domenica 13 luglio 2025
MA QUALE 10%! VA MOLTIPLICATO PER TRE...
Carlo Biancheri
A Washignton DC, alla Casa Bianca, siede un tale che vuole il premio Nobel. Si tratta di pregiudicato in quanto condannato penalmente, frequentatore di lavoratrici del sesso a pagamento, altrimenti dette puttane (e, per converso, i frequentatori…), bancarottiere in più occasioni, pluriammogliato ma sicuro credente, sciolto nel linguaggio da angiporto allorché invita gli altri a baciargli il deretano ,in conflitto di interessi con gli affari su stablecoin e…sul resto... Maleducato nel tratto, incolto e privo di ogni rispetto per la persona, non solo per le costanti ridicole gaffes che lo caratterizzano con i suoi interlocutori ma per il modo con cui si rivolge ai più deboli: esemplare al riguardo il trattamento riservato al presidente ucraino alla Casa Bianca. Violatore di tutte le norme stabilite dal diritto internazionale (non certo solo quelle dell’Organizzazione Mondiale del Commercio di Ginevra…), preoccupato solo del suo tornaconto e sostenuto da un partito repubblicano americano di yes man cioè di vigliacchi.
Questo soggetto, che vuol fare l’America di nuovo grande, segue una sola logica: il giusto è la ragione del più forte (v. i sofisti greci).
Non importa per quanto tempo, tanto lui se ne andrà e prima o poi anche da questa terra e allora misurerà quanto grande sia stata la sua avventura e quante vite porti sulla coscienza e disperazioni delle persone per il suo operare.
Dalla seconda guerra mondiale in poi gli Stati Uniti, in Occidente, hanno avuto un ruolo egemone, assicurandone la sicurezza con pochi costi per noi, ma nel contempo esercitando un potere incontrastato, in tutte le sedi. Nel suo calcolo dello sbilancio commerciale della bilancia US/UE si limita a prendere in considerazione le merci e trascura i servizi che pareggerebbero ampiamente la partita. Si tratta di un ricattatore che vuole che gli altri paghino i costi di una legge finanziaria che accrescerà moltissimo il già grandissimo debito americano e che assicurino il servizio del debito stesso.
L’Europa, la Commissione Europea, pur non avendo armi di ricatto come la Cina, si è mostrata troppo flessibile, burocratica, opponendogli uno sloveno che non ha certo il peso per trattare, con i suoi burocrati brussellesi, con gente spregiudicata, come certi americani che vanno stanati da subito, specie quelli dell’establishment.
Ha trascinato la trattativa quando era chiaro che l’Americano non ci avrebbe trattati diversamente dal Canada, dal Messico o dal Giappone, a meno che non si fosse trovato dinanzi gente dignitosa e disposta a difendere il proprio buon diritto. La von der Leyen, come molti dei suoi predecessori, ha poteri limitati, perché è il Consiglio – cioè i Governi nazionali- che è determinante col consenso del Parlamento, in base alla procedura di co-decisione, ma è anche ondeggiante e priva di visione. Abbiamo scritto in questo blog che la Merkel non è stata affatto grande ma solo un’opportunista, creando anche tanti pasticci. Sono pochi i tedeschi con una visione e non è più l’epoca degli Adenauer o, financo, di Kohl e lei si inserisce in questa linea pragmatista, attenta a guidare l’organizzazione, adeguandosi alle circostanze: tranne che negli affari, nella Repubblica Federale tutto è lento.
In compenso, da noi la pontiera si è rivelata la mosca cocchiera della favola di Lafontaine: si è affannata da ogni parte, andando da una parte all’altra, prodiga di telefonate e di annunci, con riunioni internazionali in cui noi ci siamo sicuramente distinti nel ruolo di albergatori di lusso ,lasciando credere che trainava il carro invece dei buoi… I risultati ci riportano a bomba a fare i conti con la realtà e a capire che, come dice il proverbio: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…l’amico Trump tanto amico non è dell’Europa forse della Meloni.
Peraltro, le due principali disgrazie nazionali: la Lega e il partito dell’Avvocato del popolo, già di Scientology, cioè i 5S, contribuiscono sensibilmente a peggiorare il ruolo dell’Italia con lo scopo acclarato di disfare l’Unione Europea che in un momento di pericolo costituisce la nostra sola ancora di salvezza. Un esponente della Lega, pieno di fantasia e di sicumera, già teorico dell’uscita dall’Euro, annuncia ‘bel, bello’ (come scriveva l’amato Manzoni) a tutte le televisioni che andava fatta una trattativa bilaterale con gli Stati Uniti: in chiaro, si tratterebbe di uscire dall’Unione Europea in quanto nei Trattati la materia spetta alla Commissione Europea e non agli Stati nazionali e ancora insistono! Sono associati al partito di Putin, sembra…, che si prefigge di smembrare l’Unione e nessuno si turba se parlano spudoratamente. Quanto agli altri e al loro giornale – si fa per dire…- ‘’Il fatto quotidiano’’, hanno votato con la Lega e l’estrema destra a Bruxelles contro la Commissione Europea e si oppongono all’invio delle armi in Ucraina per consentire alla Russia di arrivare agevolmente a Kiev. Dopo aver scassato i conti pubblici per anni con le loro trovate demenziali fanno pure i predicatori… Ci vuole la trattativa diplomatica tuonano: si vedono bene i risultati degli incontri, o no? Le bugie hanno le gambe corte, perché con buona pace di Nietzsche la Verità non è interpretazione. Del resto Giuseppi partecipa ai ricevimenti dell’Ambasciatore inviato da Trump… e meno male che pretendono di difendere l’interesse nazionale!
Della situazionista del Pd non parliamo perché non vale la pena.
Ci attendono tempi difficili, è evidente.
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