Caro Biancheri,
la spero bene in questi tempi difficili, anche se vedo che da tempo non scrive più nulla sul blog e devo dire che in verità le sue riflessioni e considerazioni mi mancano! Ora vorrei confrontarmi con lei su una
questione: il papa Francesco, anche nella Messa di Natale (chissà perché anticipata?) ha pregato per tanti infelici e sofferenti, ma non ha detto una parola per chi, come me, ha perso persone care per il covid, non ha detto una preghiera perché il Signore ci liberi da questo male, come mai se ne dicono nelle Preghiere dei fedeli alla domenica nelle varie chiese. Neppure una parola sul covid, neppure un accenno, nemmeno
nominato. Eppure è un problema, una ragione di ansia, di soffrenza, di preoccupazione che al momento ci travaglia tutti in tutto il mondo. Lei ha qualche idea riguardo a questo silenzio?
Auguri di felicità in questo Natale.
Renato Santoro
Grazie per le sue parole e anche a lei un augurio di Buon Natale con
buona pace dell'ideologia massonica della Commissione europea che
suggeriva di dire buone feste... Buone feste di che? Perché il tempo
passa? E c'è un nuovo anno? Noi abbiamo una speranza diversa e cioè che
il dolore cessi e che il velo cada... Ricorda? Il lupo e l'agnello si
abbracceranno,pace e giustizia regneranno... e poi beati coloro che
piangono perché saranno consolati .. .non qui nell'Eskaton...
Per
comprendere questo papa bisogna conoscere i gesuiti, molti dei quali col
loro volontarismo prometeico rischiano l'eresia pelagiana: ci si salva
con il solo sforzo umano e la grazia di Dio è una superfetazione. Il papa
cita la leggenda del grande Inquisitore ma non dice che Dostoevskij
scrive, non a caso, che il cardinale, che rinfaccia a Cristo di essere
tornato, è un gesuita e gli dice: ci pensiamo noi a questa gente che ci
ubbidirà... Se la prende col clericalismo ma lui forse non è clericale
col suo autoritarismo e l' autoreferenzialità?
Predica
il secondo comandamento e cioè l'amore del prossimo ma dimenticando
spesso il primo e cioè l'amore di Dio; il secondo comandamento da solo
non si regge e, infatti, tutti i modernisti predicano l'amore con l'odio
per gli avversari, esattamente come gli immanentisti che promettono
l'utopia, cioè l'Eden in terra.
Ciò detto, non
dobbiamo diventare donatisti o catari o bogomili (che è la stessa
cosa...): nessuno è perfetto perché siamo umani anche se il popolo di
cui io faccio parte e che non conta nulla nella Chiesa vorrebbe pastori
come san Benedetto che parla della vita di Dio e cioè al cuore e non
delle cose da fare trasformando la religione in etica: i gesuiti il
Vangelo di Giovanni non lo citano quasi mai, papa incluso.
San
Filippo Neri, il secondo apostolo di Roma, diceva ai suoi di non
predicare con lo stile 'parisino', cioè gesuitico, e metteva al centro
della vita spirituale degli oratoriani l'umiltà (non la volontà...) come
Francesco piccolino sposava Madonna povertà.
Ma di
grandi santi ce n'è uno per secolo, se va bene, e, quindi, ci basti
ricordacene e frequentarli con quello che ci hanno lasciato.
Carlo Biancheri
Il Papa ormai ha adottato la morale del comune sentire, del diffuso
RispondiEliminaconsenso: sostiene e consiglia tutto quello che tutti ritengono bene,
anche se poi non lo fanno: aiutare i poveri, promuovere la pace, ecc.
ecc. Più niente di quello che si diceva 50/70 anni fa: se parlasse di
verginità prematrimoniale, di fedeltà nel matrimonio, di astinenza, di
digiuno, di fioretti, ecc. ecc., avrebbe tutti contro e che così va su
altre strade... Intanto al messaggio cristiano non ci crede più nessuno:
perché ci hanno tolto Gesù Bambino e hanno imposto Babbo Natale? Ma chi
è Babbo Natale? cosa rappresenta? Anche questo il papa dovrebbe dirlo.
Ha proprio ragione sul volontarismo di papa Francesco: parla solo di quello che possono fare gli uomini per migliorare la vita nel mondo, come la lotta ai femminicidi, l'eliminazione delle guerre, i vaccini ai paesi poveri... E po? Verranno altri mali... Lo sappiamo.
RispondiEliminaL'avvento di questo papa ha creato uno scompiglio quanto meno nella Chiesa italiana. I vescovi, immemori della sinodalità, si affrettano a scimmiottarlo nelle omelie con riferimento alle disuguaglianze, ai conflitti sociali, agli emarginati, assunti come vessillo, più che concreto impegno di solidarietà: sembra che pochissime parrocchie e pochissimi conventi abbiano risposto alla richiesta del papa di accogliere i migranti...
EliminaLa 'carriera ecclesiastica', aborrita da san Filippo Neri, è percepita come un munus, una sorta di funzionariato e questo impedisce ai pastori di chiedersi: in cosa credo? Dite quello che credete veramente, fà dire a Francesco ai suoi Liliana Cavani nel film...
E questo è il punto. La conversione è una metanoia, non è l'adesione al Club Maradona o l'azione buona della settimana come la visita ai nonni.
A tutto queste deviazioni si aggiunge l'acquisizione di tradizioni del tutto estranee al cristianesimo, come appunto quella di Babbo Natale, figura legata ai paesi nordici, al freddo e alla neve che, purtroppo, ci ha tolto l'immagine della Natività.