pubblico, come da noi e nel resto d'Europa.

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    1. Non crediamo, con san Tommaso e con il quadro del buon governo di Siena, che
      lo Stato debba stabilire criteri etici ma solo ricercare il bene comune.
      C'è una laicità rispetto ad ogni ideologia da parte dello Stato che non può
      diventare 'provvidente' ma deve mettere tutti su un piano di parità. C'è il
      pericolo di un'ideologia che si rifà a tesi di Rousseau che reputa
      l'uomo buono secondo natura: la struttura sociale, lo Stato, lo ha
      corrotto; basta tornare allo stato di natura e, allora, pace e giustizia
      regneranno. La tesi piaceva a Marx come aveva ispirato Robespierre... Si
      tratta di un pensiero tributario di un antropocentrismo esasperato, di una
      filosofia centrata sul soggetto che non ha alcun riscontro col reale: una
      visione poetica, diciamo così... e anche pericolosa perché porta al
      totalitarismo.
      Il liberismo a cui lei si riferisce è una sorta di darwinismo, una selezione
      naturale col mito del mercato che si autoregola - attenzione, però, senza la
      domanda e l'offerta si fa beneficenza ma non c'è economia, cioè
      sostenibilità...- tuttavia, come insegna Keynes, il mercato senza regole e
      senza controlli è una giungla.
      Il ruolo dello Stato deve essere appunto quello di fare le regole
      (semplici) e di controllarne l'attuazione, non quello di fare supplenza e
      diventare, ad esempio, produttore di panettoni, come avvenuto in passato in
      questo povero paese affidato, attualmente, ad improvvisatori o ad
      incompenti (per lo più...). La salute è certamente un bene comune che deve
      essere assicurato a tutti, come l'istruzione e come le libertà individuali.
      La nostra generazione si è nutrita della teoria dei corpi intermedi, di
      matrice cristiana, come i sindacati, l'associazionismo, il governo locale e
      che ha ispirato l'attuazione dell'ordinamento regionale. Il risultato è stato
      negativo perché l'attuazione si è rivelata pasticciata. Abbiamo visto in
      questi giorni all'opera tanti piccoli staterelli, in conflitto con lo Stato
      centrale, in una situazione di emergenza. Del resto le troppe competenze degli
      staterelli - che hanno persino rappresentanze all'estero (!) - come ad
      esempio in materia di turismo e financo di servizi finanziari (...) - rendono
      la cosa pubblica un carrozzone per gente che fa della politica il lavoro.
      Quanto al problema delle disparità tra paesi, la coesione, se fosse realizzata
      con ideali comuni, a cominciare dall'Europa dovrebbe in qualche modo porre
      rimedio al disordine attuale. Tutto è stato elaborato negli anni quaranta del
      secolo scorso con la Dichiarazione universale dei diritti
      dell'uomo,l'Onu,gli accordi di Dumbarton Oaks,la comunità del carbone e
      dell'acciaio,la Comunità economica europea ma l'applicazione è sempre
      imperfetta...

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  4. Caro Biancheri, le sarei molto grato se mi spiegasse il cambiamento
    delle dinamiche economiche per cui in una situazione di crisi come
    quella immediatamente successiva alla Seconda Guerra Mondiale era
    importante risparmiare per risollevare il paese, mentre oggi
    l'importante è spendere e consumare per far girare l'economia e tirarsi
    su. Nel dopoguerra era una virtù se una donna di casa da un paio di
    pantaloni lunghi del marito sapeva tirare fuori con le sue mani un paio
    di pantaloni corti per il bambino, oggi invece sembra che la cosa più
    utile per la crescita economica sia andare al bar per l'apericena...


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    1. L'economia funziona se gira e adesso si è fermata.
      Nel dopoguerra gli investimenti furono assicurati mediante il piano Marshall e la gente risparmiava perché i soldi mancavano fino al boom economico.
      Adesso gli americani, allora preoccupati dalla guerra fredda - caso mai ora si preoccupano delle sciocchezze in politica estera poste in essere dal giovine inesperto Di Maio che tra Cina e Libia non ne azzecca una- non ci sono più.
      Occorre far ripartire l'economia e, mancando i soldi, si fanno debiti oppure si spera che l'Unione europea, sempre criticata, ci dia soldi in dono, cioè a fondo perduto. Per giunta, invece di fare investimenti e di tagliare le spese inutili, il governo, su spinta dei soliti populisti, continua con l'approccio dei contributi a pioggia, almeno in parte...

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