I commenti alla caduta del Conducator, della sua parte politica e dei soci richiedono qualche riflessione.
Abbiamo passato tanti anni durante i quali i rappresentanti politici di maggioranza invece di affrontare ed approfondire i problemi - missione impossibile per signorine da avanspettacolo, portaborse, lenoni, burocrati piduisti e quant'altro... per lo più digiuni di qualsiasi competenza tecnica –, di educare alla riflessione e alla criticità, si adagiavano sul sentire comune, caratterizzato, lo abbiamo detto tante volte nel blog, da egoismo, furbizia, fuga dal reale e, soprattutto, da una rottura tra le parole e le cose: si parla per creare il reale, secondo i propri desideri, un reale virtuale, se poi corrisponde o meno alla realtà non rileva... Da qui i giudizi di valore nel dibattito politico, non supportati da fatti: “lei è un comunista, lei è un mascalzone e si vergogni...” oppure: “ma anche voi...” (il famoso ‘mal comune mezzo gaudio’, diversamente tradotto in spagnolo...).
Se questo è il metodo, per seguire Cartesio, sotto questo cappello ci può stare qualsiasi cosa e la menzogna la fa da padrone. Nel '68 la casa editrice Paideia, nel turbine delle assemblee studentesche e delle occupazioni, le prime fino ad allora..., delle Università, pubblicò dei quaderni contenenti la descrizione dei metodi seguiti dai nazisti nei dibattiti pubblici per conquistare il potere: interruzione dell'avversario politico mentre parla, interventi conformi e convergenti su un unico tema, squalifica di chi si oppone sul piano personale e infine, in caso di difficoltà nel corso del dibattito, buttarla 'in caciara', come si dice a Roma, cioè confondere le idee o rovesciare il tavolo...
Mi domando se il giornalista Ferrara, persuaso di esser colto, che parla con rara arroganza in televisione con un cane sulla pancia, non piccola peraltro, si sia ispirato a questi metodi.
Vediamoli un po’ questi argomenti (diciamo così...).
Prima della caduta, il giovine incauto segretario Alfano comincia col proclamare alle folle che il governo del fare, del bene operare, delle riforme (quali...?), quello che ha mantenuto la stabilità finanziaria, tra i migliori in Europa per la tenuta dei conti pubblici non si farà dettar la linea dai mercati e men che meno dalla Goldman Sachs, alludendo al fatto che questa società d'investimento mobiliare ('Investment firm') faccia parte di una congiura mirante alla caduta di Tartarino.
E ancora altri: il governo dettato dai mercati sarebbe un colpo di Stato perché l'unto, l'eletto dal voto popolare non si può rovesciare senza tornare a votare. Il padre costituente Mortati aveva introdotto il concetto di Costituzione 'materiale', usato, ahimè, dai piduisti di gelliana memoria per stravolgere l'esistente. Va detto, peraltro, che in una democrazia parlamentare come la nostra, salvo cambiamenti..., si eleggono rappresentanti che sono giuridicamente liberi di esprimersi come meglio credono, anche di cambiar casacca: sarà moralmente riprovevole ma nessuna norma lo vieta. D'altra parte alcuni dei transfughi dell'attuale maggioranza si sono sinceramente stancati di un 'Conducator' tutto dedito ai suoi affari, alle cenette eleganti, all'acquisto di truppe e del tutto disinteressato alle sorti del paese giacché sosteneva, fino a pochi giorni fa, che le pizzerie erano piene e che non si trovavano posti in aereo: non hanno pane? Diamo loro delle brioches..., si parva licet... La crisi non c'è...
Ma i mercati finanziari hanno osato non credergli... E qui comincia il rebus.Gli avvocati, gli storici, i letterati, i giornalisti, dei mercati finanziari poco ne capiscono; si ricordano al massimo, alcuni..., che il nonno comprava le azioni Montecatini per la pensione, figurarsi comprendere il funzionamento del mercato finanziario internazionale! Non hanno la più pallida idea dei volumi trattati ogni giorno sui mercati né degli strumenti finanziari (avete notato che molti politici scambiano i milioni coi miliardi di Euro?) e quindi ignorano che vi è una impossibilità materiale a manipolare un mercato del debito pubblico delle dimensioni di quello italiano da parte di un singolo intermediario con l'intento nascosto di far cadere il comandante in capo. Sostenere il contrario tradisce una psicologia di uno che si crede di esser re a... Zagarolo o, come nelle bellissime vignette di Novello, uno che impartisce lezioni sul tram del tipo: “Se io fossi il Presidente del Consiglio...” Infatti, l'interpretazione dei movimenti dello spread tra i titoli pubblici italiani e quelli tedeschi in televisione rasentava il teatro dell'assurdo .L'ineffabile Gasparri, ve lo ricordate a dire “vedete che Monti non risolveva nulla perché lo spread non scendeva”? Trascurando, l'incauto, l'andamento di altri fattori rilevanti come l'andamento dello spread di titoli di altri grandi paesi... La sobrietà e la modestia non sono propriamente tra le spiccate qualità di questi signori.
I mercati, ahimè..., dettano legge perché viviamo in un sistema capitalistico. D'altronde c'è forse nostalgia nel Pdl o tra quei personaggi della Lega di un sistema ad economia pubblica?
Quelli delle famose vallate verdi con abitanti celti (...) sono mai stati per ragioni diverse da un certo 'turismo', diciamo così..., nei Paesi dell'Est a verificare le macerie umane lasciate dai passati regimi?
I mercati finanziari, in modo accentuato in epoca di globalizzazione, funzionano sulla base di aspettative, di fiducia. E che fiducia volete che ispiri un parlamento che vota a maggioranza che il Presidente del Consiglio era intervenuto con la questura di Milano per Ruby Rubacuori, convinto che si trattasse della nipote del Presidente egiziano? E quando uno dei parlamentari di punta è il dottor Scilipoti che parla di sé in terza persona...? Nani e ballerine. Se foste stranieri investireste in un paese di questo tipo? Non che negli Stati Uniti certi membri del Congresso siano migliori di Scilipoti ma là esistono regole e contrappesi che impediscono la deriva: si è visto col Watergate e con Clinton.
Allora non c'è rimedio? Siamo in balia dei grandi intermediari che decidono la caduta dei governi e che, tuttavia, funzionano da principio di realtà contro i deliri di onnipotenza, così correnti ai tempi del Conducator: sono bello/a, sono bravo/a e ho perciò il 'diritto' di esser riconosciuto da voi; in pratica, un narcisismo da strapazzo, il meccanismo del Grande Fratello. Il rimedio ci sarebbe ma il problema è che il governo di Tartarino nulla ha fatto per porvi mano: sono le regole di funzionamento dei mercati.
Il commercialista/filosofo Tremonti, che ha retto il Ministero dell'Economia e delle Finanze così a lungo e che ha scritto libri sulla globalizzazione, nulla ha fatto in Europa per opporsi alla liberalizzazione mal costruita nel settore dei servizi di investimento, né si è minimamente preoccupato della liberalizzazione in sede mondiale, il GATS. Anzi, andava spesso da Ministro a Londra, il maggiore mercato off-shore del mondo - perché non c'è alcun controllo esercitato dalle Autorità di vigilanza, come dimostrato dal fallimento del sistema bancario inglese - a decantare la bontà delle transazioni transfrontaliere, senza sufficiente armonizzazione delle norme ed omogeneità dei controlli, aggiungiamo noi...nonché dei nuovi prodotti finanziari: l'innovazione finanziaria! Potremmo fornire il dettaglio di molti interventi sbagliati di questo signore che han contribuito a far sì che l'offerta di servizi anche nel 'mercato interno' non fosse controllata da nessuno: un quadro perfetto per favorire la crisi che c'è stata.
Il Governo Monti non sarà esente da limiti ma ha il grandissimo merito di far sloggiare un potere corrotto, tentacolare, con improvvisatori che seguivano i diktat di incapaci come i leghisti che tanto male han fatto a noi tutti, nel silenzio complice dei vescovi, sordi ai proclami egoisti, razzisti e fondati sul populismo e non sul bene comune .Il nostro principio di realtà sono i nostri creditori, non italiani..., che ci faranno credito se saremo capaci di serietà negli impegni e competenza nelle scelte: l'opposto di quel che è successo fino ad ora.
Biancheri dice delle cose interessanti, perché si vede che di economia se ne intende. Io però penso che Berlusconi alla fine abbia ceduto e si sia dimesso, perché ormai era inevitabile, per salvare l’Italia, fare delle cose che l’avrebbero reso impopolare, compromettendogli le prossime elezioni. Infatti lui che aveva sempre detto che non voleva mettere le mani nelle tasche degli italiani, non poteva rimettere l’ICI dopo che l’aveva tolta o mettere altre tasse. Penso che neanche la sinistra avrebbe voluto fare queste cose per non rendersi anche lei impopolare e tanto meno la Lega, che poi, come abbiamo visto, si è tirata fuori del tutto dal governo. Allora per evitare queste cose e risolvere la situazione, hanno tirato fuori Monti che stava da un po’ di tempo in naftalina e magari scalpitava anche lui per rientrare in pista e l’hanno fatto senatore a vita, così non avrà da farsi votare alle prossime elezioni e può fare anche delle riforme impopolari, cioé di “lacrime e sangue”, come si dice adesso, oltre che per noi e per la Grecia, anche per la Spagna. Questi tre paesi hanno tutti e tre cambiato governo nel giro di poco tempo: noi da destra siamo andati un pochino di più a sinistra, sotto la copertura dei tecnici, mentre la Spagna è passata da sinistra a destra: evidentemente avere un governo valido non dipende dalle posizioni politiche, speriamo bene...
RispondiEliminaCaro presidente Monti, caro ministro ammiraglio Giampaolo Di Paola.
RispondiEliminaIl vostro è un governo tecnico, che più tecnico non si può. Nemmeno un politico ne fa parte, e questa oggi potrebbe essere anche una buona notizia. Siete stati incaricati di risanare il nostro Paese. Potreste per favore cominciare dalle spese più mostruose, più mostruosamente inutili e più inumane che lo Stato italiano affronta? Ve ne elenco qualcuna: lo Stato spende 50 mila euro al minuto (tre milioni di euro all’ora, 72 milioni al giorno, oltre due miliardi di euro al mese, ventisette all’anno) per mantenere l’esercito da cui il ministro ammiraglio proviene. Siete sicuri che siano tutti indispensabili?
Siete sicuri che sia indispensabile spendere oltre un miliardo e mezzo per fare la guerra agli afghani? Siete sicuri che sia indispensabile spendere 15 miliardi di euro per dei cacciabombardieri (che poi vanno mantenuti, e Lei sa bene, egregio ministro, quanto costa mantenere un cacciabombardiere, si raddoppiano quasi, le cifre)? E’ proprio necessario avere in dotazione due portaerei? Ma è proprio necessario che nell’esercito italiano ci siano più graduati che soldati semplici? Che ci siano più di 500 generali? E che a questi generali debbano essere pagate non solo le Maserati blindate ma addirittura le case e persino le colf?
Ci chiederete sacrifici, questo lo sappiamo bene. E saremmo anche disposti a farne, di sacrifici. Ma vi preghiamo, fate che questi sacrifici abbiano un senso diverso dal mantenere una costosissima macchina di morte. Buon lavoro e grazie per l’attenzione.
(Maso Notarianni, direttore di “PeaceReporter”, lettera aperta al nuovo premier Mario Monti e al neo-ministro per la difesa, ammiraglio Di Paola, pubblicata su “PaceReporter” il 16 novembre 2011).
C'era un'alternativa al governo Monti? se il centrosinistra ha preferito non andare alle elezioni subito e la sinistra di Vendola si è limitata a dire di non condividere il discorso del neo premier, abbiamo la netta impressione che la risposta sia no. Dunque che fare? Difficile non essere d'accordo quando Monti afferma che «Bisogna superare il principio dell'Italia 'anello debole' e riprendere a "pieno titolo" l'elaborazione del progetto europeo», oppure che «La distribuzione dei "sacrifici sarà equa. E tanto maggiore sarà l'equità della loro distribuzione tanto maggiore sarà la loro condivisione». Le chiacchiere tuttavia ormai sono inutili, bisogna vedere i fatti.
RispondiEliminaMetter mano alle pensioni è questione che ci lascia perplessi. Ci lasciano perplessi anche i legami evidenti con la gerarchia vaticana e con certe lobby e logge. Ci hanno sempre detto che il sistema pensionistico è quello che sostiene le famiglie in questa fase di enorme difficoltà che vede i giovani non trovare lavoro e i 40-50enni perderlo. Certo i conti dello stato devono essere rimessi in ordine, ma la cura non può essere peggiore della malattia, come sta drammaticamente dimostrando il caso greco. Anche le nostre, però, sono chiacchiere, inoltre è chiaro che Monti esegue quello che la Bce ci chiede. La speranza è che cerchi di farlo nel modo più "equo e sostenibile" possibile. Soprattutto non dimentichiamoci che l'alternativa era il prolungamento dell'oscena agonia del governo Berlusconi. Quanto durerà? Se l'asso nella manica ce l’ ha ancora il centrodestra, Monti avrà vita dura, difficile pensare però che con il fiato corto che l'Italia ha sui mercati possano giochicchiare al gatto col topo. Il berlusconismo ha dimostrato fiato corto davanti ad una crisi che ha spazzato via l'ottimismo da bar ed il "miracolo italiano" promesso e mai avvenuto, una deriva avventuristica del Pdl porterebbe probabilmente ad una sua anticipata frammentazione ed implosione. Se dunque dobbiamo bere l'amaro calice per ripulirci dalle malefatte del precedente governo, bisogna che l'opposizione sfrutti questo tempo che ci divide dalle elezioni per uscire non diciamo più dalle logiche del capitalismo, perché ci pare troppo in questa fase, ma almeno per contrastare le sue storture iperliberiste. Per far questo occorre -non è un paradosso - credere di più nell'Ue per sposare quella virtuosa linea della commissione che individua lo sviluppo economico nell'economia ecologica. Un programma elettorale quindi come minimo di respiro europeo e con ovviamente specificità italiane. Che proponga, ad esempio, la "no fly zone" dell'economia finanziaria sulle commodities, specialmente quelle alimentari. Contemporaneamente, rilanci l'industria e la manifattura made in Italy e soprattutto sostenibile capace di dare risposte alle emergenze ambientali dei Paesi asiatici. Esempi di sviluppo economico vero che necessitano di maggiori investimenti nella scuola e nella cultura. Un Paese davvero moderno che abbia chiaro che questa crisi è sistemica e che bisogna cambiare modello, altrimenti arriveremo esattamente dove siamo diretti...
L’ascesa di Monti alla carica di primo ministro italiano è notevole per innumerevoli questioni difficilmente quantificabili. Sostituendo l’abbonato agli scandali Silvio Berlusconi, l’Italia ha sloggiato l’insloggiabile. Imponendo la regola di tecnocratici ineletti, ha sospeso il normale corso della democrazia. E paracadutando un consigliere d’alto livello di Goldman Sachs alla guida di una nazione occidentale, ha portato a nuove cime il potere politico di una banca di investimenti, fatto che tutti avrebbero pensato fosse politicamente estremamente tossico.
RispondiEliminaE’ la cosa più stupefacente di tutte: un enorme salto quantico o forse persino l’apice culminante del progetto Goldman Sachs.
Non è solo Monti. La BCE, altro protagonista nel dramma del debito sovrano, è sotto gestione di ex Goldman boys, e i membri della banca di investimento hanno un’influenza diretta dietro le quinte del potere in quasi ogni singola nazione europea, come hanno avuto per tutta la crisi finanziaria negli USA. Fino a mercoledì la divisione europea del Fondo monetario era ugualmente diretta da un uomo di Goldman, Antonio Borges, che ha appena rassegnato le dimissioni per ragioni personali.
Anche prima del rovesciamento in Italia, non vi erano segnali che essa venisse meno al suo nomignolo di “piovra vampiresca”, e adesso che i suoi tentacoli si sono conficcati nel vertice dell’eurozona, voci scettiche stanno sollevando interrogativi sulla sua influenza. Le decisioni politiche prese nelle settimane prossime determineranno se l’eurozona potrà o vorrà pagare i suoi debiti, e gli interessi di Goldman sono strettamente connessi alla risposta a questo interrogativo.
Nella mia esperienza professionale ho avuto a che fare per anni, per dovere d'ufficio, con gente della Goldman Sachs.
RispondiEliminaNe ho tratto l'impressione di persone preparate, selezionate, ideologicamente molto orientate e con un atteggiamento che definirei 'fondamentalista' (del tipo Mediobanca di altri tempi...) per quanto attiene al raggiungimento degli obiettivi finanziari prefissati dall'intermediario stesso. Spesso questi interessi/obiettivi sconfinavano nella 'policy' della regolamentazione dei mercati di borsa che, come noto, costituisce un onere, un costo per gli intermediari.
Coloro che avevano a cuore l'interesse generale come i 'controllori' avrebbero dovuto (e molti lo erano, ma non tutti...)essere guardinghi.
Ciò detto, mi sembra l'osservazione di uno che non è mai uscito dalla Val Brembana o da Abbiate Grasso attribuire ad un solo soggetto un tale potere (non capisco cosa c'entri la BCE che ha precise funzioni, segnatamente in materia di moneta e di controllo dell'inflazione in base al Trattato UE; se dovesse diventare prestatore di ultima istanza degli Stati, mi domando chi, tra gli Stati membri, si impegnerebbe a mantenere una politica economica e fiscale coordinata a livello europeo...).
Lasciamole dire ai leghisti o ai La Russa queste sciocchezze!
A mio debol parere, stanno emergendo, in periodo di crisi, le contraddizioni del capitalismo ma...qual è l'alternativa?